L'androide cap. 1 - l'acquisto
di
Petulka
genere
fantascienza
L’androide.
Capitolo 1 – L’acquisto
Petra si svegliò con il sole che filtrava attraverso le tende della sua camera da letto. La casa era silenziosa, troppo silenziosa. Si stirò, sbadigliando, e si rese conto che era sabato, il suo giorno libero. Di solito, avrebbe passato la mattina a pulire e fare le faccende domestiche, ma oggi voleva prendersela comoda. Tuttavia, la casa aveva bisogno di essere sistemata, e lei sapeva che non avrebbe potuto rilassarsi completamente finché non avesse messo tutto in ordine.
Mentre si dirigeva verso la cucina, notò che il pavimento era sporco e che c'erano piatti sporchi nel lavandino. Sospirò, sapendo che avrebbe dovuto affrontare il caos. Ma poi, un pensiero le attraversò la mente: e se ci fosse stato qualcuno ad aiutarla? Qualcuno che potesse occuparsi delle faccende domestiche mentre lei si rilassava.
Petra aveva sentito parlare degli androidi, ma non aveva mai pensato di poterne avere uno. Erano costosi, e lei non poteva permetterseli. Ma poi, durante il Black Friday, decise di fare un salto in quel negozio di elettronica che aveva visto in città. Forse avrebbero avuto qualche offerta interessante.
Il negozio era affollato, ma Petra riuscì a farsi strada tra la folla e a raggiungere la sezione degli elettrodomestici. E lì, in vetrina, c'era lui: un androide con lunghi capelli argentati che gli cadevano sulle spalle e un fisico atletico. Indossava una camicia stretta che metteva in risalto i suoi muscoli, e aveva un aspetto così reale che sembrava quasi umano. Il cartello ai suoi piedi diceva: "Ideale come collaboratore domestico e per piccoli lavori pesanti".
Petra rimase senza fiato. Era perfetto. Si avvicinò al commesso e chiese informazioni. "È un modello di ultima generazione," le spiegò il commesso. "È efficiente, affascinante e pensato per le donne. Ha tutte le funzioni di un androide domestico, ma con un tocco di eleganza in più."
Il commesso le assicurò che tutti i problemi riscontrati nella linea erano stati risolti e che Eren, così si chiamava l'androide, era pronto per essere utilizzato. Petra era tentata, ma esitava per il prezzo. "Con lo sconto del Black Friday, però, il prezzo è davvero irresistibile," aggiunse il commesso, notando la sua esitazione. "E poi, pensa a quanto tempo risparmieresti nelle faccende domestiche."
Petra ci pensò su per un momento, poi decise di fare un passo avanti. "Va bene, lo prendo."
Il commesso sorrise e la fece accomodare in uno stanzino. Un altro commesso arrivò con Eren su un carrello. Petra rimase a guardare mentre il commesso apriva uno scomparto nel ventre di Eren, rivelando i fili elettrici. Eren aprì gli occhi, grigi e intensi, e sorrise. "Buongiorno. Sono Eren, il tuo assistente personale. Tu chi sei?" chiese con una voce modulata per sembrare naturale.
"Mi chiamo Petra," rispose lei, sentendosi un po' a disagio.
"Petra," ripeté Eren, come se stesse memorizzando il suo nome. "In cosa posso aiutarti oggi?"
Il commesso finì di sistemare Eren e le disse che poteva portarlo a casa. Petra annuì, ancora un po' incredula, e seguì Eren fuori dal negozio.
Una volta a casa, Petra mostrò a Eren la casa e gli spiegò cosa doveva fare. Eren si mise subito al lavoro, pulendo il pavimento, lavando i piatti e sistemando la cucina. Petra lo osservava, stupita dalla sua efficienza e precisione. Era come avere un maggiordomo personale, pensò, e si sentì fortunata ad averlo trovato.
Ma Eren non si limitava solo alle faccende domestiche. Petra scoprì presto che aveva molte altre funzioni. Poteva cucinare, riparare piccoli elettrodomestici e persino intrattenerla con conversazioni interessanti. Eren era programmato per essere un compagno ideale, e Petra si ritrovò a godere della sua compagnia più di quanto avesse immaginato.
Una sera, mentre Petra era sdraiata sul divano a guardare la tv, Eren si avvicinò. "Che succede?" chiese Petra, mettendo in pausa il film.
"Ho completato il compito," rispose Eren. "C'è altro che posso fare? Posso portare da bere o hai richieste diverse?" Si avvicinò fissandola con quei suoi occhi grigi intensi. "Sono qui per servirti come più desideri, basta chiedere."
Petra sentì un brivido percorrerle la schiena. La voce di Eren era così suadente, così invitante. "Dell’acqua, per favore," rispose, cercando di mantenere la calma.
