Fatti tentare chapter 2

di
genere
pissing

Quando mi alzo dalla sedia dicendo a mio marito che vado a confessarmi quasi non ci crede, ma io ero stata brava a recitare la parte della brava ragazza che si era redenta ed il giorno di Natale voleva mettersi la coscienza apposto.

Mentre sto per avvicinarmi al confessionale mi tremavano le gambe ero molto emozionata, mi accorsi anche che dovevo fare pipi ma il mio primo pensiero era capire dove si nascondesse lui, mi giravo cercavo di capire se si fosse nascosto dei dintorni ma li vicino a parte altri fedeli anziani che in ginocchio aspettavano il loro turno non vedevo nessuno. Mi prese un pensiero allucinante vuoi vedere che il porco è un vecchio?.
Arriva il mio turno mi inginocchio, sento un po’ di dolore alla vescica, “Come di ti chiami figliola?” non riuscivo a vedere bene l’uomo che era al di la della grata mentre il sacerdote appena distingueva i mie riccioli biondi “Persephone” risposi “Bel nome e da quanto non ti confessi?” “Da un po’ di tempo padre” “Cosa di turba figliola?” avrei dovuto recitare una parte come voleva l’uomo del mistero del sito d’incontri, ma io non ne avevo voglia così mi limitai a dire “E’ molto che non vengo in chiesa vorrei riconciliarmi con il Signore” “Bene il Signore ti ascolta sempre apri il tuo cuore figliola” “Ho detto qualche parolaccia” in quel momento sento il vibratore in mezzo alle mie gambe che inizia a prendere vita. “Che caz.” Stavo per imprecare “Come figliola?” “Non ho rispettato mio marito” dissi con voce tremante apro subito la borsa per controllare il telecomando ed al suo posto, perché vibrano? Mi chiedo. “In che modo?” “Bhe ecco non sono stata molto onesta con lui” “Come?” sentivo il vibratore che iniziava a girare sempre più veloce mi veniva da ansimare.

“Ah ecco non lo trattato beneee…” dissi portando il busto in avanti e toccandomi la figa con la mano destra quasi a voler fermare quell’attrezzo infernale senza riuscirci, mi stava anche stimolando la vescica visto che mi scappava da pisciare “Cosa gli hai fatto?” mi chiese con tono perentoria “Nulla qualche insulto” mi sembrava di impazzire il vibratore andava sempre più veloce, il prete era li di fronte a me ed io dovevo cercare di non venirgli davanti ma come? “Dimmi Persephone non temere” “Ecco..” dissi con voce interrotta ero fuori di me quell’affare mi faceva impazzire “Ho tradito mio marito” dissi tutto di un fiato “Come carnalmente o con il pensiero?” “Ahhhhhh no” “Siiiii” non capivo più nulla.

Intanto dalla sua postazione l’uomo misterioso se la rideva sotto i baffi, la povera Persephone non poteva sapere che aveva sostituito il telecomando del vibratore e ora lui si divertiva a farla andare fuori di testa impostando la velocità sempre più forte.

“Non capisco figliola parla più forte” “Con il pensiero” risposi intanto con la mano destra tentavo di andare sotto l’elastico dei pantaloni e fermare “quel coso infernale” senza riuscirci avrei dovuto slacciare i pantaloni li davanti a tutti ma non era semplice, in più sentivo le prime gocce di pipi bagnare gli slip era in una situazione di merda.

“Sei sicura solo con il pensiero?” “Siiiiiiii” risposi in preda agli spasmi orgasmici, intanto quel maiale dell’uomo misterioso si stava godendo la scena dalla sua postazione vedeva quella troia di piegata in due dagli orgasmi cercare di rispondere al prete.
“Eh non hai fatto altro?” “Siiii siiii” risposi sibilando ormai ero confusa stavo godendo come non mai in vita mia sentivo gli slip sempre più bagnati non sapevo cosa cazzo fare, avevo il viso paonazzo “Dimmi figliola” “L’ho tradito con tanti uomini fsssss” dico in preda al delirio più puro.
Inizio a recitare la parte che l’uomo del sito d’incontri voleva che facessi quella della troia più pura ed in preda alla lussuria mi veniva anche bene “ L’ho fatto con molti uomini e donne o partecipato a tante orge lo preso in tutti buchi” mentre lo dico reclino la testa all’indietro, strabuzzo gli occhi neanche cerco più di fermare quel coso, la mia mano ormai incastrata nell’elastico dei pantaloni invece di fermare accentua di più il piacere, “Sono venuta in tutte le posizioni, mi hanno inondato di nettare il corpo ahhhh” “Figliola ricomponiti di cinquanta avemaria e poi l’atto di dolore” dice il prete.

