Tracce di Noi

di
genere
sentimentali

Quando ho lasciato il mio fidanzato ricordavo l’odore del sesso.
Non i litigi, non le incomprensioni, ma il profumo caldo che rimaneva sulla pelle, come un segreto inciso nei pori.
Per giorni ho camminato con quella scia addosso, invisibile agli altri ma viva dentro di me.
Ogni lenzuolo mi riportava al suo respiro, ogni notte diventava una stanza dove il tempo tornava a fermarsi.
Eppure non era nostalgia, non era desiderio di tornare indietro.
Era piuttosto un invito silenzioso: a non dimenticare che il corpo sa amare anche quando il cuore ha già scelto di andare via.
Ho compreso che amare non è trattenere con forza, ma lasciare che le tracce restino, senza paura.
Perché il desiderio non muore: cambia forma, si trasforma in promessa.
E così ho imparato ad accogliere l’idea che un giorno la mia pelle avrebbe custodito un altro odore, un altro respiro, un’altra presenza capace di imprimersi dentro.
Un ricordo che svanisce, un futuro che attende.
E in mezzo, la certezza che le tracce di noi restano sempre.
(Io sono Luisa Damore e il mio libro "Dentro di me" è la mia essenza. Se ti piace come scrivo, lo trovi su Amazon)
scritto il
2025-09-25
2 6 9
visite
6
voti
valutazione
4.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La scrivania

racconto sucessivo

Vulnerabilità e desiderio
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.