Tutta colpa di Felix 6 fine
di
AleXxX
genere
incesti
Tutta colpa di Felix 6 fine
Scusate per eventuali errori ed il mio modo di scrivere
Uscito dalla casa di Felix andai al mare raggiungendo mamma ed Elena che sembrava tranquilla, pranzammo insieme, e mentre ci preparavamo per la pennichella pomeridiana, Felix e Greta bussarono la porta. Siccome la mattina dopo sarebbero partiti presto e la sera avrebbero fatto le valigie, volevano passare il pomeriggio insieme. Tutti ci dirigemmo verso il mare, tranne mamma che si barricò in casa per un pisolino e poi sarebbe andata a fare un po' di spesa.
Dopo qualche bagno e innumerevoli tentativi di Felix di provarci con entrambe, propose di giocare nascondino sicuramente si voleva appartare con le ragazze, ma non sapeva che io ed Elena conoscevamo un posto perfetto, accogliemmo subito l’offerta a patto che lui cominciasse per primo a contare. A malincuore accettò e come si voltò per contare io e Elena prendemmo per mano Greta e corremmo verso un boschetto le dicemmo di non aver paura e ci dirigemmo sparati verso la scogliera, Greta cominciava a preoccuparsi ma noi la trascinammo con noi in un tuffo che per lei era al buio.
Una volta emersi da quel tuffo ci dirigemmo in una piccola grotta percorribile per i primi metri a nuoto e poi c’era una piccola spiaggetta anche se Felix avesse sentito dove stavamo correndo non ci avrebbe mai trovato. Elena aveva portato il primo costume che gli era capitato tra le mani quel giorno, non aveva calcolato che era tra i suoi più datati e che in quel tempo le sue forme si erano arricchite nel modo giusto. Soprattutto la opprimeva nel seno che comincia a lasciare il segno dei lacci dandole fastidio, ce ne accorgemmo e Elena con naturalezza le chiedeva come stava accarezzandola lungo i lembi del costume, Elena era rosso peperone ma diceva di non darle troppo fastidio, ma si vedeva che mentiva.
Con naturalezza Greta le sciolse il reggiseno per poi togliersi il suo per non farla sentire a disagio –lo rimettiamo quando ci stancheremo di star qui e usciremo fuori, tanto mio fratello non ci troverà mai, e io non trovo nessun disagio in questo- esordì Greta, che continuando a coccolare Elena riuscì a sfilarle il costume –guarda che segni- continuò Greta, mi avvicinai mentre notavo la dolce carezza che dava a quei visibili segni, prese una mia mano e la portò al seno libero di Elena che interdetta rimaneva impassibile le nostre mani presto si riempirono dei suoi seni mentre da entrambi i lati la bacevamo tra scapole collo orecchie seno bocca, fino a farla ansimare.
La una mano di Greta portò alla luce il mio pene giocandoci, per poi condurci anche la mano di Elena prima accompagnandola nell’esplorazione per poi lascarla a libero piacimento, quando si accorse che il mio cazzo era ormai rigido cominciò a pomiciare con Elena ponendosi davanti a lei e togliendosi il suo ultimo pezzo mettendo il suo sedere volontariamente pronunciato fuori come in attesa, la quale non feci attendere oltre, la cominciai a penetrare afferrandomi a quelle anche poste in offerta, martellandola con sempre più foga, il terreno non perfetto mi fece un attimo indietreggiare, nel farlo portai con me Greta, che scivolò sul corpo di Elena afferrandosi poi ai fianchi di lei.
Greta una volta assestata ne approfittò x togliere le mutandine di Elena per poterla assaggiare, Elena ormai continuava da sola a giocare col suo seno visto che nessuno dei due riusciva a farlo e si godeva il servizio e lo spettacolo, io cominciai a giocare con l’ano di Greta reclamando qualcosa di più sostanzioso, cambiai buco, Elena osservava era già due volte nel giro si 24 ore che vedeva quella pratica e cominciava a salire in lei una voglia di sperimentare. Greta da lì a poco gridò il suo compiacimento sulle cosce di Elena, che era ad un passo al venire, ma quado Greta si accasciò ai suoi pedi non pose fine al suo intento, infoiata Elena si diresse verso di me baciandomi bramosa riafferrandomi la verga ma in maniera più salda facendomi venire all’istante.
Traumatizzata cercò di rianimare il mio cazzo come meglio riusciva e tra le sue carezze e il suo strusciarsi su di me ritornai duro, ero a terra e portandola in un 69 la portai all’orgasmo, per un attimo si placò e osservando la mia verga si mise sopra di me prima osservandolo per capire come fare a togliersi quel tarlo che già dal giorno prima attanagliava la sua testa, Greta si riunì a noi capì la situazione, si pose dietro Elena e la mise a pecorina, cominciò a leccarle l’ano lavorandole con una mano la fica per poi usarla per allargarne lo sfintere, mentre noi pomiciavamo accarezzandoci, quando senti che si stava abituando, la fece raddrizzare, le puntò la mia cappella nel suo orifizio e da lì in poi sarebbe Elena che avrebbe deciso.
