Meglio tardi 7
di
Troy2a
genere
incesti
“Ma guarda questi due, soli soletti. Perdonatemi! Non volevo disturbare.”
Dopo aver fatto l’amore, io e Mirko ci eravamo addormentati come sassi. La voce di Ignazio ci raggiunse improvvisa. Stropicciai gli occhi e poi gli feci cenno di avvicinarsi.
“Dai, vieni, stupido!” poi mi rivolsi a Mirko “Tu ci sei ancora?”
“Prontissimo!” rispose lui, aggrappandosi ai miei seni, per tirami verso di lui e fare spazio al nuovo arrivato.
“Siete insaziabili. Ricordate che sono una povera vecchietta: non dovrei fare questi strapazzi!”
“io, invece, trovo che da quando scopi tanto, tu stia ringiovanendo, mamma.”
“Trovi davvero?”
“Puoi giurarci!”
“Una ragione in più per farlo, allora. Dai ragazzi: fatemi tornare giovane!”
Mi lasciai usare a loro piacimento, che poi per me era tutta goduria. Vollero fare una doppia, alternandosi nel mio culo e nella mia fica, a volte in due canali diversi, altre scegliendo di accomodarsi entrambi nella stessa stanza. Ero diventata una ninfomane: il sesso non mi stancava mai. Non che andassi in giro a cercare nuove avventure, anche se non disdegnavo quando si presentavano. Ma con i miei ormai numerosi partner ero sempre disponibile. E loro erano così generosi nei miei confronti…
Ora era subentrata questa novità del fidanzamento con mio figlio: ne ero sinceramente innamorata e non più solo come madre: era l’uomo giusto per me, l’uomo che mi amava e che provava piacere a farmi scopare liberamente, godendo della mia goduria.
“E tu, Ignazio, come mi trovi?”
“Divina, Olga! Sei una favola del sesso. Non smetterei mai di scoparti.”
“Davvero? Allora spingi! Spingi forte. Spaccatemi in due. Godo come una troia.”
“Sei una troia, mamma! Una fantastica troia!”
“Sono come mi volete voi, voglio essere come mi vuoi tu, Mirko!”
Lui mise l’indice sulla mia bocca, come dire che non era il momento ed il luogo per rivelare il nostro segreto.
Ignazio venne per primo: fu una sborrata abbondante che bevvi tutta con soddisfazione. Mirko, che era più scarico, duro ancora un po0’, prima di innaffiarmi l’utero con la sua sborra.
Ignazio si alzò e corse a fare una doccia. Io e Mirko, inebriati della nostra nuova realtà, rimanemmo ancora a letto, a farci le coccole come due sposini dopo la prima notte.
“Sai che la zia Clotilde è stata fatta badessa del convento di Boscoimperiale?”
“Addirittura!”
“E penare che nessuno avrebbe scommesso sulla sua vocazione. Da ragazza era abbastanza vivace!”
“che intendi per vivace?”
“Che non è arrivata vergine a prendere i voti!”
“Folgorata sulla via di Damasco!”
“Già! Ancora non ci credo sia cambiata così. Pensa che ha fondato un nuovo ordine, sia maschile che femminile. La cultura non le manca, c’è da dire!”
“Veramente, ha tutte le doti!”
“Vuoi dire che è più bella di me?”
“Come te nessuna, mamma! Ma riconoscerai che è una bella donna.”
“E come potrei dire di no? La corteggiavano tutti in città. Tuo padre era geloso: sembrava fosse il padre e non il fratello.”
“Pensi che dovremmo andare a farle visita?”
“Credo di sì: ora è molto più vicina ed è un pezzo che non la vediamo.”
“Ok, ci organizziamo per mercoledì, allora!”
Dopo aver fatto l’amore, io e Mirko ci eravamo addormentati come sassi. La voce di Ignazio ci raggiunse improvvisa. Stropicciai gli occhi e poi gli feci cenno di avvicinarsi.
“Dai, vieni, stupido!” poi mi rivolsi a Mirko “Tu ci sei ancora?”
“Prontissimo!” rispose lui, aggrappandosi ai miei seni, per tirami verso di lui e fare spazio al nuovo arrivato.
“Siete insaziabili. Ricordate che sono una povera vecchietta: non dovrei fare questi strapazzi!”
“io, invece, trovo che da quando scopi tanto, tu stia ringiovanendo, mamma.”
“Trovi davvero?”
“Puoi giurarci!”
“Una ragione in più per farlo, allora. Dai ragazzi: fatemi tornare giovane!”
Mi lasciai usare a loro piacimento, che poi per me era tutta goduria. Vollero fare una doppia, alternandosi nel mio culo e nella mia fica, a volte in due canali diversi, altre scegliendo di accomodarsi entrambi nella stessa stanza. Ero diventata una ninfomane: il sesso non mi stancava mai. Non che andassi in giro a cercare nuove avventure, anche se non disdegnavo quando si presentavano. Ma con i miei ormai numerosi partner ero sempre disponibile. E loro erano così generosi nei miei confronti…
Ora era subentrata questa novità del fidanzamento con mio figlio: ne ero sinceramente innamorata e non più solo come madre: era l’uomo giusto per me, l’uomo che mi amava e che provava piacere a farmi scopare liberamente, godendo della mia goduria.
“E tu, Ignazio, come mi trovi?”
“Divina, Olga! Sei una favola del sesso. Non smetterei mai di scoparti.”
“Davvero? Allora spingi! Spingi forte. Spaccatemi in due. Godo come una troia.”
“Sei una troia, mamma! Una fantastica troia!”
“Sono come mi volete voi, voglio essere come mi vuoi tu, Mirko!”
Lui mise l’indice sulla mia bocca, come dire che non era il momento ed il luogo per rivelare il nostro segreto.
Ignazio venne per primo: fu una sborrata abbondante che bevvi tutta con soddisfazione. Mirko, che era più scarico, duro ancora un po0’, prima di innaffiarmi l’utero con la sua sborra.
Ignazio si alzò e corse a fare una doccia. Io e Mirko, inebriati della nostra nuova realtà, rimanemmo ancora a letto, a farci le coccole come due sposini dopo la prima notte.
“Sai che la zia Clotilde è stata fatta badessa del convento di Boscoimperiale?”
“Addirittura!”
“E penare che nessuno avrebbe scommesso sulla sua vocazione. Da ragazza era abbastanza vivace!”
“che intendi per vivace?”
“Che non è arrivata vergine a prendere i voti!”
“Folgorata sulla via di Damasco!”
“Già! Ancora non ci credo sia cambiata così. Pensa che ha fondato un nuovo ordine, sia maschile che femminile. La cultura non le manca, c’è da dire!”
“Veramente, ha tutte le doti!”
“Vuoi dire che è più bella di me?”
“Come te nessuna, mamma! Ma riconoscerai che è una bella donna.”
“E come potrei dire di no? La corteggiavano tutti in città. Tuo padre era geloso: sembrava fosse il padre e non il fratello.”
“Pensi che dovremmo andare a farle visita?”
“Credo di sì: ora è molto più vicina ed è un pezzo che non la vediamo.”
“Ok, ci organizziamo per mercoledì, allora!”
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