Sussurri nell'inchino
di
Luisa Damore
genere
saffico
Il treno sfrecciava attraverso la campagna, il suo ritmo costante e vibrante riempiva l'aria di un ronzio ipnotico. All'interno di uno dei vagoni, il bagno stretto e leggermente soffocante era diventato il teatro di un incontro carico di tensione. Luisa, 27 anni, con i suoi capelli scuri raccolti in una coda di cavallo e uno sguardo che trasudava sicurezza, si trovava faccia a faccia con Angelica, una giovane di 21 anni, dai lineamenti delicati e gli occhi che brillavano di un misto di curiosità e nervosismo. L’aria era calda, quasi elettrica, come se ogni molecola d’ossigeno fosse carica di aspettative.
Luisa appoggiò una mano contro il lavandino di acciaio, il metallo freddo che contrastava con il calore del suo corpo. Il suo sguardo era intenso, magnetico, mentre si avvicinava ad Angelica con una lentezza che sembrava dilatare il tempo. Angelica, già con il respiro affannoso, sentì il cuore accelerare. Il bagno era piccolo, le pareti vicine, e ogni movimento di Luisa sembrava amplificato, come se l’intero spazio si fosse ridotto a loro due.
Con un gesto deciso, Luisa spinse Angelica contro la parete fredda, il corpo della ragazza più giovane che si adattò perfettamente al suo. Angelica sentì il calore di Luisa attraverso i vestiti, un calore che sembrava penetrare nella sua pelle, risvegliando sensazioni che fino a quel momento erano rimaste sopite. Luisa abbassò lo sguardo, i suoi occhi scuri che si posarono sul collo di Angelica, e con un movimento fluido, iniziò a baciarlo, le labbra che sfioravano la pelle morbida con una delicatezza che contrastava con la forza del suo approccio.
Angelica chiuse gli occhi, abbandonandosi al tocco di Luisa. I baci scesero lentamente, seguendo la linea del collo fino a raggiungere il décolleté. Le mani di Luisa, intanto, si erano mosse con sicurezza, scivolando sotto la gonna di Angelica. La stoffa leggera non offriva resistenza, e le dita di Luisa trovarono la pelle nuda, liscia e calda. Angelica emise un gemito soffocato, il suono che si mescolò al rumore del treno in corsa.
Afferrando i capelli di Luisa, Angelica si aggrappò a lei come se fosse l’unica ancora di salvezza in quel momento di perdizione. Luisa sorrise, un sorriso che prometteva piacere e abbandono, prima di inginocchiarsi davanti ad Angelica. Con movimenti fluidi e decisi, sollevò la gonna della ragazza, esponendo le sue gambe lunghe e sottili. Le mutandine di pizzo furono abbassate con cura, rivelando il corpo di Angelica in tutta la sua bellezza.
Luisa non perse tempo. Con la lingua iniziò a stimolare Angelica, esplorando ogni piega, ogni curva, con una dedizione che parlava di desiderio e passione. Angelica si aggrappò al bordo del lavandino, le nocche bianche per la forza con cui stringeva. Il piacere cresceva, incontrollabile, come un’onda che la travolgeva, portandola sempre più vicino al limite. I gemiti di Angelica riempirono il piccolo spazio, mescolandosi al rumore costante del treno, creando una sinfonia di suoni che parlava di piacere e abbandono.
Angelica, ormai sul punto di non ritorno, sentì il bisogno di ricambiare. Con un movimento rapido, spinse Luisa contro il muro, i ruoli che si invertivano in un ballo di desideri. Luisa, sorpresa ma eccitata, si lasciò guidare, sentendo il corpo di Angelica premere contro il suo. Angelica si abbassò, le dita esperte che trovarono il punto giusto, stimolando Luisa con una precisione che parlava di conoscenza e desiderio.
Le dita di Angelica si muovevano con ritmo, esplorando, toccando, portando Luisa verso il climax. I gemiti delle due donne si fusero, creando un’armonia che sembrava rispecchiare il ritmo del treno. Il bagno, già stretto, sembrava ancora più piccolo, come se le pareti si fossero avvicinate per contenerle, per essere testimoni di quel momento di pura passione.
Il climax le travolse insieme, i corpi scossi da piacere, i gemiti che si trasformarono in sospiri di soddisfazione. Luisa appoggia la fronte contro quella di Angelica, entrambe che cercavano di riprendere fiato. Il treno continuava la sua corsa, ignaro della passione che si era consumata nel suo piccolo bagno. L’aria, ancora calda, ora era carica di un’intimità che le legava, un legame che andava oltre le parole.
Angelica aprì gli occhi, incontrando lo sguardo di Luisa. Un sorriso timido si disegnò sulle sue labbra, mentre Luisa le accarezzava il viso con un gesto tenero. “Non pensavo che sarebbe successo così,” sussurrò Angelica, la voce ancora tremante.
“A volte le cose migliori sono quelle che non pianifichiamo,” rispose Luisa, la sua voce calma ma carica di emozione. Si raddrizzarono, sistemandosi i vestiti, ma l’elettricità tra loro non era svanita. Il bagno, che prima sembrava soffocante, ora appariva come un rifugio, un luogo dove avevano condiviso qualcosa di profondo e intimo.
