Tensione senza confini
di
Angelo B
genere
prime esperienze
Nel calore di un pomeriggio soffuso,
Angelo e Aurora si abbandonano a un gioco
di desiderio e dominio senza regole,
esplorando nuove profonde connessioni e
passioni senza limiti.
La calda luce del pomeriggio filtrava attraverso le tende di casa di Angelo, creando un’atmosfera soffusa che
sembrava fatta apposta per ciò che stava per accadere. Angelo, con il suo corpo scolpito e il cazzo sempre duro,
era seduto sul divano, i pantaloni già slacciati, in attesa. Sapeva che da un momento all’altro Aurora, la sua
giovane e ninfomane vicina di casa, sarebbe arrivata. E non si era sbagliato. Il rumore dei suoi tacchi sul
pavimento del corridoio annunciò il suo arrivo, come un segnale che fece pulsare il suo membro ancora di più.
Aurora entrò nella stanza con un vestitino aderente che le fasciava il corpo come una seconda pelle. Il tessuto
sottile evidenziava ogni curva, ogni dettaglio del suo corpo giovane e desiderabile. Il culo, rotondo e sodo,
ballava ad ogni passo, mentre il vestito si sollevava leggermente, rivelando una figa già umida, pronta per essere
scopata. I suoi capelli lunghi e scuri le cadevano sulle spalle, e il suo sguardo era fisso su Angelo, carico di
desiderio e sottomissione.
Angelo la guardò, il cazzo già pulsante nei pantaloni. Non c’era bisogno di parole tra loro. Aurora sapeva
esattamente cosa voleva, e lui era lì per darglielo. Con un movimento lento e sensuale, lei si avvicinò, i suoi occhi
fissi sul suo membro rigido. Si inginocchiò davanti a lui, il vestito che si sollevava ulteriormente, esponendo le
sue cosce lisce e il culo perfetto. La sua bocca, una macchina da pompini, si aprì leggermente, pronta a ingoiare
quel cazzo che aveva precedenza su tutto.
Con una lentezza che aumentava la tensione, Aurora afferrò i pantaloni di Angelo e li abbassò, liberando il suo
membro già duro e pulsante. La sua lingua uscì, umida e calda, e iniziò a scorrere lungo il cazzo, dal glande alla
base, con una maestria che solo una vera ninfomane poteva avere. I gemiti di Angelo si mescolarono ai suoi,
soffocati dalla profondità con cui lo deepthroatava, ingoiandolo fino in fondo, senza pietà. La sua bocca era
avida, la sua lingua giocava con il suo membro, mentre le sue mani accarezzavano i suoi testicoli, massaggiandoli
con delicatezza.
Aurora sapeva esattamente come farlo impazzire. La sua bocca era calda e umida, il suo ritmo incessante. Angelo
chiuse gli occhi, godendosi ogni secondo di quel pompino perfetto, mentre il suo cazzo pulsava sempre di più,
pronto a esplodere. Ma lei non si fermò. Continuò a succhiarlo, a ingoiarlo, a giocarci con la lingua, fino a quando
lui non la afferrò per i capelli, guidando il suo movimento, più veloce, più profondo.
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Poi, senza dire una parola, Aurora si alzò, il vestito che le cadeva di nuovo addosso, ma non abbastanza da
coprire il suo corpo eccitato. Con un movimento rapido, si abbassò i pantaloncini, rivelando una figa bagnata e
pronta, che gocciolava di desiderio. Si appoggiò al muro, il culo offerto, le gambe leggermente divaricate, il suo
sguardo sempre fisso su Angelo, come se lo stesse supplicando di prenderla.
Angelo non si fece pregare. Si avvicinò a lei, il cazzo già pronto, e si posizionò dietro di lei. Con un solo
movimento deciso, entrò dentro di lei, il suo membro che scivolò nella sua figa bagnata come se fosse la cosa più
naturale del mondo. Aurora gemette, il suo corpo che si contraeva intorno a lui, mentre lui iniziava a scoparla
con forza, il cazzo che entrava e usciva dalla sua figa, riempiendola completamente.
