Cuckold - Omaggio da Andrea 3° - Sodomizzato dalla suocera. Rivelazioni sul prete.
di
Andrea inc
genere
corna
Gli intriganti giochi erotici tra me e la mia sorprendente suocera, erano stati interrotti dal rumore della porta della camere da letto del piano di sopra.
Mia moglie, completamente nuda si era affacciata dalla balaustra col padre che, dietro di lei la stringeva in un abbraccio paterno e chissà, magari col cazzo ancora dentro di lei.
La luce radente proveniente dal piano di sotto, le illuminava il procace corpo accentuandone le forme di futura mamma e facendo luccicare al tempo stesso, i fluidi che fuoruscivano dal suo sesso completamente depilato scivolandole tra le morbide cosce.
-Amore, hai preparato la cena.. abbiamo fame io e papà!-
Aveva esclamato mia moglie sporgendosi in avanti dando a me e mia suocera, appena il tempo di ricomporci senza essere visti.
Il pomeriggio successivo, tutto pareva svolgersi come il giorno prima.
Il bambino dai nonni ed io davanti alla TV mentre al piano di sopra mia moglie, sempre più bella per via dello stato di grazia che la gravidanza dona alle donne ed alla cura si sesso che le regalavano il padre e la mamma.
Come sempre, i loro gemiti ed i suoni del loro piacere, rintonavano per la casa sovrastando ogni altro rumore.
Come il giorno prima, mentre noiosamente ero seduto davanti alla TV, era apparsa la figura di mia suocera la quale, completamente nuda e col sesso gocciolante di umori, era salita sul divano ed allagando le gambe, aveva guidato la mia testa tra le sue cosce aperte.
Portandole le mani sui fianchi, mi ero lasciato scivolare in basso favorendo così, il completo contatto della sua fica pelosa con la mia bocca.
-Leccami amore.. succhia il seme di tuo suocero intriso dagli umori di tua moglie.. leccami, fammi godere ed ingoia sino all'ultima goccia il miele che sgorga dalla mia passera!-
L'avevo leccata, risucchiata e ripulita con inusitata ingordigia sino a farla godere 2 volte prima che scendesse da quella postura per inginocchiarsi davanti a me e liberarmi dai pochi, ingombranti indumenti che mi ricoprivano.
-Cerca di non venire Ugo mentre ti lecco.
Mentre te lo accarezzo, ti bacio e te lo succhio, non fare come con tua moglie, pensa ad altro, immagina di essere immerso in un Eden e che, i piaceri che provi siano tutti frutto di un sogno meraviglioso.
Ci penserà la tua amata suocera alla fine, a ricondurti nel mondo più venale e godurioso del sesso incestuoso.
Quelle parole pronunciate in un tono suadente della voce, mi avevano davvero trasportato in una dimensione diversa, una specie di levitazione in cui il mio corpo gioiava e si librava nell'aria senza l'urgenza dell'orgasmo.
Mentre mi beavo proiettato in una diversa dimensione, sentivo che una dea, armeggiava col mio sesso e tra le mie natiche.
La potenza della mia erezione (Sih!) in quel momento, mi riscattava da anni di frustrazione mentre qualcosa di umido e duro, si faceva largo nel mio sfintere anale.
Era una sensazione bellissima che non volevo turbare e dunque, mi abbandonavo alla volontà di mia suocera con gli occhi chiusi.
Mentre lei armeggiava col mio culo, provavo sensazioni di piacere sublimi senza tuttavia, sentirmi pervaso dall'urgenza di scaricarmi.
Mi libravo nell'aria con la gambe aperte offrendomi in una postura che in altri momenti avrei trovato osceno e con gli occhi ancora chiusi e le chiappe ben aperte, mi ero sentito aprire il culo da qualcosa che mi dava la sensazione di volermi toccare il cuore e l'anima.
Era mia suocere che con uno strap-on dal cazzo enorme, mi stava inculando.
Avevo perso la sensazione del tempo e, travolto da una incommensurabile lussuria, avevo sentito da lontano la voce di mia suocera che sussurrava:" Godi Ugo.. godi ragazzo.. sborra mentre la mamma ti incula sotto gli occhi della tua sposa e del tuo papà!-
In effetti era proprio così, sin dal primo momento, quando ci eravamo fidanzati in casa, appellavo i miei suoceri come 'Mamma e papà!'
