Mildred e Patrick capitolo 8°

Scritto da , il 2019-03-19, genere dominazione

Una delle migliori doti di Patrick era quella di riuscire ad organizzare qualunque cosa in pochissimo tempo. Infatti quando Tessa mi chiamò per chiedermi se poteva venire prima di pranzo, lui mi disse che ci sarebbe stato alcun problema.
Patrick dopo essere uscito per fare un po' di spesa, preparò una tavola di prelibatezze, mentre io prendevo tranquillamente il sole in giardino.
“Padrona ho finito, se vuole controllare.” mi disse con una punta d'orgoglio.
Dopo aver constatato che era tutto perfetto, decisi di premiarlo togliendogli il plug che portava dal giorno precedente, e facendogli indossare una cintura di castità più leggera, fatta di sottili strisce di cuoio che gli fasciava solo il pene. Subito dopo andai a cambiarmi per indossare una raffinata lingeria nera e viola, sotto un semplice abito degli stessi colori.
Quando tornai in sala lo vidi seduto in poltrona, e ciò mi fece arrabbiare non poco.
“Vedo che il mio toro da monta si sta riposando.” dissi con tono ilare e mettendogli una mano sulla spalla per impedirsi d'alzarsi “Effettivamente dopo che ieri mi hai scopato fino a sfinirmi ti meriti un po' di relax. Come non eri tu ? Oh ma è vero, erano Kyron e Julian a riempirmi fica e culo con i loro cazzi, mentre tu leccavi e basta.”
Mi alzai quel tanti il vestito che bastava per scoprirmi le mutandine, per poi sedermi su di lui.
“Non so se neanche nei tuoi sogni riesci a scoparmi, o se anche quando dormi il tuo unico desiderio è essere sottomesso ed umiliato.” continuai a dirgli con un tono fin troppo ironico “Oggi però è il tuo giorno fortunato perchè dovrai soddisfare due donne, e credimi ti faremo male, molto male.”
“Padrona il mio unico desiderio è soddisfare ogni tua richiesta.” mi disse eccitato.
“Inizia col fare un po' di posto sul tavolo, perchè sarai il mio centrino.”
Patrick non comprese cos'avevo in mente, ma nonostante ciò spostò le pietanze sul tavolo, sino a liberarne la parte centrale.
“Ora sdraiati sul tavolo a pancia sotto, e porta le mani dietro la schiena.”
Dopo che lui si sistemò come gli avevo ordinato, gli legai i polsi alle caviglie lasciando però un po' di corda per non metterlo troppo in trazione, e gli infilai un piccolo plug con una simpatica coda come quella dei maiali. Completai il bondage fissandogli un bastone all'altezza delle ginocchia, in modo che non potesse chiudere le gambe, per poi mettermi a leggere una rivista nell’attesa della mia ospite, che arrivò dopo poco meno di mezz'ora, scusandosi perchè era in ritardo non avendo trovato subito la villetta. Nonostante avesse passato da poco i quaranta, Tessa era una donna non solo di gran bellezza, ma con un fascino al quale era difficile resistere.
“Lascia perdere le scuse e lasciati guardare.” le dissi dopo averle dato un veloce bacio “Sei uno splendore e non dire che non è vero.”
“No tu sei bellissima.” mi rispose stringendomi a se ed infilandomi di fatto la lingua in bocca.
Per un attimo ebbi l'istinto di portarla direttamente in camera e far sesso con lei, dimenticandomi di Patrick, ma poi mi ricordai che lei era venuta proprio per il mio schiavo.
“Vieni ho fatto preparare una tavola che sono sicura ti piacerà.” le dissi prendendola per mano e portandola in sala.
Come vide Patrick, lei sfuggì una risatina, prima d'avvicinarsi al tavolo anche per prendere un salatino.
“Questo è il tuo schiavo ? Se non ricordo male si chiama Patrick, e devo ammettere che non avevo mai visto un centrotavola così originale, fra l'altro ha già il culo pieno il che dice molto sulle sue attitudini.”
“In realtà è in punizione perchè ieri, dopo che ho dovuto chiamare due ragazzi per soddisfarmi, l'ho inculato davanti a loro, e questo porco è venuto nonostante la cintura di castità.” le risposi cercando d'esser coincisa.
Iniziammo a mangiare e bere rimanendo in piedi, scambiandoci spesso languidi baci quando non davamo delle piccole pacche sul sedere a Patrick, o l'insultavamo per la sua indole da perfetto schiavo.
“Vedi questi essere inferiori vanno educati duramente.” mi disse “Ogni tanto puoi anche dare loro un piccolo premio, ma la base dev'essere dolore e umiliazione, senza alcuna pietà o esitazione.”
“Hai perfettamente ragione.” le risposi dopo averle dato un lungo bacio “Adesso prendo qualcosa d’utile per passare la giornata.”
