Come tutto ebbe inizio... Cap 29
di
Maurox
genere
corna
La verità!
Non sento piu la musica. Forse ha finito di fare il bagno?
Ora le faccio uno scherzo.
Mi avvicino alla porta e le metto paura. Ahahah! Sai che ridere. Se poi, visto che é in accappatoio, ci scappasse una scopata...pazienza farò un po' tardi.
Fermo! Stop. Le squilla il cellulare.
"Hello Diana! How are you?"
"Ok, ok. Buona! Parlo italiano cosi impari. Ok.
Riparto.
Ciao Diana! Come stai?"
Silenzio.
"Bene! Molto bene pure io. Anzi! Sono stata benissimo. Certo che quel cazzone di Luke poteva risparmiarsela la bottiglia di champagne. Mio marito stava quasi capendo tutto. Giustamente chi ti accoglie in albergo con una bottiglia di Dom Perignon? Cazzo!"
Silenzio.
"Mauro! ? Non lo so! Credo e spero l'abbia bevuta. Ahahah! In tutti i sensi e se non lo ha fatto ha lasciato stare.
Io pure stupidamente, gli ho detto che era champagne e lui, logicamente, mi ha chiesto di come facessi a sapere che era champagne se la bottiglia era dentro il glacer.
Vaglielo a dire che é lo stesso champagne che bevo con Luke dopo gli spettacoli o dopo le scopate con lui."
Silenzio.
"No Diana."
Silenzio.
"Beh si! E allora, dopo che lo hai visto, che ne pensi di mio marito?"
Silenzio.
"Sapevo che mi avresti detto così! É un fico, vero?"
Silenzio.
"Non ci devi neanche provare minimamente. Se tornassimo a Londra non ti presento affatto a lui. É mio e basta. "
Silenzio.
"Si, ho visto! Aveva un bel bozzo davanti. Era eccitatissimo. Si vedeva lontano un miglio che stava a 1000."
Silenzio.
"Dai Diana! Non sta a livelli di altri, ma non sta messo male e poi é mio marito. Quando faccio l'amore con lui, sto in paradiso. Con gli altri e sesso, solo sesso."
Silenzio.
"No! Nessuno sapeva che quel signore che è salito sul palco e che mi ha tolto il micro perizoma, fosse mio marito."
Silenzio.
"Luke si, oltre a te, Luke lo sa. Doveva saperlo per forza. Come potevo non dirglielo. Credo pure che lo abbia fatto apposta a mettere lo champagne. É una mia idea, ma non ne sono sicura."
Silenzio.
"Siiii! Gli è piaciuto tantissimo. Pensa ha detto che sono nata per stare nuda davanti al pubblico e che gli piacerebbe se facessi film porno. Ma sicuramente lo ha detto per me, per farmi felice perché ha capito che a me piacerebbe molto fare l'attrice hard. "
Silenzio.
"Gia' Diana. Ha detto che nonostante fosse la prima volta che mi spogliassi nuda davanti ad un pubblico, sembrava come se lo avessi sempre fatto.
E chi glielo dice che lo faccio sempre quando vengo a Londra. Almeno due spettacoli a settimana e se ho il tempo faccio pure lo star show come ultimo spettacolo.
D'altronde 'The teacher' é conosciuta per questo al.........."
Silenzio.
"Già! Hai visto che voleva mostrassi il volto. Me la stava togliendo la mascherina.
Io l'ho un po' supplicato di non farlo. E... si dimmi?"
Silenzio.
"Lo so che al............. gli spettacoli li faccio senza mascherina ma un po' di paura dovevo pur crearla. E poi se lo avesse fatto potevo dirgli che la colpa era sua."
Silenzio.
"Si, certo! "
Silenzio.
"Beh, é normale. Se l'avesse tolta avrei fatto un po' la dispiaciuta, ma poi pazienza."
Silenzio.
"No Diana! Lo sai che Luke sulle brochure nasconde quasi sempre il volto o lo maschera in qualche maniera. Glielo chiesi io quando iniziai a Londra."
Silenzio.
"Per forza Diana. Non potevo mica portare mio marito al............
Li mi conoscono tutti. Avrebbe capito che non era la prima volta.
Invece al............ non ho mai fatto spettacoli. Vero é che tra il pubblico qualcuno magari all'altro locale c'é stato e potrebbe aver assistito a qualche mio spettacolo. Ma dai, gli spettatori con quella luce, la mascherina e con quello che c'é da vedere, non guarda di sicuro il mio viso.
Vabbè, a te sono piaciuta con lo spettacolo?"
Silenzio.
"Eheheh! Grazie! A proposito dove eri finita quando ho cominciato lo star show?"
Silenzio.
"Ah, ti sei spostata lateralmente perché avevi visto uno che conoscevi. Ah, ok. Subito vai te, vero?"
Silenzio.
"Zitta! Non me lo dire, che sfiga. Ero eccitatissima. Con mio marito li, che mi stava guardando davanti a tutto il pubblico. Ero un brodo sotto. Speravo in qualcuno con 10 pollici di cazzo e chi mi va a capitare? Quel signore con il pisellino. Certo, hai ragione. Non ti dice sempre bene. Ricordi un anno fa?"
Silenzio.
"Si, la mia toccata e fuga a Luglio."
Silenzio.
"Si, esatto. Quello sui 50, capellone e secco. Non gli davi un soldo bucato invece quando si tolse l'accappatoio, porca miseria che cazzo che aveva! "
Silenzio.
"Già, un cazzo di quelli che piacciono a me.
Cappella grande a fungo. Di quelle che una volta entrate non escono più, come i cani. Devi attendere si sgonfi per tirarlo fuori. L' asta lunga, nerboruta, venosa e dura.
E i testicoli? Due caciocavalli sembravano.
Poi la mia fortuna.
Vinse il tris alla doggy style!
Credeva di essere stato fortunato e invece non capiva che la vera fortunata ero stata io.
Ricordo appena glielo presi in mano. Fantastico!
Poi dopo averlo messo in bocca non ti dico. Già godevo pregustandolo in fica. Quell'ammasso di carne dentro le mie fauci.
Che fatica per succhiarglielo. Solo altri due uomini conosco con una cappella ancora piu' grande di quella. "
Silenzio.
"Oh si, Diana. Forse uguale a quella di Antonio. Pensare che la prima volta che dovevo prendere il culo in cazzo di Antonio, mi fu detto che era un cazzo normale.
Normale un cavolo. Quando entro' la cappella, strabuzzai gli occhi e piansi per il dolore."
Silenzio.
"Lo so, lo so. Te lo devo far conoscere. Tu sei piu porca di me. Un giorno ti porto da Angelo e così potra' inserirti nel suo greenbook. Ma non capisco perché Luke non gli ha dato la tua mail?"
Silenzio.
"Ah! Sei stata te a dirgli di non metterla. Ok! Ora capisco."
Silenzio.
"Pure io ho la scuola, ho i figli e un marito. Tu non hai ne' figli e ne' marito perché ti sei separata. Il tempo lo avresti sia per questo e per venire a trovarmi ad Ancona. "
Silenzio.
"Hai ragione! Sorry! Giusto! Non ricordavo di tua mamma. Hai ragione, scusami."
Silenzio.
"Si, si. Te lo dico ora solo perché tu non c'eri. Miseria! Rammento quel giorno come fosse ieri. Mi ha spaccata in due. Sia davanti che didietro. Una faticata farlo entrare nel culo. Menomale che Antonio aveva fatto il suo.
Me lo sono proprio sentito spalancare.
Però, cazzo, quanto ho goduto.
Appena la sua cappella ha sfondato e ha cominciato ad incularmi, ebbi un tale orgasmo che mi feci la pipi sotto.
Mi sfondava le viscere.
Ma che bello che è stato.
Sono stati i 15 minuti di sesso piu intensi della mia vita. Avere quel palo nel culo in quei 3 o 4 minuti finali, mi ha fatto godere due volte, senza contare quella nella my pussy di quando mi ha scopata a pecorina.
Mi sono proprio sentita morire.
Menomale che sono rimasta altri 7 giorni a Londra. Non potevo muovermi. Se ricordi infatti, il giorno dopo non venni a scuola e agli spettacoli seguenti solo spogliarelli."
Silenzio.
"Quando l'ho preso nel culo la prima volta?
Beh, dipende cosa intendi per prendere nel culo?
Se parli di frutti, tra banane, zucchine, cetrioli e simili, presto, molto presto. Come dici?"
Silenzio.
"Si, non ero ancora arrivata a quell'età.
Se poi parliamo di cazzo, il primo a mettercelo è stato il mio ragazzo dell'epoca."
Silenzio.
"Nooo! Non ha avuto affatto difficoltà. La strada era aperta.
É entrato subito e mi è piaciuto tantissimo. Il cazzo è cazzo, non é un cetriolo o una zucchina."
Silenzio.
"Beh, da allora era prassi. In culo lo prendevo sempre. Pensa che all'università avevo una certa fama per questo."
Silenzio.
"Ma certo che scopavo all'universitàe non solo. Che domande mi fai? "
Silenzio.
"Eh si, ero una bella troia all'epoca. Ho cominciato per bene quando iniziai a fare la modella. Era un ambiente particolare. Smisi di fare sesso poi, quando cambiai universita' e arrivò il professore che mi mise incinta. Fu scioccante per me.
Talmente scioccante che ci rimise mio marito. Da allora non volevo sentire parlare di pompini o di concedere il culo. Addirittura di scopare! Avevo persino rinunciato a scopare.
Pensa che a Mauro, la diedi dopo un anno e i pompini ho cominciato a farglieli e a dargli il culo, cinque anni fa."
Silenzio.
"Nooooo! Poi dopo che l'ho ridato a lui non mi sono più fermata."
Silenzio.
"Macché scherzi! Lui di me, di quel periodo, sa di Rashim e altre cose, ma non che la davo via cosi facilmente o che ero brava, molto brava col culo e la bocca. Infatti inizialmente, gli ho fatto capire che per me era la prima volta che lo stessi facendo.
E non solo a lui. Anche a delle mie amiche. Rammento quando me lo mise nel culo. Gli dicevo che mi faceva male e di toglierlo, ma in realta' volevo me lo rompesse.
E i bocchini? Ingoiavo sperma come fosse acqua, ma a loro dissi che non l'avevo mai fatto, quando in realtà ero e sono bravissima a farne.
Però, quando successe quella cosa, ero talmente giu', che non volevo più scopare o fare bocchini e ne' di prenderlo in culo. Ero affranta.
Il dottore mi disse di andare in terapia.
Non volevo più vedere maschi e poi... poi ho incontrato Mauro ad una festa in cui ero andata per sbaglio.
Hai capito Diana? La vita a volte ti toglie e poi ti da.
Si! Dimmi pure?"
Silenzio.
"Ahahah! Ma gli piaccio cosi tanto?"
Silenzio.
"Beh, al tavolo ci sono venuta. Me lo hai chiesto e l'ho fatto. Mi ci sono pure messa a pecorina e gli ho fatto infilare le dita in fica. Anzi, ti dirò, e lo hai visto, che ha iniziato a scoparmi con le dita."
Silenzio.
"Beh! Erail minimo. É un tuo amico e con la tastata ho sentito come stava messo."
Silenzio.
"Ahahah! Già lo hai collaudato te. Va bene! La prossima volta a Londra ci andro', cosi lo faccio contento."
Silenzio.
"No! Non mi interessa abbia i soldi. Io lo faccio solo per sesso e per farti una cortesia. Non lo faccio per soldi."
Silenzio.
"Va bene! Se vorrà farmi un regalino, lo accetterò, ma non lo faccio per soldi. Ringraziando il cielo economicamente stiamo benino.
E comunque le altre volte che ho deciso di fare lo spettacolo finale, tutto sommato mi è andata bene. Bei cazzi, piacevolmente presi nei buchi indicati dal sorteggio.
Sabato è andata male.
É capitato pisellino. Menomale la maxiscopata con Luke che era in camerino ad aspettarmi.
Non ce la facevo piu'. Volevo un cazzo a tutti i costi."
Silenzio.
"Mio marito? Poverino, gli ho detto che ero stanca!
Si, dimmi?"
Silenzio.
"No, con Luke va bene! Scopiamo quando ci vediamo. Ogni tanto mi fa fare la scambista dicendo all'altro che sono la moglie. Ma va bene."
Silenzio.
"No no! Tutto pagato. Albergo e tutto il resto. Ci mancherebbe! Pensa che se non fosse venuto mio marito, avrebbe voluto mandarmi all'altro locale ad Amsterdam, ma gli ho detto che non sarei andata. "
Silenzio.
"Si, come quando andammo insieme."
Silenzio.
"Noooo! Gliel'ho detto che non potevo. Che sarebbe venuto mio marito e che se Mauro non fosse venuto a Londra, sarei dovuta ripartire per Ancona.
Allora mi ha organizzato con il titolare del.......... per farmi fare lo spettacolo davanti a Mauro, spiegandogli che pure mio marito ha il piacere di mostrarmi nuda e di vedermi scopare con altri, ma che non sa nulla della mia doppia vita e che sono, diciamo, tanto, ma tanto troia."
Silenzio.
"Certo Diana. Lo sai come funziona in questi locali. O gli dai te la quota o la paghi in natura."
Silenzio.
"No! Ho fatto tutto il venerdi. Una trentina di minuti. Anzi ti confesso che è stato pure piacevole. Ha un bel cazzo!"
Silenzio.
"Si, mi stava aspettando fuori. Ma che dovevo fare? Non avevo soluzioni. "
Silenzio.
"Si, se fossi rimasta per il weekend avrei fatto la modella per una serata nel suo condominio. Giusto per prendere qualche soldo per la beneficenza. Lo sai che hanno bisogno in quella casa. Ad Amsterdam non sarei andata di certo. "
Silenzio.
"No, sabato mattino non sono andata, c'era mio marito e non ho potuto. No, in Italia non sa niente nessuno della casa. "
Silenzio.
"Lo so Diana! Ma se i soldi del peccato aiutano chi di peccati non ne ha commessi, allora ben vengano. Poi quando sarà il momento, il peccatore ne pagherà le conseguenze. Ma ti ripeto che hanno bisogno e io finche' posso li aiuterò. Anzi, a tal proposito se dovesse essere con il tuo amico, gli farò staccare un assegno per loro."
Silenzio.
"Diana, lo sai che non mi piace fare la modella, ma te lo ripeto: hanno bisogno e in questo momento posso solo aiutarli così! "
Pausa.
"No, non posso. Tra il mutuo, le rate dell'auto e altre spese non posso far uscire soldi dal conto. Mauro mi chiederebbe dove vanno a finire e scoprirebbe tutto. Ho qualche soldino da parte, per le piccole necessità e qualche volta gli lascio anche quelli. "
Silenzio.
"Mi chiedi di Richard? Di Richard che vuoi ti dica. Ho dovuto dire un'altra bugia a mio marito, ma a me Richard piace. A Richard ho semplicemente detto che io amo Mauro e non cerco divorzi o separazioni. Io mi tengo stretta la mia famiglia e lui la sua. Se gli sta bene solo sesso, allora continuiamo, altrimenti tronchiamo. É dal 2001 che scopiamo e non penso che sul sesso con me si possa lamentare."
Silenzio.
"Cosa ha detto? Secondo te cosa può aver detto? Abbiamo scopato il pomeriggio e la sera, dopo che io sono andata via da casa tua. Lui é uscito e mi ha raggiunto. Abbiamo scopato e scopato. Anzi, più che scopato, ha voluto il culo. Mi ha inculata in auto per 10 minuti. Lo capisco, poverino! La moglie il culo non glielo da e lo vuole da me, che al contrario di Lilly in culo ce lo prendo perché lo adoro. Capirai! Mi ha fatto una sborrata dentro per quanto fosse carico che lo sperma mi è uscito pure il mattino seguente.
Il pomeriggio in bocca me ne ha lasciato talmente tanto che ho dovuto inghiottire due volte. Vabbè, poi ha quella mania. Gli piace pure vederlo uscire piano piano dalla mia figa, ma stavolta non l'ha voluta. Sono tutti malati questi uomini."
Silenzio.
"Ma quale preservativo Diana. Mi piace farmi riempire."
Silenzio.
"No no! Stavolta le pillole non le ho dimenticate e le ho prese regolarmente."
Silenzio.
"Nooooo! Quella volta é stato un coglione Richard. Mi disse quella cazzata che gli aveva fatto fare la moglie e non era vero.