In quel momento aprendo gli occhi, mi ero trovato davanti mia moglie e mio 'Padre', nostro padre, che completamente nudi, assistevano al momento in cui mia suocera mi apriva il culo per la prima volta.
Mi avevano visto, completamente aperto e prono mentre mia suocera, la mia mamma, mi sverginava.
Aprire gli occhi trovandomi davanti in una istantanea la figura di mia moglie e suo padre reduci dall'ennesimo accoppiamento incestuoso, mi aveva provocato un'immediato orgasmo con uno spruzzo di sperma che aveva colpito gli inattesi spettatori.
Mia moglie con un dito aveva raccolto lo sperma che aveva addosso portandoselo tra le labbra e poi coricandosi su di me, con la lingua aveva fatto lo stesso e quando aveva la bocca piena, si era avvicinata alla mamma congiungendosi alle sue labbra in un interminabile bacio voluttuoso ed osceno.
Quella notte, per la prima volta, mia suocera aveva dormito con me mentre mia moglie giaceva nel letto coniugale con suo padre.
I giorni a seguire erano passati sempre nello stesso modo con un crescendo in cui mia suocera mi aveva letteralmente sfondato ed io ad ogni occasione, mi presentavo col retto completamente pulito dai profondi clistere che facevo per evitare le disgustose eiezioni della prima volta.
Nei momenti in cui io e mia moglie eravamo soli, lei mi raccontava delle esperienze di quella giornata in cui cercava e conquistava quasi sempre maschi nuovi eccitati all'idea di scopare una donna gravida troia e col marito cornuto.
Non sempre però, si trattava di sconosciuti.
Un giorno in cui era particolarmente euforica ed in vena di verità, mi aveva confessato che la creatura che aveva in pancia, era il frutto del suo rapporto col parroco.
Il prete che anch'io conoscevo e che, era lo stesso che ci aveva sposati, era stato mandato in quella parrocchia molto giovane ed aveva quasi subito preso il posto del vecchio parroco messo a riposo per limiti di età.
Il suo arrivo era stato molto apprezzato dai parrocchiani per la sua serietà, per i suoi modi gentili ed il modo moderno di predicare il vangelo.
Le parrocchiane invece, miracolosamente aumentate al suo arrivo, ne apprezzavano molto, oltre che il modo di esercitare il suo magistero, il fatto che fosse un giovane bello, alto e decisamente aitante.
Nel confessionale si mostrava affabile, molto comprensivo nei confronti dei peccatori e, soprattutto, con le peccatrici alle quali concedeva l'assoluzione senza troppe penitenze.
Nella gestione del suo mandato coi fedeli e nelle prediche, si mostrava competente, disinvolto e sicuro di se.
Nel segreto del confessionale invece, si trasformava in un predatore ed una volta scelta la sua vittima, si trasformava da confessore in confessante contrito e piagnucoloso.
Le donne in confessionale, ammaliate dal suo fascino e dal suo modo accattivante di fare, confessavano volentieri anche le cose più delicate della loro vita.
Proprio in quelle situazioni quando la 'femmina' era di suo gradimento, metteva in atto il suo diabolico piano. "Ti capisco sorella.."
Con tutto quello che ne seguiva sino all'assoluzione.
-Ti capisco anche se, non dovrei essere io a rimettere i tuo peccati o a giudicarti.
Io sin da ragazzino avevo la vocazione di fare il prete per dedicarmi a Gesù ed ai peccatori e peccatrici vittime dell'egoismo e della debolezza della carne.
Un giorno però il Signore mi aveva sviato da quel mio desiderio facendomi incontrare la persona che già sognavo di portare sull'altare.
Purtroppo, quando i preparativi del matrimonio erano già avviati con tutto organizzato compreso la festa, il padre della sposa che desiderava avere dei nipoti ai quali lasciare i suoi cospicui beni, mi aveva fatto fare una visita dalla quale era emerso il fatto che fossi sterile.
Capisci sorella, non potevo avere figli e dunque, la sacra rota avrebbe potuto annullare il matrimonio!-
Confessava quelle cose singhiozzando suscitando così, nelle donne al confessionale un senso di pena: "Però padre.. dov'era Dio in quel momento per darle una simile sofferenza?!"
"Non bestemmiare sorella!"
