La ricerca del malessere

di
genere
feticismo

Io e mia sorella abbiamo trovato su internet una persona particolare che ci avrebbe soddisfatto per un ultimo nostro desiderio perverso.
Cercavamo qualcuno per farci stare male; male fisicamente, ma non tramite frustate, botte, bruciature od altro.
Volevamo provare la sofferenza della malattia.
Il tizio conosciuto su internet ci diede un appuntamento e noi ci presentammo puntuali.
Il giovanotto, un dottore ci accolse in casa sua, fu molto gradevole e ci invitò a sedere sul divano nel suo salotto.
Ci offrì da bere e da mangiare; noi accettammo una bibita.
Ci servì la sua schiava, completamente nuda e magrissimma.
Poi dopo qualche convenevole arrivmmo al punto.
Lui ci assicurrò che ci avrebbe fatte soffire come bestie intossicanoci con certe sostanze di sua conoscenza.
Ci disse che saremmo state molto male, avremmo vomitato come bestie, e ci saremmo sgagazzate in maniera oscena soffrendo come bestie per dolori addominali e di stomaco per alcune ore.
Ci assicurrò che la pratica era sicura.
Per convincerci richiamò la sua schiava che si inginocchiò davanti a noi con il suo corpo macilento che ammiravamo molto.
Il dottore chiese a Bea; così si chiamava la donna di raccontare la sua esperienza.
Bea ci disse che era una felice schiava del dottore e che periodicamente si sottoponeva piacevolmente alla sua pratica.
Si trattava di ingoiare una sostanza che dopo alcuni minuti cominciava a provocare dei forti dolori intestinali e di stomaco.
Il dolore durava alcune ore e provocava vomito e diarrea continua.
Ma terminato l'effetto della sostanza, il dolore scompariva completamente, la nausea e la diarrea finivano senza nessunn altro effetto secondario.
Semplicemente ci sentiva distrutte e lei ammisse che le piaceva così tanto da non poterne fare più a meno.
Io e mia sorella ci mostrammo convinte da quella presentazione e chiedemmo di provare l'esperienza.
Il dottore contento ci chiese la cifra per la sua prestazione che comportava anche l'assistenza di Bea; disse che era un prezzo di ingresso per la prima volta, in seguito se avessimo approvato il trattamento la cifra sarebbe stata più alta.
Noi accettammo pagammo il dottore, poi noi quattro ci recammo nello scantinato della casa.
Era un luogo grigio e puzzolente, di merda, vomito e sudore.
Ci piaceva, sapendo che anche noi tra poco avremmo contribuito a sporcare ancora di pù quel posto.
Il dottore ci chiese se volevamo rimanere vestite o se volevamo spogliarci.
Noi gli rispondemmo che volevamo essere nude.
Lui apprezzò la cosa considerando che tra poco saremmo state coperte di vomito e di feci.
Ci spogliammo dando i nostri vestiti a Bea che li ripose ordinatamente in un angolo.
Poi, io e mia sorella ci inginocchiammo al centro di quella lercia stanza coperta dalle macchie della soferenza.
Bea era in ginocchio accanto ad il dottore che prese un flacone pieno di una polvere bianca, ne estrasse un cucchiaio pieno che avvicinò alla bocca di mia sorella; lei un poco spaventata esitò qualche istante ad ingoiare quella polvere.
Ma stimolata da un gesto stizzitto del dottore, infine aprì la bocca ed ingoio il contenuto del cucchiaio.
Poi toccò a me.
Anch'io esitai per un istante e poi aprì la bocca per ingoiare quella polvere amara.
Il dottore disse che eravamo state brave a prendere la "medicina".
Aggiunse che la "medicina" avrebbe agito in dieci, quindici minuti, e che poi sarebbe iniziato il divertimento.
Continuò dicendo che aveva altro da fare e che se ne sarebbe andato lasciandoci alle attenzioni di Bea che era una esperta.
Uscì da quello squallido scantinato lasciandoci sole, di fronte a Bea.