Afferrai la borsa che conteneva tutte le mie fruste e la rovesciai sul tavolo, lasciando che Tessa scegliesse quella con cui iniziare.
“Siediti sul tavolo, così ti godi meglio lo spettacolo.” mi suggerì dopo aver preso un semplice frustino da equitazione, e un flogger molto corto.
Non appena mi sistemai sul tavolo, tolsi le scarpe per mettere un piede in bocca a Patrick, che non ebbe il tempo di baciarlo, perchè Tessa iniziò a colpirlo col flogger soprattutto sulle natiche. Non avevo mai visto Patrick punito da un'altra donna, e quella situazione mi fece eccitare tanto, che iniziai a toccarmi fra le gambe, sino a mettergli la passera davanti alla faccia.
“Leccami la fica stronzo e vedi di farmi godere.” gli dissi dopo essermi sfilata le mutandine.
“Questa merda ha un bel culo.” mi disse Tessa che adesso usava il frustino dandogli rapidissimi colpetto solo sulle chiappe “Davvero non ha mai preso un cazzo vero ? Perchè è difficile credere che tu sia la prima che lo usa per quel che è.”
“Quella con cui stava prima gli metteva solo delle gran corna.” le risposi “Credo sia solo una puttanella buona a prendere dei cazzi in serie e nulla più.”
“Di quella parliamo dopo, intanto a vedere come godi dev'essere molto bravo con la lingua.”
“Quello si, anzi se ti siedi te lo faccio provare.”
Mi resi conto che stavo parlando di un uomo come se si trattasse di un banale oggetto, ma del resto Patrick in quei frangenti era davvero un giocattolo erotico e poco più.
Lo slegai per poi portarlo gattoni davanti Tessa, che nel frattempo si era accomodata in poltrona dopo essersi tolta il vestito per essere più comoda. Patrick iniziò a leccarle i piedi, per poi risalire lentamente sino all'inguine, mentre io lo frustavo col flogger su schiena e natiche, anche se con meno intensità dell'altra donna.
“Devo ammettere che hai ragione, come uomo non vale nulla, ma almeno sa leccare una fica come si deve.” mi disse Tessa “Dai vieni qua che per frustarlo c'è sempre tempo.”
Questa volta fui io a togliermi il vestito prima di sedermi vicino a Tessa, con la quale iniziammo subito a scambiarci lunghi baci sulla bocca, mentre ci toccavano fra le gambe a vicenda.
“Sai mi sei piaciuta come ti ho viso da Riley.” mi confessò Tessa “Perchè non sei solo una bella donna sicura di se, ma letteralmente emani sesso e non vedevo l'ora di farlo con te, anche se con questa merda fra i piedi.”
“Anche tu mi piaci tantissimo.” le risposi “E voglio solo vederti godere. Sai ho trovato il modo per rendere quest'inetto una base per cazzi, anche per due donne.”
Lei mi guardò incuriosita, così non mi rimase che portarla in camera seguite da Patrick, che come al solito si muoveva a quattro zampe. Una volta arrivati legai lo schiavo al centro del letto, per poi fissargli uno strap-on alla bocca, e un altro sopra il pene.
Tessa scelse d'usare lo strap-on che aveva sulla faccia, così dopo non ci rimase che impalarci su quei due falli. Lei non mi diede quasi il tempo di penetrarmi completamente, che mi ritrovai la sua bocca sulla mia, e una mano che mi toccava con delicatezza il clitoride, così non mi rimase che ricambiare quelle attenzioni, cosa che feci ben volentieri. Iniziammo così a donarci piacere reciprocamente, muovendoci con molto calma sui due falli, lasciando che fossero le mani a regalarci le emozioni più forti. Anche se apparentemente potevamo sembrare quasi due adolescenti intente a masturbarsi a vicenda, in realtà eravamo due donne che ben sapevano quali punti andare a toccare. I nostri respiri si fecero man mano più affannosi, e dimenticandoci di fatto di Patrick, ormai relegato ad un semplice sostegno per i falli, arrivammo entrambe quasi insieme all'orgasmo, ancora abbracciate mentre le labbra non smettevano mai di sfiorarsi.
“Che ne dici di fare il culo a quest'inetto.” proposi a Tessa ben sapendo che avrebbe accettato il mio invito.
In poco tempo liberammo Patrick dagli strap-on, per poi indossarne due molto grossi noi due, quindi gli slegai i piedi prima di sedermi sulla sua faccia.
“Inculalo senza pietà.” dissi alla mia compagna di giochi, dopo aver afferrato le caviglie di Patrick per poterle portare indietro, e allargargli così le chiappe.
Tessa non se lo fece ripetere, ma infilò la punta dello strap-on quasi con grazia, per poi spingerlo dentro, con una brutalità a me sconosciuta.
