Il negozio di intimo
di
Luisa Damore
genere
gay
Luisa si guardò allo specchio del camerino, il suo riflesso le restituiva un’immagine che la faceva sentire vulnerabile e al tempo stesso desiderabile. Il reggiseno di pizzo nero avvolgeva il suo seno con una delicatezza che sembrava quasi irriverente, mentre lo slip trasparente lasciava poco all’immaginazione, aderendo alla sua pelle come una seconda pelle. Il camerino era piccolo, illuminato da una luce calda che esaltava ogni dettaglio del suo corpo, e l’aria profumava di seta e desideri inconfessabili. Aveva scelto quel completino per una serata speciale, ma in quel momento, sola davanti allo specchio, si sentiva come se stesse interpretando un ruolo che non le apparteneva del tutto.
La porta del camerino si aprì lentamente, senza un preavviso, e Luisa si voltò di scatto, il cuore che le martellava nel petto. Sulla soglia c’era un’altra donna, i suoi occhi fissi su di lei con un’intensità che fece tremare l’aria. Non era una commessa, non aveva l’aria di chi era lì per caso. I suoi capelli scuri le cadevano sulle spalle in riccioli ribelli, e il suo sguardo era un mix di curiosità e fame che Luisa non riusciva a decifrare. Per un attimo, il tempo sembrò fermarsi, e le due donne si studiarono in silenzio, come se stessero leggendo l’una nell’anima dell’altra.
Senza dire una parola, la donna fece un passo avanti, chiudendo la porta alle sue spalle con un clic che risuonò come un sigillo. Luisa sentì un brivido percorrerle la schiena, un misto di paura ed eccitazione che la paralizzò. La donna si avvicinò con una grazia felina, i suoi movimenti calcolati ma al tempo stesso istintivi, come se sapesse esattamente cosa stava facendo. Le sue dita, lunghe e affusolate, sfiorarono il pizzo dello slip di Luisa, tirandolo giù con un gesto lento e deliberato. Il tessuto scivolò lungo le sue gambe, lasciando la sua pelle nuda e vulnerabile.
Luisa trattenne il respiro, il suo corpo reagì istintivamente, i muscoli tesi come se stesse per affrontare qualcosa di sconosciuto e al tempo stesso irresistibile. La donna si inginocchiò davanti a lei, i suoi capelli sfiorarono la pelle nuda di Luisa, e per un attimo, il contatto fu così leggero da sembrare un sogno. Poi, la lingua della donna entrò in gioco, calda e umida, tracciando percorsi lenti e sensuali lungo le cosce di Luisa. Ogni movimento era una promessa, ogni sfioramento un invito a cedere al piacere che stava montando dentro di lei.
“Sei così bella,” sussurrò la donna, la sua voce roca e piena di desiderio. Le sue parole furono come una scintilla che accese un fuoco già pronto a divampare. Luisa sentì il calore diffondersi nel suo corpo, concentrandosi tra le sue gambe, dove la lingua della donna stava disegnando cerchi sempre più vicini al centro del suo piacere. Chiuse gli occhi, abbandonandosi al momento, lasciandosi trasportare da sensazioni che non aveva mai provato prima.
La donna si avvicinò ulteriormente, il suo respiro caldo contro la pelle di Luisa, e sussurrò qualcosa di volgare, qualcosa che fece arrossire Luisa ma che al tempo stesso la eccitò ancora di più. “La tua figa è così bagnata,” disse, la sua voce un misto di ammirazione e fame. “Non posso resistere.”
E poi, senza ulteriori preliminari, la donna affondò la faccia nella figa di Luisa, leccando e succhiando con una passione che la fece tremare. La sua lingua era abile, sapeva esattamente dove toccare, come muoversi per farla impazzire. Luisa gemette, il suono le sfuggì dalle labbra senza che potesse controllarlo, e si aggrappò ai bordi del camerino per non cadere, le gambe che iniziavano a cedere sotto il peso del piacere.
Le dita della donna si unirono alla danza, penetrando lentamente dentro di lei, mentre la sua lingua continuava a lavorare, stimolando il clitoride con una precisione che la portò sull’orlo dell’orgasmo. Luisa sentì il piacere montare, onda dopo onda, sempre più intenso, sempre più vicino. Il suo corpo era in fiamme, ogni nervo teso, ogni cellula pronta a esplodere.
Ma proprio quando pensò di non poter resistere oltre, la donna si fermò. Si alzò, guardandola con un sorriso malizioso che le illuminò il viso. “Non ancora,” disse, la sua voce un sussurro che risuonò nell’aria carica di desiderio. “Questo è solo l’inizio.”
Luisa la guardò, il respiro affannoso, il corpo che pulsava di un desiderio insoddisfatto. La donna le sfiorò il viso con le dita, i suoi occhi pieni di promesse. “Ci sarà un seguito,” mormorò, prima di allontanarsi, lasciando Luisa sola nel camerino, il cuore che batteva all’impazzata e il corpo che tremava di un piacere sospeso.
