Dominazione mortale Dodicesima parte
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
Osservai la straordinaria donna di fronte a me. Non potevo accettare un suo ordine. Non dovevo. Respirai a fondo
" Le ho detto che io non prendo ordini da lei" Di nuovo un obiezione, ma
stavolta meno marcata
" Non sei curioso di sapere il motivo per cui esigo che tu venga con me?"
" Io....si ma lei...." Iniziavo persino a balbettare. Mio Dio che figura stavo
facendo. Il mio respiro si faceva affannoso mentre lei era l'emblema della
tranquillità. Cosa voleva ancora da me?
" E allora piantala di obiettare. Seguimi e zitto" Stavolta mi lasciai
convincere senza altre obiezioni. Non riuscivo a contrastare questa sua
autorevolezza e la seguii, dicendo a me stesso che lo facevo solo per
curiosità, per capire cosa volesse da me. Rachel Fink aprì la porta, uscì
da quell'immenso salone e si diresse verso le scale dove si trovava il piano
superiore e dove c'era la stanza in cui era morto suo marito. Salì le scale
con il suo incedere unico, voltandosi ogni tanto per controllare che io la
seguissi e lasciando scie del suo profumo che respirai a pieni polmoni,
inebriandomene. Superammo la stanza dove era stato trovato morto Jacob Fink e
altre, tutte rigorosamente chiuse, fino ad arrivare all'ultima porta. La aprì
e spinse l'interruttore illuminando una camera da letto da sogno, enorme,
arredata con gusto e con eleganza. Rachel Fink si sedette al bordo del letto
ricoperto da bellissime lenzuola di lino ricamate, accavallò di nuovo le
lunghe gambe e poi con il dito indice mi fece cenno di avvicinarmi
" Ora inginocchiati ai miei piedi" Feci un passo indetro
" Cosa? Non può chiedermi una cosa del genere"
" Oh si che posso. So che non vedi l'ora di farlo ma devi vincere la tua
mentalità da maschio dominante. Potrei costringerti a farlo con la forza ma
voglio che tu lo faccia di tua spontanea volonta'" Era troppo. Non dovevo
rimanere un solo secondo in più in quella stanza se non volevo perdere del
tutto ciò che era rimasto del mio autocontrollo.
" No!" gridai e mi voltai per andarmene ma non avevo fatto i conti con la
straordinaria velocità e agilità di Rachel Fink che, prima che riuscissi a
raggiungere la porta, era già dietro di me. Afferrò la mia mano sinistra
costringendomi sulla difensiva e poi strinse facendo contemporaneamente una
torsione. Sentii un dolore acuto
" Che cosa sta facendo? Si rende conto che lei sta mettendo le mani addosso a
un poliziotto? Potrei denunciarla per questo"
" Non lo farai. In ginocchio ti ho detto" Lottavo con tutte le mie forze per
liberarmi, ma non riuscivo a fare nulla. Quella donna era tanto bella, tanto
seducente per quanto dotata di una forza straordinaria. Provai a colpirla con
la mano libera ma l'unico risultato che ottenni fu quello di farmi
imprigionare anche l'altra mano, subito afferrata con sorprendente rapidità
dalla donna. Ora non avevo più la possibilità di muovermi e sentii un forte
dolore quando lei torse i miei polsi costringendomi in ginocchio, proprio come
voleva là
" Mi lasci, signora Fink e le prometto che questa faccenda non avra' un
seguito"
" Ti lascerò solamente se mi prometti che non farai altre idiozie del genere.
Ti sto obbligando a fare solamente quello che tu hai voglia. Devi solo
capirlo. Ora bacia i miei piedi e fallo dolcemente e non costringermi a farti
del'altro male. Credimi, non mi piace mettere le mani addosso ai miei
sottomessi, a meno che loro non lo vogliano espressamente, come il mio povero
Jacob. Giù e bacia i miei piedi"
" Io non sono un suo sottomesso e non lo farò" gridai
" Non lo sei ancora ma lo sarai" rispose pacatamente la donna aumentando la
torsione. Il dolore cominciava a farsi insostenibile
" Aaaaah" mi lamentai "Non è possibile, non può essere vero. Mi sta
spezzando i polsi"
" Non te li spezzerò se tu mi obbedirai. Ieri ti ho fatto vedere come per me
sarebbe una sciocchezza farlo e tieni in mente che ti ho mostrato solo alcune
delle cose che posso fare. Ora non te lo ripeterò più, Baciami i piedi e te
la caverai con poco dolore e avrai la tua ricompensa" Il dolore era sempre
più insopportabile e gli occhi mi si stavano riempiendo di lacrime che
faticai a mandare indietro. Mi sentivo così impotente, così fragile e così
in imbarazzo che non mi accorsi subito di avere avuto un'erezione. Possibile?