“Tanto il porco non può dire nulla, visto che quasi lo soffochi col tu culo.” mi disse prima di baciarmi “E poi uno del genere merita solo di farsi sfondare.”
“Si rompiglielo bene prima che sia qualcuno a fargli provare il vero cazzo.”
Iniziammo così ad insultare Patrick, scambiandoci più volte posizione, ma senza mai curarci di quello che poteva provare quell'uomo, ormai ridotto ad un bambolotto vivente.
Anche dopo avergli liberato le mani e messo carponi per poterne abusarne più comodamente, non cessammo mai di umiliarlo verbalmente, ricordandogli costantemente che non era un vero uomo.
Ci fermammo solo quando ebbe un improvviso orgasmo, al quel seguì una lunga sessione di frustate sulle chiappe, come punizione per non essersi trattenuto.
“Direi di lasciar perdere questo stronzo e andare a prendere un po' di sole.” proposi a Tessa quando vidi che il fondoschiena di Patrick era più viola che rosso.
“Si è una buona idea, ma tu vienici dietro così ci lecchi i piedi.” mi rispose quasi dispiaciuta per voler terminare quella punizione.
Una volta sdraiate su un grosso lettino, e con Patrick che pur dolorante ci leccava i piedi, Tessa iniziò a raccontarmi di come Dean si fosse abituato ad essere solo uno schiavo, senza più alcun stimolo sessuale nei confronti delle donne.
“Ha portato così a lungo la cintura di castità che alla fine non è più in grado d'avere un'erezione, e pensa che mi ha detto che se lo desidero posso farlo diventare una trans, così che possa essere la sissy perfetta, ma lui è un caso estremo non certo come il tuo servo che è solo un frocetto masochista.”
“Sai che voglio farlo andare con un uomo ? Anche per vedere sino a che punto è gay.”
“Se vuoi posso consigliarti un buon bull per iniziare questa merda al ruolo di frocio completo, però se desideri divertirti in modo diverso ci sono Jasmin e Natan.”
“Una donna ?”
“No è una trans, non molto bella ma ben dotata, che volendo viene con un suo amico molto perverso. Non so per quale motivo ma a modo suo ama i travestiti, e con Natan formano una coppia ben affiatata che sanno come usare una nullità come quella che hai fra i piedi. Natan odia trav e trans anche se poi fa quasi coppia fissa con una di loro, ma credimi se c'è da sfondare un frocetto vestito da donna è un numero uno.”
“Effettivamente è un'idea molto intrigante.” le risposi entusiasta di quella proposta “Lasciami il numero di questa Jasmin, anche se prima voglio vedere cosa c'è ancora di maschio nel porco.”
“Vuoi forse scopartelo ?” mi domandò ridendo.
“Assolutamente no !” le risposi con un sorriso “Al limite lo faccio andare con una puttana da pochi soldi, e mi diverto vedendo cosa combina.”
“Anche se è impossibile, potresti portarlo da quella gran troia della sua ex. Non ho mai capito cosa ci potesse fare una che è una mezza ninfomane, con una nullità come questa, ma si sa che il mondo è strano per definizione. Roxanne però deve stare attenta, altrimenti finisce davvero a fare la puttana, ma non più per divertimenti, ma per lavoro.”
“Quindi la conosci ?” le chiesi incuriosita.
“Non molto, però ha una discreta fama come compagna di un cornuto, ovviamente se questo ha un bel portafoglio. Pensa che uno la sfidò ad entrare in un locale, dove c'erano una decina di ragazzi di colore, solo per farsi guardare. Lei invece se li è scopati tutti, uscendo sì distrutta ma felice d'aver vinto la scommessa.”
Iniziai a pensare cos'aveva provato quella donna con ben dieci uomini da soddisfare, quando io mi ritenevo più che appagata dopo esser stata con Kyron e Julian. Tessa notò subito che la mia mente era altrove, e per farmi tornare sulla terra mi diede un lunghissimo bacio. Ci ritrovammo così avvinghiate in una morsa carica di passione, con le passere che si strusciavano l'una contro l'altra, così come le lingue. Fu un lungo, lento rapporto puramente saffico, dove gli unici strumenti di piacere erano bocca e mani, ma non per questo non fu piacevole, anzi per certi aspetti più appagante dei precedenti, forse anche perchè nessuna delle due diede la minima importanza alla presenza di Patrick, che rimase sempre in silenzio, in ginocchio davanti al lettino.
Riprendemmo poi a parlare sino al calar del sole, quando Tessa si rivestì per tornarsene a casa sua, e poco dopo io e Patrick la seguimmo. Lui non disse nulla per tutto il viaggio, ed io non gli chiesi nulla anche perchè intenta a programmare i suoi prossimi passi verso la totale sottomissione al mio volere.


Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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