Ho fatto un male terribile a mio marito e non so ancora come abbia potuto perdonarmi.
A volte sono proprio una stronza! Però a me il cazzo piace e me lo cerco."
Silenzio.
"Daiii! Non ci credo! Ti ha chiesto dove andavamo la sera quando uscivamo insieme? E tu cosa gli hai risposto? "
Silenzio.
"Hai fatto bene a dirgli cosi."
Silenzio.
"No, con Luke é come con Richard. Gli voglio bene, ma non lo amo. Pure con lui é solo sesso e niente altro. "
Silenzio.
"No! Assolutamente no! Non ci penso neanche con l'anticamera del cervello.
Mio marito é mio marito. Lo adoro e sono innamorata pazza di lui, ma non riesco a non dirgli bugie. Mi eccita terribilmente a livello sessuale.
E poi stamattina, in merito a diventare attrice porno, mi ha fatto una domanda che giustamente io non mi sono mai posta e...
Un cellulare che squilla!?
Diana, ti richiamo. Ciao."
Cazzo! Il cellulare! Ho dimenticato di spengerlo. Vado di corsa verso la porta di ingresso, dove ho lasciato le chiavi di casa, dell'auto e il cellulare.
Esco dalla porta, vado al cancello e suono, facendo finta di essere appena arrivato. Dieci secondi e mia moglie apre.
"Mauro che é successo?"
"Sono dovuto tornare indietro. Ho dimenticato gli schemi, il cellulare e le chiavi di casa."
Con un dolore immenso nel cuore, ho dovuto far buon viso a cattivo gioco ma forse non l'ha bevuta perche' mia moglie ha fatto una faccia strana.
"Ciao Fede, a stasera."
"Ma manco un bacio mi dai? "
"É tardissimo, devo correre. Chi mi ha cercato? Lino. Lo richiamo. Ciao."
Cazzo! Ho fatto tardi. Il capo oggi mi si incula. Vabbè, tanto il capo é Marco. Vorra' dire che oggi andro' piu veloce. Non lo faccio mai, ma oggi devo correre.
Mentre sto andando di corsa a lavoro...
Lo avevo detto. Lo sapevo! Lo sapevo! Ancora sto cazzo di Richard. Ma che cazzo gli costa dirmelo.
Poi tutte le altre porcate a Londra.
Imbocco la provinciale e spingo un pochino sul gas. Sono in ritardo. Non mi è mai successo, ma dovevo sentire Fede. Peccato che il cellulare ha squillato.
E vabbè, spero non abbia capito che l'ho ascoltata dall'inizio della telefonata.
Poi quel discorso: hanno bisogno! Finché posso lei li aiuterà! Ma di chi stava parl...
Oggi è il 30/06/2004.
"Signore! Signore! Mi sente?
Come si chiama? Qual'é il suo nome?
Mi risponda? Forza ragazzi! Di corsa in ospedale!
Mettigli subito la flebo e l'ossigeno.
Dai, dai, accendi questa cazzo di sirena. Corri, corri! "
Il buio!
Apro gli occhi. Non sono in camera mia. Dove sono? Perché é buio?
Provo a muovermi. Cazzo! Che male, che male!
C'é una donna seduta affianco a me su una sedia e mi tiene una mano. La sua testa poggiata sul letto.
Non so chi sia.
Un colpo di tosse e un dolore tremendo al torace.
Ho un braccio con un ago infilato e l'altro é sollevato ed immobilizzato.
Un mal di testa incredibile!
Si sta facendo giorno. Dalla finestra vedo uno spiraglio di luce, ma benché sia solo uno spiraglio, mi da enormemente fastidio.
Provo ad alzarmi ed urlo per il dolore al torace.
La donna al mio fianco si sveglia di soprassalto.
"Mauro! Mauro!"
Spinge un pulsante da una console sul letto.
Mauro? Chi è Mauro? Ma lei chi é? É una bella donna, ma non la conosco.
Nella stanza entra un'infermiera.
"Ha riaperto gli occhi. Ha riaperto gli occhi."
"Non avevamo dubbi. L'importante non li abbia chiusi dopo l'incidente, signora. Stia tranquilla."
La donna comincia a piangere.
Gli scendono dei lacrimoni incredibili.
"Devo telefonare, devo telefonare a tutti."
Io guardo l'infermiera e a bassa voce riesco a malapena a dirle: "Incidente, che incidente?"
"Non ricordi nulla, vero?"
Oscillo la testa in segno negativo.
"Beh, piano piano riacquisterai la memoria. Non so quando, ma la riprenderai. Forse ti scorderai qualcosa, ma non importa. La cosa fondamentale é che tu sia ancora vivo. Tua moglie non ti ha lasciato un attimo. É stata sempre qui, in questi 2 giorni."
Due giorni? Mia moglie? Sono sposato?
"Aspettiamo il dottore e vediamo cosa dicono dopo.
Forza Mauro. Ringrazia il fisico che hai. Un altro sarebbe morto al posto tuo."
Mauro, mi chiamo Mauro. Ora ricordo. Arriva la donna. Piange ancora, ma é felice.
Si avvicina al letto e comincia a baciarmi.
"Mauro, amore mio. Come stai? Come ti senti?"
A voce bassa: "Male, sto male. Mi fa male tutto. Ma tu chi sei?"
La donna spalanca gli occhi, guarda l'infermiera e...
"Non ricorda? Non ricorda nulla. Non sa chi sono? No, Signore, per favore no! Questo no!"
"Stia tranquilla signora. É normale. Può essere una perdita di memoria momentanea o di diversi giorni o settimane, ma prima o poi tornerà. Tranquilla! Non si può certo scordare di una bella e brava moglie come lei. Se ha delle foto dei suoi figli gliele mostri."
Prende il portafogli e con la mano tremante tira fuori una foto. Me la mostra dicendo due nomi.
"Sai chi sono, Mauro?"
Con difficoltà e a bassa voce le dico: "Si, lo so chi sono."
Rammento le cose fatte con loro.
"E Marco e Lino. I tuoi colleghi di lavoro. Sai chi sono?"
Muovo la testa in segno negativo.
"Sai dove lavori e cosa fai?"
A bassa voce: "No."
"Ricordi dove abiti?"
"No. "
"Non si ricorda. Non ricorda."
E torna a piangere.
"Signora non lo faccia stancare. Stia tranquilla, gli dia tempo e si ricorderà di tutti."
Entra in stanza un signore. É Marco. Lo riconosco. É il Marco di cui parla la donna.
Subito l'infermiera: "Signore non si puo entrare."
"Lo so, mi perdoni. Ma io non posso non entrare, devo vederlo e poter dire agli altri che Mauro é con noi."
"Va bene. Non piu di 10 minuti. Poi esca."
E l'infermiera lascia la stanza.
Provo a chiamarlo: "Marco. Marco."
"Mauro, amico mio! Ci sei!? Forza e guarisci presto. Lino ti da un abbraccio e anche la squadra. Appena si puòentrare, verranno a trovarti."
"Grazie! Lino. Lino e Clara. I gemelli. Ricordo, li ricordo."
"E questa stupenda signora, chi è? La conosci? "
"No! Non ricordo, non so chi è."
Marco rimane in disparte insieme alla donna che è tornata a piangere. Chiudo gli occhi. Ho un senso di pesantezza e stanchezza. Ho sonno!
Sento la donna che parla con Marco.
"Marco, non si ricorda di me! Non sa chi io sia! "
"Dagli tempo Fede, vedrai che ricorderà!"
"Credo sia stata colpa mia, credo che questo incidente sia stata colpa mia."
"Perché dici questo?"
"Il giorno che é successo lui era uscito per venire a lavoro. Io mi stavo facendo un bagno e credo abbia sentito un discorso che stavo facendo con una mia amica.
Poi ho sentito un cellulare squillare, mi sono asciugata per vedere e il videocitofono ha suonato. Era Mauro che era tornato indietro per prendere il cellulare e i documenti che si era scordato. "
"E allora? Fede, ci puo stare! "
"Mauro in vita sua non ha mai dimenticato né le chiavi di casa, né il cellulare, ma soprattutto, visto che era partito da piu' di 50 minuti non poteva di certo aver dimenticato le chiavi dell'auto. Giusto?
Erano sulla console, vicino la porta di casa. Le chiavi dell'auto, quelle di casa e il cellulare.
Erano li, Marco! Erano li!"
"Magari aveva preso la seconda chiave. Che ne sai? Ma poi di che stavi parlando con la tua amica? "
"Di sesso, Marco. Di sesso! Maledetto sesso! Colpa mia e di questa malattia."
"Dai, stai tranquilla. Tutto si sistemera'. Avverto Marisa."
"Già l'ho fatto io. Ho avvertito pure Lino. I miei e i suoi genitori e i ragazzi."
"Ok. Allora io vado. Lascialo riposare e vedrai che si ricorderà presto anche di te. Se tu avessi visto l'auto, é già un miracolo che lui sia qui. Ciao Fede."
Ho gli occhi pesantissimi, ma prima di addormentarmi sento una voce.
"Mauro! Mauro, amore mio. Non mi importa se hai sentito tutto. Non mi importa di quello che accadra', ma ti prego, torna quello di prima. Ricordati chi sono io. Ricordati di me. E se insieme a questo ti ricorderai di quello che ho detto, va bene lo stesso e ne pagherò le conseguenze."
La sento pregare e io crollo.
Quando riapro gli occhi lei é ancora li.
E ci rimane per altri due giorni.
Ma non ricordo chi sia.
Poi un mattino apro gli occhi e lei non c'é.
C'é un uomo. É Lino. Lo riconosco. Ci mettiamo a chiacchierare per un'ora e poi lo mando via.
Il pomeriggio é orario di visita credo, poiché a turno entrano un po' tutti per un paio di minuti. I miei genitori e i miei suoceri.
Inizialmente non rammento, poi piano piano mi sono tornati tutti in mente. Lino e Clara, Marco e Marisa, Luisa con Stefano. I giorni a seguire i ragazzi della squadra e anche il grande capo in persona, oltre ad Ale e Manu con Luca e Stefania.
Ma la donna, questa bella donna bionda che tutti dicono essere mia moglie, non la ricordo proprio.
Dopo 12 giorni di ospedale mi fanno uscire. Tanto le 5 costole fratturate guariranno col tempo e a casa.
I vari esercizi posso tranquillamente farli a casa con la dovuta cautela. Per la frattura al braccio serve tempo e fra 14 giorni lastra.
La commozione non da piu' problemi a parte la memoria e la vista che ogni tanto si offusca. Ma i medici hanno detto che serve solo tempo.
Torniamo a casa con Marco che ci accompagna.
Gli chiedo dell'auto.
"Mauro, quale auto? Forse non sai che tu sei stato miracolato. Qualcuno ti ha dato una mano. Il camion ti ha centrato in pieno e ha fatto cappottare la tua macchina. Forse andavi pure veloce, non lo so.
La cintura, l'airbag e il tuo fisico hanno fatto il resto.
Federica ti è sempre stata vicina in questi giorni, sempre!
Ti ama da impazzire. Non si é mai scollata da quella poltroncina in ospedale. Lo ha fatto solo per venire a cambiarsi e a lavarsi e a dormire un paio di notti perche' era stanca e Marisa e Clara si sono arrabbiate e hanno dormito con lei. Cerca di ricordarti, mauro, fai uno sforzo?"
"Marco, ci provo, ci provo ma non rammento. Mi viene sempre in mente un solo nome e una città, ma non so il motivo."
"Che nome? Che città?"
"Richard e Londra."
Arriviamo a casa.
Fede scende dall'auto per aprire il cancello e la porta, ma noto che ha pianto.
"Andiamo, ti porto a letto." Mi dice Marco.
"Siete soli, tanto é inutile gli altri stiano qua. Quando fra due settimane toglierai il gesso al braccio, partirete per il mare e continuerai la tua convalescenza.
Le costole hanno bisogno di tempo, ma credo gia' che tu stia un pochino meglio.
Se c'é bisogno di qualcosa, chiamate.
Ricorda Mauro, siete soli e sono convinto che quando la vedrai nuda, ricorderai tutto.
Scendo. Vado a salutare Fede e torno in azienda. Ciao Mauro."
Cinque minuti e sale Fede.
"Eccomi mauro, ti serve qualcosa?"
"No grazie. Tranquilla, sto bene."
"Ne sono felice."
E scoppia a piangere.
"Perche' piangi?"
"Ho creduto di perderti. Quando la polizia mi ha chiamata e ha detto che eri stato vittima di un grave incidente e che l'ambulanza ti aveva portato in ospedale, ho temuto, ho temuto di perderti. E non lo avrei sopportato. Perché se fosse accaduto sarebbe stata tutta colpa mia."
"Perché colpa tua? Non capisco! "
"Cosa ricordi dell'incidente?"
"Nulla!"
"E di prima dell'incidente?"
"Niente lo stesso."
"Allora non ricordi nulla di prima e dopo dell'incidente, però ricordi Richard e Londra? La colpa èmia! Sono io la responsabile. Stronza che sono.
Tu ricordi chi é Richard?"
"No."
"Ti ricordi che siamo stati a Londra e di quello che mi hai fatto fare con la mia complicità ?"
"No, non rammento. Non ricordo proprio."
In realtà la memoria mi é tornata dopo 5 giorni. Ricordo tutto. E so anche che Fede é mia moglie. E con il ritorno della memoria, mi sono anche ricordato di che moglie troia che ho e di tutto quello che ha fatto. Ma questo lei non lo sa e ancora per un po' non lo saprà. Voglio vedere dove arriva e quindi devo continuare la mia farsa.
"Hai Londra e Richard in testa ma non sai perché?"
"Si!"
"Lo vedi che é colpa mia."
"Non capisco perché é colpa tua?"
"E di Samir Mauro? Sai chi é Samir?"
"Samir?! Chi é Samir?"
"E di Omar? Rocco, di Rocco? Ti rammenti?"
"No. "
"Mauro, sai che... no, aspetta. Dammi 5 minuti e torno."
Esce dalla stanza e mi ritorna dopo 5 minuti completamente nuda con scarpe col tacco ai piedi e lei completanente truccata come una prostituta.
Cazzo! Se Me la ricordo. Me la ricordo benissimo! Che grande fica che é !
"E allora che ne pensi della tua mignotta?
Ora ti racconto e dal rigonfiamento che sta ingrossandosi credo che la tua vista stia migliorando.
Allora Mauro, devi sapere che a te piace vedermi scopare con altri uomini e Samir é uno di quelli che mi scopa.
Anche Richard lo era. E a te non piaceva affatti lo facesse. Ti avevo detto che non lo avrei piu visto e invece ti ho mentito.
L'ho incontrato ancora a Londra, perché io ci devo andare per lavoro.
E ci ho scopato ancora! Si é vero. Avevi ragione. Ho fatto sesso con Richard due volte.
Poi sei venuto te e ho fatto uno spettacolo soft e hard in un club per spogliarelliste, con te presente e ti è piaciuto vedermelo fare.
Ricordi che mi ha scopata un signore con un cazzetto? Scopata! ? No scusa, inculata. Mi ha inculata.
Ma non l'ho manco sentito, perché tua moglie, da grande troia che é, adora il cazzo grande. Più é grande e meglio é.
Ma ora ti dico che con Richard ho chiuso definitivamente. Se ci incontreremo, lo faremo solo per lavoro e niente altro.
Perdonami! É servito quel che ti è successo per farmelo capire. Te lo prometto e spero che tu possa al più presto ricordarti di me. Non farò più sesso con Richard. "
"Non ricordo ancora chi tu sia, ma credo a quello che mi dici. Però, se posso, vorrei toccare queste due enormi bombe che hai?
E non so se fai i pompini, ma da quello che dici penso di si, mi piacerebbe molto tu me ne facessi uno. Magari fare scopare anche me, invece di Richard soltanto. Vederti nuda mi ha fatto eccitare terribilmente."
Sorride!
"Certo che li faccio i bocchini e ingoio pure. Oltre a questo faccio pure altro. Aspetta, ti spoglio e faccio attenzione al torace."
Mi toglie tuta e mutanda e comincia a succhiarmelo. É celestiale sentire l'umidita e la saliva della sua bocca che avvolge la mia cappella. La sua lingua che gioca con il frenulo. Mi sono ricresciuti i peli. So quanto a lei non piacciano, ma stavolta non le frega nulla, continua a succhiare."
