Il servizio di "toilet cleaning" al cinema porno
di
Maktero
genere
feticismo
Io e mia sorella ci siamo proposte come lavoratrici per le pulizie di un cinema porno.
La nostra proposta per il prezzo che offrivamo è apparsa allettante per i gestori.
Offrivamo una completa pulizia dei cessi ad un prezzo veramente modico.
I gestori ci misero alla prova.
Ma il nostro interesse non era guadagnare ma godere.
Godere dall'assaporrare quante schifezze avevano lasciato gli spettatori nei cessi del cinema.
Dopo la chiusura del cinema più o meno alle tre di notte i gestori ci lasciavano secondo contratto di eseguire le pulizie.
Noi in quel grande ambiente oramai silenzioso ed oscuro, pieno di strani odori, memori di eccittazioni perverse, di sudore, ci sentivamo in un agio conturbante.
Secondo contratto dovevamo pulire i cessi.
Non era stato specificato come lo dovessimmo fare e questa era la nostra volontà perchè volevamo farlo alla nostra maniera.
La maniera che ci faceva godere.
Alla nostra prima serata di lavoro entrammo nell'antibagno, gia sporco e puzzolente, altri intensi odori arrivavano ai cessi.
Quegli afrori ci fecero eccitare e respirando profondamente cominciammo a deicarci al nostro lavoro.
Sole in quel ambiente silenzioso ci spogliammo nude e cominciammo il nostro lercio ma eccitante lavoro.
Il cesso era diviso per maschi e femmine come da regolamento.
Cominciammo da quelli dei maschi; c'erano gli orinatoi che volle prendersi in carico mia sorella; poi c'erano i water di cui cominciai ad occuparmi io.
I water erano solamente due; ma molto sporchi.
Non c'erano il coperchio e la ciambella ma solo la ceramica nuda e cruda coperta da resti di urina, merda e sperma.
Cominciai da quelli per pulirli usai la mia lingua leccando prima la superficie superiore della ceramica da quelle chiazze oscene e oi sendendo versol'interno finchè la lingua arrivava.
Poi mi aiutai con le mani per ripulire i recessi dei cessi, leccai le dita coperte dagli escrementi, dal piscio e dallo sperma che si trovava in fondo al cesso.
Feci un bellissimo lavoro di pulizia facendo splendere quel water.
Poi passai al pavimento anch'esso coperto da chiazze di piscio, di spruzzi di merda e di sperma.
Lavorai con la lingua duramente fino a renderlo splendido.
Ogni oscena sporcizia era finita meravigliosamente nella mia bocca.
Passai in ginocchio al secondo cesso attraversando la parte in cui mia sorella si stava dedicando agli orinatoi.
Notai che anche lei ne aveva lucidato uno fino allo spelendore, ma le mancava ancora il pavimento.
Entrai verso il secondo cesso che era un disastro: puzzava da morire, con chiezze di piscio e merda e sperma sul pavimento commiste a pezzi di carta igienica sporca ed imbevuta di piscio sparsa quà e là.
Vedendo quello sfacelo cominciai da pavimento leccando accuratamente da brava professionista delle pulizie ogni centimetro quadrato del cesso ed ingoiando ogni singolo pezzo di carta igienica zozza.
In un angolo semi nascosto scoprì anche un preservativo pieno di sborra.
La mia professionalità mi obbligava a ripulire anche quello, lo ingoiai come le altre sporcizie del pavimento.
Quando mi dedicai al water vidi che c'era una grossa strisciata di diarrea che colava lungo la parte posteriore del cesso.
Cominciai professionalmente a ripulire quella sporcizia.
Fu difficile ingoiare quella merda oramai fredda e semisolida, ma andai avanti fino a ripulire il wc alla perfezione.
Era tanto pulito che una persona per bene e sana ci avrebbe potuto mangiare.
Mi portai all'ingresso dei bagni dove notai che mia sorella aveva inito di pulire gli orinatoi ed il pavimento che apparivano lucidi e perfettamente lindi.