Le tacitava mentre le peccatrici, già sognavano di giacere nel suo letto sicure che non ci sarebbero stati problemi.
Naturalmente, la voce tra le pie donne di quella parrocchia si erano sparse e dunque, si era scatenata una silenziosa gara a chi si sarebbe fatta scopare per prima dal giovane, sfortunato parroco.
Naturalmente se le scopava tutte senza preservativo.
Le prime vittime erano le più devote, coloro cioè che per non peccare, facevano sesso (Poco) senza protezione e che dunque, se scopate nel momento giusto, rimanevano incinte.
Naturalmente, così come si era sparsa la voce della sua infertilità, le mogli ingravidate, lo raccontavano alle loro amiche che ne traevano conseguenze in funzione di quanto fossero troie o cornuti i loro mariti.
Alcune dunque, andavano col preciso intento di farsi mettere incinta
Con le ragazze nubili o adolescenti, usava invece altri sistemi.
Dovendosi presentare davanti a Dio nel sacramento del matrimonio pure come gigli, se le inculava o si faceva fare pompini.
Il percorso di Lara (dal suo racconto) era stato proprio quello.
Durante la confessione gravemente appesantita da sensi di colpa dalle sue pulsioni adolescenziali, il prete le aveva suggerito, per allontanarsi da ogni tentazione, di frequentare di più la parrocchia e dedicarsi a fare lavoretti domestici in canonica.
Tra i lavoretti in canonica, era previsto anche di dare piacere al parroco prima che lui stesso cadesse in tentazioni.
A quel punto quasi ogni giorno, con l'approvazione dei genitori, lei uscendo da scuola, passava in canonica dove, dopo aver fatto alcune pulizie, il prete per premiarla, si faceva succhiare il cazzo facendola diventare in breve tempo, un'abilissima pompinara con una spiccata vocazione per l'ingoio.
Divenuta un po' più grande, aveva voluto festeggiare la sua promozione in terza media, inculandosela.
La voce circolava!
In breve tempo quella canonica era diventato un vero troiaio e per farvi fronte, il prevosto aveva dovuto chiedere alla curia, che gli inviassero un aiutante per far fronte alle crescenti esigenze dei fedeli e delle vogliose fedeli che avevano così a disposizione due santi chiavatori.
-Sai Ugo, amore mio, quando sono andata da don Santino con l'intento di farmi ingravidare da lui (Senza dirglielo però giacché, dopo il nostro matrimonio, a volte andavo anche da lui a farmi scopare dopo che da ragazzina gli avevo fatto solo pompini o mi facevo inculare insieme al sacrestano) dopo aver scopato, avevamo giocato a confessarci con lui nel ruoli di penitente: " Padre, quanto hai peccato?" "Tanto!"
"Con chi hai peccato?" "Con quasi tutte le parrocchiane desiderabili e vogliose!" "Ne hai ingravidata qualcuna?" "Si tante!" "Ricordi i nomi?" "Non posso svelarli ma puoi indovinare tu stessa guardando i giovani e le giovinette che vengono a messa." "Hai anche scopato qualcuna delle tue figlie?" "Si!" "Che porco che sei! Hai altro che vorresti dirmi prima dell'assoluzione?" "Si!" "Si cosa?" "Tua mamma, me la scopo da quando tu avevi sei anni ed era stata lei stessa a darmi l'incarico di svezzarti per tenerti lontana dai tuoi amichetti e da qualcuno che avrebbe potuto approfittare della tua avvenenza e della tua ingenuità. La prima volta che mi hai fatto un pompino tua madre era dietro la tenda e dopo si era mostrata entusiasta da come me lo succhiavi e da come, già quella prima volta, avevi ingoiato ogni stilla del mio piacere." "Ti assolvo padre e come penitenza, devi impegnarti a scoparmi ogni giorno per tutto il mese lasciando perder per un po' quelle troie che ti ronzano intorno!"
-Hai capito Ugo, quel bastardo del prete dall'aria così seria dimessa, se ne è scopate chissà quante di mogli e di ragazze e chissà quante ne ha messe incinta.
E poi mia madre, che troia, chissà se mio padre ne sa qualcosa?
E chissà quante delle sue figlie ha scopato da adolescenti come ha fatto con me!?
