La scrivania
di
Luisa Damore
genere
prime esperienze
Luisa Damore, ventisette anni, sedeva alla sua scrivania nell’ufficio di Milano, il viso illuminato dalla luce fluorescente del soffitto. I suoi pensieri erano un vortice di ansia e desiderio, intrappolati tra le scadenze lavorative e le fantasie che da settimane la tormentavano. Era una donna abituata a gestire lo stress, ma quella mattina qualcosa era diverso. Il suo sguardo si posò sull’orologio: le 11:45. Tra pochi minuti avrebbe dovuto incontrarlo. Lui, il ragazzo di ventidue anni che lavorava nel reparto marketing, con quel sorriso magnetico che sembrava sfidare ogni sua inibizione.
Il cuore di Luisa batteva all’impazzata mentre si alzava dalla sedia, sistemandosi nervosamente la gonna. Si guardò allo specchio del bagno, cercando di apparire sicura, ma i suoi occhi tradivano l’insicurezza. Cosa sto facendo? si chiese, mordendosi il labbro inferiore. Eppure, qualcosa dentro di lei la spingeva ad andare avanti, a superare i limiti che si era imposta per anni.
Con passi incerti, si diresse verso l’ufficio di lui. La porta era socchiusa, e il suono della sua voce, calda e rassicurante, la raggiunse prima ancora che entrasse. Luisa inspirò profondamente, poi bussò delicatamente. “Avanti,” rispose lui, e il suo tono era così sicuro che per un attimo lei si sentì al sicuro.
Entrò, e i loro sguardi si incrociarono. Lui era seduto alla scrivania, le mani intrecciate, un sorriso enigmatico sulle labbra. La sua sicurezza contrastava con la timidezza di Luisa, che abbassò lo sguardo, sentendo il calore salire alle guance. “Ciao,” disse lui, alzandosi lentamente. La sua voce era un sussurro che sembrava riempire la stanza. “Sei pronta?”
Luisa annuì, incapace di parlare. Lui si avvicinò, i suoi passi leggeri sul pavimento. Con un gesto delicato, le prese la mano, e la sua pelle calda contro la sua la fece tremare. “Non preoccuparti,” le sussurrò, guidandola verso la scrivania. “Sono qui con te.”
La fece sedere, e poi, con un movimento fluido, si posizionò tra le sue gambe. Luisa sentì il respiro accelerare mentre lui le accarezzava il viso, le dita che tracciavano linee dolci sulle sue guance. “È il momento di vivere questa prima esperienza,” le disse, la voce bassa e intensa. “Lasciati andare.”
Le sue mani scivolarono lungo il suo corpo, lente e intenzionali. Luisa chiuse gli occhi, respirando profondamente, cercando di calmare il battito del cuore. Sentì le sue dita sfiorarle il collo, scendere lungo la clavicola, poi posarsi sul bordo della sua giacca. Con un gesto lento, lui gliela sfilò, lasciandola esposta, vulnerabile.
“Sei bellissima,” le sussurrò, e quelle parole la fecero sentire più coraggiosa.
Con un movimento lento e deliberato, lui la fece sdraiare sulla scrivania, il legno freddo contro la sua pelle. Luisa sentì un brivido percorrerle la schiena, ma non si tirò indietro. Lui si chinò su di lei, iniziando a baciarla con passione, le labbra che esploravano ogni angolo del suo viso, del suo collo. Le sue mani scivolarono lungo il suo corpo, aprendo i bottoni della camicetta, rivelando la pelle nuda sottostante.
“Relassati,” le sussurrò, e la sua voce era un ordine che Luisa non poteva ignorare.
La tensione iniziò a sciogliersi mentre lui continuava a baciarla, a toccarla, guidandola passo dopo passo. Le sue dita scesero lungo la sua pancia, poi si posarono sul bordo della gonna, sollevandola lentamente. Luisa sentì il calore salire alle guance, ma non disse nulla. Si lasciò guidare, abbandonandosi al desiderio che cresceva dentro di lei.
Lui le sfilò la gonna, lasciandola in biancheria intima, poi si fermò, guardandola con un’intensità che la fece sentire nuda non solo nel corpo, ma anche nell’anima. “Sei sicura?” le chiese, e la sua voce era un misto di desiderio e rispetto.
Luisa annuì, incapace di parlare. Voleva questo, lo desiderava più di ogni altra cosa.
Lui si rimise al lavoro, le mani che esploravano il suo corpo con una pazienza che la sorprese. Le sue dita scivolarono lungo le sue cosce, poi si posarono sul bordo delle sue mutandine. Con un movimento lento, gliele sfilò, lasciandola completamente esposta. Luisa sentì il respiro accelerare, il cuore che batteva all’impazzata.