La porta si chiuse alle sue spalle, e Luisa rimase lì, immobile, il riflesso nello specchio che le restituiva un’immagine di sé che non riconosceva del tutto. Il desiderio pulsava nell’aria, una promessa di qualcosa di più intenso, di più profondo. E mentre si sistemava lo slip, sentì un brivido di eccitazione per ciò che sarebbe successo dopo. La storia era solo all’inizio, e Luisa sapeva che non avrebbe potuto resistere al richiamo di quella donna, al piacere che aveva solo sfiorato.
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Io sono Luisa Damore e il mio libro erotico è "Dentro di me Deluxe", disponibile su Amazon. Dal link puoi leggere estratto dei racconti e dirigerti verso l'acquisto. Un abbraccio
https://www.writerofficina.com/racconto.asp?cod=4218
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Senza dire una parola, la donna fece un passo avanti, chiudendo la porta alle sue spalle con un clic che risuonò come un sigillo. Luisa sentì un brivido percorrerle la schiena, un misto di paura ed eccitazione che la paralizzò. La donna si avvicinò con una grazia felina, i suoi movimenti calcolati ma al tempo stesso istintivi, come se sapesse esattamente cosa stava facendo. Le sue dita, lunghe e affusolate, sfiorarono il pizzo dello slip di Luisa, tirandolo giù con un gesto lento e deliberato. Il tessuto scivolò lungo le sue gambe, lasciando la sua pelle nuda e vulnerabile.
Luisa trattenne il respiro, il suo corpo reagì istintivamente, i muscoli tesi come se stesse per affrontare qualcosa di sconosciuto e al tempo stesso irresistibile. La donna si inginocchiò davanti a lei, i suoi capelli sfiorarono la pelle nuda di Luisa, e per un attimo, il contatto fu così leggero da sembrare un sogno. Poi, la lingua della donna entrò in gioco, calda e umida, tracciando percorsi lenti e sensuali lungo le cosce di Luisa. Ogni movimento era una promessa, ogni sfioramento un invito a cedere al piacere che stava montando dentro di lei.
“Sei così bella,” sussurrò la donna, la sua voce roca e piena di desiderio. Le sue parole furono come una scintilla che accese un fuoco già pronto a divampare. Luisa sentì il calore diffondersi nel suo corpo, concentrandosi tra le sue gambe, dove la lingua della donna stava disegnando cerchi sempre più vicini al centro del suo piacere. Chiuse gli occhi, abbandonandosi al momento, lasciandosi trasportare da sensazioni che non aveva mai provato prima.
La donna si avvicinò ulteriormente, il suo respiro caldo contro la pelle di Luisa, e sussurrò qualcosa di volgare, qualcosa che fece arrossire Luisa ma che al tempo stesso la eccitò ancora di più. “La tua figa è così bagnata,” disse, la sua voce un misto di ammirazione e fame. “Non posso resistere.”
E poi, senza ulteriori preliminari, la donna affondò la faccia nella figa di Luisa, leccando e succhiando con una passione che la fece tremare. La sua lingua era abile, sapeva esattamente dove toccare, come muoversi per farla impazzire. Luisa gemette, il suono le sfuggì dalle labbra senza che potesse controllarlo, e si aggrappò ai bordi del camerino per non cadere, le gambe che iniziavano a cedere sotto il peso del piacere.
Le dita della donna si unirono alla danza, penetrando lentamente dentro di lei, mentre la sua lingua continuava a lavorare, stimolando il clitoride con una precisione che la portò sull’orlo dell’orgasmo. Luisa sentì il piacere montare, onda dopo onda, sempre più intenso, sempre più vicino. Il suo corpo era in fiamme, ogni nervo teso, ogni cellula pronta a esplodere.
Ma proprio quando pensò di non poter resistere oltre, la donna si fermò. Si alzò, guardandola con un sorriso malizioso che le illuminò il viso. “Non ancora,” disse, la sua voce un sussurro che risuonò nell’aria carica di desiderio. “Questo è solo l’inizio.”
Luisa la guardò, il respiro affannoso, il corpo che pulsava di un desiderio insoddisfatto. La donna le sfiorò il viso con le dita, i suoi occhi pieni di promesse. “Ci sarà un seguito,” mormorò, prima di allontanarsi, lasciando Luisa sola nel camerino, il cuore che batteva all’impazzata e il corpo che tremava di un piacere sospeso.
La porta si chiuse alle sue spalle, e Luisa rimase lì, immobile, il riflesso nello specchio che le restituiva un’immagine di sé che non riconosceva del tutto. Il desiderio pulsava nell’aria, una promessa di qualcosa di più intenso, di più profondo. E mentre si sistemava lo slip, sentì un brivido di eccitazione per ciò che sarebbe successo dopo. La storia era solo all’inizio, e Luisa sapeva che non avrebbe potuto resistere al richiamo di quella donna, al piacere che aveva solo sfiorato.
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