"Federica, tu pensi che se ti vedessi scopare con Samir potrebbe tornarmi la memoria?"
Lei interrompendo il pompino, togliendosi le scarpe col tacco e salendomi a cavallo sul cazzo...
"Non lo so, ma se vuoi possiamo provare. Anzi, per te, ma solo per te, visto che mi hai fatto scopare pure da un algerino e un negro, solo per te, per farti tornare la memoria, potrei farlo con tutti e tre."
"Cazzo! Potrei vedere mia moglie, perché dicono tu sia mia moglie, scopare con tre uomini?"
"Perché no! Se servisse per farti tornare la memoria lo farei pure con quattro, perché no!
Domani li chiamiamo e adesso fammi finire il lavoro che ti sto facendo.
Ti piacerebbe vedermi scopare con quattro uomini, vero maiale? Sono proprio una troia. Una grande troia. E lo faccio solo per te!"
Lo fa per me? Ma lo fai per te, non per me. Sento un po di dolore al torace, ma quel caldo che avvolge il mio cazzo é stupendo.
Giuro che stavolta la faccio inculare da Samir. Deve prendere tutto quel cazzo nel culo cosi la smette di prendermi per i fondelli. Godi troia, godi pure te. Ti piace, eh. Voglio proprio vederti con quattro cazzi nei buchi e piena di sborra, senza preservativi. Ti devono riempire vacca.
"Aaahhhhh! Ti riempioooooo!"
Una sborrata fantascientifica la riempie, poi si alza e prosegue con la bocca.
"Ti è piaciuto?"
"Si! Molto! Sei veramente brava Stasera lo rifacciamo, se ti va?"
"Certo! Tutto quello che vuoi. Stasera ci mettiamo d'accordo per la gang. Devi ritrovare la memoria. A proposito, fermiamoci a tre. Quattro sono troppi. Vado a lavarmi e poi lavo te."
Wow! Come in ospedale. L'infermiera mi lavava con la spugna e a volte, per modo di dire, sempre quando mi lavava, il cazzo saliva. Avrei voluto dirle di farmi una sega ma che ne so di come l'avrebbe presa. Quando veniva a lavarmi aveva il camice sbottonato e a volte mi ha mostrato pure una mezzatetta. Secondo me, se glielo avessi chiesto, di notte, magari quando non c'era mia moglie, qualcosa mi avrebbe fatto. Avrà avuto 50 anni, ma o la fame di sesso o qualcos'altro, ma io me la sarei scopata.
La sera bissiamo, ma deve lavorare lei perché io ho un po' di difficoltà nel movimento e anche nella respirazione e il dolore c' é. Fa tutto lei e si autoincula pure. Finito il tutto, solita storia, lavaggio e a letto a chiacchierare provando a farmi tornare la memoria.
"Mauro per l'incidente ci ha pensato Lino. Hanno messo un perito, ma l'autista del camion ha ammesso che la colpa é stata sua. Il mezzo non ha frenato e gli si è bloccato lo sterzo. Forse aveva un guasto al sistema frenante, non lo so.
Se vedessi la tua auto, anzi quello che rimane della tua auto, é meglio dire.
Sei ancora pieno di ferite al volto e sul corpo.
Grazie al cielo qualcuno ti ha aiutato."
"Ascolta Federica. Ti chiami Federica, non mi sono sbagliato? Giusto?"
Si rattrista e ha gli occhi lucidi.
"Ancora cosi? Pensavo che qualcosa ti fossi ricordato. Almeno il mio nome, solo quello."
"Dammi tempo! Speriamo che quello che farai con questo Samir, il negro e l'algerino, risolvano il problema di memoria."
"Ma non ricordi manco i loro nomi?"
"No!"
"Bene! Visto che dovrai chiamarli o mandargli un messaggio te con il tuo cellulare, te li dico io: Pascal e Omar.
Oh cazzo. Il tuo cellulare! Il tuo cellulare si é distrutto nell'incidente. Non hai piu i numeri."
"Se non sbaglio, oltre al cellulare li scrivevo pure su un'agenda nel mio studio. Quello di Pascal é insieme a Isaac."
"Li scrivevi su un'agenda che é nel tuo studio? Pascal insieme a Isaac?
Non ricordi il mio nome, però ti ricordi che hai un'agenda con i nomi scritti nel tuo studio. Non ricordi il nome di tua moglie, pero' ti ricordi di Isaac."
Sorrido.
"Ma tu! Ma tu! Farabutto! Farabutto! Mi hai presa per il culo fino ad oggi."
"Ahi ahi.! Fai piano, fai piano! Ohi, che male, cavolo! "
"Scusami, scusami!"
Si mette al mio fianco.
"Quandi ti sei ricordato di me?"
"Dopo cinque giorni. Come posso dimenticarmi della mia stupenda moglie."
E torna a piangere.
"Ora però non cambiare idea. Voglio vederti fare quello che hai detto."
"Si Mauro. Te lo meriti. Lo faccio e se riesco me lo faccio mettere al culo da Samir pure. Lo faccio solo per te perché lo meriti e per quello che ho rifatto. Ci sono cascata nuovamente. Ti chiedo scusa."
"Poi ne parliamo di questo."
"Va bene Mauro, ora dimmi la verità cosa ti ricordi di prima dell'incidente?"
"Solo che ero tornato a casa per prendere qualcosa, ma non rammento cosa. Ti ho suonato per entrare perché non avevo le chiavi e.... "
"Mauro, dentro questa casa basto io a dire bugie. Dimmi la verita'. Mi hai sentita al telefono con Diana, vero?"
Annuisco con la testa.
"Hai sentito quello che stavo dicendo con lei, vero? Mi hai sentito parlare di Richard? E di quello che ho fatto con lui a Londra. Hai sentito solo il discorso di Richard o anche tutte le altre stronzate che ho detto a Diana?"
"Perché cosa vi siete dette prima? Io quando sono entrato stavate parlando di Richard."
"Della scuola e di altre stupidaggini, poi é uscito fuori il discorso di Richard."
Ancora nasconde le cose. Ok. Allora mi adeguo e sfrutterò a mio favore tutto quello che so.
"Va bene! Tranquilla! Perché tremi? Non fa freddo. Ma chi é questa Diana?"
"Diana é una mia collega professoressa. Conosce tutta la storia che ho avuto con Richard. E tremo perché ho paura della tua reazione. Mi hai perdonata una volta e non credo tu possa farlo la seconda."
"In effetti. Certo che però non ti comprendo. Ti ho detto che se vuoi scopare con Richard puoi farlo, basta che tu non mi prenda per il culo, se non sbaglio. Almeno questo ricordo. "
Mi guarda con gli occhi lucidi.
"Federica ti comprendo. Ti piace fare sesso con lui e mi sembra stupido vietartelo."
"Si Mauro. Però tu mi hai detto che a te da fastidio sapere che scopo con lui e cosi ho preferito non dirtelo."
"Si, mi da fastidio, tantissimo. Ma questo è successo perche' me lo hai fatto odiare te. Sai, quando vi ho sentito fare quei discorsi in giardino ho avuto una paura terribile. Una tremenda paura di perderti. Ed é stata come una coltellata al cuore."
"Non ti lascerei mai Mauro. Sei la mia vita. Morirei senza di te. Non puoi capire quando mi ha chiamato la polizia e mi hanno detto dell'incidente. Non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata. Ho dovuto chiamare Marco, farmi venire a prendere e portarmi in ospedale.
E quando ti ho visto, mi hanno sorretto Marco e Lino perché sono svenuta."
"Ma che ci vedi in Richard?"
"Non lo so! Sai quando a volte hai un attrazione per un uomo. Non so che dirti. Mi piace! Non ha un grande cazzo! Mi piace farmi scopare da lui."
"Ok. Te lo ripeto. Quando vai a Londra e ti chiamo è sufficiente che tu mi dica: Mauro stasera sesso con Richard.
Ah, prima che dimentichi, sei rimasta incinta perché avevi dimenticato le pillole qui?"
"Già! Che cretina. Perdonami! Ma mi sono fidata di lui. Mai pensavo che idea avesse in testa. La vasectomia! Fanculo a lui."
"Credo che Samir godrà parecchio quando te lo metterà nel culo. Piccolo sacrificio per farsi perdonare."
"Mauro, ci provo, ma se mi fa male, per favore chiedimi un'altra cosa, se invece entra, tranquillo, mi faccio inculare perche' piace pure a me. Devo farmi perdonare.
Cosa vuoi per cena?"
"Quello che vuoi. Va bene tutto. Se mi aiuti scendo anche io perché sto meglio in piedi che sdraiato."
A cena...
"Mauro, ho annullato tutto con la mia amica. Niente Firenze. Ci si andrà."
"Ma no Fede. Perche l'hai fatto?
Tra due settimane io starò benissimo."
"Mauro non dire cazzate. Le costole non si saldano con 10 giorni. Quindi aspettiamo che tu faccia la lastra al braccio per togliere il gesso e poi partiamo per il mare. Quest'anno non potra' chiamarti nessuno e finalmente tirni a chiamarmi Fede."
"Va bene, facciamo cosi, però ad un patto. Se in questa settimana sono autosufficiente, tu vai a Firenze con la tua amica."
"Mi vuoi proprio cacciare da casa? Va bene!"
"Sai che ci sono Yvonne con John e un loro amico alla villa di Andrea?"
"No, me lo hai detto ora. E quindi?"
"Devo farmi perdonare. Occhio non vede cuore non duole."
"Mi vuoi mandare Yvonne? No no! Per carità! In queste condizioni cosa le dico o cosa le faccio? Tranquilla e non preoccuparti. Se mi servisse qualcosa chiedo a Lino o a Marco."
"Non ci sono. Marco parte per due settimane e va con Marisa alle Seychelles e Lino e Clara, sono andati sulle dolomiti a casa di uno zio di Lino. Sei solo!"
"No! C'é Luisa. O é partita anche lei?'
"Si, Luisa é qui e c'é anche Stefano. Va bene, vediamo. Ma lo faccio solo per non perdere i soldi.
A proposito! Credo tu abbia bisogno di una macchina nuova."
"Fede tu sai come la penso con le auto. Per me sono soldi buttati. Me ne comprerò una di seconda mano."
"E se chiamassi a Roma per vedere se hanno qualcosa di buono? "
"Vuoi andare a farti un altra scopata con il titolare dell'autosalone?"
"Noto che hai riacquistato pienamente la memoria. No, non ci penso proprio! Ora mi interessi solo tu. Voglio solo trovarti una vettura. Magari quando andiamo giu' ti porto a vederla?"
"Va bene! Dai chiama! Un audi, lo sai che sono fissato con le audi, però mi piace pure quella macchina strana che sembra un delfino. La multipla, si la multipla! Ma non la voglio nuova. Mi andrebbe bene un buon usato. Non mi va di spendere soldi per un auto che lascio in azienda. Dobbiamo finire di pagare il mutuo. Vedi te."
"Ok. Domani giri di telefonate per l'auto. Ora finiamo di mangiare."
"Si. Mi sta venendo pure sonno e sono stanco."
"Non vuoi giocare di nuovo?"
"Ti ringrazio, ma non riesco proprio. Non ti aiuto neanche a sparecchiare la tavola, se permetti vado a dormire? Tu fai quello che vuoi. Telefona a Diana o a Richard se preferisci, io salgo."
"Tu non devi fare nulla. Ci penso io. Chiamare Richard!? Non ci penso proprio. A Diana puo darsi. Ma prima chiamo i ragazzi e gli dico che stai bene. Poi vedo se chiamare Diana o vedere la tv o mettermi al pc. Buonanotte Mauro."
"Ok. Buonanotte piccola."
Salgo piano piano le scale. Fa un male boia ancora. Incredibile non le ho detto nulla, anzi l'ho invogliata a scopare con Richard. Devo proprio essere un coglione.
É questa cazzo di miscela tra gelosia e la voglia di vederla scopare con altri.
Certo é che a me questa donna piace e anche tanto. Vabbè, come ho detto pure a lei. La vita é questa. Continuiamo il gioco finché io lo voglio o lei vorrà. E se uno dei due dicesse stop e a l'altro, per un motivo o per un altro non andasse bene, si vedrà il da farsi.
Al mattino seguente mi ritrovo la colazione in camera con lei nuda.
E all'altra scopata. Un po' dolorosa ma gran bella scopata. Non vedo l'ora di potermi mettere dietro di lei e fotterla a pecora, ma a sentire il dottore, almeno altri 40 o 50 giorni servono per far saldare le costole.
Poi verso le 10 mi dice che esce per andare a fare la spesa e comprare alcune cose per la casa.
"Se hai bisogno, telefonami da casa."
Ne approfitto per accendere il pc e andare a vedere la mia posta, ma soprattutto la sua.
Cazzo! Ha fatto una pulizia completa. Ha cancellato tutte le mail fino al 30 giugno.
E non sono neanche nel cestino. Sono arrivato tardi.
Controllo le altre. La prima, guarda un po' di chi é? Dello stronzo. É del 4 luglio.
Quindi di dopo il mio incidente.
La apro col batticuore E quando lo faccio, mi trovo una bella sorpresa. Una fantastica sorpresa che mi fa molto felice.
Lei gli comunica che ho avuto un incidente. Un brutto incidente. Che ha avuto una paura terribile, il terrore di perdermi per sempre. Che non mi ricordo di lei ed é disperata.
E cosa gli risponde Richard. Che gli dispiace che io sia ancora qui, perché in caso contrario loro avrebbero potuto fare quello che avevano deciso di fare in passato. Gli dice che é meglio che io non ricordi chi sia lei, cosi magari vuole cambiare vita e separarsi da te.
A questa risposta mia moglie si é trasformata e glielo ha scritto in italiano: Richard hai rotto il cazzo! Ti ho sempre detto che il nostro era ed é stato un rapporto lavorativo e di sesso. Se tu ora avresti voluto che mio marito non ci fosse piu per coronore quello che solo tu volevi, ti dico subito che da ora in poi, il nostro rapporto sarà solo lavorativo e niente altro. E solo perche' ho promesso al mio preside e ai genitori che sarei stata io la coordinatrice del progetto per i prossimi cinque anni.
Di certo tra te e Mauro, preferisco Mauro e non di certo uno spocchioso professore come te.
Un coglione! Ricorda Richard, io di te so tante cose che se le sapesse Lilly divorzierebbe all'istante facendoti perdere il posto di lavoro e i figli, visto che chi comanda la dentro é suo padre. Non farmi incazzare! Abbi un po' di dignità e comportati da uomo. Sono stata con te ancora perche' sono buona e ti sei messo a piangere. Ma da oggi in poi, basta! Anzi, da oggi in poi, cestinero ogni tua mail.
E scusa la volgarità di prima. Non é da me. Ma sinceramente ora mi hai rotto proprio i coglioni. Quando tornerò a Londra, se vorrai parlare con me, lo farai solo dandomi del lei. Ricordati di Lilly e di quello che potrei fare. E ora, vai a fanculo, testa di cazzo che non sei altro."
Ho gli occhi accesi di gioia per la risposta di Fede. Credo veramente che stavolta questa storia sia finita e ne sono felice.
Poi ci sono le altre mail. Quella ad Atsushi che gli dice che non puo andare a Firenze per quello che mi é successo.
Con lui che le dice di non preoccuparsi e che la mia salute ha la precedenza su tutto.
Gli dice di pensare a me facendomi gli auguri di pronta guarigione.
Mi piace questo cinese. Bravo!
Quella di Angelo che gli comunica il mio incidente con lui che risponde subito, di non preoccuparsi per gli spettacoli o di fare la prova con i quattro. E che appena sta un po' tranquilla la chiama. Oltre a fargli gli auguri per una mia pronta guarigione.
Luke! Con Luke stessa cosa. Luke gi dice di pensare a me e infiniti auguri. Spera si risolva tutto molto presto e che avrebbe un' idea su di me. Che quando si rivedranno gliene parlerà.
Cazzo! Si scoperanno mia moglie, però a parte lo stronzo, gli altri più che a lei, si sono interessati a me. A una mia pronta guarigione. Questo mi fa piacere. Chissà che cavolo di idea ha su di me Luke? Oh cazzo! Spero non voglia incularmi. Non ci penso proprio.
Sarò pure un cuck cornutone, ma in culo no, non ce lo prendo di sicuro. Inculasse mia moglie, io non ci tengo. Ahahah!
Continuo con le mail.