Comunque, stavolta l'ho incastrato io e lui non sa e mai saprà che la bimba che ho in pancia è figlia sua.
Ben gli sta!-
Quel racconto mi aveva eccitato al punto che, come sempre accadeva, me ne ero venuto senza toccarmi.
Mia moglie, completamente nuda si era affacciata dalla balaustra col padre che, dietro di lei la stringeva in un abbraccio paterno e chissà, magari col cazzo ancora dentro di lei.
La luce radente proveniente dal piano di sotto, le illuminava il procace corpo accentuandone le forme di futura mamma e facendo luccicare al tempo stesso, i fluidi che fuoruscivano dal suo sesso completamente depilato scivolandole tra le morbide cosce.
-Amore, hai preparato la cena.. abbiamo fame io e papà!-
Aveva esclamato mia moglie sporgendosi in avanti dando a me e mia suocera, appena il tempo di ricomporci senza essere visti.
Il pomeriggio successivo, tutto pareva svolgersi come il giorno prima.
Il bambino dai nonni ed io davanti alla TV mentre al piano di sopra mia moglie, sempre più bella per via dello stato di grazia che la gravidanza dona alle donne ed alla cura si sesso che le regalavano il padre e la mamma.
Come sempre, i loro gemiti ed i suoni del loro piacere, rintonavano per la casa sovrastando ogni altro rumore.
Come il giorno prima, mentre noiosamente ero seduto davanti alla TV, era apparsa la figura di mia suocera la quale, completamente nuda e col sesso gocciolante di umori, era salita sul divano ed allagando le gambe, aveva guidato la mia testa tra le sue cosce aperte.
Portandole le mani sui fianchi, mi ero lasciato scivolare in basso favorendo così, il completo contatto della sua fica pelosa con la mia bocca.
-Leccami amore.. succhia il seme di tuo suocero intriso dagli umori di tua moglie.. leccami, fammi godere ed ingoia sino all'ultima goccia il miele che sgorga dalla mia passera!-
L'avevo leccata, risucchiata e ripulita con inusitata ingordigia sino a farla godere 2 volte prima che scendesse da quella postura per inginocchiarsi davanti a me e liberarmi dai pochi, ingombranti indumenti che mi ricoprivano.
-Cerca di non venire Ugo mentre ti lecco.
Mentre te lo accarezzo, ti bacio e te lo succhio, non fare come con tua moglie, pensa ad altro, immagina di essere immerso in un Eden e che, i piaceri che provi siano tutti frutto di un sogno meraviglioso.
Ci penserà la tua amata suocera alla fine, a ricondurti nel mondo più venale e godurioso del sesso incestuoso.
Quelle parole pronunciate in un tono suadente della voce, mi avevano davvero trasportato in una dimensione diversa, una specie di levitazione in cui il mio corpo gioiava e si librava nell'aria senza l'urgenza dell'orgasmo.
Mentre mi beavo proiettato in una diversa dimensione, sentivo che una dea, armeggiava col mio sesso e tra le mie natiche.
La potenza della mia erezione (Sih!) in quel momento, mi riscattava da anni di frustrazione mentre qualcosa di umido e duro, si faceva largo nel mio sfintere anale.
Era una sensazione bellissima che non volevo turbare e dunque, mi abbandonavo alla volontà di mia suocera con gli occhi chiusi.
Mentre lei armeggiava col mio culo, provavo sensazioni di piacere sublimi senza tuttavia, sentirmi pervaso dall'urgenza di scaricarmi.
Mi libravo nell'aria con la gambe aperte offrendomi in una postura che in altri momenti avrei trovato osceno e con gli occhi ancora chiusi e le chiappe ben aperte, mi ero sentito aprire il culo da qualcosa che mi dava la sensazione di volermi toccare il cuore e l'anima.
Era mia suocere che con uno strap-on dal cazzo enorme, mi stava inculando.
Avevo perso la sensazione del tempo e, travolto da una incommensurabile lussuria, avevo sentito da lontano la voce di mia suocera che sussurrava:" Godi Ugo.. godi ragazzo.. sborra mentre la mamma ti incula sotto gli occhi della tua sposa e del tuo papà!-
In effetti era proprio così, sin dal primo momento, quando ci eravamo fidanzati in casa, appellavo i miei suoceri come 'Mamma e papà!'
