Federica Cap 8: Tradita
di
b_bull_and_master
genere
incesti
Premesse vecchie e nuove:
1) Questo racconto non è frutto di fantasia, è assolutamente vero. Solo alcune circostanze sono state parzialmente romanzate. E non c'è un lieto fine.
2) Essendo una storia vera, raccontata non con lo scopo di eccitare ma di darle un senso, soprattutto per la protagonista e per me, rimane un gran pudore nel raccontare di certi fatti che sono successi dato il legame profondo e l'intimità che mi lega a Federica. Il mettere in piazza certe cose può essere doloroso, e data la condizione psicofisica di Federica, avrei voluto sorvolare su alcuni fatti. La scelta di una descrizione più cruda è sua, non mia.
3) Se qualcuno ha dei commenti da fare può contattarmi su b_bull_and_master@proton.me
Federica tornò a casa tardi quella sera, ma non riusciva a dormire.
Il papà era eccitato, Chiara era contenta. Tuttavia Federica avvertiva dentro di se uno strano senso di inquietudine. Perché un conto è immaginare di fare certe cose, un altro è invece quelle cose farle. Ma che diavolo le era venuto in mente, si domandò. Non seppe darsi una risposta, aveva avuto paura ma si era eccitata. Dopo una notte di dormiveglia decise che si sarebbe presa un periodo di riflessione e lo comunicò al genitore.
F-Papi, avrei bisogno di parlarti un secondo
C-Dimmi, amore.
F-Senti, ieri pomeriggio è stato bellissimo ma mi sembra di avere un po' esagerato.
C-Ma va, io mi sono divertito ed anche tu hai goduto parecchio, mi sembra
F-Si, ma ecco, ieri credo che ci abbiano visti.
C-Davvero, e perché non me lo hai detto?
F-Mi vergogno, mi hanno visto scopare...
C-E ti è piaciuto?
F-Ma sei scemo? Ero eccitata, ma adesso mi sento morire. Cioè, mi hanno visto scopare.
C-E che sarà mai?
F-Senti, io mi vergogno come una ladra, non farò mai più una cosa del genere.
C-Fa' come vuoi, comunque domenica ho organizzato un nuovo pranzo e stavolta viene anche Chiara.
F-No, papà, ti prego, lasciala fuori dalla nostra storia.
C-Scherzi? E' una bellissima ragazza, e poi me lo hai detto tu che voleva venire anche lei.
F-Vaffanculo, sei solo un porco!
E uscì sbattendo la porta.
Raggiunse l'amica Rebecca, che non vedeva da qualche giorno, per consumare una colazione al bar.
Con l'occasione, Federica si sfogò, sentendosi trascinata in un vortice di lussuria e perversione creato dal padre e da Chiara.
A dire la verità non è che Rebecca le diede un grosso aiuto o grande conforto, si limitò a sorseggiare il cappuccino e a mordere la brioche, quindi commentò la situazione
R-Scusa ma, non ti capisco. Scopi con tuo padre e con Chiara. Quale è il problema?
F-C'è che mi sento violata. Un conto è fare queste cose, un conto è che le sappiano tutti.
R-Oh, senti... hai una fidanzata a cui piace divertirsi, che non è gelosa, scopi con il papino, ma che cazzo vuoi di più?
F-Guarda che non c'è solo il sesso nella vita!
R-Ah, perché, scusa, a parte stare a casa e scopare e qualche lavoretto saltuario che combini nella vita?
Federica, come colpita in faccia da una sberla, stette zitta con le lacrime agli occhi. Le bruciava ma aveva ragione quella stronza di Rebecca
Tornò a casa e pensò che non poteva dargliela vinta. Cazzo, doveva trovare il suo scopo nella vita.
Che lunedì di merda.
Decise quindi di chiamare Chiara, il suo dolce amore, ma anche da lei non trovò il conforto che desiderava.
Anzi, la bionda era molto eccitata dal pranzo che le era stato prospettato per la domenica successiva.
Decise quindi di tornare a casa e si buttò sul letto a piangere. Si sentiva usata, come un pezzo di carne senza sentimenti, una prostituta, una zoccola.
Si rialzò dopo alcune ore per prepararsi il pranzo quando la nonna la chiamò per invitarla a mangiare da lei. Benedetta nonna Tilde. Con la nonna riusciva sempre a scaricarsi, perché non ci aveva pensato prima?