Sempre i locali: credo dalla spagna perche' scritte in spagnolo e mia moglie risponde in inglese. Amsterdam, Londra, Parigi, e toh, questo mai sentito, da Monaco di Baviera. E un altro a Berlino, per una specie di inaugurazione. Un nuovo club. La vorrebbero come spogliarellista e protagonista in una delle loro dark room.
Che cazzo é una dark room? Boh! Chi lo sa se Fede lo sa? Domanda stupida! Vuoi che Fede non lo sappia.
Oh bene! Per ora ha dato tutte risposte negative. Menomale!
Le altre sono di Mike, di Big dick e Miss pussy.
Vado a leggerle. Vabbe', Mike e Big dick per un incontro. Ma lei spiega la situazione e loro fanno gli auguri.
Miss pussy invece, scritta in un italiano da quinta elementare, credo sia proprio Diana.
Fede le spiega che ringraziando il cielo ho sentito solo la parte di Richard e non tutto il discorso precedente. Stavolta é andata bene. Gli dice che ha rotto definitivamente con Richard e dopo le assurde parole che ha detto, vorrà incontrarlo solo per lavoro e con altre persone e che appena possibile la chiamera'.
La saluta ringraziandola per gli auguri di pronta guarigione.
L'ultima mail è per Samir. Gli comunica della mia situazione e gli chiede se é disposto a una serata di sesso con lei, insieme ad altri due uomini. Un nero e un algerino.
La risposta di Samir ancora non c'é.
Vorrei chiamare Angelo per sapere alcune cose ma non ho più il cellulare e non posso di certo chiamarlo con quello di casa.
Chiudo il pc e torno in salone. Non mi va piu di stare sdraiato.
Non faccio in tempo a mettermi seduto che suona il videocitofono.
Con fatica mi alzo e vado a vedere. Sono Luisa con Stefano.
Apro.
Subito i saluti e i baci di Luisa e la stretta di mano col sorriso di tutti e due, felici di vedermi ancora vivo.
"Ragazzi, se mi avesse abbracciato Stefano, mi avrebbe distrutto."
E giu a ridere.
"Luisa tu sai tutto di questa casa, vai a prendere quello che volete."
"Caffè, Mauro. Vado a fare un caffè. E prima che io dimentichi, Fede mi ha chiamato dicendomi che visto che stavamo venendo da te, di portarti queste due cose e che sarebbe tornata entro un paio di ore."
"Cosa è?"
Mi risponde Stefano.
"Un regalo di cui ha bisogno."
Scarto!
Un cellulare! Ha ragione! Ne ho proprio bisogno. Chissa quanto lo ha pagato? A me basta solo ricevere chiamate e telefonare. Piu i messaggini.
"Mauro..."
"Dimmi Stefano."
"Tua moglie stravede per te. É una grande donna, nonche' una grande insegnante. A scuola vorrebbero tutti lei come professoressa.
Io credo che tutti gli uomini che la conoscono la vorrebbero al loro fianco, ma io sono felice che sia al tuo fianco, perché pure te sei una grande persona. Grazie! Grazie per l'aiuto che hai dato a mia sorella. Grazie!"
"Stefano tranquillo. Per me, anche se conosco da poco Luisa, non so perché, é diventata come una sorella."
"Vi porto il caffè. Mauro a te un cucchiaino di zucchero e a Stefano senza."
"Grazie Luisa."
Stefano ha quasi interrotto gli incontri con Fede. Potrei dirgli vai tranquillo, scopatela e mettiglielo pure in culo, ma dopo sputtanerei Fede che gli ha detto che io non so nulla. Meglio stare zitti. Prima o poi dovràscaricare i coglioni in qualche maniera. Non capisco una cosa. John é amico di Andrea, possibile che non gli hanno detto che Yvonne ha scopato con me? Dovrei chiederlo a Fede.
"Stefano, ma vedo che devo firmare questo modulo per riavere il mio numero. Ma come ha fatto? Servo io e..."
Servi te se non conosci. Ma se conosci qualcuno si bypassa tutto.
É un mio amico al negozio. Gli ha fatto un bello sconto per il cellulare. La scheda inseriscila e aspetta l'attivazione con il tuo vecchio numero. La fotocopia del documento gliel'ha portata Fede e questo foglio, dopo averlo firmato, glielo porto io."
"Grazie Stefano."
"Sempre grazie a te, Mauro."
"Allora ragazzi. Fede avrebbe dovuto fare un viaggetto a Firenze con un'amica e voleva rinunciare. Io gli ho detto di no! Che sono in grado di gestirmi e che se avessi avuto bisogno qui ad Ancona c'eravate voi due.
Ho sbagliato?"
"No! Hai fatto bene. Ci siamo noi. Tranquillo. Fede ci ha gia' informati. Dai Luisa, andiamo che passo al negozio, consegno il foglio e poi sento Andrea. Ciao Mauro. Felicissimo tu sia ancora qua in mezzo a noi e mia sorella lo é ancora di piu."
"Grazie a voi, ragazzi! "
Saluto e vanno via.
Peccato non potermi andare a vedere mia moglie da Angelo.
Squilla il telefono di casa.
Rispondo.
É Marisa. Ci facciamo una bella chiacchierata di un quarto d'ora, poi dopo mi dice di aspettare e al telefono mi passa Clara.
Sono andati a trovarli e stanno a casa di Marisa per tre giorni, poi loro vanno alle Seychelles e Lino e Clara dallo zio o se volessero, possono restare a Bellinzona.
Saluto e ringrazio tutti.
Arriva Fede. Entra in garage e comincia a tirar giu buste.
"Federica, io non so come ringraziarti ora, ma stai tranquilla in qualche modo lo farò."
"Non devi ringraziarmi te, Mauro. Sono io che ringrazio te per sopportarmi e per non avermi lasciata sola."
"Fede, una come te ne troverebbe 1000 di uomini."
"Si, anche 10.000, ma non sarebbero mai come l'uomo che ho sposato. Di Mauro ce ne é solo uno. Grazie Maritozzo, grazie per il tuo perdono! Grazie perché mi supporti e soprattutto mi sopporti. Grazie per tutto. Tiro giù la spesa."
"Ti do una mano."
"No, fermo! "
"Tranquilla! Faccio piano, ho un braccio solo, e dopo vorrei chiederti una cosa? "
"Quello che vuoi. Ah, proposito, ho chiesto a Samir di quella cosa. Ma deve ancora rispondermi."
"Bene! Quando riattivano la scheda con il mio numero, mando un messaggio a Omar e Pascal, cosi facciamo questo trittico. Anzi, mi hai detto pure con quattro, ci fosse pure Isaac..."
"Ehi, ehi, non ti allargare. Dopo ti ho detto solo tre. Dai tre vanno bene, anche perché se Samir riuscisse ad entrare nel culo, starei sul letto per due giorni. Ahahahah."
"Tranquilla. Isaac non é piu in Italia da una vita. Stavo scherzando con i quattro."
Scarichiamo la spesa, per quel poco che riesco a fare, poi mi metto sul divano e Fede al mio fianco.
Comincia a sgranocchiare un biscotto.
"Cosa vuoi chiedermi Mauro?"
"Giusto! Ma tu con Stefano, non fai più sesso?"
"Diciamo che da quando tu hai aiutato Luisa, lui cerca di evitarmi. Si sente a disagio a scopare con me sapendo che hai dato una grande mano alla sorella. Forse, se non sbaglio, lo abbiamo fatto l' ultima volta un mese fa!
Poi esce pure con un'altra donna e ne sono felice.
Dovrebbe sistemarsi, sposarsi. Certo non potrebbero avere figli, ma pazienza."
"Beh, su questo potrei aiutarli. Io i figli posso farli. Lui si é scopato mia moglie e io darei una ripassata alla sua fino a quando non rimane incinta."
"Mauroooooo! Non ti tocco perche' stai cosi. Ahahah!"
"Altra cosa Fede. Ma lui e Andrea parlano tra di loro, nel senso sanno che John e il suo amico hanno scopato con te e che te hai mandato Yvonne da me?"
"Già, Yvonne! Furbacchiona. Doveva solo farti un pompino, invece...
Se ci penso ancora mi incavolo.
Sai cosa mi disse: che eri un bell'uomo e voleva vederti all'opera.
Tu sai che Yvonne e John fanno porno?"
"Si, qualcosa mi ha detto Yvonne."
"Beh, per il bene che ti voglio, gli avrei chiesto di venire e stare con te due giorni, ma tu non vuoi. Vero?"
"No no, tranquilla. Sto bene cosi! Te l'ho detto. Non preoccuparti."
"Bene! Allora Andrea é molto riservato! Nonostante siano grandi amici con Stefano, tante cose non gliele dice. Puo' magari raccontare quello che fa, ma non racconta mai cose che potrebbero creare problemi ad altri.
Ad esempio: Stefano non sa del proprietario dell'autosalone, del nipote e del francese. Stefano non sa di John e dei suoi amici e quindi neanche di Yvonne.
E anche Stefano é riservato.
Anzi, ora posso dirti anche un'altra cosa. Anzi, te le vado a prendere. Ricordi quando abbiamo fatto le foto al casino di caccia?"
"Certo! Come posso dimenticarlo."
"Bene! Rammenti i ragazzi? Rammenti che c'era tra di loro anche il nipote di stefano, il figlio di Luisa?"
"Si! E allora?"
"E allora il ragazzo prima di partire per l'universita' a Milano, ha dato allo zio una scatola con una lettera. Sulla lettera c' era scritto:
Ciao zio. Spero di farti un bel regalo. Ti ho sentito una volta parlare con papà di una mezza storia con la Prof. C....
So che allora non ci stette e tu non facesti nulla con lei.
Ora però, se tu volessi, avresti la possibilita' di, diciamo spronarla, e allora potresti usufruire dei servigi della bella prof, magari dando in pasto carne fresca al tuo drago.
Apri la scatola e fanne buon uso."
"Cosa c'era nella scatola?"
"Foto Mauro. Foto e negativi. Una decina di scatti di me dietro la porta del casino che ero tutta nuda. Dagli specchi mi vedevo per intero. Ma mi vedevo solo io, te no, non ti vedevi affatto."
"Oh cazzo! E tu cosa hai fatto?"
"Stefano mi ha chiesto con chi ero e io gli ho detto che mi eccitava da morire spogliarmi in quel casino e rivestirmi di corsa quando sentivo delle voci. Non me la sono sentita di dirgli che mio marito è un porco. Che gli piace farmi le foto nuda e che gli piace farmi scopare dagli altri."
"Mi spiace Fede. Ti chiedo scusa."
"E perché dovresti chiedermi scusa? Stefano mi ha dato tutto e io ho bruciata la scatola con il suo contenuto. Eppoi é grazie a te, grazie a quel giorno che mi sono ricordata di quanto io in realtà sia porca. Forse, anzi senza il forse, molto piu'di te.
Tu sai della mia storia con Rashim, sai le foto e i video che facevo con il papa' di Alessandro e con Ale presente.
La realtà é che a me piaceva mostrarmi nuda davanti agli altri, mi piaceva quando mi scattavano le foto, mi piaceva quando mi facevano i video.
Ti diro' una cosa che non ho mai detto a nessuno.
Stavo intraprendendo la carriera di pornostar. Avevo il contratto pronto.
Avevo litigato pure con Rashim quando glielo dissi. Ma io ero convinta.
Volevo iniziare. Non volevo più stare senza soldi.
Cosi il papa' di Ale mi convinse a fare un provino in studio con due signori. Io non volevo farlo con loro, mi facevano schifo. Preferivo farlo con un giovane attore porno, ma niente: o lo fai con loro o niente?
Cosi mi convinsi e feci quel provino. Ancora oggi ci penso. Bah, ormai é passata.
Loro approvarono. Gli dissero che ero una grande troia e che una volta pronto, mi avrebbero fatto firmare il contratto.
Io ero ancora titubante però. Pensavo a mio padre e mia madre. Agli amici. Avrei dovuto forse cambiare citta'.
Ma il papà di Ale mi aveva detto che mi avrebbero mandato in California. Avrei cambiato vita in todo.
Cosi dissi di si. Arrivo' il giorno della firma.
Mi misero il contratto davanti e mi diedero una penna d'oro per firmare.
Mauro, poggiai la penna ma non scrissi nulla. Non riusci' a mettere quella firma. Io volevo continuare a studiare. Si, il cazzo mi piaceva, di soldi avevo bisogno, ma volevo studiare. Volevo insegnare ai ragazzi. Aiutarli.
Beh, li ringraziai e gli dissi di no. Che non me la sentivo per rispetto ai miei genitori.
Saltò tutto! E da quel momento in poi il mio lavoro diminui. Il resto lo sai.
Mi vergogno e ti chiedo perdono ancora per averti nascosto tutto, ma avevo una paura folle che tu mi lasciassi.
E cosi non...."
Squilla il cellulare di fede.
É Rocco! Ha saputo dell'incidente da Alessandro e vuol sapere come sto. Fede me lo passa e via 10 minuti a parlare con lui. Mi dice che ci aspettano a Los Angeles e sempre i canonici auguri di pronta guarigione.
Io ringrazio e chiudo.
Guardo Fede.
"Ti piaceva il cazzo di Rocco, vero?!"
Ecco che mi manda a fanculo.
"Si! Se ti dicessi di no, ti direi una bugia. Bel cazzo quello di Rocco, veramente un bel cazzo."
"Dai, non ci credo che sei stata a L. A. e non ci hai fatto nulla?"
"Mauro, io in quei giorni sorridevo e facevo credere di essere felice, ma non lo ero affatto. Ero preoccupata per quello che sarebbe potuto accadere quando saresti tornato. Credimi, in quei giorni dentro di me c'era il ghiaccio e tremavo solo al pensiero della tua reazione al tuo ritorno a casa. Ah, però! Guarda che ore sono. Dai, preparo il pranzo che é tardissimo."
Il mio nuovo cellulare mi dice che la scheda é attiva. E incominciano ad arrivare i messaggi e le telefonate. Copio i numeri che mi servono e li metto nella rubrica e mando i due famosi messaggi a Pascal e Omar chiedendogli se sono disponibili per un favore.
Pascal risponde immediatamente e mi dice che non é in Italia.
E Omar la stessa cosa.
Lo dico a Fede.
"E allora che facciamo?"
"Vedi Samir cosa ti risponde e sennò come hai detto a Londra, é il destino che decide."
"Ah! Va bene! Però peccato, ormai ci stavo pensando seriamente a prenderne tre."
"Ah, bella porca! Al loro ritorno lo faremo."
"Ah, prima che mi dimentichi. La mia amica ha cambiato. Le ho parlato della situazione e di te che mi hai detto di partire. Siccome non é stata mai a Bologna, ci facciamo tre giorni nella citta' felsinea e poi il fine settimana a Firenze. Cosi almeno tre giorni sono piu vicino a te. É riuscita a modificare tutto senza rimetterci soldi."
Guarda te che si inventata. Ahahah! Bastava dire, Mauro vado a lavorare. Prendo un po di cazzi e torno. Ahahah!
I giorni passano con l'infermiera che mi coccola troppo. I dolori diminuiscono e le ferite guariscono. A parte il torace, che si, é diminuito, ma basta un colpo di tosse o un movimento strano per sentire un bel po' di dolore, ma mai come prima. Va molto meglio.
Mi dice anche che Samir è andato in Bangladesh un paio di mesi e che tornera' ad ottobre.
E arriva il 27 luglio.
"Mauro, io vado! Tu hai tutto quello che ti occorre e vedo che stai andando bene."
"Si, a parte il dolore per le costole che é di meno, effettivamente sto bene. Parti tranquilla, non preoccuparti, chiama i ragazzi e telefonami. Ciao Fede."
"Suonano al cancello. É Luisa che é venuta a salutarla.
Fede prende la valigiona e la mette in auto. D'altronde sta via un bel po' di giorni.
E parte in auto fino al ristorante di Angelo, ma a me ha detto che stanno tre giorni a Bologna. Tre giorni sui colli bolognesi a prendere cazzi e poi weekend a Firenze.
Appena lei parte, dopo un'oretta mi dice che mi chiamerà quando sarà in albergo a Bologna.
"Va bene. Poi fammi parlare con la tua amica. Almeno questo posso farlo?"
"Si si, certo! Ti ci faccio parlare."
Io accendo il pc e vado sulla sua posta.
La risposta di Samir è quella che mi ha detto lei.