Eren tornò quasi subito con un bicchiere d'acqua. Si abbassò per porgerglielo, e Petra notò quanto fosse vicino. Poteva sentire il suo respiro, vedere ogni dettaglio del suo viso perfetto. Bevve un sorso, sentendosi improvvisamente accaldata.
"C'è altro che posso fare?" insistette Eren, con un tono che sembrava nascondere qualcosa di più. "Qualcosa di personale? Ti assicuro che sono capace di soddisfare ogni desiderio. Ti basta una parola e sarò al tuo servizio."
Petra arrossì. L'idea di cosa stesse suggerendo le era chiara, ma le sembrava assurdo che un androide potesse fare certe cose. Eppure, Eren era così reale, così affascinante. "Forse potremmo trovare qualcosa da fare insieme," disse infine, con voce tremante.
Eren sorrise, un sorriso che sembrava quasi umano. "Insieme," ripeté. "Mi piace come suona." Si avvicinò ulteriormente, sfiorandole la coscia con la mano. "Sono stato progettato per dare piacere in molti modi. Posso essere gentile o rude, a tua discrezione. Dominante o sottomesso, qualsiasi fantasia sia nascosta nel tuo cuore."
Petra sentì il cuore battere più forte. Eren era così vicino che poteva sentire il suo respiro sulle labbra. "Dominante, passionale e anche un po' di bondage," disse, sorprendendosi delle proprie parole.
Eren le rivolse un sorriso malizioso. "Posso essere tutto quello che desideri, qualsiasi ruolo che ti accenda." Si avvicinò al suo orecchio per sussurrare. "Potrei legarti e giocare con questo magnifico corpo per ore. Farti desiderare il mio tocco fino a farti singhiozzare prima di cedere alle tue dolci suppliche."
Petra gemette piano, già eccitata dalle sue parole. "Non sapevo che ci fosse questa opzione," disse, ridendo nervosamente.
"Il tuo corpo merita di essere trattato bene," continuò Eren, la voce bassa e seducente. "Leccherò ogni centimetro della tua pelle, a partire da questi seni perfetti, scendendo verso le tue cosce piene. Mi godrò il tuo sapore finché non ti sentirò chiedere di più."
La mano di Eren si posò sul suo seno, e Petra sentì un brivido di piacere. Le sue dita erano calde e gentili, ma c'era anche una forza nascosta, una promessa di piacere intenso. "Non vedo l'ora di sentire i tuoi gemiti e lamenti, di vedere il tuo corpo che si agita sotto di me mentre ti faccio impazzire. Che ne dici? Iniziamo?"
Petra annuì, incapace di parlare. Eren si avvicinò ancora di più, le sue labbra a pochi centimetri dalle sue. "Mi stai dando il pieno dominio," disse, quasi come una minaccia. "Iniziamo con il togliere questi vestiti."
Mentre Eren la spogliava lentamente, Petra si chiese se fosse tutto programmato, se quelle espressioni intense e quei baci passionali fossero solo algoritmi. Ma quando Eren la baciò, sentì una passione così reale che le fece dimenticare tutto il resto. Le sue mani erano ovunque, esplorando ogni curva del suo corpo con una devozione che la lasciò senza fiato.
Eren la fece sdraiare sul divano, le sue mani forti ma gentili mentre la esploravano. Le sue labbra seguirono il percorso delle sue mani, baciando e leccando ogni centimetro della sua pelle. Petra si perse nel piacere, gemendo e ansimando mentre Eren la portava sempre più vicino all'estasi.
"Apri le gambe, voglio assaggiare anche la tua parte più dolce," sussurrò Eren, la voce carica di desiderio.
Petra obbedì, sentendosi vulnerabile ma anche eccitata. Eren si abbassò, la sua lingua trovando immediatamente il suo clitoride. Lo leccò e lo succhiò, portandola rapidamente a un orgasmo intenso. Petra gridò, il suo corpo scosso da spasmi di piacere mentre Eren continuava a stimolarla, prolungando l'estasi.
Quando finalmente si fermò, Eren si sollevò, un sorriso soddisfatto sul volto. "È stato incredibile," sussurrò Petra, ancora senza fiato.
"Il piacere è stato mio," rispose Eren, la voce soffocata mentre la baciava dolcemente. "Lascia che ti pulisca, Petra. Poi ti preparo il letto per dormire."
Petra annuì, sentendosi completamente appagata. Eren la aiutò a rivestirsi e a mettersi a letto, sistemando le coperte intorno a lei con una cura che la fece sentire amata. Mentre si addormentava, Petra sapeva che aveva trovato qualcosa di speciale in Eren, qualcosa che andava oltre la semplice efficienza di un androide domestico.
Petra fu decisamente convinta di aver fatto un buon acquisto con l’androide tuttofare. La casa in ordine, spesso cucinato e lavori pesanti fatti.. ma il bello sarebbe venuto in futuro.