Volò in bagno, si sciacquò il viso e si truccò con attenzione. Quindi, facendo stridere le gomme della sua 500 viola, si recò di gran lena dalla nonna.
Quando le due donne furono insieme, Federica le raccontò del fatto che aveva voglia di trovarsi un lavoro stabile, qualcosa che potesse darle indipendenza economica e soddisfazione.
La nonna guardando Federica le suggerì di dedicarsi al trucco, visto che era così brava, o magari diventare una estetista. E poi commentò amaramente che suo padre non aveva mai insistito per farla studiare. Non è che fosse una grande studentessa, ma era intelligente e recettiva ed avrebbe potuto prendersi facilmente un diploma. Diavolo di una nonna. Ancora una volta ci aveva visto giusto. Dopo aver mangiato ed essere stata rincuorata, Federica tornò a casa e si attaccò ad internet per cercare qualche corso professionale che potesse fare al caso suo e trovò una scuola privata a Savigliano. Quindi prese contatti e si informò su corsi ed orari, ed anche costi. Chiamò la nonna per dirle i risultati della sua ricerca, che le ribadì il suo sostegno, anche economico. Federica comunicò al padre, che ricordiamolo era anche il suo amante, la sua decisione di frequentare il corso da estetista e, con sua grande sorpresa, il padre fu tutt'altro che contento.
F-Ma scusa, perché non dovrei farlo? Sto cercando di essere felice e di fare una cosa che mi piaccia!
C-E' solo una perdita di tempo, non sei brava a studiare, che cazzo vai a perdere tempo?
F-Non è una perdita di tempo, sto cercando di costruirmi un futuro.
C-Ma di che futuro parli, tu sei solo una buona a nulla come tua madre, brava solo a prendere cazzi!
Federica non aveva più parole. Perché quell'uomo che l'aveva messa al mondo, che l'amava e che lei amava la stava trattando così?
Scappò in camera sua a piangere sul letto.
Alla sera il cornuto mi scrisse tutto arrabbiato raccontandomi quello che era successo. Devo ammettere che mi incazzai di brutto. Non conosco pienamente le dinamiche familiari preesistenti, ma da padre credo che sia compito di stimolare i nostri figli ad essere sempre meglio, non a buttarli giù così. Probabilmente il cornuto aveva paura di perdere la sua bella bambina oppure aveva bevuto un po' troppo. In ogni caso lo minacciai di ritorsioni e gli intimai di scusarsi con sua figlia.
Non so cosa fece il papi, perché non mi fu mai spiegato. Tuttavia i due ritornarono ad un rapporto sereno e, da quello che mi raccontò il cornuto, Federica ritornò ad una vita allegra.
In breve tempo lei cominciò il corso e i due ricominciarono con i loro incontri amorosi. D'altro canto, il rapporto con Chiara si stava consolidando e le due iniziarono anche, in maniera occasionale, a frequentare i pranzi e le cene con il papà.
Il papi cominciò a comprare, per entrambe le ragazze, vestiti sempre più sexy che le due indossavano durante i pranzi e le cene, con somma gioia degli amici. Chiara, dal canto suo, non solo partecipava con piacere alle occasioni conviviali con la compagna, ma non perdeva occasione di scambiare con Federica effusioni affettuose, o anche baci in bocca con la lingua a tavola, atteggiandosi in maniera provocante. Cosa che a Federica faceva piacere ma che le provocava comunque un po' di disagio.
Le due ragazze inoltre avevano aumentato la frequenza delle uscite e delle serate insieme.
Durante una di queste, Chiara venne a casa di Federica e del padre a mangiare, tutta tirata.
Complice il vino che scorreva a fiumi, le due ragazze erano particolarmente eccitate e si ritrovarono avvinghiate a baciarsi sulla bocca davanti al padre. Federica aveva voglia della compagna e chiese al padre il permesso di andare in stanza per fare sesso con Chiara. Alla risposta affermativa del padre, Federica prese per mano la bionda per portarla al piano superiore. Chiara fece qualcosa di inaspettato e spiazzante, invitando il padre dell'amica a terminare la serata in loro compagnia.
Federica, rivolgendosi a Chiara-Ma che cazzo fai? Ho voglia di te!
Chiara-Dai, non fare la bambina, anche io ho voglia di te, ma ho anche voglia di divertirmi.