Angelo che le dice che la va a prendere lui a Bologna in stazione e la porta al ristorante.
Lei che gli comunica che allo spettacolo del 27 vuole vedere la sostituta con 5 modelli dalla sala, magari facendo solo la cameriera sexy, anche gratis. Gli dice inoltre che non prende il treno ma che va in auto. Poi magari l'accompagna alla stazione a prendere il treno per Firenze e per il ritorno al ristorante per riprendere l'auto.
E poi gli chiede perché lui é l'unico sino ad oggi a non aver mai usufruito di lei e gli chiede il perché.
Oh cazzo! Glielo ha chiesto.
Gli ha detto che lui ha altri vizi. Gli piace il didietro, ma non quello femminile. E gli dice pure che spesso gli piace pure prenderlo didietro.
La risposta di Fede.
Lei gli dice che qualcosa aveva capito, ma non ne era sicura. E che però, una volta vorrebbe fargli un pompino e se lo eccitasse, gli darebbe il suo di culo. Poi gli dice che se non sbaglia, in sala giochi, ci dovrebbe essere uno strapon. Si prova con quello e magari potrebbe piacergli.
Angelo.
Ne parliamo quando arrivi a Bologna. Ciao Fede.
Hai capito Angelo. Forse stasera se la incula. Sono contento per lui.
Poi le classiche mail che ha sempre ricevuto.
Quella di Atsushi che l'aspetta a Firenze, al solito hotel e l'informa che la macchina l'aspetta all'uscita della stazione alle 16. Gli dice pure che i suoi amici non vedono l'ora di vederla.
Chissà stavolta cosa cazzo gli regala?
Luke. Diana. Mr dick. Piero.
I locali. Vabbè, le solite mail tranne questo Mr dick.
Andrea che vuol sapere come sto?
Il titolare dell'autosalone che gli dice che forse ha una buona multipla con pochissimi chilometri e che appena saprà qualcosa le manderà le foto dell'auto e il prezzo da dare al proprietario. Scambio tra chi la vende e chi la compra. Lui non si prende nulla.
Finite.
Poi vedo ce ne sono alcune sulla posta indesiderata. Apro la cartella. Cazzo! Ce ne sono 6 di Richard ancora chiuse. Non le ha neanche aperte e l'ha messa come posta indesiderata. Lo sta facendo. Lo sta facendo sul serio.
Chiudo.
Squilla il mio cellulare. Vado a vedere chi é.
Il grande, ma grande capo davvero.
Vuol sapere come sto e di prendermela comoda. Mi dice che quando tornerò devo essere operativo al 100% e mi saluta sempre con i classici auguri. Ringrazio, saluto e chiudo.
É raro che un grande capo si scomodi per sapere come sta un suo dipendente. Vuol dire che faccio bene il mio lavoro. Questo è gratificante!
Mi chiama Luisa per sapere se mi serve qualcosa. Le dico di no, che é tutto ok e la ringrazio.
Ed ecco mia moglie. D'altronde da quando é partita sono passate quasi 3 ore e 20 minuti.
Rispondo.
"Ciao Fede. Tutto ok?"
"Si, tutto ok. Ti passo la mia amica."
"Ciao Mauro! Come stai? Fede mi ha detto di quello che ti è successo. Mi spiace e spero tu guarisca presto."
"Ciao a te."
Ma questa é Sara. Mi viene da ridere.
"Ecco, non so come chiamarti. Fede non mi ha mai detto il tuo nome?"
"Eh, già, come mi chiamo? Fede ma non hai detto il mio nome a Mauro? Giustamente vuol sapere come mi chiamo.
Gabriella, il mio nome é Gabriella. Ciao Mauro ti ripasso Fede."
"Eccomi Mauro. Hai parlato con Gabriella. Ora ti saluto che ci sistemiamo e usciamo. Se ti servisse qualcosa chiamami che io torno subito?"
"Stai tranquilla, non mi serve nulla e divertitevi."
Chiudo la linea e incomincio a ridere e non la smetto piu'. Gabriella! Ahahahah.
Va bene Gabriella, andiamo a mangiare qualcosa. Fantastica Fede!
Mi spiace solo non vederla. Avrei portato a turno i signori del negozio di foto. Pazienza!
Faccio una cena parca e poi torno sul pc.
Guardo le mie mail e...
Nooooo! Non puo essere vero?! Non ci credo!
Una mail di un mittente a me molto caro.
Mittente: Ing.......... Shuli
"Ciao Mauro. Perdonami se fino ad oggi non ti ho mai telefonato o scritto. Un po' il lavoro, un po' la nuova storia che ho intrapreso grazie a te e il fatto di aver perso il cellulare con tutti i numeri di telefono, me lo hanno impedito.
Sono riuscita per sbaglio ad avere la tua mail, sempre se è giusta, da uno dei ragazzi ai quali il Sig. Marco ha fatto da istruttore e ti ho scritto subito. Mi auguro sia giusta. Se lo fosse mandami il tuo cellulare per poterti chiamare.
Ciao Shuli."
Continua...
Non sento piu la musica. Forse ha finito di fare il bagno?
Ora le faccio uno scherzo.
Mi avvicino alla porta e le metto paura. Ahahah! Sai che ridere. Se poi, visto che é in accappatoio, ci scappasse una scopata...pazienza farò un po' tardi.
Fermo! Stop. Le squilla il cellulare.
"Hello Diana! How are you?"
"Ok, ok. Buona! Parlo italiano cosi impari. Ok.
Riparto.
Ciao Diana! Come stai?"
Silenzio.
"Bene! Molto bene pure io. Anzi! Sono stata benissimo. Certo che quel cazzone di Luke poteva risparmiarsela la bottiglia di champagne. Mio marito stava quasi capendo tutto. Giustamente chi ti accoglie in albergo con una bottiglia di Dom Perignon? Cazzo!"
Silenzio.
"Mauro! ? Non lo so! Credo e spero l'abbia bevuta. Ahahah! In tutti i sensi e se non lo ha fatto ha lasciato stare.
Io pure stupidamente, gli ho detto che era champagne e lui, logicamente, mi ha chiesto di come facessi a sapere che era champagne se la bottiglia era dentro il glacer.
Vaglielo a dire che é lo stesso champagne che bevo con Luke dopo gli spettacoli o dopo le scopate con lui."
Silenzio.
"No Diana."
Silenzio.
"Beh si! E allora, dopo che lo hai visto, che ne pensi di mio marito?"
Silenzio.
"Sapevo che mi avresti detto così! É un fico, vero?"
Silenzio.
"Non ci devi neanche provare minimamente. Se tornassimo a Londra non ti presento affatto a lui. É mio e basta. "
Silenzio.
"Si, ho visto! Aveva un bel bozzo davanti. Era eccitatissimo. Si vedeva lontano un miglio che stava a 1000."
Silenzio.
"Dai Diana! Non sta a livelli di altri, ma non sta messo male e poi é mio marito. Quando faccio l'amore con lui, sto in paradiso. Con gli altri e sesso, solo sesso."
Silenzio.
"No! Nessuno sapeva che quel signore che è salito sul palco e che mi ha tolto il micro perizoma, fosse mio marito."
Silenzio.
"Luke si, oltre a te, Luke lo sa. Doveva saperlo per forza. Come potevo non dirglielo. Credo pure che lo abbia fatto apposta a mettere lo champagne. É una mia idea, ma non ne sono sicura."
Silenzio.
"Siiii! Gli è piaciuto tantissimo. Pensa ha detto che sono nata per stare nuda davanti al pubblico e che gli piacerebbe se facessi film porno. Ma sicuramente lo ha detto per me, per farmi felice perché ha capito che a me piacerebbe molto fare l'attrice hard. "
Silenzio.
"Gia' Diana. Ha detto che nonostante fosse la prima volta che mi spogliassi nuda davanti ad un pubblico, sembrava come se lo avessi sempre fatto.
E chi glielo dice che lo faccio sempre quando vengo a Londra. Almeno due spettacoli a settimana e se ho il tempo faccio pure lo star show come ultimo spettacolo.
D'altronde 'The teacher' é conosciuta per questo al.........."
Silenzio.
"Già! Hai visto che voleva mostrassi il volto. Me la stava togliendo la mascherina.
Io l'ho un po' supplicato di non farlo. E... si dimmi?"
Silenzio.
"Lo so che al............. gli spettacoli li faccio senza mascherina ma un po' di paura dovevo pur crearla. E poi se lo avesse fatto potevo dirgli che la colpa era sua."
Silenzio.
"Si, certo! "
Silenzio.
"Beh, é normale. Se l'avesse tolta avrei fatto un po' la dispiaciuta, ma poi pazienza."
Silenzio.
"No Diana! Lo sai che Luke sulle brochure nasconde quasi sempre il volto o lo maschera in qualche maniera. Glielo chiesi io quando iniziai a Londra."
Silenzio.
"Per forza Diana. Non potevo mica portare mio marito al............
Li mi conoscono tutti. Avrebbe capito che non era la prima volta.
Invece al............ non ho mai fatto spettacoli. Vero é che tra il pubblico qualcuno magari all'altro locale c'é stato e potrebbe aver assistito a qualche mio spettacolo. Ma dai, gli spettatori con quella luce, la mascherina e con quello che c'é da vedere, non guarda di sicuro il mio viso.
Vabbè, a te sono piaciuta con lo spettacolo?"
Silenzio.
"Eheheh! Grazie! A proposito dove eri finita quando ho cominciato lo star show?"
Silenzio.
"Ah, ti sei spostata lateralmente perché avevi visto uno che conoscevi. Ah, ok. Subito vai te, vero?"
Silenzio.
"Zitta! Non me lo dire, che sfiga. Ero eccitatissima. Con mio marito li, che mi stava guardando davanti a tutto il pubblico. Ero un brodo sotto. Speravo in qualcuno con 10 pollici di cazzo e chi mi va a capitare? Quel signore con il pisellino. Certo, hai ragione. Non ti dice sempre bene. Ricordi un anno fa?"
Silenzio.
"Si, la mia toccata e fuga a Luglio."
Silenzio.
"Si, esatto. Quello sui 50, capellone e secco. Non gli davi un soldo bucato invece quando si tolse l'accappatoio, porca miseria che cazzo che aveva! "
Silenzio.
"Già, un cazzo di quelli che piacciono a me.
Cappella grande a fungo. Di quelle che una volta entrate non escono più, come i cani. Devi attendere si sgonfi per tirarlo fuori. L' asta lunga, nerboruta, venosa e dura.
E i testicoli? Due caciocavalli sembravano.
Poi la mia fortuna.
Vinse il tris alla doggy style!
Credeva di essere stato fortunato e invece non capiva che la vera fortunata ero stata io.
Ricordo appena glielo presi in mano. Fantastico!
Poi dopo averlo messo in bocca non ti dico. Già godevo pregustandolo in fica. Quell'ammasso di carne dentro le mie fauci.
Che fatica per succhiarglielo. Solo altri due uomini conosco con una cappella ancora piu' grande di quella. "
Silenzio.
"Oh si, Diana. Forse uguale a quella di Antonio. Pensare che la prima volta che dovevo prendere il culo in cazzo di Antonio, mi fu detto che era un cazzo normale.
Normale un cavolo. Quando entro' la cappella, strabuzzai gli occhi e piansi per il dolore."
Silenzio.
"Lo so, lo so. Te lo devo far conoscere. Tu sei piu porca di me. Un giorno ti porto da Angelo e così potra' inserirti nel suo greenbook. Ma non capisco perché Luke non gli ha dato la tua mail?"
Silenzio.
"Ah! Sei stata te a dirgli di non metterla. Ok! Ora capisco."
Silenzio.
"Pure io ho la scuola, ho i figli e un marito. Tu non hai ne' figli e ne' marito perché ti sei separata. Il tempo lo avresti sia per questo e per venire a trovarmi ad Ancona. "
Silenzio.
"Hai ragione! Sorry! Giusto! Non ricordavo di tua mamma. Hai ragione, scusami."
Silenzio.
"Si, si. Te lo dico ora solo perché tu non c'eri. Miseria! Rammento quel giorno come fosse ieri. Mi ha spaccata in due. Sia davanti che didietro. Una faticata farlo entrare nel culo. Menomale che Antonio aveva fatto il suo.
Me lo sono proprio sentito spalancare.
Però, cazzo, quanto ho goduto.
Appena la sua cappella ha sfondato e ha cominciato ad incularmi, ebbi un tale orgasmo che mi feci la pipi sotto.
Mi sfondava le viscere.
Ma che bello che è stato.
Sono stati i 15 minuti di sesso piu intensi della mia vita. Avere quel palo nel culo in quei 3 o 4 minuti finali, mi ha fatto godere due volte, senza contare quella nella my pussy di quando mi ha scopata a pecorina.
Mi sono proprio sentita morire.
Menomale che sono rimasta altri 7 giorni a Londra. Non potevo muovermi. Se ricordi infatti, il giorno dopo non venni a scuola e agli spettacoli seguenti solo spogliarelli."
Silenzio.
"Quando l'ho preso nel culo la prima volta?
Beh, dipende cosa intendi per prendere nel culo?
Se parli di frutti, tra banane, zucchine, cetrioli e simili, presto, molto presto. Come dici?"
Silenzio.
"Si, non ero ancora arrivata a quell'età.
Se poi parliamo di cazzo, il primo a mettercelo è stato il mio ragazzo dell'epoca."
Silenzio.
"Nooo! Non ha avuto affatto difficoltà. La strada era aperta.
É entrato subito e mi è piaciuto tantissimo. Il cazzo è cazzo, non é un cetriolo o una zucchina."
Silenzio.
"Beh, da allora era prassi. In culo lo prendevo sempre. Pensa che all'università avevo una certa fama per questo."
Silenzio.
"Ma certo che scopavo all'universitàe non solo. Che domande mi fai? "
Silenzio.
"Eh si, ero una bella troia all'epoca. Ho cominciato per bene quando iniziai a fare la modella. Era un ambiente particolare. Smisi di fare sesso poi, quando cambiai universita' e arrivò il professore che mi mise incinta. Fu scioccante per me.
Talmente scioccante che ci rimise mio marito. Da allora non volevo sentire parlare di pompini o di concedere il culo. Addirittura di scopare! Avevo persino rinunciato a scopare.
Pensa che a Mauro, la diedi dopo un anno e i pompini ho cominciato a farglieli e a dargli il culo, cinque anni fa."
Silenzio.
"Nooooo! Poi dopo che l'ho ridato a lui non mi sono più fermata."
Silenzio.
"Macché scherzi! Lui di me, di quel periodo, sa di Rashim e altre cose, ma non che la davo via cosi facilmente o che ero brava, molto brava col culo e la bocca. Infatti inizialmente, gli ho fatto capire che per me era la prima volta che lo stessi facendo.
E non solo a lui. Anche a delle mie amiche. Rammento quando me lo mise nel culo. Gli dicevo che mi faceva male e di toglierlo, ma in realta' volevo me lo rompesse.
E i bocchini? Ingoiavo sperma come fosse acqua, ma a loro dissi che non l'avevo mai fatto, quando in realtà ero e sono bravissima a farne.
Però, quando successe quella cosa, ero talmente giu', che non volevo più scopare o fare bocchini e ne' di prenderlo in culo. Ero affranta.
Il dottore mi disse di andare in terapia.
Non volevo più vedere maschi e poi... poi ho incontrato Mauro ad una festa in cui ero andata per sbaglio.
Hai capito Diana? La vita a volte ti toglie e poi ti da.
Si! Dimmi pure?"
Silenzio.
"Ahahah! Ma gli piaccio cosi tanto?"
Silenzio.
"Beh, al tavolo ci sono venuta. Me lo hai chiesto e l'ho fatto. Mi ci sono pure messa a pecorina e gli ho fatto infilare le dita in fica. Anzi, ti dirò, e lo hai visto, che ha iniziato a scoparmi con le dita."
Silenzio.
"Beh! Erail minimo. É un tuo amico e con la tastata ho sentito come stava messo."
Silenzio.
"Ahahah! Già lo hai collaudato te. Va bene! La prossima volta a Londra ci andro', cosi lo faccio contento."
Silenzio.
"No! Non mi interessa abbia i soldi. Io lo faccio solo per sesso e per farti una cortesia. Non lo faccio per soldi."
Silenzio.
"Va bene! Se vorrà farmi un regalino, lo accetterò, ma non lo faccio per soldi. Ringraziando il cielo economicamente stiamo benino.