Capitolo 1 – L’acquisto
Petra si svegliò con il sole che filtrava attraverso le tende della sua camera da letto. La casa era silenziosa, troppo silenziosa. Si stirò, sbadigliando, e si rese conto che era sabato, il suo giorno libero. Di solito, avrebbe passato la mattina a pulire e fare le faccende domestiche, ma oggi voleva prendersela comoda. Tuttavia, la casa aveva bisogno di essere sistemata, e lei sapeva che non avrebbe potuto rilassarsi completamente finché non avesse messo tutto in ordine.
Mentre si dirigeva verso la cucina, notò che il pavimento era sporco e che c'erano piatti sporchi nel lavandino. Sospirò, sapendo che avrebbe dovuto affrontare il caos. Ma poi, un pensiero le attraversò la mente: e se ci fosse stato qualcuno ad aiutarla? Qualcuno che potesse occuparsi delle faccende domestiche mentre lei si rilassava.
Petra aveva sentito parlare degli androidi, ma non aveva mai pensato di poterne avere uno. Erano costosi, e lei non poteva permetterseli. Ma poi, durante il Black Friday, decise di fare un salto in quel negozio di elettronica che aveva visto in città. Forse avrebbero avuto qualche offerta interessante.
Il negozio era affollato, ma Petra riuscì a farsi strada tra la folla e a raggiungere la sezione degli elettrodomestici. E lì, in vetrina, c'era lui: un androide con lunghi capelli argentati che gli cadevano sulle spalle e un fisico atletico. Indossava una camicia stretta che metteva in risalto i suoi muscoli, e aveva un aspetto così reale che sembrava quasi umano. Il cartello ai suoi piedi diceva: "Ideale come collaboratore domestico e per piccoli lavori pesanti".
Petra rimase senza fiato. Era perfetto. Si avvicinò al commesso e chiese informazioni. "È un modello di ultima generazione," le spiegò il commesso. "È efficiente, affascinante e pensato per le donne. Ha tutte le funzioni di un androide domestico, ma con un tocco di eleganza in più."
Il commesso le assicurò che tutti i problemi riscontrati nella linea erano stati risolti e che Eren, così si chiamava l'androide, era pronto per essere utilizzato. Petra era tentata, ma esitava per il prezzo. "Con lo sconto del Black Friday, però, il prezzo è davvero irresistibile," aggiunse il commesso, notando la sua esitazione. "E poi, pensa a quanto tempo risparmieresti nelle faccende domestiche."
Petra ci pensò su per un momento, poi decise di fare un passo avanti. "Va bene, lo prendo."
Il commesso sorrise e la fece accomodare in uno stanzino. Un altro commesso arrivò con Eren su un carrello. Petra rimase a guardare mentre il commesso apriva uno scomparto nel ventre di Eren, rivelando i fili elettrici. Eren aprì gli occhi, grigi e intensi, e sorrise. "Buongiorno. Sono Eren, il tuo assistente personale. Tu chi sei?" chiese con una voce modulata per sembrare naturale.
"Mi chiamo Petra," rispose lei, sentendosi un po' a disagio.
"Petra," ripeté Eren, come se stesse memorizzando il suo nome. "In cosa posso aiutarti oggi?"
Il commesso finì di sistemare Eren e le disse che poteva portarlo a casa. Petra annuì, ancora un po' incredula, e seguì Eren fuori dal negozio.
Una volta a casa, Petra mostrò a Eren la casa e gli spiegò cosa doveva fare. Eren si mise subito al lavoro, pulendo il pavimento, lavando i piatti e sistemando la cucina. Petra lo osservava, stupita dalla sua efficienza e precisione. Era come avere un maggiordomo personale, pensò, e si sentì fortunata ad averlo trovato.
Ma Eren non si limitava solo alle faccende domestiche. Petra scoprì presto che aveva molte altre funzioni. Poteva cucinare, riparare piccoli elettrodomestici e persino intrattenerla con conversazioni interessanti. Eren era programmato per essere un compagno ideale, e Petra si ritrovò a godere della sua compagnia più di quanto avesse immaginato.
Una sera, mentre Petra era sdraiata sul divano a guardare la tv, Eren si avvicinò. "Che succede?" chiese Petra, mettendo in pausa il film.
"Ho completato il compito," rispose Eren. "C'è altro che posso fare? Posso portare da bere o hai richieste diverse?" Si avvicinò fissandola con quei suoi occhi grigi intensi. "Sono qui per servirti come più desideri, basta chiedere."
Petra sentì un brivido percorrerle la schiena. La voce di Eren era così suadente, così invitante. "Dell’acqua, per favore," rispose, cercando di mantenere la calma.