F-Ma è mio padre!
C-Si, e tu ci vai a letto. E stasera ho voglia anche del suo cazzo.
F-No, mi fa strano
C-Zitta, adesso andiamo su e tu mi farai godere e farai godere anche lui, hai capito?
Federica, spiazzata dalla risposta, obbedì con le lacrime agli occhi. Chiara, con il suo carattere più dominante, si sdraiò sul letto alzandosi la minigonna e rivelando la propria fighetta depilata, prese l'amica e si fece leccare nell'intimità da Federica, come avevano fatto molte volte mentre il cornuto, vedendo la figlia a novanta gradi, si abbassò i pantaloni cominciando a scoparla in figa con violenza. Federica è sempre stata molto abile con la lingua ed in brevissimo tempo fece godere Chiara mentre il cornuto la pompava da dietro con ritmo forsennato fino a quando le eruttò in figa tutto il proprio piacere. Insomma, Chiara e il cornuto avevano avuto goduto del corpo e della lingua di Federica mentre la povera ragazza si sentiva sporca ed usata, e bel lontana dall'avere provato piacere. Ma quello che ferì la povera Fede, fu sentire il padre e Chiara parlare di lei come di un pezzo di carne ed una volgare puttana, senza alcun riguardo, senza curarsi dei suoi sentimenti.
Chiara-Hai visto che ce la siamo fatta entrambi? E tu che dicevi che non l'avrebbe mai fatto!
Cornuto-Si, hai ragione, è stata grandiosa, mi ha veramente fatto svuotare i coglioni alla grande
Il discorso tra i due continuò per diversi minuti fino a quando Chiara prima, ed il padre poi si fecero la doccia e si misero a letto, ordinandole poi di lavarsi e di venire a letto con loro.
Fatta la doccia, Federica tornò a letto e trovò le due persone che amava, abbracciate tra loro che dormivano beatamente e si sentì, stavolta più che mai, usata e ferita. Uscì dalla stanza in lacrime e tornò nella sua vecchia stanza a dormire, piangendo.
Il giorno dopo ci sarebbe dovuta essere una cena con gli amici del padre, ma Federica non aveva assolutamente voglia di andare, e prima litigò con l'amica e poi con il padre per il trattamento ricevuto.
Il padre dapprima reagì con violenza, rifilando uno schiaffo alla figlia, poi riprese con dolcezza ed alla fine convinse Federica a venire alla cena con lei mentre Chiara glissò l'invito e non venne. Federica era abbastanza sollevata dalla situazione. Il padre, per farsi perdonare la portò in un negozio di quelli eleganti e costosi e scelsero insieme un bel completo per la cena, maglia bianca, mini di jeans, stivali con un bel tacco. Sembrava proprio di essere tornata ai vecchi tempi.
Ma, mentre andavano all'incontro, Federica cominciò ad intuire che c'era qualcosa di strano. Non erano andati al ristorante, come loro uso, ma in una casa privata molto fuori mano.
Arrivati nel posto si ritrovò come unica ragazza in mezzo a sei uomini, uno era il padre e gli altri erano cinque uomini all'incirca dell'età del padre, sconosciuti.
Tutti la guardavano con aria famelica e Federica si trovò fortemente a disagio ma si sedette a mangiare con gli altri.
Il vino scorreva a fiumi e durante la cena Federica si trovò spesso le mani dei commensali sulle cosce o sul culo, guardando il padre con aria di disapprovazione e chiedendo il suo aiuto per il disagio. Capì che qualcosa non andava, continuava a fare i classici sorrisi di circostanza mentre il suo bicchiere continuava ad essere riempito. Al termine della cena Federica tentò di alzarsi ma sentì l'equilibrio precario, senz'altro le avevano messo qualcosa nel bere. I bastardi. La presero e la portarono su un letto sporco, un materasso lercio senza lenzuola, la struttura di ferro battuto, quindi le legarono mani e piedi. Quindi uno dei bastardi la guardò e le disse:
"Tuo padre ti ha venduto a noi per 500 euro, per cui adesso ti scoperemo"
Federica disperata guardò il padre che, seduto su una sedia, con i pantaloni calati ed il cazzo in mano, si stava segando furiosamente.
"Papà, ti prego, aiutami. Che cazzo stanno dicendo questi!"