“Sei perfetta,” le sussurrò, e poi la baciò di nuovo, le labbra che scendevano lungo il suo corpo, esplorando ogni curva, ogni angolo.
Quando la sua bocca raggiunse il centro del suo desiderio, Luisa gemette, il piacere che la travolse come un’onda. Lui la baciò, la leccò, le sue dita che si univano alla sua bocca, guidandola verso un piacere che non aveva mai conosciuto. Il mondo intorno a lei svanì, lasciando solo il calore, il desiderio, il suono del suo respiro affannoso.
“Voglio che tu sia la mia prima volta,” gli sussurrò, e quelle parole la liberarono da ogni inibizione.
Lui si alzò, gli occhi che brillavano di desiderio. Si sfilò i pantaloni, rivelando il suo corpo giovane e tonico. Luisa lo guardò, sentendo il cuore battere all’impazzata. Era così bello, così sicuro, eppure era lì per lei, per guidarla in questa esperienza.
Si posizionò tra le sue gambe, le mani che le accarezzavano i fianchi. “Sei pronta?” le chiese, e la sua voce era un sussurro che la fece tremare.
Luisa annuì, aprendo le gambe per accoglierlo. Lui entrò in lei lentamente, con cura, e il piacere fu travolgente. Gemette, il corpo che si arcuava contro il suo, mentre lui iniziava a muoversi, lento all’inizio, poi sempre più veloce.
Il mondo intorno a loro svanì, lasciando solo il suono dei loro respiri affannosi, dei gemiti che riempivano la stanza. Luisa si sentì perduta in un vortice di piacere, il corpo che rispondeva a ogni suo movimento, a ogni suo tocco.
“Sei incredibile,” le sussurrò, e poi la baciò, le labbra che si univano alle sue mentre il piacere raggiungeva il culmine.
Luisa urlò, il corpo che si contraeva intorno a lui, mentre il mondo esplodeva in una cascata di colori e suoni. Lui la seguì, il corpo che si abbandonava al piacere, e per un attimo furono uno, uniti in un atto intimo e travolgente.
Quando tutto finì, lui la abbracciò, il corpo che si posava sul suo, il respiro che lentamente tornava alla normalità. Luisa lo guardò, sentendo un senso di liberazione che non aveva mai provato prima. Questa esperienza non era solo fisica, ma un passo verso una nuova consapevolezza di sé.
“Grazie,” gli sussurrò, e lui sorrise, baciandole la fronte.
“Questo è solo l’inizio,” le disse, e Luisa capì che aveva ragione. Quel capitolo inaspettato della sua vita era appena iniziato, e non vedeva l’ora di scoprire cosa avrebbe portato.
(Io sono Luisa Damore. Il mio libro erotico "Dentro di me" è disponibile su Amazon e all'interno troverete tutta la mia essenza. Spero di avervi tra i lettori)
Il cuore di Luisa batteva all’impazzata mentre si alzava dalla sedia, sistemandosi nervosamente la gonna. Si guardò allo specchio del bagno, cercando di apparire sicura, ma i suoi occhi tradivano l’insicurezza. Cosa sto facendo? si chiese, mordendosi il labbro inferiore. Eppure, qualcosa dentro di lei la spingeva ad andare avanti, a superare i limiti che si era imposta per anni.
Con passi incerti, si diresse verso l’ufficio di lui. La porta era socchiusa, e il suono della sua voce, calda e rassicurante, la raggiunse prima ancora che entrasse. Luisa inspirò profondamente, poi bussò delicatamente. “Avanti,” rispose lui, e il suo tono era così sicuro che per un attimo lei si sentì al sicuro.
Entrò, e i loro sguardi si incrociarono. Lui era seduto alla scrivania, le mani intrecciate, un sorriso enigmatico sulle labbra. La sua sicurezza contrastava con la timidezza di Luisa, che abbassò lo sguardo, sentendo il calore salire alle guance. “Ciao,” disse lui, alzandosi lentamente. La sua voce era un sussurro che sembrava riempire la stanza. “Sei pronta?”
Luisa annuì, incapace di parlare. Lui si avvicinò, i suoi passi leggeri sul pavimento. Con un gesto delicato, le prese la mano, e la sua pelle calda contro la sua la fece tremare. “Non preoccuparti,” le sussurrò, guidandola verso la scrivania. “Sono qui con te.”
La fece sedere, e poi, con un movimento fluido, si posizionò tra le sue gambe. Luisa sentì il respiro accelerare mentre lui le accarezzava il viso, le dita che tracciavano linee dolci sulle sue guance. “È il momento di vivere questa prima esperienza,” le disse, la voce bassa e intensa. “Lasciati andare.”