Eravamo entusiaste dal vedere quel corpo anoressico e cominciammo a masturbarci.
Bea comprese il motivo della nostra eccittazione e ruppe il silenzio dicendo che il suo stato era dovuto alla pratica del dottore che stavamo subendo anche noi.
Le chiedemmo particolari.
Lei ci confida che ogni due o tre giorni si sottopone alla"cura", che come capiremo tra qualche minuto svuota il corpo di qualsiasi sostanza.
Noi ci eccittivamo sempre di più, sentendo quelle parole; Bea si rese conto del motivo della nostra eccittazione e ci disse che se desideravamo ridurci come lei non avremmo dovuto fare altro che seguire la "cura" del dottore.
Affermammo che il suo corpo scheletrico ci affascinava; ma non eravamo convinte di ridurci come lei.
Sempre più eccitate le chiedemmo se era di proprietà completa del dottore o se aveva la libertà di avere rapporti sessuali liberamente.
Lei ci isse che era di totale proprietà del dottore ma se qualcuna voleva approffitare di lei poteva chiedere il permesso al dottore e pagando la giusta cifra utilizzarla per il proprio piacere.
Mentre Bea parlava cominciai a sentire la prima fitta che sembrava attraversare il mio intestino.
La "cura" sembrava incominciare.
Bea se ne accorse e coomento che di solito sono i maschi i primi a soffrire.
Dopo aver ascoltato quelle parole arrivò una ulteriore fitta e poi un altra sempre più dolorosa.
Insieme mi arrivvò un forte senso di nausea.
Vidi che anche mia sorella cominciò a contorcersi come stavo facendo io.
Il dolore all'intestino divenne sempre più forte e la nausea insopportabile.
Cominciai a scagazzarmi, urlando per il dolore che era sempre più forte.
Mia sorella invece cominciò a vomitare; la mia nausea che era ancora controllabile non resistette a vedere mia sorella vomitare.
Cominciai a vomitare anche io mentre il dolore alla pancia si faceva sempre più forte e altalenando bruscamente il mio corpo cominciai a scagazare selvaggiamente.
Anche mia sorella si contorceva ed urlando per il dolore scagazzava come una matta vomitando insieme.
I miei dolori erano sempre più forti; dal culo e dalla bocca mi uscivano tutti i liquidi del corpo.
Quei fluidi finivano dappertutto in quanto impazzita dal dolore non controlavo il mio corpo.
Anche mia sorella era nelle stesse condizioni e sgagazzava e vomitava ovunque presa dal dolore.
I dolori al ventre erano sempre più forti, ed urlavo come una pazza, vomitando bile perchè il mio stomaco era oramai vuoto.
Anche mia sorella si agitva come una matta vomitando bile e scaricando dal culo liquido.
Non sò per quanto tempo ci tormentammo in quella situazione oscena, ma ad un certo punto i dolori si placarono all'improvviso e ci accasciammo al suolo esauste.
Ansimando venimmo soccorse da Bea che ci diede qualcosa da bere.
Era stato fantastico, avevo sofferto come una bestia e mi ero eccitata come un animale,
guardando mia sorella mi resi conto che anche lei aveva gouto bestialmente.
Bevendo dalla bottiglietta d'acqua offerta d Bea cominciai a masturbarmi, ero talmente eccitata per quella straordinaria esperienza che arrivai con pochi colpi al cazzo.
Anchè mia sorella si era eccitata così tanto che saltò addosso a Bea, togliendomela da me.
Comincio a baciarla feocemente e poi le prese la testa e la portò sulla sua figa obbliggandola leccarglierla.
Mia sorella godette furiosamente pù volte poi si accascio sfinita.
Bea sconvolta disse che non aveva mai trovato prima d'ora dei porci schifosi come noi.
Anche io cominciai a sentirmi sfinita agguantai la testa di Bea e la avvicinai verso il mio ventre che era sempre dolorante.
Poi crollai sfiniata in un sonno profondo.






scritto il
2025-09-24
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