Il cornuto non rispose, continuando a segarsi, mentre Federica cominciò a piangere. Uno dei tizi prese un coltello e lo passò delicatamente sulla pelle della ragazza, per poi portarlo fino alla gola giusto per farle sentire il filo della lama. Un altro si lanciò sul perizoma della ragazza e lo strappò a forza, e cominciò ad accarezzare la figa di Federica con le sue mani callose, iniziando a masturbarla con due dita. Un terzo cominciò a baciarla sulla bocca mentre le lacrime solcavano il viso della ragazza. In breve uno degli uomini cominciò a scoparla incurante delle suppliche e delle urla. Anzi, sembrava che più urlasse e più i bastardi si eccitavano. Venne barbaramente violentata da cinque ultracinquantenni, posseduta nel crimine più barbaro che si possa fare ad una donna. Figuriamoci ad una figlia.
Uno dopo l'altro i vecchi scaricarono il proprio sperma nella vagina e sul corpo di Federica. Il bellissimo viso era adesso la faccia di una donna umiliata ed uccisa nello spirito, il trucco perfetto sbavato, il mascara ed il rimmel colati e gli occhi spalancati.
Al termine della violenza Federica era l'ombra di se stessa. Non aveva la forza e la voglia di urlare, arrabbiarsi. Completamente annichilita da quanto aveva subito.
Il padre invece sorrideva ed era eccitato. Prese Federica per mano e la accompagnò verso l'auto, complimentandosi per come era stata brava. Lei non parlava, neanche piangeva. Respirava pesantemente, quel respiro di chi è appena stato tradito da una persona cara e non crede ai propri occhi. Di chi si sta chiedendo se quello che è successo, è successo veramente perché la realtà è troppo brutta per essere vera.
Tornati a casa mentre il papà si addormentò, lei si mise sotto la doccia e si lavò per quasi un'ora, sfregandosi con foga fino a farsi quasi sanguinare la pelle mentre piangeva disperata.
Poi, senza farsi accorgere, prese il telefono del padre e ne spiò il contenuto, scoprendo le conversazioni con i diversi "amici" e ne rimase sconvolta.
Trovò anche la chat tra me ed il padre. Non so per quale motivo ma la mattina mi trovai un messaggio da un numero sconosciuto:
"Sono Federica, dobbiamo parlare"
Continua
1) Questo racconto non è frutto di fantasia, è assolutamente vero. Solo alcune circostanze sono state parzialmente romanzate. E non c'è un lieto fine.
2) Essendo una storia vera, raccontata non con lo scopo di eccitare ma di darle un senso, soprattutto per la protagonista e per me, rimane un gran pudore nel raccontare di certi fatti che sono successi dato il legame profondo e l'intimità che mi lega a Federica. Il mettere in piazza certe cose può essere doloroso, e data la condizione psicofisica di Federica, avrei voluto sorvolare su alcuni fatti. La scelta di una descrizione più cruda è sua, non mia.
3) Se qualcuno ha dei commenti da fare può contattarmi su b_bull_and_master@proton.me
Federica tornò a casa tardi quella sera, ma non riusciva a dormire.
Il papà era eccitato, Chiara era contenta. Tuttavia Federica avvertiva dentro di se uno strano senso di inquietudine. Perché un conto è immaginare di fare certe cose, un altro è invece quelle cose farle. Ma che diavolo le era venuto in mente, si domandò. Non seppe darsi una risposta, aveva avuto paura ma si era eccitata. Dopo una notte di dormiveglia decise che si sarebbe presa un periodo di riflessione e lo comunicò al genitore.
F-Papi, avrei bisogno di parlarti un secondo
C-Dimmi, amore.
F-Senti, ieri pomeriggio è stato bellissimo ma mi sembra di avere un po' esagerato.
C-Ma va, io mi sono divertito ed anche tu hai goduto parecchio, mi sembra
F-Si, ma ecco, ieri credo che ci abbiano visti.
C-Davvero, e perché non me lo hai detto?
F-Mi vergogno, mi hanno visto scopare...
C-E ti è piaciuto?
F-Ma sei scemo? Ero eccitata, ma adesso mi sento morire. Cioè, mi hanno visto scopare.
C-E che sarà mai?
F-Senti, io mi vergogno come una ladra, non farò mai più una cosa del genere.
C-Fa' come vuoi, comunque domenica ho organizzato un nuovo pranzo e stavolta viene anche Chiara.
