Meglio tardi 3

di
genere
incesti

“Ciao, Olga! Come va? Non ci vediamo da tanto, magari potremmo prendere un aperitivo insieme martedì prossimo.”
Quell'aperitivo si era allungato un tantino, come succede a due amiche che hanno condiviso tutto, o quasi. Finimmo per fare una passeggiata sul bagnasciuga di una spiaggia deserta, illuminata da un tenue raggio di luna. La conoscevo da sempre, per non notare che, dietro quei sorrisi forzati, dietro la maschera di una gioia finta, qualcosa non andava.
“Cosa c'è, Marta?”
Fu come togliere il coperchio ad una pentola in ebollizione.Tra i singhiozzi, cominciò a parlare.
“Olga, ci conosciamo da sempre, siamo cresciute nelle stesse case: o la mia o la tua. Eppure, questa cosa faccio fatica a dirla anche a te. Ho paura che tu mi giudichi, ho paura di quello che tu possa pensare di me. Con Salvatore è filato sempre tutto liscio, ci siamo voluti bene davvero ed ancora ce ne vogliamo. Ma sono ormai cinque anni che non facciamo più l'amore, è diventato impotente. Ma io ho ancora voglie, mi manca il sesso.”
Tacque, cercando per terra qualcosa che sapeva non esserci. Smosse la sabbia sotto i suoi piedi.
“Ma c'è di peggio: mi sono invaghita di un uomo. Lo desidero, lo sogno, mi masturbo anche pensando a lui.”
“Non ci vedo nulla di male. Voglio dire: è normale che se hai voglia di fare sesso pensi ad un uomo.. e pensi a quello che ti piace. Si dice l'uomo dei sogni!”
Scoppiò in un pianto dirotto e mi abbracciò: la sua guancia si posò sulla mia.
“Olga, non mi giudicare. Non tu, ti prego! Mi masturbo pensando a Sebastiano. Faccio pensieri indecenti su mio figlio.”
furono frasi quasi sussurrate nel mio orecchio.
“Marta, è davvero tanto che non ci vediamo. Colpa mia, forse, che non ti ho cercata. Ma non avrei potuto tacerti una cosa. Un segreto che anche tu, pensavo, avresti censurato. Io scopo con mio figlio!”
“Tu? Con Mirko?”
“E non solo con lui. Ho scoperto di piacere ai ragazzi e mi faccio scopare volentieri sia da lui che dai suoi amici. Da soli o in gruppo. È stata una scoperta, dopo la morte di mio marito. Pensi ancora ti possa giudicare male? Piuttosto, ti sei mai chiesta se a lui piaci? Se lui ha fantasie su di te come te su di lui?”
“E come faccio a saperlo?”
“Per me è stato un caso.. o forse no...”
Spiegai come tutto era cominciato e del dubbio avuto dopo che fosse tutto organizzato.
“Ed io cosa dovrei fare, secondo te?”
“Innanzi tutto devi deciderti se considerarlo qualcosa di immorale o di naturale. Una volta che avrai fatto pace con te stessa, vedrai che troverai da sola il modo di sondare il terreno. Nel frattempo, se vuoi soddisfare i tuoi bisogni, puoi venire a trovarci. Sono sicuro che Mirko e gli altri ti troverebbero davvero interessante.”
Mi guardò, staccandosi dall'abbraccio che ci univa, e scoppiò in una risata.
“Dici davvero?”
“Puoi giurarci!”
Mi abbracciò di nuovo, baciandomi sulla guancia ripetutamente. Baci che si avvicinavano sempre più alle labbra, fino ad incontrarle ineluttabilmente. Non mi sottrassi a quel bacio, che pure era il mio primo saffico. Ed anche per lei: eravamo due amiche che davano compimento alla loro amicizia, suggellandola con quella muta dichiarazione di affetto.