Uscendo dal bagno, il rumore del treno e le voci degli altri passeggeri le riportarono alla realtà. Ma mentre si allontanavano, i loro sguardi si incrociarono di nuovo, un’intesa silenziosa che prometteva che quel momento non sarebbe stato l’ultimo. Il treno continuava a correre, portandole verso nuove destinazioni, ma nel loro cuore, qualcosa era cambiato per sempre.
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Io sono Luisa Damore e il mio libro erotico è "Dentro di me Deluxe".
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Luisa appoggiò una mano contro il lavandino di acciaio, il metallo freddo che contrastava con il calore del suo corpo. Il suo sguardo era intenso, magnetico, mentre si avvicinava ad Angelica con una lentezza che sembrava dilatare il tempo. Angelica, già con il respiro affannoso, sentì il cuore accelerare. Il bagno era piccolo, le pareti vicine, e ogni movimento di Luisa sembrava amplificato, come se l’intero spazio si fosse ridotto a loro due.
Con un gesto deciso, Luisa spinse Angelica contro la parete fredda, il corpo della ragazza più giovane che si adattò perfettamente al suo. Angelica sentì il calore di Luisa attraverso i vestiti, un calore che sembrava penetrare nella sua pelle, risvegliando sensazioni che fino a quel momento erano rimaste sopite. Luisa abbassò lo sguardo, i suoi occhi scuri che si posarono sul collo di Angelica, e con un movimento fluido, iniziò a baciarlo, le labbra che sfioravano la pelle morbida con una delicatezza che contrastava con la forza del suo approccio.
Angelica chiuse gli occhi, abbandonandosi al tocco di Luisa. I baci scesero lentamente, seguendo la linea del collo fino a raggiungere il décolleté. Le mani di Luisa, intanto, si erano mosse con sicurezza, scivolando sotto la gonna di Angelica. La stoffa leggera non offriva resistenza, e le dita di Luisa trovarono la pelle nuda, liscia e calda. Angelica emise un gemito soffocato, il suono che si mescolò al rumore del treno in corsa.
Afferrando i capelli di Luisa, Angelica si aggrappò a lei come se fosse l’unica ancora di salvezza in quel momento di perdizione. Luisa sorrise, un sorriso che prometteva piacere e abbandono, prima di inginocchiarsi davanti ad Angelica. Con movimenti fluidi e decisi, sollevò la gonna della ragazza, esponendo le sue gambe lunghe e sottili. Le mutandine di pizzo furono abbassate con cura, rivelando il corpo di Angelica in tutta la sua bellezza.
Luisa non perse tempo. Con la lingua iniziò a stimolare Angelica, esplorando ogni piega, ogni curva, con una dedizione che parlava di desiderio e passione. Angelica si aggrappò al bordo del lavandino, le nocche bianche per la forza con cui stringeva. Il piacere cresceva, incontrollabile, come un’onda che la travolgeva, portandola sempre più vicino al limite. I gemiti di Angelica riempirono il piccolo spazio, mescolandosi al rumore costante del treno, creando una sinfonia di suoni che parlava di piacere e abbandono.
Angelica, ormai sul punto di non ritorno, sentì il bisogno di ricambiare. Con un movimento rapido, spinse Luisa contro il muro, i ruoli che si invertivano in un ballo di desideri. Luisa, sorpresa ma eccitata, si lasciò guidare, sentendo il corpo di Angelica premere contro il suo. Angelica si abbassò, le dita esperte che trovarono il punto giusto, stimolando Luisa con una precisione che parlava di conoscenza e desiderio.
Le dita di Angelica si muovevano con ritmo, esplorando, toccando, portando Luisa verso il climax. I gemiti delle due donne si fusero, creando un’armonia che sembrava rispecchiare il ritmo del treno. Il bagno, già stretto, sembrava ancora più piccolo, come se le pareti si fossero avvicinate per contenerle, per essere testimoni di quel momento di pura passione.
Il climax le travolse insieme, i corpi scossi da piacere, i gemiti che si trasformarono in sospiri di soddisfazione. Luisa appoggia la fronte contro quella di Angelica, entrambe che cercavano di riprendere fiato. Il treno continuava la sua corsa, ignaro della passione che si era consumata nel suo piccolo bagno. L’aria, ancora calda, ora era carica di un’intimità che le legava, un legame che andava oltre le parole.
Angelica aprì gli occhi, incontrando lo sguardo di Luisa. Un sorriso timido si disegnò sulle sue labbra, mentre Luisa le accarezzava il viso con un gesto tenero. “Non pensavo che sarebbe successo così,” sussurrò Angelica, la voce ancora tremante.
“A volte le cose migliori sono quelle che non pianifichiamo,” rispose Luisa, la sua voce calma ma carica di emozione. Si raddrizzarono, sistemandosi i vestiti, ma l’elettricità tra loro non era svanita. Il bagno, che prima sembrava soffocante, ora appariva come un rifugio, un luogo dove avevano condiviso qualcosa di profondo e intimo.
Uscendo dal bagno, il rumore del treno e le voci degli altri passeggeri le riportarono alla realtà. Ma mentre si allontanavano, i loro sguardi si incrociarono di nuovo, un’intesa silenziosa che prometteva che quel momento non sarebbe stato l’ultimo. Il treno continuava a correre, portandole verso nuove destinazioni, ma nel loro cuore, qualcosa era cambiato per sempre.
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