Ci prendemmo un momento di pausa stanche accasciate una all'altra.
Dopo qualche momento di relax cominciammo a baciarci scambiandoci tra le bocche gli orrendi ed osceni sapori che avevamo raccolto da quei cessi.
Ci eccittammo e ci masturbammo reciprocamente, dandoci piacere a vicenda.
Godemmo, io una volta, lei più di una.
Sporcato il pavimento ci accingemmo a pulirlo, leccammo i frutti del nostro godimento.
Lustrando le piastrelle a lucido.
Poi ci dedicammo al bagno delle donne costituito da un solo water.
Lo trovammo molto pulito, sia il pavimento che il water stesso.
Non c'era molto da fare.
Tuttavia sul pavimento trovammo un tampone mestruale che ci litigammo; io la ebbi vinta con prpotenza maschile e cominciai a succhiarlo, mentre mia sorella trovò in un angolo un preservativo.
Fui indispettitta avrei voluto trovarlo io, ma mia sorella cominciò a succhiarne il contenuto prima che io potessi reagire.
Poi quando lei ebbe succhiato appieno tutto il preservativo me lo offrì in cambio del tampone mestruale.
Ci scambiammo gli oggetti schifosi; io apprezzai solo un sentore di sperma nel preservativo mentre lei si lamentò che io avevo succhiato tutto il sangue dal tampone lascindogliene poco.
Le dissi che eravamo pari nella soddisfazione; lei indispetita, arrabbiata, mi sputò in bocca.
Cominciai a masturbarmi per il piacere di quella offesa e di quella bella serata di lavoro.
Lei allargando le gambe verso di mè mi pisciò in faccia; io aprii la bocca per gustare il più possibile la sua urina.
Poi si gettò da una parte per masturbarsi.
Arrivò mentre io esausta mi addormentai.
Venni svegliato dai padroni del cinema che il giorno dopo erano venuti a controllare il nostro lavoro; apprezzarono quanto avevamo fatto e ci conermarono per i giorni successivi.
Io e mia sorella contente per la nostra riconosciuta capacità c'è ne andammo a casa a riposarci per la prossima nottata di lavoro.
La nostra proposta per il prezzo che offrivamo è apparsa allettante per i gestori.
Offrivamo una completa pulizia dei cessi ad un prezzo veramente modico.
I gestori ci misero alla prova.
Ma il nostro interesse non era guadagnare ma godere.
Godere dall'assaporrare quante schifezze avevano lasciato gli spettatori nei cessi del cinema.
Dopo la chiusura del cinema più o meno alle tre di notte i gestori ci lasciavano secondo contratto di eseguire le pulizie.
Noi in quel grande ambiente oramai silenzioso ed oscuro, pieno di strani odori, memori di eccittazioni perverse, di sudore, ci sentivamo in un agio conturbante.
Secondo contratto dovevamo pulire i cessi.
Non era stato specificato come lo dovessimmo fare e questa era la nostra volontà perchè volevamo farlo alla nostra maniera.
La maniera che ci faceva godere.
Alla nostra prima serata di lavoro entrammo nell'antibagno, gia sporco e puzzolente, altri intensi odori arrivavano ai cessi.
Quegli afrori ci fecero eccitare e respirando profondamente cominciammo a deicarci al nostro lavoro.
Sole in quel ambiente silenzioso ci spogliammo nude e cominciammo il nostro lercio ma eccitante lavoro.
Il cesso era diviso per maschi e femmine come da regolamento.
Cominciammo da quelli dei maschi; c'erano gli orinatoi che volle prendersi in carico mia sorella; poi c'erano i water di cui cominciai ad occuparmi io.
I water erano solamente due; ma molto sporchi.
Non c'erano il coperchio e la ciambella ma solo la ceramica nuda e cruda coperta da resti di urina, merda e sperma.
Cominciai da quelli per pulirli usai la mia lingua leccando prima la superficie superiore della ceramica da quelle chiazze oscene e oi sendendo versol'interno finchè la lingua arrivava.