F-No, papà, ti prego, lasciala fuori dalla nostra storia.
C-Scherzi? E' una bellissima ragazza, e poi me lo hai detto tu che voleva venire anche lei.
F-Vaffanculo, sei solo un porco!
E uscì sbattendo la porta.
Raggiunse l'amica Rebecca, che non vedeva da qualche giorno, per consumare una colazione al bar.
Con l'occasione, Federica si sfogò, sentendosi trascinata in un vortice di lussuria e perversione creato dal padre e da Chiara.
A dire la verità non è che Rebecca le diede un grosso aiuto o grande conforto, si limitò a sorseggiare il cappuccino e a mordere la brioche, quindi commentò la situazione
R-Scusa ma, non ti capisco. Scopi con tuo padre e con Chiara. Quale è il problema?
F-C'è che mi sento violata. Un conto è fare queste cose, un conto è che le sappiano tutti.
R-Oh, senti... hai una fidanzata a cui piace divertirsi, che non è gelosa, scopi con il papino, ma che cazzo vuoi di più?
F-Guarda che non c'è solo il sesso nella vita!
R-Ah, perché, scusa, a parte stare a casa e scopare e qualche lavoretto saltuario che combini nella vita?
Federica, come colpita in faccia da una sberla, stette zitta con le lacrime agli occhi. Le bruciava ma aveva ragione quella stronza di Rebecca
Tornò a casa e pensò che non poteva dargliela vinta. Cazzo, doveva trovare il suo scopo nella vita.
Che lunedì di merda.
Decise quindi di chiamare Chiara, il suo dolce amore, ma anche da lei non trovò il conforto che desiderava.
Anzi, la bionda era molto eccitata dal pranzo che le era stato prospettato per la domenica successiva.
Decise quindi di tornare a casa e si buttò sul letto a piangere. Si sentiva usata, come un pezzo di carne senza sentimenti, una prostituta, una zoccola.
Si rialzò dopo alcune ore per prepararsi il pranzo quando la nonna la chiamò per invitarla a mangiare da lei. Benedetta nonna Tilde. Con la nonna riusciva sempre a scaricarsi, perché non ci aveva pensato prima?
Volò in bagno, si sciacquò il viso e si truccò con attenzione. Quindi, facendo stridere le gomme della sua 500 viola, si recò di gran lena dalla nonna.
Quando le due donne furono insieme, Federica le raccontò del fatto che aveva voglia di trovarsi un lavoro stabile, qualcosa che potesse darle indipendenza economica e soddisfazione.
La nonna guardando Federica le suggerì di dedicarsi al trucco, visto che era così brava, o magari diventare una estetista. E poi commentò amaramente che suo padre non aveva mai insistito per farla studiare. Non è che fosse una grande studentessa, ma era intelligente e recettiva ed avrebbe potuto prendersi facilmente un diploma. Diavolo di una nonna. Ancora una volta ci aveva visto giusto. Dopo aver mangiato ed essere stata rincuorata, Federica tornò a casa e si attaccò ad internet per cercare qualche corso professionale che potesse fare al caso suo e trovò una scuola privata a Savigliano. Quindi prese contatti e si informò su corsi ed orari, ed anche costi. Chiamò la nonna per dirle i risultati della sua ricerca, che le ribadì il suo sostegno, anche economico. Federica comunicò al padre, che ricordiamolo era anche il suo amante, la sua decisione di frequentare il corso da estetista e, con sua grande sorpresa, il padre fu tutt'altro che contento.
F-Ma scusa, perché non dovrei farlo? Sto cercando di essere felice e di fare una cosa che mi piaccia!
C-E' solo una perdita di tempo, non sei brava a studiare, che cazzo vai a perdere tempo?
F-Non è una perdita di tempo, sto cercando di costruirmi un futuro.
C-Ma di che futuro parli, tu sei solo una buona a nulla come tua madre, brava solo a prendere cazzi!
Federica non aveva più parole. Perché quell'uomo che l'aveva messa al mondo, che l'amava e che lei amava la stava trattando così?
Scappò in camera sua a piangere sul letto.
Alla sera il cornuto mi scrisse tutto arrabbiato raccontandomi quello che era successo. Devo ammettere che mi incazzai di brutto. Non conosco pienamente le dinamiche familiari preesistenti, ma da padre credo che sia compito di stimolare i nostri figli ad essere sempre meglio, non a buttarli giù così. Probabilmente il cornuto aveva paura di perdere la sua bella bambina oppure aveva bevuto un po' troppo. In ogni caso lo minacciai di ritorsioni e gli intimai di scusarsi con sua figlia.