In quel momento aprendo gli occhi, mi ero trovato davanti mia moglie e mio 'Padre', nostro padre, che completamente nudi, assistevano al momento in cui mia suocera mi apriva il culo per la prima volta.
Mi avevano visto, completamente aperto e prono mentre mia suocera, la mia mamma, mi sverginava.
Aprire gli occhi trovandomi davanti in una istantanea la figura di mia moglie e suo padre reduci dall'ennesimo accoppiamento incestuoso, mi aveva provocato un'immediato orgasmo con uno spruzzo di sperma che aveva colpito gli inattesi spettatori.
Mia moglie con un dito aveva raccolto lo sperma che aveva addosso portandoselo tra le labbra e poi coricandosi su di me, con la lingua aveva fatto lo stesso e quando aveva la bocca piena, si era avvicinata alla mamma congiungendosi alle sue labbra in un interminabile bacio voluttuoso ed osceno.
Quella notte, per la prima volta, mia suocera aveva dormito con me mentre mia moglie giaceva nel letto coniugale con suo padre.
I giorni a seguire erano passati sempre nello stesso modo con un crescendo in cui mia suocera mi aveva letteralmente sfondato ed io ad ogni occasione, mi presentavo col retto completamente pulito dai profondi clistere che facevo per evitare le disgustose eiezioni della prima volta.
Nei momenti in cui io e mia moglie eravamo soli, lei mi raccontava delle esperienze di quella giornata in cui cercava e conquistava quasi sempre maschi nuovi eccitati all'idea di scopare una donna gravida troia e col marito cornuto.
Non sempre però, si trattava di sconosciuti.
Un giorno in cui era particolarmente euforica ed in vena di verità, mi aveva confessato che la creatura che aveva in pancia, era il frutto del suo rapporto col parroco.
Il prete che anch'io conoscevo e che, era lo stesso che ci aveva sposati, era stato mandato in quella parrocchia molto giovane ed aveva quasi subito preso il posto del vecchio parroco messo a riposo per limiti di età.
Il suo arrivo era stato molto apprezzato dai parrocchiani per la sua serietà, per i suoi modi gentili ed il modo moderno di predicare il vangelo.
Le parrocchiane invece, miracolosamente aumentate al suo arrivo, ne apprezzavano molto, oltre che il modo di esercitare il suo magistero, il fatto che fosse un giovane bello, alto e decisamente aitante.
Nel confessionale si mostrava affabile, molto comprensivo nei confronti dei peccatori e, soprattutto, con le peccatrici alle quali concedeva l'assoluzione senza troppe penitenze.
Nella gestione del suo mandato coi fedeli e nelle prediche, si mostrava competente, disinvolto e sicuro di se.
Nel segreto del confessionale invece, si trasformava in un predatore ed una volta scelta la sua vittima, si trasformava da confessore in confessante contrito e piagnucoloso.
Le donne in confessionale, ammaliate dal suo fascino e dal suo modo accattivante di fare, confessavano volentieri anche le cose più delicate della loro vita.
Proprio in quelle situazioni quando la 'femmina' era di suo gradimento, metteva in atto il suo diabolico piano. "Ti capisco sorella.."
Con tutto quello che ne seguiva sino all'assoluzione.
-Ti capisco anche se, non dovrei essere io a rimettere i tuo peccati o a giudicarti.
Io sin da ragazzino avevo la vocazione di fare il prete per dedicarmi a Gesù ed ai peccatori e peccatrici vittime dell'egoismo e della debolezza della carne.
Un giorno però il Signore mi aveva sviato da quel mio desiderio facendomi incontrare la persona che già sognavo di portare sull'altare.
Purtroppo, quando i preparativi del matrimonio erano già avviati con tutto organizzato compreso la festa, il padre della sposa che desiderava avere dei nipoti ai quali lasciare i suoi cospicui beni, mi aveva fatto fare una visita dalla quale era emerso il fatto che fossi sterile.
Capisci sorella, non potevo avere figli e dunque, la sacra rota avrebbe potuto annullare il matrimonio!-
Confessava quelle cose singhiozzando suscitando così, nelle donne al confessionale un senso di pena: "Però padre.. dov'era Dio in quel momento per darle una simile sofferenza?!"
"Non bestemmiare sorella!"
Le tacitava mentre le peccatrici, già sognavano di giacere nel suo letto sicure che non ci sarebbero stati problemi.