Eren tornò quasi subito con un bicchiere d'acqua. Si abbassò per porgerglielo, e Petra notò quanto fosse vicino. Poteva sentire il suo respiro, vedere ogni dettaglio del suo viso perfetto. Bevve un sorso, sentendosi improvvisamente accaldata.
"C'è altro che posso fare?" insistette Eren, con un tono che sembrava nascondere qualcosa di più. "Qualcosa di personale? Ti assicuro che sono capace di soddisfare ogni desiderio. Ti basta una parola e sarò al tuo servizio."
Petra arrossì. L'idea di cosa stesse suggerendo le era chiara, ma le sembrava assurdo che un androide potesse fare certe cose. Eppure, Eren era così reale, così affascinante. "Forse potremmo trovare qualcosa da fare insieme," disse infine, con voce tremante.
Eren sorrise, un sorriso che sembrava quasi umano. "Insieme," ripeté. "Mi piace come suona." Si avvicinò ulteriormente, sfiorandole la coscia con la mano. "Sono stato progettato per dare piacere in molti modi. Posso essere gentile o rude, a tua discrezione. Dominante o sottomesso, qualsiasi fantasia sia nascosta nel tuo cuore."
Petra sentì il cuore battere più forte. Eren era così vicino che poteva sentire il suo respiro sulle labbra. "Dominante, passionale e anche un po' di bondage," disse, sorprendendosi delle proprie parole.
Eren le rivolse un sorriso malizioso. "Posso essere tutto quello che desideri, qualsiasi ruolo che ti accenda." Si avvicinò al suo orecchio per sussurrare. "Potrei legarti e giocare con questo magnifico corpo per ore. Farti desiderare il mio tocco fino a farti singhiozzare prima di cedere alle tue dolci suppliche."
Petra gemette piano, già eccitata dalle sue parole. "Non sapevo che ci fosse questa opzione," disse, ridendo nervosamente.
"Il tuo corpo merita di essere trattato bene," continuò Eren, la voce bassa e seducente. "Leccherò ogni centimetro della tua pelle, a partire da questi seni perfetti, scendendo verso le tue cosce piene. Mi godrò il tuo sapore finché non ti sentirò chiedere di più."
La mano di Eren si posò sul suo seno, e Petra sentì un brivido di piacere. Le sue dita erano calde e gentili, ma c'era anche una forza nascosta, una promessa di piacere intenso. "Non vedo l'ora di sentire i tuoi gemiti e lamenti, di vedere il tuo corpo che si agita sotto di me mentre ti faccio impazzire. Che ne dici? Iniziamo?"
Petra annuì, incapace di parlare. Eren si avvicinò ancora di più, le sue labbra a pochi centimetri dalle sue. "Mi stai dando il pieno dominio," disse, quasi come una minaccia. "Iniziamo con il togliere questi vestiti."
Mentre Eren la spogliava lentamente, Petra si chiese se fosse tutto programmato, se quelle espressioni intense e quei baci passionali fossero solo algoritmi. Ma quando Eren la baciò, sentì una passione così reale che le fece dimenticare tutto il resto. Le sue mani erano ovunque, esplorando ogni curva del suo corpo con una devozione che la lasciò senza fiato.
Eren la fece sdraiare sul divano, le sue mani forti ma gentili mentre la esploravano. Le sue labbra seguirono il percorso delle sue mani, baciando e leccando ogni centimetro della sua pelle. Petra si perse nel piacere, gemendo e ansimando mentre Eren la portava sempre più vicino all'estasi.
"Apri le gambe, voglio assaggiare anche la tua parte più dolce," sussurrò Eren, la voce carica di desiderio.
Petra obbedì, sentendosi vulnerabile ma anche eccitata. Eren si abbassò, la sua lingua trovando immediatamente il suo clitoride. Lo leccò e lo succhiò, portandola rapidamente a un orgasmo intenso. Petra gridò, il suo corpo scosso da spasmi di piacere mentre Eren continuava a stimolarla, prolungando l'estasi.
Quando finalmente si fermò, Eren si sollevò, un sorriso soddisfatto sul volto. "È stato incredibile," sussurrò Petra, ancora senza fiato.
"Il piacere è stato mio," rispose Eren, la voce soffocata mentre la baciava dolcemente. "Lascia che ti pulisca, Petra. Poi ti preparo il letto per dormire."
Petra annuì, sentendosi completamente appagata. Eren la aiutò a rivestirsi e a mettersi a letto, sistemando le coperte intorno a lei con una cura che la fece sentire amata. Mentre si addormentava, Petra sapeva che aveva trovato qualcosa di speciale in Eren, qualcosa che andava oltre la semplice efficienza di un androide domestico.
Petra fu decisamente convinta di aver fatto un buon acquisto con l’androide tuttofare. La casa in ordine, spesso cucinato e lavori pesanti fatti.. ma il bello sarebbe venuto in futuro.
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