Inizio a recitare l’atto di dolore che sta scritto sul foglietto incollato all’inginocchiatoio “Atto di dolore mi pento e mi dolgooooo ahhhhh” non riesco a leggere sono piegata in due dagli spasmi, mi alzo di scatto e corro verso i cessi mio Dio sono in condizioni pietose sto anche per pisciarmi addosso. Percorro il corridoio che mi separa dai confessionali a cessi dietro la sacrestia con le mani premute sulla figa incurante dei passanti.
Per fortuna so dove si trovano i bagni nella cattedrale, appena arrivo quasi butto giù la porta, mi slaccio i pantaloni ormai sono un lago in mezzo alle gambe le mutandine vibranti sono tutte bagnate dei miei umori e di piscio, inciampo ora mi trovo in ginocchio sul pavimento del cesso, a quattro zampe con jeans calati, una pozzanghera si forma per terra, il “coso infernale” smette di vibrare di colpo.

Sono senza parole quando mi sento afferrare per i fianchi , un uomo da dietro mi solleva mi sbatte contro il muro della parete dei cessi, mi strappa le mutande ora ho solo i jeans calati fino alle caviglie da dietro mi sbatte con violenza inaudita il suo uccello dentro la passera, vorrei gridare aiuto ma non riesco sono sconquassata dal piacere di quegli affondi, riesco solo a domandarmi se dietro di me ci sia l’uomo misterioso del sito d’incontri oppure uno sconosciuto.

Sto godendo più di prima ha un cazzo enorme ed in breve raggiunge il mio punto G, mi gira con forza mi fa inginocchiare finalmente lo posso vedere… è un uomo con il saio da frate, vedo i sandali che calza ai suoi piedi, vedo la corda bianca stretta alla sua vita che stava ad indicare un suo vecchio voto di castità, mi afferra la testa per i capelli, mi sbatte la faccia sul suo pene in erezione.
“Non hai fatto la penitenza ora ci penso io” dice ridendo “brutta troietta” “Apri la bocca forza” eseguo senza esitare faccio il più gran pompino della mia vita quasi soffoco quando viene copiosamente, “ ti devo purificare troia pentiti di tutti i tuoi peccati” “Si mio Signore” inizia a pisciarmi in faccia, “Bevi l’acqua purificatrice puttanella” apro la bocca ed eseguo, cazzo quanta ne aveva di piscia non finisce più “Pentiti” “Sono pentita non lo faccio più” dico leccandomi le labbra da quel sacro nettare. “Dora in avanti sarò io il tuo Signore” si gira e se ne va lasciandomi li nuda in ginocchio “Aspetta dove vai?’” per terra rimane oltre al lago che avevo fatto il telecomando rosa delle mutande vibranti. Apro la borsa per controllare e vedo che il mio telecomando era ancora al suo posto. Allora è lui l’uomo del sito.

Mi rivesto alla meglio, senza le mutandine sotto i jeans erano macchiati sul cavallo ma il mio capottino nero, copriva la macchia, torno al mio posto vicino a mio marito con un finto sorriso gli sussurro “Mi sono riconciliata con il Signore” “Sono felice per te” mi risponde lo stolto.

Mentre faccio la comunione ho ancora la bocca impastata di pipi e sborra, sono stranente felice, mi chiedo se rivedrò ancora quel uomo, penso fra me ho fatto bene a farmi tentare a Natale

di
scritto il
2019-01-18
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