E comunque le altre volte che ho deciso di fare lo spettacolo finale, tutto sommato mi è andata bene. Bei cazzi, piacevolmente presi nei buchi indicati dal sorteggio.
Sabato è andata male.
É capitato pisellino. Menomale la maxiscopata con Luke che era in camerino ad aspettarmi.
Non ce la facevo piu'. Volevo un cazzo a tutti i costi."
Silenzio.
"Mio marito? Poverino, gli ho detto che ero stanca!
Si, dimmi?"
Silenzio.
"No, con Luke va bene! Scopiamo quando ci vediamo. Ogni tanto mi fa fare la scambista dicendo all'altro che sono la moglie. Ma va bene."
Silenzio.
"No no! Tutto pagato. Albergo e tutto il resto. Ci mancherebbe! Pensa che se non fosse venuto mio marito, avrebbe voluto mandarmi all'altro locale ad Amsterdam, ma gli ho detto che non sarei andata. "
Silenzio.
"Si, come quando andammo insieme."
Silenzio.
"Noooo! Gliel'ho detto che non potevo. Che sarebbe venuto mio marito e che se Mauro non fosse venuto a Londra, sarei dovuta ripartire per Ancona.
Allora mi ha organizzato con il titolare del.......... per farmi fare lo spettacolo davanti a Mauro, spiegandogli che pure mio marito ha il piacere di mostrarmi nuda e di vedermi scopare con altri, ma che non sa nulla della mia doppia vita e che sono, diciamo, tanto, ma tanto troia."
Silenzio.
"Certo Diana. Lo sai come funziona in questi locali. O gli dai te la quota o la paghi in natura."
Silenzio.
"No! Ho fatto tutto il venerdi. Una trentina di minuti. Anzi ti confesso che è stato pure piacevole. Ha un bel cazzo!"
Silenzio.
"Si, mi stava aspettando fuori. Ma che dovevo fare? Non avevo soluzioni. "
Silenzio.
"Si, se fossi rimasta per il weekend avrei fatto la modella per una serata nel suo condominio. Giusto per prendere qualche soldo per la beneficenza. Lo sai che hanno bisogno in quella casa. Ad Amsterdam non sarei andata di certo. "
Silenzio.
"No, sabato mattino non sono andata, c'era mio marito e non ho potuto. No, in Italia non sa niente nessuno della casa. "
Silenzio.
"Lo so Diana! Ma se i soldi del peccato aiutano chi di peccati non ne ha commessi, allora ben vengano. Poi quando sarà il momento, il peccatore ne pagherà le conseguenze. Ma ti ripeto che hanno bisogno e io finche' posso li aiuterò. Anzi, a tal proposito se dovesse essere con il tuo amico, gli farò staccare un assegno per loro."
Silenzio.
"Diana, lo sai che non mi piace fare la modella, ma te lo ripeto: hanno bisogno e in questo momento posso solo aiutarli così! "
Pausa.
"No, non posso. Tra il mutuo, le rate dell'auto e altre spese non posso far uscire soldi dal conto. Mauro mi chiederebbe dove vanno a finire e scoprirebbe tutto. Ho qualche soldino da parte, per le piccole necessità e qualche volta gli lascio anche quelli. "
Silenzio.
"Mi chiedi di Richard? Di Richard che vuoi ti dica. Ho dovuto dire un'altra bugia a mio marito, ma a me Richard piace. A Richard ho semplicemente detto che io amo Mauro e non cerco divorzi o separazioni. Io mi tengo stretta la mia famiglia e lui la sua. Se gli sta bene solo sesso, allora continuiamo, altrimenti tronchiamo. É dal 2001 che scopiamo e non penso che sul sesso con me si possa lamentare."
Silenzio.
"Cosa ha detto? Secondo te cosa può aver detto? Abbiamo scopato il pomeriggio e la sera, dopo che io sono andata via da casa tua. Lui é uscito e mi ha raggiunto. Abbiamo scopato e scopato. Anzi, più che scopato, ha voluto il culo. Mi ha inculata in auto per 10 minuti. Lo capisco, poverino! La moglie il culo non glielo da e lo vuole da me, che al contrario di Lilly in culo ce lo prendo perché lo adoro. Capirai! Mi ha fatto una sborrata dentro per quanto fosse carico che lo sperma mi è uscito pure il mattino seguente.
Il pomeriggio in bocca me ne ha lasciato talmente tanto che ho dovuto inghiottire due volte. Vabbè, poi ha quella mania. Gli piace pure vederlo uscire piano piano dalla mia figa, ma stavolta non l'ha voluta. Sono tutti malati questi uomini."
Silenzio.
"Ma quale preservativo Diana. Mi piace farmi riempire."
Silenzio.
"No no! Stavolta le pillole non le ho dimenticate e le ho prese regolarmente."
Silenzio.
"Nooooo! Quella volta é stato un coglione Richard. Mi disse quella cazzata che gli aveva fatto fare la moglie e non era vero.
Ho fatto un male terribile a mio marito e non so ancora come abbia potuto perdonarmi.
A volte sono proprio una stronza! Però a me il cazzo piace e me lo cerco."
Silenzio.
"Daiii! Non ci credo! Ti ha chiesto dove andavamo la sera quando uscivamo insieme? E tu cosa gli hai risposto? "
Silenzio.
"Hai fatto bene a dirgli cosi."
Silenzio.
"No, con Luke é come con Richard. Gli voglio bene, ma non lo amo. Pure con lui é solo sesso e niente altro. "
Silenzio.
"No! Assolutamente no! Non ci penso neanche con l'anticamera del cervello.
Mio marito é mio marito. Lo adoro e sono innamorata pazza di lui, ma non riesco a non dirgli bugie. Mi eccita terribilmente a livello sessuale.
E poi stamattina, in merito a diventare attrice porno, mi ha fatto una domanda che giustamente io non mi sono mai posta e...
Un cellulare che squilla!?
Diana, ti richiamo. Ciao."
Cazzo! Il cellulare! Ho dimenticato di spengerlo. Vado di corsa verso la porta di ingresso, dove ho lasciato le chiavi di casa, dell'auto e il cellulare.
Esco dalla porta, vado al cancello e suono, facendo finta di essere appena arrivato. Dieci secondi e mia moglie apre.
"Mauro che é successo?"
"Sono dovuto tornare indietro. Ho dimenticato gli schemi, il cellulare e le chiavi di casa."
Con un dolore immenso nel cuore, ho dovuto far buon viso a cattivo gioco ma forse non l'ha bevuta perche' mia moglie ha fatto una faccia strana.
"Ciao Fede, a stasera."
"Ma manco un bacio mi dai? "
"É tardissimo, devo correre. Chi mi ha cercato? Lino. Lo richiamo. Ciao."
Cazzo! Ho fatto tardi. Il capo oggi mi si incula. Vabbè, tanto il capo é Marco. Vorra' dire che oggi andro' piu veloce. Non lo faccio mai, ma oggi devo correre.
Mentre sto andando di corsa a lavoro...
Lo avevo detto. Lo sapevo! Lo sapevo! Ancora sto cazzo di Richard. Ma che cazzo gli costa dirmelo.
Poi tutte le altre porcate a Londra.
Imbocco la provinciale e spingo un pochino sul gas. Sono in ritardo. Non mi è mai successo, ma dovevo sentire Fede. Peccato che il cellulare ha squillato.
E vabbè, spero non abbia capito che l'ho ascoltata dall'inizio della telefonata.
Poi quel discorso: hanno bisogno! Finché posso lei li aiuterà! Ma di chi stava parl...
Oggi è il 30/06/2004.
"Signore! Signore! Mi sente?
Come si chiama? Qual'é il suo nome?
Mi risponda? Forza ragazzi! Di corsa in ospedale!
Mettigli subito la flebo e l'ossigeno.
Dai, dai, accendi questa cazzo di sirena. Corri, corri! "
Il buio!
Apro gli occhi. Non sono in camera mia. Dove sono? Perché é buio?
Provo a muovermi. Cazzo! Che male, che male!
C'é una donna seduta affianco a me su una sedia e mi tiene una mano. La sua testa poggiata sul letto.
Non so chi sia.
Un colpo di tosse e un dolore tremendo al torace.
Ho un braccio con un ago infilato e l'altro é sollevato ed immobilizzato.
Un mal di testa incredibile!
Si sta facendo giorno. Dalla finestra vedo uno spiraglio di luce, ma benché sia solo uno spiraglio, mi da enormemente fastidio.
Provo ad alzarmi ed urlo per il dolore al torace.
La donna al mio fianco si sveglia di soprassalto.
"Mauro! Mauro!"
Spinge un pulsante da una console sul letto.
Mauro? Chi è Mauro? Ma lei chi é? É una bella donna, ma non la conosco.
Nella stanza entra un'infermiera.
"Ha riaperto gli occhi. Ha riaperto gli occhi."
"Non avevamo dubbi. L'importante non li abbia chiusi dopo l'incidente, signora. Stia tranquilla."
La donna comincia a piangere.
Gli scendono dei lacrimoni incredibili.
"Devo telefonare, devo telefonare a tutti."
Io guardo l'infermiera e a bassa voce riesco a malapena a dirle: "Incidente, che incidente?"
"Non ricordi nulla, vero?"
Oscillo la testa in segno negativo.
"Beh, piano piano riacquisterai la memoria. Non so quando, ma la riprenderai. Forse ti scorderai qualcosa, ma non importa. La cosa fondamentale é che tu sia ancora vivo. Tua moglie non ti ha lasciato un attimo. É stata sempre qui, in questi 2 giorni."
Due giorni? Mia moglie? Sono sposato?
"Aspettiamo il dottore e vediamo cosa dicono dopo.
Forza Mauro. Ringrazia il fisico che hai. Un altro sarebbe morto al posto tuo."
Mauro, mi chiamo Mauro. Ora ricordo. Arriva la donna. Piange ancora, ma é felice.
Si avvicina al letto e comincia a baciarmi.
"Mauro, amore mio. Come stai? Come ti senti?"
A voce bassa: "Male, sto male. Mi fa male tutto. Ma tu chi sei?"
La donna spalanca gli occhi, guarda l'infermiera e...
"Non ricorda? Non ricorda nulla. Non sa chi sono? No, Signore, per favore no! Questo no!"
"Stia tranquilla signora. É normale. Può essere una perdita di memoria momentanea o di diversi giorni o settimane, ma prima o poi tornerà. Tranquilla! Non si può certo scordare di una bella e brava moglie come lei. Se ha delle foto dei suoi figli gliele mostri."
Prende il portafogli e con la mano tremante tira fuori una foto. Me la mostra dicendo due nomi.
"Sai chi sono, Mauro?"
Con difficoltà e a bassa voce le dico: "Si, lo so chi sono."
Rammento le cose fatte con loro.
"E Marco e Lino. I tuoi colleghi di lavoro. Sai chi sono?"
Muovo la testa in segno negativo.
"Sai dove lavori e cosa fai?"
A bassa voce: "No."
"Ricordi dove abiti?"
"No. "
"Non si ricorda. Non ricorda."
E torna a piangere.
"Signora non lo faccia stancare. Stia tranquilla, gli dia tempo e si ricorderà di tutti."
Entra in stanza un signore. É Marco. Lo riconosco. É il Marco di cui parla la donna.
Subito l'infermiera: "Signore non si puo entrare."
"Lo so, mi perdoni. Ma io non posso non entrare, devo vederlo e poter dire agli altri che Mauro é con noi."
"Va bene. Non piu di 10 minuti. Poi esca."
E l'infermiera lascia la stanza.
Provo a chiamarlo: "Marco. Marco."
"Mauro, amico mio! Ci sei!? Forza e guarisci presto. Lino ti da un abbraccio e anche la squadra. Appena si puòentrare, verranno a trovarti."
"Grazie! Lino. Lino e Clara. I gemelli. Ricordo, li ricordo."
"E questa stupenda signora, chi è? La conosci? "
"No! Non ricordo, non so chi è."
Marco rimane in disparte insieme alla donna che è tornata a piangere. Chiudo gli occhi. Ho un senso di pesantezza e stanchezza. Ho sonno!
Sento la donna che parla con Marco.
"Marco, non si ricorda di me! Non sa chi io sia! "
"Dagli tempo Fede, vedrai che ricorderà!"
"Credo sia stata colpa mia, credo che questo incidente sia stata colpa mia."
"Perché dici questo?"
"Il giorno che é successo lui era uscito per venire a lavoro. Io mi stavo facendo un bagno e credo abbia sentito un discorso che stavo facendo con una mia amica.
Poi ho sentito un cellulare squillare, mi sono asciugata per vedere e il videocitofono ha suonato. Era Mauro che era tornato indietro per prendere il cellulare e i documenti che si era scordato. "
"E allora? Fede, ci puo stare! "
"Mauro in vita sua non ha mai dimenticato né le chiavi di casa, né il cellulare, ma soprattutto, visto che era partito da piu' di 50 minuti non poteva di certo aver dimenticato le chiavi dell'auto. Giusto?
Erano sulla console, vicino la porta di casa. Le chiavi dell'auto, quelle di casa e il cellulare.
Erano li, Marco! Erano li!"
"Magari aveva preso la seconda chiave. Che ne sai? Ma poi di che stavi parlando con la tua amica? "
"Di sesso, Marco. Di sesso! Maledetto sesso! Colpa mia e di questa malattia."
"Dai, stai tranquilla. Tutto si sistemera'. Avverto Marisa."
"Già l'ho fatto io. Ho avvertito pure Lino. I miei e i suoi genitori e i ragazzi."
"Ok. Allora io vado. Lascialo riposare e vedrai che si ricorderà presto anche di te. Se tu avessi visto l'auto, é già un miracolo che lui sia qui. Ciao Fede."
Ho gli occhi pesantissimi, ma prima di addormentarmi sento una voce.
"Mauro! Mauro, amore mio. Non mi importa se hai sentito tutto. Non mi importa di quello che accadra', ma ti prego, torna quello di prima. Ricordati chi sono io. Ricordati di me. E se insieme a questo ti ricorderai di quello che ho detto, va bene lo stesso e ne pagherò le conseguenze."
La sento pregare e io crollo.
Quando riapro gli occhi lei é ancora li.
E ci rimane per altri due giorni.
Ma non ricordo chi sia.
Poi un mattino apro gli occhi e lei non c'é.
C'é un uomo. É Lino. Lo riconosco. Ci mettiamo a chiacchierare per un'ora e poi lo mando via.
Il pomeriggio é orario di visita credo, poiché a turno entrano un po' tutti per un paio di minuti. I miei genitori e i miei suoceri.
Inizialmente non rammento, poi piano piano mi sono tornati tutti in mente. Lino e Clara, Marco e Marisa, Luisa con Stefano. I giorni a seguire i ragazzi della squadra e anche il grande capo in persona, oltre ad Ale e Manu con Luca e Stefania.
Ma la donna, questa bella donna bionda che tutti dicono essere mia moglie, non la ricordo proprio.
Dopo 12 giorni di ospedale mi fanno uscire. Tanto le 5 costole fratturate guariranno col tempo e a casa.
I vari esercizi posso tranquillamente farli a casa con la dovuta cautela. Per la frattura al braccio serve tempo e fra 14 giorni lastra.
La commozione non da piu' problemi a parte la memoria e la vista che ogni tanto si offusca. Ma i medici hanno detto che serve solo tempo.
Torniamo a casa con Marco che ci accompagna.
Gli chiedo dell'auto.
"Mauro, quale auto? Forse non sai che tu sei stato miracolato. Qualcuno ti ha dato una mano. Il camion ti ha centrato in pieno e ha fatto cappottare la tua macchina. Forse andavi pure veloce, non lo so.
La cintura, l'airbag e il tuo fisico hanno fatto il resto.
Federica ti è sempre stata vicina in questi giorni, sempre!
Ti ama da impazzire. Non si é mai scollata da quella poltroncina in ospedale. Lo ha fatto solo per venire a cambiarsi e a lavarsi e a dormire un paio di notti perche' era stanca e Marisa e Clara si sono arrabbiate e hanno dormito con lei. Cerca di ricordarti, mauro, fai uno sforzo?"
"Marco, ci provo, ci provo ma non rammento. Mi viene sempre in mente un solo nome e una città, ma non so il motivo."
"Che nome? Che città?"
"Richard e Londra."
Arriviamo a casa.
Fede scende dall'auto per aprire il cancello e la porta, ma noto che ha pianto.
