Another Slide

Scritto da , il 2018-07-12, genere tradimenti

Il corpo di uno sconosciuto mi incombe addosso, ne sento il peso. La mia gonna è sollevata da dietro e una mano decisa, scevra da timori, avanza per avere ciò che io, pur confusa e riluttante, desidero concederle….
Nella sala convegni, buia e gremita al punto da costringerci a rimanere in piedi, addossati alla parete, gli occhi incollati al relatore e allo schermo posto dietro di lui, per seguire la relazione che, a dire il vero, non riveste particolare interesse per me.
Avevo già presentato la mia relazione nell’ambito del convegno, a cui ero invitata, nella giornata iniziale, e avrei fatto ritorno a casa, da mio marito e dai miei figli, in serata, mentre i lavori si sarebbero protratti per altri due giorni.
Sto seguendo le battute iniziali dell’intervento, avendo già in animo l’intenzione di uscire all’esterno, quando avverto lo strusciarsi di un corpo contro di me: non posso vedere, a causa dell’oscurità, chi c’è alle mie spalle e neppure desidero volgermi indietro. La situazione mi intriga, la giudico assai gradevole. L’azione dello sconosciuto, dopo un assaggio che io non ho minimamente contrastato, e che così lo ha incoraggiato, comincia a farsi incalzante: le sue dita alla radice delle mie tette che avvolgono in una carezza erotica e di seguito palpeggiano decisamente. I miei capezzoli si ergono durissimi, mentre un brivido di piacere mi percorre la spina dorsale. Avverto il respiro caldo dello sconosciuto sul collo. Che voglia di darsi, che inferno di bollente desiderio fra le mie gambe!
La sua mano destra mi accarezza le natiche attraverso la scivolosa morbidezza del mio serico abito floreale; bruscamente le stringe con forza facendomi sobbalzare. Trattengo a stento un gemito. La sua sinistra si stacca dal mio seno e si unisce alla destra in un erotico trastullo.
Percepisco il discostarsi dalla mie pelle delle mutandine, dita che si insinuano, avanzano, giungono, con movimento dal basso verso l’alto, alle grandi labbra incorniciate dai miei folti riccioli neri, già umidi, e le accarezzano. Il suo indice e il suo medio si aprono a compasso allargandomi la figa, che adesso stilla umori, cola fradicia della mia libidinosa eccitazione. Dita abili ed esperte mi violano, frugano, seviziano la fessura rovente, si intingono dei miei liquidi che, esuberanti, mi colano sulle cosce.
Divarico le mie gambe tremanti alla ricerca di una maggior stabilità e, soprattutto, per favorire una più profonda penetrazione. L’allargamento delle grandi labbra e il loro stiramento verso l’alto favorisce lo scappucciamento del mio clitoride, che indifeso e ardente, si offre a un massaggio di inusitata, libidinosa soddisfazione. Due dita intrise e odorose del mio piacere toccano le mie labbra. Le succhio voluttuosamente. Rivoli di sudore mi scorrono lungo il dorso. Tengo chiusi gli occhi per gustarmi e trattenere quegli attimi deliziosi.
Nella sala l’ “Another slide”, dà il ritmo alla presentazione.
E’ una tortura non poter lasciarsi andare, e non rendere esplicita la mia straordinaria eccitazione. I muscoli della mie mascelle sono contratti nello sforzo di trattenere la voce che vorrebbe prorompere.
“ Siiii godo, non fermarti, vai avanti chiunque tu sia. Scopami qui, ora. Sono tua.”
M’immagino la scena: completamente disinibita, femmina in calore, volendo mostrare che splendida troia posso essere, urlo, mentre tutti, a quel punto, volgono lo sguardo nella mia direzione.
Mi scuoto dalla fantasia erotica e contemporaneamente le mani dello sconosciuto si staccano dal mio corpo, dalla mia figa gonfia di piacere; avverto un movimento alle mie spalle, corpi che si spostano, lasciano spazio, le luci si riaccendono. Gli applausi risuonano nella sala, al termine della relazione.
Mi volgo alla ricerca di chi già si è allontanato, che è scivolato via.
Riprendo il controllo pieno di me ed esco dalla sala convegni con passo sicuro. Guardo le espressioni degli astanti, enigmatiche, indifferenti, alla ricerca di un segnale rivelatore, magari un sorriso complice o solo beffardo, ma nulla trapela da quei volti.
Eccitazione, mistero: questo mi rimane, con la consapevolezza che quando sentirò echeggiare di nuovo, “another slide”, un brivido mi scuoterà, al ricordo.


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