Nadia e Fiorella 5° - La prima sborrata in bocca e leccata di fica..

di
genere
prime esperienze

Non era stato facile per Nadia riuscire a parlare con Saro circondato com'era all'uscita dal liceo, da un gruppetto di ragazze che sbavano per lui.

Certo, Saro aveva tutte le carte in regola per essere al centro delle attenzioni delle compagne di scuola e non solo loro!

La sua inconfondibile origine siciliana rivelata dal suo accento, dal colore bruno della pelle e dai suoi capelli neri, veniva confermata dai suoi modi aristocratici e da una cultura raramente rintracciabili in un ragazzo poco più che diciottenne.

Quando finalmente era riuscita ad incontrarlo, lui stava montando sulla macchina che gli aveva prestato la mamma anche lei siciliana e docente di filosofia:

-Ciao Saro!-

-Ciao, che ci fai qui mocciosa, non ti avevo detto di non farti vedere più?-

-Perché continui a insultarmi così, cosa ti ho fatto?-

-Tu! Tu non mi hai fatto niente, la colpa è stata mia che attratto dal tuo aspetto, il tuo visino, le tue labbra carnose, le tue belle tette ed un culo da sballo, mi sono lasciato prendere dalla voglia di averti senza considerare che sei ancora una ragazzina correndo così, persino il rischio di passare qualche guaio con la legge.

Sono stato proprio uno stupido visto che le ragazze non mi mancano e persino la mamma di una mia compagna di classe che insegna in un altro istituto, sbava per me a causa del marito semi impotente.. e non è la sola milf che mi faccio.

Mi dispiace dirtelo Sara, sei una mocciosa e se proprio dovrà essere, ne riparleremo tra qualche anno. Ciao!-

A quelle parole, la ragazza offesa, ancora più determinata a raggiungere il suo scopo

l'aveva preso per un braccio e impedendogli di salire in macchina gli aveva detto:

-Mi hai offesa ancora e dire che ero venuta per scusarmi con te per come mi ero comportata.. sono stata una stupida e ti chiedo perdono per questo.

Sai, a causa del tuo modo deciso di trattarmi, ti avevo scambiato per un bulletto di quelli che disprezzano le donne e le usano a proprio piacimento come fossero bambole di gomma.

Riflettendoci poi, mi sono accorta di essermi sbagliata e di averti considerato male.

Infatti al punto in cui eravamo arrivati, avresti potuto facilmente bloccarmi la testa e scaricare i tuoi schizzi direttamente nella mia bocca oppure violentarmi come purtroppo capita molto spesso.

In quel momento interpretando la mia ansia e la mia paura, sei uscito e con rabbia ti sei scaricato fuori.

Che stupida sono stata a non capire che quello era un vero segno di rispetto verso di me e verso la donna che rappresento.-

-Donna? Non scherzare Nadia, tu sei ancora una mocciosa!-

A quel nuovo insulto preludio di un definitivo fallimento del suo progetto, Nadia era scoppiata a piangere gettandosi istintivamente tra le braccia del ragazzo che la stava rifiutando.

Quell'improvviso contatto con quel corpo che ad onta dell'età esplodeva in tutta la sua voluttuosa femminilità, Saro l'aveva stretta per consolarla e involontariamente farle sentire sulla pancia, la sua improvvisa erezione.

-Mi accompagni a casa per favore.-

Gli aveva chiesto Nadia asciugandosi le lacrime mentre lui le accarezzava il viso ed i capelli.

-Certo, ti accompagno.-

Durante il tragitto, Nadia aveva allungato un braccio posandogli la mano sulla coscia.

Saro, apparentemente distratto dalla guida, l'aveva lasciata fare.

-Sei eccitato?-

Aveva Detto Nadia quando una buca le aveva fatto (Inavvertitamente?) saltare la mano sulla patta del jeans.

-Si!-

Era stato il monosillabo appena percepibile.

A quel punto la Ragazza gli si era chinata in grembo e dopo avergli abbassato la cerniera, gli aveva estratto il cazzo duro ed arrossato dalla stretta delle mutande.

Poi, memore delle raccomandazioni della mamma, lo aveva afferrato con la mano come fosse uno scettro e chinandosi ancora più in basso, aveva cominciato a leccargli i testicoli risalendo poi con la lingua lungo l'asta sino a scappellargli il prepuzio per imboccare infine la cappella umida di umori.

-Che bello Saro, sei duro e bagnato.. è per me?-

-Si! E' proprio per te.

Te l'ho detto che mi fai eccitare.-

-Vuoi che te te lo succhi per farti venire mentre guidi o mi vuoi accompagnare nel box di casa visto che i miei genitori sono fuori al lavoro.-

-Dio come mi piacerebbe sborrarti in bocca mentre guido ma ho paura di fare qualche incidente.-

Quelle parole, avevano infoiato ancora di più Nadia che aveva ripreso a spompinarlo con maggiore lena sino a sentirselo sciogliere sulla lingua.

-Guarda!-

Gli aveva detto orgogliosa, aprendo la bocca per mostrargli la sua sborrata prima di fargliela colare sul cazzo per pastrugnarlo con le labbra e la lingua prima di pulire il tutto con un fazzolettino di cotone ricamato.

-Che meraviglia Nadia! Che bocca che hai, mi hai fatto morire!-

-Che bello Saro, che bello sentire che hai goduto tanto con la mia bocca.

Adesso però, c'è la mia micetta che piange vorrebbe che tu le ricambiassi il favore.-

Gli aveva sussurrato prendendogli la mano e portarla tra le sue cosce senza mutandine e la fichetta grondante di umori.

Senza aggiungere altro, Saro, seguendo le indicazioni di Nadia, era sceso nell'ampio box di famiglia dove in un angolo vi era un materasso in attesa di essere smaltito.

-Che meraviglia Nadia, sei veramente organizzata e quando vuoi qualche cosa, fai di tutto per ottenerla, così mi piaci, troietta altro che mocciosa!

Mi piaci per davvero!-

Distesi sul materasso, in tutte le posture possibili, si era baciati, accarezzati e leccati in ogni lembo di pelle ed ogni anfratto dei loro frementi corpi:

Sessantanove/Spagnole/Missionarie e pecorine (senza penetrazione) con incredibile gusto ed impagabile libidine per entrambi.

Nadia aveva perso il conto dei suoi orgasmi mentre Saro le era venuto altre due volte sulle tette e tra le labbra della fica che Nadia teneva dischiusa con le mani.

Al culmine dell'eccitazione Nadia lo aveva implorato di metterglielo dentro e di sverginarla ma a quella richiesta da vero gentiluomo, Saro aveva risposto di no.

Segue
scritto il
2025-01-21
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