Poi mi aiutai con le mani per ripulire i recessi dei cessi, leccai le dita coperte dagli escrementi, dal piscio e dallo sperma che si trovava in fondo al cesso.
Feci un bellissimo lavoro di pulizia facendo splendere quel water.
Poi passai al pavimento anch'esso coperto da chiazze di piscio, di spruzzi di merda e di sperma.
Lavorai con la lingua duramente fino a renderlo splendido.
Ogni oscena sporcizia era finita meravigliosamente nella mia bocca.
Passai in ginocchio al secondo cesso attraversando la parte in cui mia sorella si stava dedicando agli orinatoi.
Notai che anche lei ne aveva lucidato uno fino allo spelendore, ma le mancava ancora il pavimento.
Entrai verso il secondo cesso che era un disastro: puzzava da morire, con chiezze di piscio e merda e sperma sul pavimento commiste a pezzi di carta igienica sporca ed imbevuta di piscio sparsa quà e là.
Vedendo quello sfacelo cominciai da pavimento leccando accuratamente da brava professionista delle pulizie ogni centimetro quadrato del cesso ed ingoiando ogni singolo pezzo di carta igienica zozza.
In un angolo semi nascosto scoprì anche un preservativo pieno di sborra.
La mia professionalità mi obbligava a ripulire anche quello, lo ingoiai come le altre sporcizie del pavimento.
Quando mi dedicai al water vidi che c'era una grossa strisciata di diarrea che colava lungo la parte posteriore del cesso.
Cominciai professionalmente a ripulire quella sporcizia.
Fu difficile ingoiare quella merda oramai fredda e semisolida, ma andai avanti fino a ripulire il wc alla perfezione.
Era tanto pulito che una persona per bene e sana ci avrebbe potuto mangiare.
Mi portai all'ingresso dei bagni dove notai che mia sorella aveva inito di pulire gli orinatoi ed il pavimento che apparivano lucidi e perfettamente lindi.
Ci prendemmo un momento di pausa stanche accasciate una all'altra.
Dopo qualche momento di relax cominciammo a baciarci scambiandoci tra le bocche gli orrendi ed osceni sapori che avevamo raccolto da quei cessi.
Ci eccittammo e ci masturbammo reciprocamente, dandoci piacere a vicenda.
Godemmo, io una volta, lei più di una.
Sporcato il pavimento ci accingemmo a pulirlo, leccammo i frutti del nostro godimento.
Lustrando le piastrelle a lucido.
Poi ci dedicammo al bagno delle donne costituito da un solo water.
Lo trovammo molto pulito, sia il pavimento che il water stesso.
Non c'era molto da fare.
Tuttavia sul pavimento trovammo un tampone mestruale che ci litigammo; io la ebbi vinta con prpotenza maschile e cominciai a succhiarlo, mentre mia sorella trovò in un angolo un preservativo.
Fui indispettitta avrei voluto trovarlo io, ma mia sorella cominciò a succhiarne il contenuto prima che io potessi reagire.
Poi quando lei ebbe succhiato appieno tutto il preservativo me lo offrì in cambio del tampone mestruale.
Ci scambiammo gli oggetti schifosi; io apprezzai solo un sentore di sperma nel preservativo mentre lei si lamentò che io avevo succhiato tutto il sangue dal tampone lascindogliene poco.
Le dissi che eravamo pari nella soddisfazione; lei indispetita, arrabbiata, mi sputò in bocca.
Cominciai a masturbarmi per il piacere di quella offesa e di quella bella serata di lavoro.
Lei allargando le gambe verso di mè mi pisciò in faccia; io aprii la bocca per gustare il più possibile la sua urina.
Poi si gettò da una parte per masturbarsi.
Arrivò mentre io esausta mi addormentai.
Venni svegliato dai padroni del cinema che il giorno dopo erano venuti a controllare il nostro lavoro; apprezzarono quanto avevamo fatto e ci conermarono per i giorni successivi.
Io e mia sorella contente per la nostra riconosciuta capacità c'è ne andammo a casa a riposarci per la prossima nottata di lavoro.
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