Furono sufficienti pochi giorni perché mi chiamasse nuovamente.
“Ciao, Olga! Ho pensato molto a quello che ci siamo detto e.... Forse mi piacerebbe provare, ma ho tanta paura. Comunque, ho detto a Salvatore che esco a mangiare una pizza con te martedì. Che ne pensi?”
“Mi sembra un'ottima idea, Marta! Nella peggiore delle ipotesi, ci rivedremo, no? Mirko e Luca tornano dal lavoro intorno alle 20, 30. ma tu vieni prima, che scambiamo due chiacchiere e conosci Ignazio. Ti mando la posizione, perché ora abito con loro, non più a casa mia.”
Alle 19 era già da me: aveva trovato la scusa che prima facessimo un aperitivo e suo marito non sospettava nulla.
“Ma se non piaccio? Se mi trovano grassa?”
In effetti Marta ha qualche chilo in più, ma nel complesso è una bella donna.
“Ma che ti sogni? Tu questi 3 li farai sbavare. Piuttosto, con tuo figlio come va?”
“Non ho avuto il coraggio di far nulla, non so proprio da dove cominciare.”
“Potresti cominciare, ad esempio, a non indossare le mutande e a fargli vedere la fica come fosse per caso. Se non gli interessi, distoglierà lo sguardo, oppure ti farà notare che hai una postura sconcia. Da qui, poi, dovresti trovare il modo di interessarlo di più, tipo aiuto in qualche faccenda che ti consente di sbattergliela in faccia. Dai che l'iniziativa non ti manca. Sempre che tu ne abbia davvero voglia.”
“Mi bagno già al solo parlarne, Olga!”
in quel momento, entrò Ignazio, come al solito nudo.
“Scusa, Marta, ma noi abbiamo l'abitudine di girare liberi per casa. Io mi sono fatta trovare vestita solo per rispetto a te. Ma di solito siamo nudi.”
“Non devi preoccuparti per me, Olga! Spogliati pure, se ti fa piacere!”
Cominciai a farlo, sfilando il vestito che indossavo.
“Ma perché non lo fai anche tu? Ti vergogni?”
“Veramente, un po'!”
“Ma dai che siamo tutti in famiglia. Ti aiuto io!” non si fece pregare tanto e si adeguò alle abitudini della casa, scoprendo un corpo ancora fresco, nonostante, come detto, qualche rotondità in più. Ignazio reagì subito a quella vista, sfoderando una di quelle sue erezioni poderose che la sola vista mi mandava in visibilio.
“Che ti dicevo? Il ragazzino muore dalla voglia di scoparti. Ma sarà meglio aspettare gli altri: ci divertiremo di più!”
“Magari solo un assaggino?”
“Assaggia, allora!”
Marta si avvicinò ad Ignazio e fece sparire il suo cazzo nella bocca, per poi liberarsene.
“Quanto mi è mancato: un cazzo duro, pulsante.”
Si piegò a 90 gradi per permettere al giovane di incularla. Presero a scopare con un trasporto eccezionale e devo ammettere che anche io mi stavo eccitando da morire. Per cui intervenni.
“Hei, avevamo detto solo un assaggio!”
“Hai ragione, Olga! Ma è così bello ed ho così tanto arretrato che … Quanto manca perchè arrivino gli altri?”
“Sono ormai prossimi! E vedrai come apprezzerai la doppia!”
La doppia? Cos'è?”
Era evidente che lei, come me fino a qualche tempo prima, non avesse conosciuto altro del sesso, se non il noioso tran tran coniugale.
“Proverai il piacere di prendere 2 cazzi contemporaneamente. O tutti e due nella fica, oppure uno nella fica ed uno in culo. Estasi pura, Marta!”
“Tu l'hai fatto?”
“Marta, io ormai prendo 5 cazzi nella stessa scopata. E non è detto che mi fermi qui. Mirko si è dimostrato un complice eccezionale.”
Lei, tuttavia, non mollava il contatto con il cazzo di Ignazio. E fu così che la trovarono Mirko e Luca quando arrivarono. Le presentazioni furono veloci: in men che non si dica, mio figlio ed i suoi amici si dedicarono completamente a lei, trascurandomi. Marta godeva e squirtava, mentre continuava a ripetere quanto fosse meraviglioso e quanto mi fosse grata. Io, intanto, facevo di necessità virtù ed, afferrata una banana, mi masturbavo furiosamente.
Marta aveva dell'arretrato enorme da smaltire: mi sembrava di rivedere me prima di quel mercoledì in cui trovai Mirko in mutande e Luca nudo. Potevo capirla, povera stella: non feci nulla per attirare su di me le attenzioni di quei meravigliosi giovani, ma, dopo averla fatta venire un imprecisato numero di volte, fu Mirkpo ad avere quasi un senso di colpa, un rimorso.
“Mamma, che ci fai tutta sola, in compagnia di quell'inutile banana?”
Si staccò da Marta e, seguito da Ignazio, si avvicinò a me, mentre Luca continuava a scopare Olga come avesse appena cominciato.
I due preseroa baciarmi e succhiarmi i capezzoli, ritti e duri dall'eccitazione, mentre con le mani rovistavano la mia fica, dandosi il cambio con regolarità. Bagnavo le loro dita dei miei succhi e loro li avvicinavano alla mia bocca ed alla loro per condividerne il sapore, al tempo acre e dolciastro.
Ignazio si distese per terra e, tirandomi su di se, mi inculò. Prontamente, Mirko mi invitò a chinarmi e puntò anche lui il mio sfintere anale.
“Mi spiace!” dissi “Camera occupata.”
“Vedrai che c'è posto per due.” fu la sua laconica risposta, mentre continuava a forzare l'ingresso occupato da Ignazio.
Non senza dolore, sentii il mio sfintere anale dilatarsi e predisporsi ad accogliere anche il cazzo di mio figlio: era la mia prima doppia nale, qualcosa che mai avrei pensato potesse essere possibile. Ma mi piaceva, infine! Come tutto il resto: non finivo mai di conoscere il mio lato troiesco, rimasto sepolto nella mia educazione repressiva per decenni. Urlavo dal dolore e dal piacere, dimenando il capo, con gli occhi chiusi. Quando li riaprì, mi trovai di fronte il magnifico volto soddisfatto di Marta, stupendamente sborrato. Mi sorrise, avvicinandosi per baciarmi ed io ne approfittai per leccare dalla sua faccia un po' di quella gustosissima crema.
Quando, dopo avermi irrorato l'intestino di sborra, i miei due amanti si staccarono da me, ci ritrovammo vicini, uno accanto all'altra, felici ed appagati, ma anche tutti vogliosi di dare un seguito.
“La prossima volta, faremo lo stesso servizio anche a te.” promise Mirko a Marta.
“Vedremo!” Rispose lei. “Per ora posso solo assicurarvi che ci sarà una prossima volta. E poi altre ancora, se vorrete.”
“Per me va bene!” disssi io “ Ma non dimenticare che hai una missione da compiere con tuo figlio!”
“Questa sarà la parte più difficile. Ma ti prometto che mi impegnerò!”
La baciai con trasporto e le sussurrai:
“In bocca al lupo!”
di
scritto il
2025-09-17
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