Naturalmente, la voce tra le pie donne di quella parrocchia si erano sparse e dunque, si era scatenata una silenziosa gara a chi si sarebbe fatta scopare per prima dal giovane, sfortunato parroco.
Naturalmente se le scopava tutte senza preservativo.
Le prime vittime erano le più devote, coloro cioè che per non peccare, facevano sesso (Poco) senza protezione e che dunque, se scopate nel momento giusto, rimanevano incinte.
Naturalmente, così come si era sparsa la voce della sua infertilità, le mogli ingravidate, lo raccontavano alle loro amiche che ne traevano conseguenze in funzione di quanto fossero troie o cornuti i loro mariti.
Alcune dunque, andavano col preciso intento di farsi mettere incinta
Con le ragazze nubili o adolescenti, usava invece altri sistemi.
Dovendosi presentare davanti a Dio nel sacramento del matrimonio pure come gigli, se le inculava o si faceva fare pompini.
Il percorso di Lara (dal suo racconto) era stato proprio quello.
Durante la confessione gravemente appesantita da sensi di colpa dalle sue pulsioni adolescenziali, il prete le aveva suggerito, per allontanarsi da ogni tentazione, di frequentare di più la parrocchia e dedicarsi a fare lavoretti domestici in canonica.
Tra i lavoretti in canonica, era previsto anche di dare piacere al parroco prima che lui stesso cadesse in tentazioni.
A quel punto quasi ogni giorno, con l'approvazione dei genitori, lei uscendo da scuola, passava in canonica dove, dopo aver fatto alcune pulizie, il prete per premiarla, si faceva succhiare il cazzo facendola diventare in breve tempo, un'abilissima pompinara con una spiccata vocazione per l'ingoio.
Divenuta un po' più grande, aveva voluto festeggiare la sua promozione in terza media, inculandosela.
La voce circolava!
In breve tempo quella canonica era diventato un vero troiaio e per farvi fronte, il prevosto aveva dovuto chiedere alla curia, che gli inviassero un aiutante per far fronte alle crescenti esigenze dei fedeli e delle vogliose fedeli che avevano così a disposizione due santi chiavatori.
-Sai Ugo, amore mio, quando sono andata da don Santino con l'intento di farmi ingravidare da lui (Senza dirglielo però giacché, dopo il nostro matrimonio, a volte andavo anche da lui a farmi scopare dopo che da ragazzina gli avevo fatto solo pompini o mi facevo inculare insieme al sacrestano) dopo aver scopato, avevamo giocato a confessarci con lui nel ruoli di penitente: " Padre, quanto hai peccato?" "Tanto!"
"Con chi hai peccato?" "Con quasi tutte le parrocchiane desiderabili e vogliose!" "Ne hai ingravidata qualcuna?" "Si tante!" "Ricordi i nomi?" "Non posso svelarli ma puoi indovinare tu stessa guardando i giovani e le giovinette che vengono a messa." "Hai anche scopato qualcuna delle tue figlie?" "Si!" "Che porco che sei! Hai altro che vorresti dirmi prima dell'assoluzione?" "Si!" "Si cosa?" "Tua mamma, me la scopo da quando tu avevi sei anni ed era stata lei stessa a darmi l'incarico di svezzarti per tenerti lontana dai tuoi amichetti e da qualcuno che avrebbe potuto approfittare della tua avvenenza e della tua ingenuità. La prima volta che mi hai fatto un pompino tua madre era dietro la tenda e dopo si era mostrata entusiasta da come me lo succhiavi e da come, già quella prima volta, avevi ingoiato ogni stilla del mio piacere." "Ti assolvo padre e come penitenza, devi impegnarti a scoparmi ogni giorno per tutto il mese lasciando perder per un po' quelle troie che ti ronzano intorno!"
-Hai capito Ugo, quel bastardo del prete dall'aria così seria dimessa, se ne è scopate chissà quante di mogli e di ragazze e chissà quante ne ha messe incinta.
E poi mia madre, che troia, chissà se mio padre ne sa qualcosa?
E chissà quante delle sue figlie ha scopato da adolescenti come ha fatto con me!?
Comunque, stavolta l'ho incastrato io e lui non sa e mai saprà che la bimba che ho in pancia è figlia sua.
Ben gli sta!-
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