Non so cosa fece il papi, perché non mi fu mai spiegato. Tuttavia i due ritornarono ad un rapporto sereno e, da quello che mi raccontò il cornuto, Federica ritornò ad una vita allegra.
In breve tempo lei cominciò il corso e i due ricominciarono con i loro incontri amorosi. D'altro canto, il rapporto con Chiara si stava consolidando e le due iniziarono anche, in maniera occasionale, a frequentare i pranzi e le cene con il papà.
Il papi cominciò a comprare, per entrambe le ragazze, vestiti sempre più sexy che le due indossavano durante i pranzi e le cene, con somma gioia degli amici. Chiara, dal canto suo, non solo partecipava con piacere alle occasioni conviviali con la compagna, ma non perdeva occasione di scambiare con Federica effusioni affettuose, o anche baci in bocca con la lingua a tavola, atteggiandosi in maniera provocante. Cosa che a Federica faceva piacere ma che le provocava comunque un po' di disagio.
Le due ragazze inoltre avevano aumentato la frequenza delle uscite e delle serate insieme.
Durante una di queste, Chiara venne a casa di Federica e del padre a mangiare, tutta tirata.
Complice il vino che scorreva a fiumi, le due ragazze erano particolarmente eccitate e si ritrovarono avvinghiate a baciarsi sulla bocca davanti al padre. Federica aveva voglia della compagna e chiese al padre il permesso di andare in stanza per fare sesso con Chiara. Alla risposta affermativa del padre, Federica prese per mano la bionda per portarla al piano superiore. Chiara fece qualcosa di inaspettato e spiazzante, invitando il padre dell'amica a terminare la serata in loro compagnia.
Federica, rivolgendosi a Chiara-Ma che cazzo fai? Ho voglia di te!
Chiara-Dai, non fare la bambina, anche io ho voglia di te, ma ho anche voglia di divertirmi.
F-Ma è mio padre!
C-Si, e tu ci vai a letto. E stasera ho voglia anche del suo cazzo.
F-No, mi fa strano
C-Zitta, adesso andiamo su e tu mi farai godere e farai godere anche lui, hai capito?
Federica, spiazzata dalla risposta, obbedì con le lacrime agli occhi. Chiara, con il suo carattere più dominante, si sdraiò sul letto alzandosi la minigonna e rivelando la propria fighetta depilata, prese l'amica e si fece leccare nell'intimità da Federica, come avevano fatto molte volte mentre il cornuto, vedendo la figlia a novanta gradi, si abbassò i pantaloni cominciando a scoparla in figa con violenza. Federica è sempre stata molto abile con la lingua ed in brevissimo tempo fece godere Chiara mentre il cornuto la pompava da dietro con ritmo forsennato fino a quando le eruttò in figa tutto il proprio piacere. Insomma, Chiara e il cornuto avevano avuto goduto del corpo e della lingua di Federica mentre la povera ragazza si sentiva sporca ed usata, e bel lontana dall'avere provato piacere. Ma quello che ferì la povera Fede, fu sentire il padre e Chiara parlare di lei come di un pezzo di carne ed una volgare puttana, senza alcun riguardo, senza curarsi dei suoi sentimenti.
Chiara-Hai visto che ce la siamo fatta entrambi? E tu che dicevi che non l'avrebbe mai fatto!
Cornuto-Si, hai ragione, è stata grandiosa, mi ha veramente fatto svuotare i coglioni alla grande
Il discorso tra i due continuò per diversi minuti fino a quando Chiara prima, ed il padre poi si fecero la doccia e si misero a letto, ordinandole poi di lavarsi e di venire a letto con loro.
Fatta la doccia, Federica tornò a letto e trovò le due persone che amava, abbracciate tra loro che dormivano beatamente e si sentì, stavolta più che mai, usata e ferita. Uscì dalla stanza in lacrime e tornò nella sua vecchia stanza a dormire, piangendo.
Il giorno dopo ci sarebbe dovuta essere una cena con gli amici del padre, ma Federica non aveva assolutamente voglia di andare, e prima litigò con l'amica e poi con il padre per il trattamento ricevuto.