I gemiti di Aurora riempirono la stanza, il suo corpo che si muoveva all’unisono con quello di Angelo. Lei si
stringeva intorno a lui, il culo che si contraeva ad ogni spinta, mentre lui la prendeva come una vera puttana,
senza sosta, senza pietà. Il suo cazzo sbatteva contro il suo culo già rotto, ma lei non si lamentava, anzi,
sembrava godere ancora di più, il suo corpo che tremava di piacere.
Infine, Angelo la girò, facendola mettere a quattro zampe, il culo in aria, la figa ancora bagnata e pronta.
Continuò a pomparla, il cazzo che entrava e usciva con forza, sbattendo contro il suo culo, mentre lei gridava di
piacere. La sua figa iniziò a squirtare, il liquido che scorreva sulle sue cosce, mentre il suo corpo tremava in preda
all’orgasmo. Ma Angelo non si fermò. Continuò a scoparla, più veloce, più profondo, fino a quando non sentì il
suo cazzo pulsare, pronto a esplodere.
Con un ultimo gemito, Angelo esplose dentro di lei, riempiendole la figa di cum caldo e denso. Aurora gemette di
nuovo, soddisfatta, il suo corpo che si rilassava lentamente, mentre il suo cazzo continuava a pulsare dentro di
lei. Si lasciò cadere su di lei, il respiro affannoso, mentre lei si girava, il suo sguardo pieno di desiderio e
gratitudine.
“Domani stesso posto, stessa ora?” sussurrò lei, con un sorriso malizioso.
Angelo annuì, il suo cazzo già pronto per un altro giro. Sapeva che Aurora sarebbe tornata, pronta a essere
scopata di nuovo, a godere come una maiala, a squirtare come una fontana. E lui sarebbe stato lì, pronto a
soddisfare ogni suo desiderio, a dominarla, a farla sentire la puttana ninfomane che era. Perché per loro, non
c’era nulla di più bello che lasciarsi trasportare dal piacere, senza limiti, senza regole.
Angelo e Aurora si abbandonano a un gioco
di desiderio e dominio senza regole,
esplorando nuove profonde connessioni e
passioni senza limiti.
La calda luce del pomeriggio filtrava attraverso le tende di casa di Angelo, creando un’atmosfera soffusa che
sembrava fatta apposta per ciò che stava per accadere. Angelo, con il suo corpo scolpito e il cazzo sempre duro,
era seduto sul divano, i pantaloni già slacciati, in attesa. Sapeva che da un momento all’altro Aurora, la sua
giovane e ninfomane vicina di casa, sarebbe arrivata. E non si era sbagliato. Il rumore dei suoi tacchi sul
pavimento del corridoio annunciò il suo arrivo, come un segnale che fece pulsare il suo membro ancora di più.
Aurora entrò nella stanza con un vestitino aderente che le fasciava il corpo come una seconda pelle. Il tessuto
sottile evidenziava ogni curva, ogni dettaglio del suo corpo giovane e desiderabile. Il culo, rotondo e sodo,
ballava ad ogni passo, mentre il vestito si sollevava leggermente, rivelando una figa già umida, pronta per essere
scopata. I suoi capelli lunghi e scuri le cadevano sulle spalle, e il suo sguardo era fisso su Angelo, carico di
desiderio e sottomissione.
Angelo la guardò, il cazzo già pulsante nei pantaloni. Non c’era bisogno di parole tra loro. Aurora sapeva
esattamente cosa voleva, e lui era lì per darglielo. Con un movimento lento e sensuale, lei si avvicinò, i suoi occhi
fissi sul suo membro rigido. Si inginocchiò davanti a lui, il vestito che si sollevava ulteriormente, esponendo le
sue cosce lisce e il culo perfetto. La sua bocca, una macchina da pompini, si aprì leggermente, pronta a ingoiare
quel cazzo che aveva precedenza su tutto.
