Il piacere delle sigarette

di
genere
sadomaso

Cominciammo a fumare da giovani.
Ma questo non era il nostro vero vizio, tuttaltro.
Ci piaceva tormentarci con le sigarette.
Mettevamo a nudo i nostri petti e reciprocamente ci passavamo la brace delle sigarette sui nostri capezzoli e sulle nostre tette.
Avevamo delle ustioni che curavamo attentamente e che ci mettevano dei giorni per guarire.
Ma ci piacevano quele ustioni, ci eccitavano come delle bestie.
Una volta guarite ricominciavamo.
Poi cominciammo a farlo all'aperto.
Andavamo in un parco ci sedevamo su una panchina e poi cominciavamo a fumare poi scoprivamo le nostre tette e cominciavamo a tormentarci i seni ed i capezzolli mentre i passanti guardavano scandalizzati il nostro comportamento.
Ci eccitavamo a subire gli sguardi stravolti di chi passava per il parco.
Le nostre dita e mani toccavano i nostri organi eccitati.
E ci baciavamo amorevolmente mentre ci spengevamo le sigarette sui nostri petti gemendo per i dolore e per il godimento sotto gli sguari scanalizzati degi utenti del parco.
Dovemmo smettere di utiizzare il parco.
Trovammo un nuovo posto di divertimento.
Era un cesso pubblico che in piena notte era utilizzato da depravati.
Lì incontrammo dei pervertiti come noi.
All'ora giusta ci recavamo nel luogo dove c'erano altri depravati che aspettavano il nostro arrivo.
Nude ci inginocchiavamo davanti ad un cesso che ci separava
E poi con le sigarette conminciavamo a bruciarci le tette ed i capezzoli mentre i depravati si masturbavano.
Urlando per il dolore eccitavamo quegli schifosi che si masturbavano sempre freneticamente ed arrivavvano con lla loro sborra sulle nostre tette ustionate.
Come ci piaceva ricoprire le nostre piaghe con la sborra di sconosciuti.
Eravamo veramente schifose.
Con le tette martoriate e sborrate concedavamo ai volenterosi di spegnere le sigarette sulle nostre teneri carni.
Erano molti che volevani divertisi così.
E quelle bruciature dagli sconosciuti ci facevano ecccitare.
Talora scambiavamo le sigarette e le porgevamo roventi agli sconosciuti brucianti affinchè ci ustionassero.
Quando tornavamo a casa dovevamo dedicarci ad una cura assidua con pomate anti ustioni ed erravamo rammaricate solamente per non poter utilizzare ancora la nostra carne per la brace delle sigarette.
I nostri petti e capezzoli erano pieni ciccatrici di cui ndavamo orgogliose.
Trovammo nuovi parchi dove esibire la nostra depravazione ed altri cessi pubblici pieni di depravati che accontentavano i nostri desideri.
Dopo qualche mese le nostre tette erano piene di ciccatrici ma noi eravamo contente e cercavamo ancora sigarette roventi per bruciare le nostre deicate carni.


scritto il
2025-05-07
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