"Andiamo, ti porto a letto." Mi dice Marco.
"Siete soli, tanto é inutile gli altri stiano qua. Quando fra due settimane toglierai il gesso al braccio, partirete per il mare e continuerai la tua convalescenza.
Le costole hanno bisogno di tempo, ma credo gia' che tu stia un pochino meglio.
Se c'é bisogno di qualcosa, chiamate.
Ricorda Mauro, siete soli e sono convinto che quando la vedrai nuda, ricorderai tutto.
Scendo. Vado a salutare Fede e torno in azienda. Ciao Mauro."
Cinque minuti e sale Fede.
"Eccomi mauro, ti serve qualcosa?"
"No grazie. Tranquilla, sto bene."
"Ne sono felice."
E scoppia a piangere.
"Perche' piangi?"
"Ho creduto di perderti. Quando la polizia mi ha chiamata e ha detto che eri stato vittima di un grave incidente e che l'ambulanza ti aveva portato in ospedale, ho temuto, ho temuto di perderti. E non lo avrei sopportato. Perché se fosse accaduto sarebbe stata tutta colpa mia."
"Perché colpa tua? Non capisco! "
"Cosa ricordi dell'incidente?"
"Nulla!"
"E di prima dell'incidente?"
"Niente lo stesso."
"Allora non ricordi nulla di prima e dopo dell'incidente, però ricordi Richard e Londra? La colpa èmia! Sono io la responsabile. Stronza che sono.
Tu ricordi chi é Richard?"
"No."
"Ti ricordi che siamo stati a Londra e di quello che mi hai fatto fare con la mia complicità ?"
"No, non rammento. Non ricordo proprio."
In realtà la memoria mi é tornata dopo 5 giorni. Ricordo tutto. E so anche che Fede é mia moglie. E con il ritorno della memoria, mi sono anche ricordato di che moglie troia che ho e di tutto quello che ha fatto. Ma questo lei non lo sa e ancora per un po' non lo saprà. Voglio vedere dove arriva e quindi devo continuare la mia farsa.
"Hai Londra e Richard in testa ma non sai perché?"
"Si!"
"Lo vedi che é colpa mia."
"Non capisco perché é colpa tua?"
"E di Samir Mauro? Sai chi é Samir?"
"Samir?! Chi é Samir?"
"E di Omar? Rocco, di Rocco? Ti rammenti?"
"No. "
"Mauro, sai che... no, aspetta. Dammi 5 minuti e torno."
Esce dalla stanza e mi ritorna dopo 5 minuti completamente nuda con scarpe col tacco ai piedi e lei completanente truccata come una prostituta.
Cazzo! Se Me la ricordo. Me la ricordo benissimo! Che grande fica che é !
"E allora che ne pensi della tua mignotta?
Ora ti racconto e dal rigonfiamento che sta ingrossandosi credo che la tua vista stia migliorando.
Allora Mauro, devi sapere che a te piace vedermi scopare con altri uomini e Samir é uno di quelli che mi scopa.
Anche Richard lo era. E a te non piaceva affatti lo facesse. Ti avevo detto che non lo avrei piu visto e invece ti ho mentito.
L'ho incontrato ancora a Londra, perché io ci devo andare per lavoro.
E ci ho scopato ancora! Si é vero. Avevi ragione. Ho fatto sesso con Richard due volte.
Poi sei venuto te e ho fatto uno spettacolo soft e hard in un club per spogliarelliste, con te presente e ti è piaciuto vedermelo fare.
Ricordi che mi ha scopata un signore con un cazzetto? Scopata! ? No scusa, inculata. Mi ha inculata.
Ma non l'ho manco sentito, perché tua moglie, da grande troia che é, adora il cazzo grande. Più é grande e meglio é.
Ma ora ti dico che con Richard ho chiuso definitivamente. Se ci incontreremo, lo faremo solo per lavoro e niente altro.
Perdonami! É servito quel che ti è successo per farmelo capire. Te lo prometto e spero che tu possa al più presto ricordarti di me. Non farò più sesso con Richard. "
"Non ricordo ancora chi tu sia, ma credo a quello che mi dici. Però, se posso, vorrei toccare queste due enormi bombe che hai?
E non so se fai i pompini, ma da quello che dici penso di si, mi piacerebbe molto tu me ne facessi uno. Magari fare scopare anche me, invece di Richard soltanto. Vederti nuda mi ha fatto eccitare terribilmente."
Sorride!
"Certo che li faccio i bocchini e ingoio pure. Oltre a questo faccio pure altro. Aspetta, ti spoglio e faccio attenzione al torace."
Mi toglie tuta e mutanda e comincia a succhiarmelo. É celestiale sentire l'umidita e la saliva della sua bocca che avvolge la mia cappella. La sua lingua che gioca con il frenulo. Mi sono ricresciuti i peli. So quanto a lei non piacciano, ma stavolta non le frega nulla, continua a succhiare."
"Federica, tu pensi che se ti vedessi scopare con Samir potrebbe tornarmi la memoria?"
Lei interrompendo il pompino, togliendosi le scarpe col tacco e salendomi a cavallo sul cazzo...
"Non lo so, ma se vuoi possiamo provare. Anzi, per te, ma solo per te, visto che mi hai fatto scopare pure da un algerino e un negro, solo per te, per farti tornare la memoria, potrei farlo con tutti e tre."
"Cazzo! Potrei vedere mia moglie, perché dicono tu sia mia moglie, scopare con tre uomini?"
"Perché no! Se servisse per farti tornare la memoria lo farei pure con quattro, perché no!
Domani li chiamiamo e adesso fammi finire il lavoro che ti sto facendo.
Ti piacerebbe vedermi scopare con quattro uomini, vero maiale? Sono proprio una troia. Una grande troia. E lo faccio solo per te!"
Lo fa per me? Ma lo fai per te, non per me. Sento un po di dolore al torace, ma quel caldo che avvolge il mio cazzo é stupendo.
Giuro che stavolta la faccio inculare da Samir. Deve prendere tutto quel cazzo nel culo cosi la smette di prendermi per i fondelli. Godi troia, godi pure te. Ti piace, eh. Voglio proprio vederti con quattro cazzi nei buchi e piena di sborra, senza preservativi. Ti devono riempire vacca.
"Aaahhhhh! Ti riempioooooo!"
Una sborrata fantascientifica la riempie, poi si alza e prosegue con la bocca.
"Ti è piaciuto?"
"Si! Molto! Sei veramente brava Stasera lo rifacciamo, se ti va?"
"Certo! Tutto quello che vuoi. Stasera ci mettiamo d'accordo per la gang. Devi ritrovare la memoria. A proposito, fermiamoci a tre. Quattro sono troppi. Vado a lavarmi e poi lavo te."
Wow! Come in ospedale. L'infermiera mi lavava con la spugna e a volte, per modo di dire, sempre quando mi lavava, il cazzo saliva. Avrei voluto dirle di farmi una sega ma che ne so di come l'avrebbe presa. Quando veniva a lavarmi aveva il camice sbottonato e a volte mi ha mostrato pure una mezzatetta. Secondo me, se glielo avessi chiesto, di notte, magari quando non c'era mia moglie, qualcosa mi avrebbe fatto. Avrà avuto 50 anni, ma o la fame di sesso o qualcos'altro, ma io me la sarei scopata.
La sera bissiamo, ma deve lavorare lei perché io ho un po' di difficoltà nel movimento e anche nella respirazione e il dolore c' é. Fa tutto lei e si autoincula pure. Finito il tutto, solita storia, lavaggio e a letto a chiacchierare provando a farmi tornare la memoria.
"Mauro per l'incidente ci ha pensato Lino. Hanno messo un perito, ma l'autista del camion ha ammesso che la colpa é stata sua. Il mezzo non ha frenato e gli si è bloccato lo sterzo. Forse aveva un guasto al sistema frenante, non lo so.
Se vedessi la tua auto, anzi quello che rimane della tua auto, é meglio dire.
Sei ancora pieno di ferite al volto e sul corpo.
Grazie al cielo qualcuno ti ha aiutato."
"Ascolta Federica. Ti chiami Federica, non mi sono sbagliato? Giusto?"
Si rattrista e ha gli occhi lucidi.
"Ancora cosi? Pensavo che qualcosa ti fossi ricordato. Almeno il mio nome, solo quello."
"Dammi tempo! Speriamo che quello che farai con questo Samir, il negro e l'algerino, risolvano il problema di memoria."
"Ma non ricordi manco i loro nomi?"
"No!"
"Bene! Visto che dovrai chiamarli o mandargli un messaggio te con il tuo cellulare, te li dico io: Pascal e Omar.
Oh cazzo. Il tuo cellulare! Il tuo cellulare si é distrutto nell'incidente. Non hai piu i numeri."
"Se non sbaglio, oltre al cellulare li scrivevo pure su un'agenda nel mio studio. Quello di Pascal é insieme a Isaac."
"Li scrivevi su un'agenda che é nel tuo studio? Pascal insieme a Isaac?
Non ricordi il mio nome, però ti ricordi che hai un'agenda con i nomi scritti nel tuo studio. Non ricordi il nome di tua moglie, pero' ti ricordi di Isaac."
Sorrido.
"Ma tu! Ma tu! Farabutto! Farabutto! Mi hai presa per il culo fino ad oggi."
"Ahi ahi.! Fai piano, fai piano! Ohi, che male, cavolo! "
"Scusami, scusami!"
Si mette al mio fianco.
"Quandi ti sei ricordato di me?"
"Dopo cinque giorni. Come posso dimenticarmi della mia stupenda moglie."
E torna a piangere.
"Ora però non cambiare idea. Voglio vederti fare quello che hai detto."
"Si Mauro. Te lo meriti. Lo faccio e se riesco me lo faccio mettere al culo da Samir pure. Lo faccio solo per te perché lo meriti e per quello che ho rifatto. Ci sono cascata nuovamente. Ti chiedo scusa."
"Poi ne parliamo di questo."
"Va bene Mauro, ora dimmi la verità cosa ti ricordi di prima dell'incidente?"
"Solo che ero tornato a casa per prendere qualcosa, ma non rammento cosa. Ti ho suonato per entrare perché non avevo le chiavi e.... "
"Mauro, dentro questa casa basto io a dire bugie. Dimmi la verita'. Mi hai sentita al telefono con Diana, vero?"
Annuisco con la testa.
"Hai sentito quello che stavo dicendo con lei, vero? Mi hai sentito parlare di Richard? E di quello che ho fatto con lui a Londra. Hai sentito solo il discorso di Richard o anche tutte le altre stronzate che ho detto a Diana?"
"Perché cosa vi siete dette prima? Io quando sono entrato stavate parlando di Richard."
"Della scuola e di altre stupidaggini, poi é uscito fuori il discorso di Richard."
Ancora nasconde le cose. Ok. Allora mi adeguo e sfrutterò a mio favore tutto quello che so.
"Va bene! Tranquilla! Perché tremi? Non fa freddo. Ma chi é questa Diana?"
"Diana é una mia collega professoressa. Conosce tutta la storia che ho avuto con Richard. E tremo perché ho paura della tua reazione. Mi hai perdonata una volta e non credo tu possa farlo la seconda."
"In effetti. Certo che però non ti comprendo. Ti ho detto che se vuoi scopare con Richard puoi farlo, basta che tu non mi prenda per il culo, se non sbaglio. Almeno questo ricordo. "
Mi guarda con gli occhi lucidi.
"Federica ti comprendo. Ti piace fare sesso con lui e mi sembra stupido vietartelo."
"Si Mauro. Però tu mi hai detto che a te da fastidio sapere che scopo con lui e cosi ho preferito non dirtelo."
"Si, mi da fastidio, tantissimo. Ma questo è successo perche' me lo hai fatto odiare te. Sai, quando vi ho sentito fare quei discorsi in giardino ho avuto una paura terribile. Una tremenda paura di perderti. Ed é stata come una coltellata al cuore."
"Non ti lascerei mai Mauro. Sei la mia vita. Morirei senza di te. Non puoi capire quando mi ha chiamato la polizia e mi hanno detto dell'incidente. Non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata. Ho dovuto chiamare Marco, farmi venire a prendere e portarmi in ospedale.
E quando ti ho visto, mi hanno sorretto Marco e Lino perché sono svenuta."
"Ma che ci vedi in Richard?"
"Non lo so! Sai quando a volte hai un attrazione per un uomo. Non so che dirti. Mi piace! Non ha un grande cazzo! Mi piace farmi scopare da lui."
"Ok. Te lo ripeto. Quando vai a Londra e ti chiamo è sufficiente che tu mi dica: Mauro stasera sesso con Richard.
Ah, prima che dimentichi, sei rimasta incinta perché avevi dimenticato le pillole qui?"
"Già! Che cretina. Perdonami! Ma mi sono fidata di lui. Mai pensavo che idea avesse in testa. La vasectomia! Fanculo a lui."
"Credo che Samir godrà parecchio quando te lo metterà nel culo. Piccolo sacrificio per farsi perdonare."
"Mauro, ci provo, ma se mi fa male, per favore chiedimi un'altra cosa, se invece entra, tranquillo, mi faccio inculare perche' piace pure a me. Devo farmi perdonare.
Cosa vuoi per cena?"
"Quello che vuoi. Va bene tutto. Se mi aiuti scendo anche io perché sto meglio in piedi che sdraiato."
A cena...
"Mauro, ho annullato tutto con la mia amica. Niente Firenze. Ci si andrà."
"Ma no Fede. Perche l'hai fatto?
Tra due settimane io starò benissimo."
"Mauro non dire cazzate. Le costole non si saldano con 10 giorni. Quindi aspettiamo che tu faccia la lastra al braccio per togliere il gesso e poi partiamo per il mare. Quest'anno non potra' chiamarti nessuno e finalmente tirni a chiamarmi Fede."
"Va bene, facciamo cosi, però ad un patto. Se in questa settimana sono autosufficiente, tu vai a Firenze con la tua amica."
"Mi vuoi proprio cacciare da casa? Va bene!"
"Sai che ci sono Yvonne con John e un loro amico alla villa di Andrea?"
"No, me lo hai detto ora. E quindi?"
"Devo farmi perdonare. Occhio non vede cuore non duole."
"Mi vuoi mandare Yvonne? No no! Per carità! In queste condizioni cosa le dico o cosa le faccio? Tranquilla e non preoccuparti. Se mi servisse qualcosa chiedo a Lino o a Marco."
"Non ci sono. Marco parte per due settimane e va con Marisa alle Seychelles e Lino e Clara, sono andati sulle dolomiti a casa di uno zio di Lino. Sei solo!"
"No! C'é Luisa. O é partita anche lei?'
"Si, Luisa é qui e c'é anche Stefano. Va bene, vediamo. Ma lo faccio solo per non perdere i soldi.
A proposito! Credo tu abbia bisogno di una macchina nuova."
"Fede tu sai come la penso con le auto. Per me sono soldi buttati. Me ne comprerò una di seconda mano."
"E se chiamassi a Roma per vedere se hanno qualcosa di buono? "
"Vuoi andare a farti un altra scopata con il titolare dell'autosalone?"
"Noto che hai riacquistato pienamente la memoria. No, non ci penso proprio! Ora mi interessi solo tu. Voglio solo trovarti una vettura. Magari quando andiamo giu' ti porto a vederla?"
"Va bene! Dai chiama! Un audi, lo sai che sono fissato con le audi, però mi piace pure quella macchina strana che sembra un delfino. La multipla, si la multipla! Ma non la voglio nuova. Mi andrebbe bene un buon usato. Non mi va di spendere soldi per un auto che lascio in azienda. Dobbiamo finire di pagare il mutuo. Vedi te."
"Ok. Domani giri di telefonate per l'auto. Ora finiamo di mangiare."
"Si. Mi sta venendo pure sonno e sono stanco."
"Non vuoi giocare di nuovo?"
"Ti ringrazio, ma non riesco proprio. Non ti aiuto neanche a sparecchiare la tavola, se permetti vado a dormire? Tu fai quello che vuoi. Telefona a Diana o a Richard se preferisci, io salgo."
"Tu non devi fare nulla. Ci penso io. Chiamare Richard!? Non ci penso proprio. A Diana puo darsi. Ma prima chiamo i ragazzi e gli dico che stai bene. Poi vedo se chiamare Diana o vedere la tv o mettermi al pc. Buonanotte Mauro."
"Ok. Buonanotte piccola."