Con una lentezza che aumentava la tensione, Aurora afferrò i pantaloni di Angelo e li abbassò, liberando il suo
membro già duro e pulsante. La sua lingua uscì, umida e calda, e iniziò a scorrere lungo il cazzo, dal glande alla
base, con una maestria che solo una vera ninfomane poteva avere. I gemiti di Angelo si mescolarono ai suoi,
soffocati dalla profondità con cui lo deepthroatava, ingoiandolo fino in fondo, senza pietà. La sua bocca era
avida, la sua lingua giocava con il suo membro, mentre le sue mani accarezzavano i suoi testicoli, massaggiandoli
con delicatezza.
Aurora sapeva esattamente come farlo impazzire. La sua bocca era calda e umida, il suo ritmo incessante. Angelo
chiuse gli occhi, godendosi ogni secondo di quel pompino perfetto, mentre il suo cazzo pulsava sempre di più,
pronto a esplodere. Ma lei non si fermò. Continuò a succhiarlo, a ingoiarlo, a giocarci con la lingua, fino a quando
lui non la afferrò per i capelli, guidando il suo movimento, più veloce, più profondo.
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Poi, senza dire una parola, Aurora si alzò, il vestito che le cadeva di nuovo addosso, ma non abbastanza da
coprire il suo corpo eccitato. Con un movimento rapido, si abbassò i pantaloncini, rivelando una figa bagnata e
pronta, che gocciolava di desiderio. Si appoggiò al muro, il culo offerto, le gambe leggermente divaricate, il suo
sguardo sempre fisso su Angelo, come se lo stesse supplicando di prenderla.
Angelo non si fece pregare. Si avvicinò a lei, il cazzo già pronto, e si posizionò dietro di lei. Con un solo
movimento deciso, entrò dentro di lei, il suo membro che scivolò nella sua figa bagnata come se fosse la cosa più
naturale del mondo. Aurora gemette, il suo corpo che si contraeva intorno a lui, mentre lui iniziava a scoparla
con forza, il cazzo che entrava e usciva dalla sua figa, riempiendola completamente.
I gemiti di Aurora riempirono la stanza, il suo corpo che si muoveva all’unisono con quello di Angelo. Lei si
stringeva intorno a lui, il culo che si contraeva ad ogni spinta, mentre lui la prendeva come una vera puttana,
senza sosta, senza pietà. Il suo cazzo sbatteva contro il suo culo già rotto, ma lei non si lamentava, anzi,
sembrava godere ancora di più, il suo corpo che tremava di piacere.
Infine, Angelo la girò, facendola mettere a quattro zampe, il culo in aria, la figa ancora bagnata e pronta.
Continuò a pomparla, il cazzo che entrava e usciva con forza, sbattendo contro il suo culo, mentre lei gridava di
piacere. La sua figa iniziò a squirtare, il liquido che scorreva sulle sue cosce, mentre il suo corpo tremava in preda
all’orgasmo. Ma Angelo non si fermò. Continuò a scoparla, più veloce, più profondo, fino a quando non sentì il
suo cazzo pulsare, pronto a esplodere.
Con un ultimo gemito, Angelo esplose dentro di lei, riempiendole la figa di cum caldo e denso. Aurora gemette di
nuovo, soddisfatta, il suo corpo che si rilassava lentamente, mentre il suo cazzo continuava a pulsare dentro di
lei. Si lasciò cadere su di lei, il respiro affannoso, mentre lei si girava, il suo sguardo pieno di desiderio e
gratitudine.
“Domani stesso posto, stessa ora?” sussurrò lei, con un sorriso malizioso.
Angelo annuì, il suo cazzo già pronto per un altro giro. Sapeva che Aurora sarebbe tornata, pronta a essere
scopata di nuovo, a godere come una maiala, a squirtare come una fontana. E lui sarebbe stato lì, pronto a
soddisfare ogni suo desiderio, a dominarla, a farla sentire la puttana ninfomane che era. Perché per loro, non
c’era nulla di più bello che lasciarsi trasportare dal piacere, senza limiti, senza regole.
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