Le sue mani scivolarono lungo il suo corpo, lente e intenzionali. Luisa chiuse gli occhi, respirando profondamente, cercando di calmare il battito del cuore. Sentì le sue dita sfiorarle il collo, scendere lungo la clavicola, poi posarsi sul bordo della sua giacca. Con un gesto lento, lui gliela sfilò, lasciandola esposta, vulnerabile.
“Sei bellissima,” le sussurrò, e quelle parole la fecero sentire più coraggiosa.
Con un movimento lento e deliberato, lui la fece sdraiare sulla scrivania, il legno freddo contro la sua pelle. Luisa sentì un brivido percorrerle la schiena, ma non si tirò indietro. Lui si chinò su di lei, iniziando a baciarla con passione, le labbra che esploravano ogni angolo del suo viso, del suo collo. Le sue mani scivolarono lungo il suo corpo, aprendo i bottoni della camicetta, rivelando la pelle nuda sottostante.
“Relassati,” le sussurrò, e la sua voce era un ordine che Luisa non poteva ignorare.
La tensione iniziò a sciogliersi mentre lui continuava a baciarla, a toccarla, guidandola passo dopo passo. Le sue dita scesero lungo la sua pancia, poi si posarono sul bordo della gonna, sollevandola lentamente. Luisa sentì il calore salire alle guance, ma non disse nulla. Si lasciò guidare, abbandonandosi al desiderio che cresceva dentro di lei.
Lui le sfilò la gonna, lasciandola in biancheria intima, poi si fermò, guardandola con un’intensità che la fece sentire nuda non solo nel corpo, ma anche nell’anima. “Sei sicura?” le chiese, e la sua voce era un misto di desiderio e rispetto.
Luisa annuì, incapace di parlare. Voleva questo, lo desiderava più di ogni altra cosa.
Lui si rimise al lavoro, le mani che esploravano il suo corpo con una pazienza che la sorprese. Le sue dita scivolarono lungo le sue cosce, poi si posarono sul bordo delle sue mutandine. Con un movimento lento, gliele sfilò, lasciandola completamente esposta. Luisa sentì il respiro accelerare, il cuore che batteva all’impazzata.
“Sei perfetta,” le sussurrò, e poi la baciò di nuovo, le labbra che scendevano lungo il suo corpo, esplorando ogni curva, ogni angolo.
Quando la sua bocca raggiunse il centro del suo desiderio, Luisa gemette, il piacere che la travolse come un’onda. Lui la baciò, la leccò, le sue dita che si univano alla sua bocca, guidandola verso un piacere che non aveva mai conosciuto. Il mondo intorno a lei svanì, lasciando solo il calore, il desiderio, il suono del suo respiro affannoso.
“Voglio che tu sia la mia prima volta,” gli sussurrò, e quelle parole la liberarono da ogni inibizione.
Lui si alzò, gli occhi che brillavano di desiderio. Si sfilò i pantaloni, rivelando il suo corpo giovane e tonico. Luisa lo guardò, sentendo il cuore battere all’impazzata. Era così bello, così sicuro, eppure era lì per lei, per guidarla in questa esperienza.
Si posizionò tra le sue gambe, le mani che le accarezzavano i fianchi. “Sei pronta?” le chiese, e la sua voce era un sussurro che la fece tremare.
Luisa annuì, aprendo le gambe per accoglierlo. Lui entrò in lei lentamente, con cura, e il piacere fu travolgente. Gemette, il corpo che si arcuava contro il suo, mentre lui iniziava a muoversi, lento all’inizio, poi sempre più veloce.
Il mondo intorno a loro svanì, lasciando solo il suono dei loro respiri affannosi, dei gemiti che riempivano la stanza. Luisa si sentì perduta in un vortice di piacere, il corpo che rispondeva a ogni suo movimento, a ogni suo tocco.
“Sei incredibile,” le sussurrò, e poi la baciò, le labbra che si univano alle sue mentre il piacere raggiungeva il culmine.
Luisa urlò, il corpo che si contraeva intorno a lui, mentre il mondo esplodeva in una cascata di colori e suoni. Lui la seguì, il corpo che si abbandonava al piacere, e per un attimo furono uno, uniti in un atto intimo e travolgente.
Quando tutto finì, lui la abbracciò, il corpo che si posava sul suo, il respiro che lentamente tornava alla normalità. Luisa lo guardò, sentendo un senso di liberazione che non aveva mai provato prima. Questa esperienza non era solo fisica, ma un passo verso una nuova consapevolezza di sé.
“Grazie,” gli sussurrò, e lui sorrise, baciandole la fronte.
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