Oh che bel castello...( era una canzone di mezzo secolo fà! ).

di
genere
dominazione

Avevo appunto acquistato un castello e già ci abitavo ma non aveo completato il giro in tutti i vani e così iniziai a vederlo tutto. Molte stanze al primo piano con più servizi ed al pianoterra una grande cucina, un salotto ed una sala per mangiare. Poi venne il momento di scoprire i sotterranei divisi in tre parti: un corridoio stretto per accedere a tre stanzette chiuse da porte metalliche robuste dove...me lo precisò l'agenzia immobiliare...si consevavano vini pregiatissimi ed il precedente proprietario mi aveva lasciato alcune rare bottiglie e salumi e formaggi di gran pregio! Più avanti il garage era accessibile con una lunga rampa dal livello stradale. Poi una stanza adibita al "fai da te". Passai la giornata a sistemare i miei libri ed altro ancora ma la sera volli uscire ed andare ad una trattoria per non cucinare ma avere tutto pronto e meglio di come lo preparo io. Percorrendo il viale principale della zona, notai che era occupato da un bel numero di prostitute e lì pensai che quelle non avevano remore ad avere a che fare con me, quindi, dopo una succulenta cena, al ritorno a casa feci salire in macchina una biondona super formosa, superfiga e le offrii il doppio di quanto chiedeva. Mentre guidavo l'occhio mi cadeva sulle sue cosce ben tornite ed il seno prorompente mi eccitò bestialmente. Giunti a casa salimmo al piano terra ed in sala mi misi ad aprire una bottiglia di vino ma finsi che avevo difficoltà ed andai in cucina dove aprii la bottiglia e versai su due bicchieri. Su quello destinato alla sventolona ci versai pure una polverina che si sciolse subito ed andai a porgere a lei il suo bicchiere. Lentamente lei perse i sensi ed allora la presi in braccio portandola al piano di sopra, l'adagiai sul mio letto spogliandola tutta poi le spalancai le coscione e mi tuffai letteralmente a leccarle la figona pelosissima e saporitissima di succhi agrodolci, quando vidi che sbrodolava tanti umori allora la scopai bestialmente col mio cazzone assai ben messo e, nonostante dormisse, emise dei gemiti che mi eccitarono ancora di più ed allora la rigirai e, dopo averle spremuto mezzo tubetto di gel sull'ano, la penetrai analmente sodomizzandola scatenandomi come un cavallo furioso. Lei ad un certo punto aprì gli occhi ma poi ricadde nel sonno ed io subito presi i miei cazzi finti e uno piccolo glielo misi in culo ma l'altro che misi in figa era due volte il mio, cioè mostruoso ed anche lì lei ansimò, sospirò schizzando umori infuocati. Dopo che le allargai la figa, volli dilatarle anche il bel culo e gl'infilai nell'ano quello ben grosso intanto la stavo scopando col mio in figa. Le sborrai dentro la figa per tre volte. Poi, sempre attratto dal suo gran culo, prevalse in me il ben celato sadismo ma non resistei dall'immenso piacere a sculacciarla ma prima dovevo assicurarmi che non riprendesse i sensi e quindi preparai una sirnga che riempii con sedativo così forte che avrebbe addormentato anche un leone; le massaggiai la natica scelta con alcool e dopo, con un colpo lieve ma deciso, le infilai il pungente ago nella natica ed iniettai il tutto assai lentamente. La gnoccolona non si mosse minimamente e, dopo che attesi qualche minuto, cominciai a sculacciarla sonoramente e, dopo una lunga serie di colpi assai dolorosi, lei si svegliò per un attimo ma poi ricadde nel profondo sonno. Ripresi subito il gioco e, quando mi stancai a scoparla e sculacciarla, la rivestii completamente e nella borsetta le misi mille euro in banconote. La misi sulla mia spalla portandola così fino all'automobile in garage. Uscii andando nei pressi del viale dove l'avevo trovata e la adagiai dietro ad un albero. Me ne tornai a casa ed il fatto accaduto mi suggerì che potevo approfittare di quelle stanzette simili a celle dove ci avrei potuto rinchiudere donne consenzienti oppure no, per me era uguale tanto che sarebbero state le mie schiave, vittime dei miei giochi più o meno leciti. Il mattino dopo contattai una ditta nota per insonorizzare ogni tipo di locale così avrei potuto fare urlare le mie vittime senza preoccuparmi di eventuali individui che dall'esterno non avrebbero potuto sentire le urla indugendoli ad avvisare forze dell'ordine. In una seetimana ebbi il lavoro chiesto ed allora arredai i locali con tavolino, brandina e scaffale per attrezzatura dei miei giochi poi fissai catenelle ed anelli sulle pareti per trattenere le mie vittime, sottoponendole a torture senza averne io conseguenze fisiche. Pensai subito che per la novizia da sottoporre al mio pesante trattamento, poteva andare benissimo una prostituta ma quella sera non andai allo stesso viale dove avevo prelevato la biondona, mi diressi ad un altro luogo ben noto in zona e ci trovai solo una morettine minuta e magrolina ma il suo aspetto mi sconvolse maledettamente ed al solo pensare che quelle chiappette magre sarebbero state bucate da aghi da me anche spuntati tanto da provocare ancora più dolore. La feci salire in auto sorridendole, trasmettendole così gentilezza, fiducia in me e le proposi di andare a casa mia, lì vicino. Accettò senza remore e, quando fummo in casa, recitai la stessa scena " non ho il cavatappi per lo spumante, vado in cucina!"Tornai poi in sala con due calici e lei si sorbì il potente sonnifero cadendo sul pavimento subito. La portai nella prima stanzetta e...continuerò prossimamente!
scritto il
2025-04-22
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