Perché mi stava accadendo? Come era possibile che tutto questo mi piacesse?
" Le ho detto che io non prendo ordini da lei" Di nuovo un obiezione, ma
stavolta meno marcata
" Non sei curioso di sapere il motivo per cui esigo che tu venga con me?"
" Io....si ma lei...." Iniziavo persino a balbettare. Mio Dio che figura stavo
facendo. Il mio respiro si faceva affannoso mentre lei era l'emblema della
tranquillità. Cosa voleva ancora da me?
" E allora piantala di obiettare. Seguimi e zitto" Stavolta mi lasciai
convincere senza altre obiezioni. Non riuscivo a contrastare questa sua
autorevolezza e la seguii, dicendo a me stesso che lo facevo solo per
curiosità, per capire cosa volesse da me. Rachel Fink aprì la porta, uscì
da quell'immenso salone e si diresse verso le scale dove si trovava il piano
superiore e dove c'era la stanza in cui era morto suo marito. Salì le scale
con il suo incedere unico, voltandosi ogni tanto per controllare che io la
seguissi e lasciando scie del suo profumo che respirai a pieni polmoni,
inebriandomene. Superammo la stanza dove era stato trovato morto Jacob Fink e
altre, tutte rigorosamente chiuse, fino ad arrivare all'ultima porta. La aprì
e spinse l'interruttore illuminando una camera da letto da sogno, enorme,
arredata con gusto e con eleganza. Rachel Fink si sedette al bordo del letto
ricoperto da bellissime lenzuola di lino ricamate, accavallò di nuovo le
lunghe gambe e poi con il dito indice mi fece cenno di avvicinarmi
" Ora inginocchiati ai miei piedi" Feci un passo indetro
" Cosa? Non può chiedermi una cosa del genere"
" Oh si che posso. So che non vedi l'ora di farlo ma devi vincere la tua
mentalità da maschio dominante. Potrei costringerti a farlo con la forza ma
voglio che tu lo faccia di tua spontanea volonta'" Era troppo. Non dovevo
rimanere un solo secondo in più in quella stanza se non volevo perdere del
tutto ciò che era rimasto del mio autocontrollo.
" No!" gridai e mi voltai per andarmene ma non avevo fatto i conti con la
straordinaria velocità e agilità di Rachel Fink che, prima che riuscissi a
raggiungere la porta, era già dietro di me. Afferrò la mia mano sinistra
costringendomi sulla difensiva e poi strinse facendo contemporaneamente una
torsione. Sentii un dolore acuto
" Che cosa sta facendo? Si rende conto che lei sta mettendo le mani addosso a
un poliziotto? Potrei denunciarla per questo"
" Non lo farai. In ginocchio ti ho detto" Lottavo con tutte le mie forze per
liberarmi, ma non riuscivo a fare nulla. Quella donna era tanto bella, tanto
seducente per quanto dotata di una forza straordinaria. Provai a colpirla con
la mano libera ma l'unico risultato che ottenni fu quello di farmi
imprigionare anche l'altra mano, subito afferrata con sorprendente rapidità
dalla donna. Ora non avevo più la possibilità di muovermi e sentii un forte
dolore quando lei torse i miei polsi costringendomi in ginocchio, proprio come
voleva là
" Mi lasci, signora Fink e le prometto che questa faccenda non avra' un
seguito"
" Ti lascerò solamente se mi prometti che non farai altre idiozie del genere.
Ti sto obbligando a fare solamente quello che tu hai voglia. Devi solo
capirlo. Ora bacia i miei piedi e fallo dolcemente e non costringermi a farti
del'altro male. Credimi, non mi piace mettere le mani addosso ai miei
sottomessi, a meno che loro non lo vogliano espressamente, come il mio povero
Jacob. Giù e bacia i miei piedi"
" Io non sono un suo sottomesso e non lo farò" gridai
" Non lo sei ancora ma lo sarai" rispose pacatamente la donna aumentando la
torsione. Il dolore cominciava a farsi insostenibile
" Aaaaah" mi lamentai "Non è possibile, non può essere vero. Mi sta
spezzando i polsi"
" Non te li spezzerò se tu mi obbedirai. Ieri ti ho fatto vedere come per me
sarebbe una sciocchezza farlo e tieni in mente che ti ho mostrato solo alcune
delle cose che posso fare. Ora non te lo ripeterò più, Baciami i piedi e te
la caverai con poco dolore e avrai la tua ricompensa" Il dolore era sempre
più insopportabile e gli occhi mi si stavano riempiendo di lacrime che
faticai a mandare indietro. Mi sentivo così impotente, così fragile e così
in imbarazzo che non mi accorsi subito di avere avuto un'erezione. Possibile?
Perché mi stava accadendo? Come era possibile che tutto questo mi piacesse?
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