Il padre dapprima reagì con violenza, rifilando uno schiaffo alla figlia, poi riprese con dolcezza ed alla fine convinse Federica a venire alla cena con lei mentre Chiara glissò l'invito e non venne. Federica era abbastanza sollevata dalla situazione. Il padre, per farsi perdonare la portò in un negozio di quelli eleganti e costosi e scelsero insieme un bel completo per la cena, maglia bianca, mini di jeans, stivali con un bel tacco. Sembrava proprio di essere tornata ai vecchi tempi.
Ma, mentre andavano all'incontro, Federica cominciò ad intuire che c'era qualcosa di strano. Non erano andati al ristorante, come loro uso, ma in una casa privata molto fuori mano.
Arrivati nel posto si ritrovò come unica ragazza in mezzo a sei uomini, uno era il padre e gli altri erano cinque uomini all'incirca dell'età del padre, sconosciuti.
Tutti la guardavano con aria famelica e Federica si trovò fortemente a disagio ma si sedette a mangiare con gli altri.
Il vino scorreva a fiumi e durante la cena Federica si trovò spesso le mani dei commensali sulle cosce o sul culo, guardando il padre con aria di disapprovazione e chiedendo il suo aiuto per il disagio. Capì che qualcosa non andava, continuava a fare i classici sorrisi di circostanza mentre il suo bicchiere continuava ad essere riempito. Al termine della cena Federica tentò di alzarsi ma sentì l'equilibrio precario, senz'altro le avevano messo qualcosa nel bere. I bastardi. La presero e la portarono su un letto sporco, un materasso lercio senza lenzuola, la struttura di ferro battuto, quindi le legarono mani e piedi. Quindi uno dei bastardi la guardò e le disse:
"Tuo padre ti ha venduto a noi per 500 euro, per cui adesso ti scoperemo"
Federica disperata guardò il padre che, seduto su una sedia, con i pantaloni calati ed il cazzo in mano, si stava segando furiosamente.
"Papà, ti prego, aiutami. Che cazzo stanno dicendo questi!"
Il cornuto non rispose, continuando a segarsi, mentre Federica cominciò a piangere. Uno dei tizi prese un coltello e lo passò delicatamente sulla pelle della ragazza, per poi portarlo fino alla gola giusto per farle sentire il filo della lama. Un altro si lanciò sul perizoma della ragazza e lo strappò a forza, e cominciò ad accarezzare la figa di Federica con le sue mani callose, iniziando a masturbarla con due dita. Un terzo cominciò a baciarla sulla bocca mentre le lacrime solcavano il viso della ragazza. In breve uno degli uomini cominciò a scoparla incurante delle suppliche e delle urla. Anzi, sembrava che più urlasse e più i bastardi si eccitavano. Venne barbaramente violentata da cinque ultracinquantenni, posseduta nel crimine più barbaro che si possa fare ad una donna. Figuriamoci ad una figlia.
Uno dopo l'altro i vecchi scaricarono il proprio sperma nella vagina e sul corpo di Federica. Il bellissimo viso era adesso la faccia di una donna umiliata ed uccisa nello spirito, il trucco perfetto sbavato, il mascara ed il rimmel colati e gli occhi spalancati.
Al termine della violenza Federica era l'ombra di se stessa. Non aveva la forza e la voglia di urlare, arrabbiarsi. Completamente annichilita da quanto aveva subito.
Il padre invece sorrideva ed era eccitato. Prese Federica per mano e la accompagnò verso l'auto, complimentandosi per come era stata brava. Lei non parlava, neanche piangeva. Respirava pesantemente, quel respiro di chi è appena stato tradito da una persona cara e non crede ai propri occhi. Di chi si sta chiedendo se quello che è successo, è successo veramente perché la realtà è troppo brutta per essere vera.
Tornati a casa mentre il papà si addormentò, lei si mise sotto la doccia e si lavò per quasi un'ora, sfregandosi con foga fino a farsi quasi sanguinare la pelle mentre piangeva disperata.
Poi, senza farsi accorgere, prese il telefono del padre e ne spiò il contenuto, scoprendo le conversazioni con i diversi "amici" e ne rimase sconvolta.
Trovò anche la chat tra me ed il padre. Non so per quale motivo ma la mattina mi trovai un messaggio da un numero sconosciuto:
"Sono Federica, dobbiamo parlare"
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