Lento quasi crudele scese aprendo un varco in quell’antro stretto, la grotta si riempiva dei suoi lamenti che a stento riuscivamo a farle diminuire. Una folata di vento portò dall’ingresso la voce di Felix che invano ci cercava, Greta fece voltare verso di sé Elena e la baciò assorbendo tutti i suoi lamenti, che diventarono gemiti, si mise palparne i seni e giocherellare con la fica di Elena cercando di portala presto verso l’orgasmo, sarà il pensiero di essere trovati sarà lo spettacolo che mi regalavano assieme alla morsa che il culo stretto di Elena mi imprimeva venni dentro di lei, Greta porto d fianco a me Elena e si mise a leccarne la fica per portarla al climax io feci lo stesso inserendo le dita in uno nell’altro buco venne prima Elena seguita poco dopo da Greta
Riprendemmo fiato e ci accorgemmo dell’ora Elena si doveva andare a preparare, da lì a poco la madre sarebbe arrivata a prenderla, a nuoto ci dirigemmo verso la spiaggia poi ci salutò piombando verso la doccia per poi cambiarsi. Io salutai per l’ultima volta i miei amici con una stretta di mano a Felix con un abbraccio Greta, pregando ad entrambi di portare i miei più calorosi auguri ai genitori, ma soprattutto alla mamma. Per loro sarebbe stato tempo di cena poi bagagli e all’alba partenza. Arrivato a casa trovai Zia che ciarlava con mamma mentre Elena sistemava le ultime cose, mi abbracciò e salutò con un bacio e guardandomi negli occhi disse solo -la prossima volta lo voglio rifare-. Mi recai in casa verso la doccia mentre mia madre mi chiese -dove vai- ed io -a farmi una doccia—aspettami così poi ceniamo presto- come finì di dirlo con naturalezza disarmante mentre ondeggiava coi suoi fianchi si spogliava passo dopo passo e prendendomi per mano mi guidava verso la doccia verso tutto ciò che mi aveva cambiato ed era tutta merito o colpa di Felix
Scusate per eventuali errori ed il mio modo di scrivere
Uscito dalla casa di Felix andai al mare raggiungendo mamma ed Elena che sembrava tranquilla, pranzammo insieme, e mentre ci preparavamo per la pennichella pomeridiana, Felix e Greta bussarono la porta. Siccome la mattina dopo sarebbero partiti presto e la sera avrebbero fatto le valigie, volevano passare il pomeriggio insieme. Tutti ci dirigemmo verso il mare, tranne mamma che si barricò in casa per un pisolino e poi sarebbe andata a fare un po' di spesa.
Dopo qualche bagno e innumerevoli tentativi di Felix di provarci con entrambe, propose di giocare nascondino sicuramente si voleva appartare con le ragazze, ma non sapeva che io ed Elena conoscevamo un posto perfetto, accogliemmo subito l’offerta a patto che lui cominciasse per primo a contare. A malincuore accettò e come si voltò per contare io e Elena prendemmo per mano Greta e corremmo verso un boschetto le dicemmo di non aver paura e ci dirigemmo sparati verso la scogliera, Greta cominciava a preoccuparsi ma noi la trascinammo con noi in un tuffo che per lei era al buio.
Una volta emersi da quel tuffo ci dirigemmo in una piccola grotta percorribile per i primi metri a nuoto e poi c’era una piccola spiaggetta anche se Felix avesse sentito dove stavamo correndo non ci avrebbe mai trovato. Elena aveva portato il primo costume che gli era capitato tra le mani quel giorno, non aveva calcolato che era tra i suoi più datati e che in quel tempo le sue forme si erano arricchite nel modo giusto. Soprattutto la opprimeva nel seno che comincia a lasciare il segno dei lacci dandole fastidio, ce ne accorgemmo e Elena con naturalezza le chiedeva come stava accarezzandola lungo i lembi del costume, Elena era rosso peperone ma diceva di non darle troppo fastidio, ma si vedeva che mentiva.
