Meglio tardi 2

di
genere
incesti

Le insistenze perché mi trasferissi da loro erano diventate sempre più pressanti, man mano che il nostro rapporto si chiariva e si consolidava. Nessun coinvolgimento emotivo: solo sesso il più sfrenato possibile. Ed era quello che volevo anche io, che mai avrei accettato di essere la "moglie" di mio figlio. Dopo lunghi tentennamenti, avevo deciso di accettare, cedendo ad argomenti inoppugnabili: riduzione delle spese, superamento della solitudine e, soprattutto, la possibilità di poter scopare più spesso. Quest'ultima aveva trovato prova proprio nell'ultima conversazione.
"La camera c'è: ci metteremo un letto matrimoniale ed un armadio ed il gioco è fatto!"
"Basterà un ltto singolo..."
"Non penserai di andare a letto sola? Ci sarà sempre uno di noi due con te. O entrambi!"
"Allora potrei trasferire qui il mio letto ed il mio armadio. Ci penserò!
Ero davanti alla loro porta, ansiosa che si aprisse e di poter comunicare la mia decisione. Ma quando l'uscio si schiuse mi trovai davanti un ragazzo sui 25 anni, completamente nudo.
"Ciao! Tu devi essere Olga, vero?" chiese,senza manifestare il mini mo imbarazzo e senza attendere risposta continuò: "Entra! Mirko e Luca dormono ancora. Comunque io sono Ignazio, il fratello di Luca. Mi sono trasferito qui da un paio di giorni."
"Era evidente, dal suo comportamento, che fosse a conoscenza di tutto ed era dotato di quell'aspetto della mascolinità che diventava sempre più interessante per me: un cazzo più lungo e grosso degli altri due. Senza preoccuparmi, lo seguì in cucina.
"Facciamo il caffé o aspettiamo che si sveglino?"
"Opterei per aspettarli. Magari ne approfittiamo per conoscerci meglio." dissi mentre mi spogliavo: era la cosa che facevo normalmente, ma in quel momento assumeva le caratteristiche di un invito esplicito ad osare, se mai il ragazzino avesse avuto bisogno di un invito. In un attimo, prima ancora che avessi finito di togliermi tutto di dosso, mi trovai artigliata dalle sue braccia e la sua bocca attaccata alla mia. La sua bocca era fresca, sapeva di menta: sicuramente aveva appena lavato i denti. Ma quello che più mi colpì fu il modo della sua lingua di rovistarmi la bocca, di accarezzare la mia. Ci sapeva fare, pensai mentre le sue mani già accarezzavano il mio corpo, sganciavano il ferretto del reggiseno ed, infine, mi abbassavano le mutande. Mi appoggiai con i gomiti sul tavolo, offrendomi a lui competamente e lui subito si inginocchiò a leccarmi la fica. Ed il culo: spingeva la lingua dentro gli orifizi, facendola saettare velocemente. Era bravo! Sapeva sollecitare il mio piacere ed io lo ricompensavo coi miei umori, che lui sembrava gradire, continuando a slinguare e deglutire, anche rumorosamente. La voce di Mirko, sinceramente, giunse sperata.
"Brava, mamma! È bello vedere che vi siate già conosciuti e stiate facendo amicizia. C'è posto per noi?"
Lo invitai ad avvicnarsi, allargando un braccio e mantenendo l'altro appoggiato al tavolo per non dover interrompere il lavoro di Ignazio. Che bello! Tre cazzi tutti per me: non pensai neanche per un attimo di non essere all'altezza e mi disposi a prenderli ed a godere dopo una settimana di astinenza. Il sesso aveva preso importanza per me man mano che gli incontri con Mirko e Luca proseguivano: la brava moglie, la mamma integerrima aveva abbandonato il campo per lasciare spazio ad una puttana senza fine, mai sazia di cazzo giovane. Non facevamo l'amore: noi scopavamo, ci abbandonavamo alla lussuria ed ora c'era un terzo partecipante che prometteva proprio bene. Mi staccai dal tavolo, per appoggiarmi sul petto dei miei due amanti più vecchi, che mi sostenevano con le loro braccia, mentre Ignazio mi inculava, consentendomi di afferrare i loro cazzi e segarli lentamente, per tenerli pronti a montarmi anche loro. Sapete cosa desideravo in quel momento? Che qualcuno riprendesse la scena per potermi guardare dopo e vedere il mio volto trasfigurato dall'orgasmo. Mi lasciai condurre, abbandonandomi ai loro voleri che erano fonte di piacere assoluto per me: prendevo i loro cazzi dappertutto, proprio come desideravo. Che troia stavo diventando e questa consapevolezza mi rendeva felice senza suscitare in me alcun senso di colpa.
Quando, dopo un paio d'ore, che avevano ridotto il mio corpo ad un ammasso di sudore, sperma ed umori vaginali, ci concedemmo, esausti, di prendere quel caffè che prima era il solo rito, gemetti:
"Quindi, il mio posto non c'è più?"
"Vuoi scherzare? Non vediamo l'ora che tu venga a stare con noi. Ti fa paura che siamo in tre?"
"Paura? Se ci penso, mi sembrate pochi!"
Così, ora sono qui, sul divano. Ad aspettare che comincino le danze. Hanno invitato, come spesso succede, un paio di amici e sono in 5 a scoparmi stasera. Ma il mio solo desiderio, ora, è di poter incontrare altri cazzi. Non importa che siano soli o in gruppo: voglio conoscere altri uomini, meglio se giovani, voglio sentire che mi desiderano come io desidero i loro corpi. Mirko losa e sono sicura ce farà di tutto per accontentarmi.
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2025-08-11
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