Il teatro sadomaso, gli attori

di
genere
sadomaso

Dopo essere rimasta per diversi giorni priva di notizie dal produttore teatrale; ricevetti un messaggio, con un invito.
Entusiasmata speravo sognando di essere finalmente presa in uno spettacoloo tetrale.
Mi preparai bene per l'appuntamento, mi depilai con cura, curai il mio aspetto rasandomi la barba al meglio.
Poi mi presentai in largo anticipo e piena di speranza all'appuntamento.
Davanti alla porta del capannone c'erano diverse persone, quattro o cinque; froce come me, donne, e maschiacci.
Eravamo tutti frementi di entrare guardando nervosamente quella porta chiusa con ostilità.
Non fù un tempo perso; ci mettemmo a chiacchierare ed a conoscerci.
Feci amicizia con diverse persone con cui ci scambiammo i recapiti per prossimi incontri.
Poi la porta si aprì, ci apparve come un luminoso varco di speranza; ci esprimmemo tutti in gridolini e gemiti di soddisfazione.
Poi una ragazza in occhiali con un portadocumenti in mano ci fece entrare.
Una volta dentro fece l'appello, una volta stabilito che eravamo quasi tutti quelli invitati ci avviò verso una sala.
Al centro della sala c'era il regista con altre due persone ai suoi lati.
Ci disse che aveva bisogno di alcune persone che dovevano fungere da comparse per un suo prossimo spettacolo.
Ci annunciò che eravamo tutti assunti che avremmo avuto un buon compenso, ma che avremmo dovuto dare il nostro meglio come masochisti.
Noi entusiasmati da quelle parole dichiarammo il nostro accordo.
Poi il regista contento della nostra approvazione, ci disse che la sua assistente, Laura; ci avrebbe fatto firmare il contratto e vari altri fogli liberatori inerenti alla nostra prestazione.
Poi Laura come d'accordo ci portò a visitare gli attori della perfomace teatrale.
Secondo i voleri del regista dovevamo conoscere gli attori con cui dovevamo collaborare.
La ragazza ci portò in una zona suddivisa in celle.
Laura ci spiegò che gli attori erano tenuti in condizioni di cattività, per giorni ed anche per settimane.
Per cui ci saremmo dovuti aspettare di tutto.
Laura aprì una delle celle, che era priva di luce e di aria, sentimmo arrivare un tanfo di sudore e dolore.
La ragazza ci invitò a guardare, nella semioscurità vedemmo un uomo in piedi, legato con le mani al soffitto, nella semioscurità notammo che aveva il corpo coperto da striature di frustate ed ematomi.
Sbavava ed ansimava per la sofferenza; e vedendo la porta aperta ci rivolse uno sguardo spento appena velato di curiosità.
Laura ci disse che era Giorgio; uno dei principali attori masochisti, dopo le prestazioni, le esibizioni teatrali, veniva rinchiuso in quella maniera.
Era così tanto tempo con loro, ed aveva subito così tanti maltrattamenti che la sua mente era oramai persa e che comprendeva solamente le sofferenze ed i maltrattamenti.
Laura ci assicurò che era contento di subire quella vita.
Noi ammirrammo quel corpo massacrato, quella condizione inumana.
E molti di noi cominciammo a toccarci.
Poi laura chiuse bruscamente la porta lasciando Giorgio al buio a subire i dolori del suo martirio.
Poi Laura aprì un'altra porta; anchè lì ci arrivò un tanfo di sudore e sofferenza; in più sentimmo un odore di piscio e di merda.
Laura ci spiegò che si trattava di "fogna"; così veniv indicata, dicendo che quella cosa la dentro non aveva più un nome umano che veniva indicata così.
Ci affacciammo alla cella ed abituati gli occhi al buio intuimmo la presenza di un corpo accasciato sul pavimento.
Ci parve un corpo femminile.
Ma era qualcosa di indefinibile; un corpo buttato a terra e coperto di sporcizia e lordume.
Osservammo quella massa vivente, comprendevamo che era viva perchè vedevamo sollevarsi ritmicamente il suo costato.
Laura ci assicurò che "fogna" era una donna e che era viva.
Commentò che era una della masochiste più estreme che avevano a disposizione; oltre al masochismo ci assicurò le piaceva marcire nello sporco e nella merda da quello le condizioni disgustose della sua cella.
Laura cominciò a prenderla calci per svegliarla dal suo torpore.
Quella cosa inumana si sollevò dallo sporco in cui viveva e come per un istinto bestiale si butto sul maschio più vicino.
Laura cominciò a picchiarla come se fosse una bestia, per ributtarla nel suo tugurio.
"Fogna" dopo tutte le botte di Laura si ributtò silenziosa nel suo schifo.
Laura ci disse che "fogna" oramai non capiva più niente, la sua mente era oramai marcita, e che solo le botte, la tortura, le umiliazioni costituivano la sua realtà e ciò che risciva a compendere.
Laura ci chiese di cosa pensavamo degli attori con cui avremmo partecipato.
Cominciammo a cinguettare tra noi; alcuni erano rimasti sconvolti, altri appasionati.
Poi Laura ci disse di pensare alla nostra partecipazione, perchè volevano solamente persone convinte.
Tornammo dal regista e concordammo per un ultimo provino.
C'è ne andammo un poco provocati ed eccitati da quanto avevamo visto.
Ma senzaltro non avremmo lasciato trascorre per niete quell'esperienza.

a




scritto il
2025-12-11
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