Con naturalezza Greta le sciolse il reggiseno per poi togliersi il suo per non farla sentire a disagio –lo rimettiamo quando ci stancheremo di star qui e usciremo fuori, tanto mio fratello non ci troverà mai, e io non trovo nessun disagio in questo- esordì Greta, che continuando a coccolare Elena riuscì a sfilarle il costume –guarda che segni- continuò Greta, mi avvicinai mentre notavo la dolce carezza che dava a quei visibili segni, prese una mia mano e la portò al seno libero di Elena che interdetta rimaneva impassibile le nostre mani presto si riempirono dei suoi seni mentre da entrambi i lati la bacevamo tra scapole collo orecchie seno bocca, fino a farla ansimare.
La una mano di Greta portò alla luce il mio pene giocandoci, per poi condurci anche la mano di Elena prima accompagnandola nell’esplorazione per poi lascarla a libero piacimento, quando si accorse che il mio cazzo era ormai rigido cominciò a pomiciare con Elena ponendosi davanti a lei e togliendosi il suo ultimo pezzo mettendo il suo sedere volontariamente pronunciato fuori come in attesa, la quale non feci attendere oltre, la cominciai a penetrare afferrandomi a quelle anche poste in offerta, martellandola con sempre più foga, il terreno non perfetto mi fece un attimo indietreggiare, nel farlo portai con me Greta, che scivolò sul corpo di Elena afferrandosi poi ai fianchi di lei.
Greta una volta assestata ne approfittò x togliere le mutandine di Elena per poterla assaggiare, Elena ormai continuava da sola a giocare col suo seno visto che nessuno dei due riusciva a farlo e si godeva il servizio e lo spettacolo, io cominciai a giocare con l’ano di Greta reclamando qualcosa di più sostanzioso, cambiai buco, Elena osservava era già due volte nel giro si 24 ore che vedeva quella pratica e cominciava a salire in lei una voglia di sperimentare. Greta da lì a poco gridò il suo compiacimento sulle cosce di Elena, che era ad un passo al venire, ma quado Greta si accasciò ai suoi pedi non pose fine al suo intento, infoiata Elena si diresse verso di me baciandomi bramosa riafferrandomi la verga ma in maniera più salda facendomi venire all’istante.
Traumatizzata cercò di rianimare il mio cazzo come meglio riusciva e tra le sue carezze e il suo strusciarsi su di me ritornai duro, ero a terra e portandola in un 69 la portai all’orgasmo, per un attimo si placò e osservando la mia verga si mise sopra di me prima osservandolo per capire come fare a togliersi quel tarlo che già dal giorno prima attanagliava la sua testa, Greta si riunì a noi capì la situazione, si pose dietro Elena e la mise a pecorina, cominciò a leccarle l’ano lavorandole con una mano la fica per poi usarla per allargarne lo sfintere, mentre noi pomiciavamo accarezzandoci, quando senti che si stava abituando, la fece raddrizzare, le puntò la mia cappella nel suo orifizio e da lì in poi sarebbe Elena che avrebbe deciso.
Lento quasi crudele scese aprendo un varco in quell’antro stretto, la grotta si riempiva dei suoi lamenti che a stento riuscivamo a farle diminuire. Una folata di vento portò dall’ingresso la voce di Felix che invano ci cercava, Greta fece voltare verso di sé Elena e la baciò assorbendo tutti i suoi lamenti, che diventarono gemiti, si mise palparne i seni e giocherellare con la fica di Elena cercando di portala presto verso l’orgasmo, sarà il pensiero di essere trovati sarà lo spettacolo che mi regalavano assieme alla morsa che il culo stretto di Elena mi imprimeva venni dentro di lei, Greta porto d fianco a me Elena e si mise a leccarne la fica per portarla al climax io feci lo stesso inserendo le dita in uno nell’altro buco venne prima Elena seguita poco dopo da Greta
Riprendemmo fiato e ci accorgemmo dell’ora Elena si doveva andare a preparare, da lì a poco la madre sarebbe arrivata a prenderla, a nuoto ci dirigemmo verso la spiaggia poi ci salutò piombando verso la doccia per poi cambiarsi. Io salutai per l’ultima volta i miei amici con una stretta di mano a Felix con un abbraccio Greta, pregando ad entrambi di portare i miei più calorosi auguri ai genitori, ma soprattutto alla mamma. Per loro sarebbe stato tempo di cena poi bagagli e all’alba partenza. Arrivato a casa trovai Zia che ciarlava con mamma mentre Elena sistemava le ultime cose, mi abbracciò e salutò con un bacio e guardandomi negli occhi disse solo -la prossima volta lo voglio rifare-. Mi recai in casa verso la doccia mentre mia madre mi chiese -dove vai- ed io -a farmi una doccia—aspettami così poi ceniamo presto- come finì di dirlo con naturalezza disarmante mentre ondeggiava coi suoi fianchi si spogliava passo dopo passo e prendendomi per mano mi guidava verso la doccia verso tutto ciò che mi aveva cambiato ed era tutta merito o colpa di Felix
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