Salgo piano piano le scale. Fa un male boia ancora. Incredibile non le ho detto nulla, anzi l'ho invogliata a scopare con Richard. Devo proprio essere un coglione.
É questa cazzo di miscela tra gelosia e la voglia di vederla scopare con altri.
Certo é che a me questa donna piace e anche tanto. Vabbè, come ho detto pure a lei. La vita é questa. Continuiamo il gioco finché io lo voglio o lei vorrà. E se uno dei due dicesse stop e a l'altro, per un motivo o per un altro non andasse bene, si vedrà il da farsi.
Al mattino seguente mi ritrovo la colazione in camera con lei nuda.
E all'altra scopata. Un po' dolorosa ma gran bella scopata. Non vedo l'ora di potermi mettere dietro di lei e fotterla a pecora, ma a sentire il dottore, almeno altri 40 o 50 giorni servono per far saldare le costole.
Poi verso le 10 mi dice che esce per andare a fare la spesa e comprare alcune cose per la casa.
"Se hai bisogno, telefonami da casa."
Ne approfitto per accendere il pc e andare a vedere la mia posta, ma soprattutto la sua.
Cazzo! Ha fatto una pulizia completa. Ha cancellato tutte le mail fino al 30 giugno.
E non sono neanche nel cestino. Sono arrivato tardi.
Controllo le altre. La prima, guarda un po' di chi é? Dello stronzo. É del 4 luglio.
Quindi di dopo il mio incidente.
La apro col batticuore E quando lo faccio, mi trovo una bella sorpresa. Una fantastica sorpresa che mi fa molto felice.
Lei gli comunica che ho avuto un incidente. Un brutto incidente. Che ha avuto una paura terribile, il terrore di perdermi per sempre. Che non mi ricordo di lei ed é disperata.
E cosa gli risponde Richard. Che gli dispiace che io sia ancora qui, perché in caso contrario loro avrebbero potuto fare quello che avevano deciso di fare in passato. Gli dice che é meglio che io non ricordi chi sia lei, cosi magari vuole cambiare vita e separarsi da te.
A questa risposta mia moglie si é trasformata e glielo ha scritto in italiano: Richard hai rotto il cazzo! Ti ho sempre detto che il nostro era ed é stato un rapporto lavorativo e di sesso. Se tu ora avresti voluto che mio marito non ci fosse piu per coronore quello che solo tu volevi, ti dico subito che da ora in poi, il nostro rapporto sarà solo lavorativo e niente altro. E solo perche' ho promesso al mio preside e ai genitori che sarei stata io la coordinatrice del progetto per i prossimi cinque anni.
Di certo tra te e Mauro, preferisco Mauro e non di certo uno spocchioso professore come te.
Un coglione! Ricorda Richard, io di te so tante cose che se le sapesse Lilly divorzierebbe all'istante facendoti perdere il posto di lavoro e i figli, visto che chi comanda la dentro é suo padre. Non farmi incazzare! Abbi un po' di dignità e comportati da uomo. Sono stata con te ancora perche' sono buona e ti sei messo a piangere. Ma da oggi in poi, basta! Anzi, da oggi in poi, cestinero ogni tua mail.
E scusa la volgarità di prima. Non é da me. Ma sinceramente ora mi hai rotto proprio i coglioni. Quando tornerò a Londra, se vorrai parlare con me, lo farai solo dandomi del lei. Ricordati di Lilly e di quello che potrei fare. E ora, vai a fanculo, testa di cazzo che non sei altro."
Ho gli occhi accesi di gioia per la risposta di Fede. Credo veramente che stavolta questa storia sia finita e ne sono felice.
Poi ci sono le altre mail. Quella ad Atsushi che gli dice che non puo andare a Firenze per quello che mi é successo.
Con lui che le dice di non preoccuparsi e che la mia salute ha la precedenza su tutto.
Gli dice di pensare a me facendomi gli auguri di pronta guarigione.
Mi piace questo cinese. Bravo!
Quella di Angelo che gli comunica il mio incidente con lui che risponde subito, di non preoccuparsi per gli spettacoli o di fare la prova con i quattro. E che appena sta un po' tranquilla la chiama. Oltre a fargli gli auguri per una mia pronta guarigione.
Luke! Con Luke stessa cosa. Luke gi dice di pensare a me e infiniti auguri. Spera si risolva tutto molto presto e che avrebbe un' idea su di me. Che quando si rivedranno gliene parlerà.
Cazzo! Si scoperanno mia moglie, però a parte lo stronzo, gli altri più che a lei, si sono interessati a me. A una mia pronta guarigione. Questo mi fa piacere. Chissà che cavolo di idea ha su di me Luke? Oh cazzo! Spero non voglia incularmi. Non ci penso proprio.
Sarò pure un cuck cornutone, ma in culo no, non ce lo prendo di sicuro. Inculasse mia moglie, io non ci tengo. Ahahah!
Continuo con le mail.
Sempre i locali: credo dalla spagna perche' scritte in spagnolo e mia moglie risponde in inglese. Amsterdam, Londra, Parigi, e toh, questo mai sentito, da Monaco di Baviera. E un altro a Berlino, per una specie di inaugurazione. Un nuovo club. La vorrebbero come spogliarellista e protagonista in una delle loro dark room.
Che cazzo é una dark room? Boh! Chi lo sa se Fede lo sa? Domanda stupida! Vuoi che Fede non lo sappia.
Oh bene! Per ora ha dato tutte risposte negative. Menomale!
Le altre sono di Mike, di Big dick e Miss pussy.
Vado a leggerle. Vabbe', Mike e Big dick per un incontro. Ma lei spiega la situazione e loro fanno gli auguri.
Miss pussy invece, scritta in un italiano da quinta elementare, credo sia proprio Diana.
Fede le spiega che ringraziando il cielo ho sentito solo la parte di Richard e non tutto il discorso precedente. Stavolta é andata bene. Gli dice che ha rotto definitivamente con Richard e dopo le assurde parole che ha detto, vorrà incontrarlo solo per lavoro e con altre persone e che appena possibile la chiamera'.
La saluta ringraziandola per gli auguri di pronta guarigione.
L'ultima mail è per Samir. Gli comunica della mia situazione e gli chiede se é disposto a una serata di sesso con lei, insieme ad altri due uomini. Un nero e un algerino.
La risposta di Samir ancora non c'é.
Vorrei chiamare Angelo per sapere alcune cose ma non ho più il cellulare e non posso di certo chiamarlo con quello di casa.
Chiudo il pc e torno in salone. Non mi va piu di stare sdraiato.
Non faccio in tempo a mettermi seduto che suona il videocitofono.
Con fatica mi alzo e vado a vedere. Sono Luisa con Stefano.
Apro.
Subito i saluti e i baci di Luisa e la stretta di mano col sorriso di tutti e due, felici di vedermi ancora vivo.
"Ragazzi, se mi avesse abbracciato Stefano, mi avrebbe distrutto."
E giu a ridere.
"Luisa tu sai tutto di questa casa, vai a prendere quello che volete."
"Caffè, Mauro. Vado a fare un caffè. E prima che io dimentichi, Fede mi ha chiamato dicendomi che visto che stavamo venendo da te, di portarti queste due cose e che sarebbe tornata entro un paio di ore."
"Cosa è?"
Mi risponde Stefano.
"Un regalo di cui ha bisogno."
Scarto!
Un cellulare! Ha ragione! Ne ho proprio bisogno. Chissa quanto lo ha pagato? A me basta solo ricevere chiamate e telefonare. Piu i messaggini.
"Mauro..."
"Dimmi Stefano."
"Tua moglie stravede per te. É una grande donna, nonche' una grande insegnante. A scuola vorrebbero tutti lei come professoressa.
Io credo che tutti gli uomini che la conoscono la vorrebbero al loro fianco, ma io sono felice che sia al tuo fianco, perché pure te sei una grande persona. Grazie! Grazie per l'aiuto che hai dato a mia sorella. Grazie!"
"Stefano tranquillo. Per me, anche se conosco da poco Luisa, non so perché, é diventata come una sorella."
"Vi porto il caffè. Mauro a te un cucchiaino di zucchero e a Stefano senza."
"Grazie Luisa."
Stefano ha quasi interrotto gli incontri con Fede. Potrei dirgli vai tranquillo, scopatela e mettiglielo pure in culo, ma dopo sputtanerei Fede che gli ha detto che io non so nulla. Meglio stare zitti. Prima o poi dovràscaricare i coglioni in qualche maniera. Non capisco una cosa. John é amico di Andrea, possibile che non gli hanno detto che Yvonne ha scopato con me? Dovrei chiederlo a Fede.
"Stefano, ma vedo che devo firmare questo modulo per riavere il mio numero. Ma come ha fatto? Servo io e..."
Servi te se non conosci. Ma se conosci qualcuno si bypassa tutto.
É un mio amico al negozio. Gli ha fatto un bello sconto per il cellulare. La scheda inseriscila e aspetta l'attivazione con il tuo vecchio numero. La fotocopia del documento gliel'ha portata Fede e questo foglio, dopo averlo firmato, glielo porto io."
"Grazie Stefano."
"Sempre grazie a te, Mauro."
"Allora ragazzi. Fede avrebbe dovuto fare un viaggetto a Firenze con un'amica e voleva rinunciare. Io gli ho detto di no! Che sono in grado di gestirmi e che se avessi avuto bisogno qui ad Ancona c'eravate voi due.
Ho sbagliato?"
"No! Hai fatto bene. Ci siamo noi. Tranquillo. Fede ci ha gia' informati. Dai Luisa, andiamo che passo al negozio, consegno il foglio e poi sento Andrea. Ciao Mauro. Felicissimo tu sia ancora qua in mezzo a noi e mia sorella lo é ancora di piu."
"Grazie a voi, ragazzi! "
Saluto e vanno via.
Peccato non potermi andare a vedere mia moglie da Angelo.
Squilla il telefono di casa.
Rispondo.
É Marisa. Ci facciamo una bella chiacchierata di un quarto d'ora, poi dopo mi dice di aspettare e al telefono mi passa Clara.
Sono andati a trovarli e stanno a casa di Marisa per tre giorni, poi loro vanno alle Seychelles e Lino e Clara dallo zio o se volessero, possono restare a Bellinzona.
Saluto e ringrazio tutti.
Arriva Fede. Entra in garage e comincia a tirar giu buste.
"Federica, io non so come ringraziarti ora, ma stai tranquilla in qualche modo lo farò."
"Non devi ringraziarmi te, Mauro. Sono io che ringrazio te per sopportarmi e per non avermi lasciata sola."
"Fede, una come te ne troverebbe 1000 di uomini."
"Si, anche 10.000, ma non sarebbero mai come l'uomo che ho sposato. Di Mauro ce ne é solo uno. Grazie Maritozzo, grazie per il tuo perdono! Grazie perché mi supporti e soprattutto mi sopporti. Grazie per tutto. Tiro giù la spesa."
"Ti do una mano."
"No, fermo! "
"Tranquilla! Faccio piano, ho un braccio solo, e dopo vorrei chiederti una cosa? "
"Quello che vuoi. Ah, proposito, ho chiesto a Samir di quella cosa. Ma deve ancora rispondermi."
"Bene! Quando riattivano la scheda con il mio numero, mando un messaggio a Omar e Pascal, cosi facciamo questo trittico. Anzi, mi hai detto pure con quattro, ci fosse pure Isaac..."
"Ehi, ehi, non ti allargare. Dopo ti ho detto solo tre. Dai tre vanno bene, anche perché se Samir riuscisse ad entrare nel culo, starei sul letto per due giorni. Ahahahah."
"Tranquilla. Isaac non é piu in Italia da una vita. Stavo scherzando con i quattro."
Scarichiamo la spesa, per quel poco che riesco a fare, poi mi metto sul divano e Fede al mio fianco.
Comincia a sgranocchiare un biscotto.
"Cosa vuoi chiedermi Mauro?"
"Giusto! Ma tu con Stefano, non fai più sesso?"
"Diciamo che da quando tu hai aiutato Luisa, lui cerca di evitarmi. Si sente a disagio a scopare con me sapendo che hai dato una grande mano alla sorella. Forse, se non sbaglio, lo abbiamo fatto l' ultima volta un mese fa!
Poi esce pure con un'altra donna e ne sono felice.
Dovrebbe sistemarsi, sposarsi. Certo non potrebbero avere figli, ma pazienza."
"Beh, su questo potrei aiutarli. Io i figli posso farli. Lui si é scopato mia moglie e io darei una ripassata alla sua fino a quando non rimane incinta."
"Mauroooooo! Non ti tocco perche' stai cosi. Ahahah!"
"Altra cosa Fede. Ma lui e Andrea parlano tra di loro, nel senso sanno che John e il suo amico hanno scopato con te e che te hai mandato Yvonne da me?"
"Già, Yvonne! Furbacchiona. Doveva solo farti un pompino, invece...
Se ci penso ancora mi incavolo.
Sai cosa mi disse: che eri un bell'uomo e voleva vederti all'opera.
Tu sai che Yvonne e John fanno porno?"
"Si, qualcosa mi ha detto Yvonne."
"Beh, per il bene che ti voglio, gli avrei chiesto di venire e stare con te due giorni, ma tu non vuoi. Vero?"
"No no, tranquilla. Sto bene cosi! Te l'ho detto. Non preoccuparti."
"Bene! Allora Andrea é molto riservato! Nonostante siano grandi amici con Stefano, tante cose non gliele dice. Puo' magari raccontare quello che fa, ma non racconta mai cose che potrebbero creare problemi ad altri.
Ad esempio: Stefano non sa del proprietario dell'autosalone, del nipote e del francese. Stefano non sa di John e dei suoi amici e quindi neanche di Yvonne.
E anche Stefano é riservato.
Anzi, ora posso dirti anche un'altra cosa. Anzi, te le vado a prendere. Ricordi quando abbiamo fatto le foto al casino di caccia?"
"Certo! Come posso dimenticarlo."
"Bene! Rammenti i ragazzi? Rammenti che c'era tra di loro anche il nipote di stefano, il figlio di Luisa?"
"Si! E allora?"
"E allora il ragazzo prima di partire per l'universita' a Milano, ha dato allo zio una scatola con una lettera. Sulla lettera c' era scritto:
Ciao zio. Spero di farti un bel regalo. Ti ho sentito una volta parlare con papà di una mezza storia con la Prof. C....
So che allora non ci stette e tu non facesti nulla con lei.
Ora però, se tu volessi, avresti la possibilita' di, diciamo spronarla, e allora potresti usufruire dei servigi della bella prof, magari dando in pasto carne fresca al tuo drago.
Apri la scatola e fanne buon uso."
"Cosa c'era nella scatola?"
"Foto Mauro. Foto e negativi. Una decina di scatti di me dietro la porta del casino che ero tutta nuda. Dagli specchi mi vedevo per intero. Ma mi vedevo solo io, te no, non ti vedevi affatto."
"Oh cazzo! E tu cosa hai fatto?"
"Stefano mi ha chiesto con chi ero e io gli ho detto che mi eccitava da morire spogliarmi in quel casino e rivestirmi di corsa quando sentivo delle voci. Non me la sono sentita di dirgli che mio marito è un porco. Che gli piace farmi le foto nuda e che gli piace farmi scopare dagli altri."
"Mi spiace Fede. Ti chiedo scusa."
"E perché dovresti chiedermi scusa? Stefano mi ha dato tutto e io ho bruciata la scatola con il suo contenuto. Eppoi é grazie a te, grazie a quel giorno che mi sono ricordata di quanto io in realtà sia porca. Forse, anzi senza il forse, molto piu'di te.
Tu sai della mia storia con Rashim, sai le foto e i video che facevo con il papa' di Alessandro e con Ale presente.
La realtà é che a me piaceva mostrarmi nuda davanti agli altri, mi piaceva quando mi scattavano le foto, mi piaceva quando mi facevano i video.
Ti diro' una cosa che non ho mai detto a nessuno.
Stavo intraprendendo la carriera di pornostar. Avevo il contratto pronto.
Avevo litigato pure con Rashim quando glielo dissi. Ma io ero convinta.
Volevo iniziare. Non volevo più stare senza soldi.
Cosi il papa' di Ale mi convinse a fare un provino in studio con due signori. Io non volevo farlo con loro, mi facevano schifo. Preferivo farlo con un giovane attore porno, ma niente: o lo fai con loro o niente?
Cosi mi convinsi e feci quel provino. Ancora oggi ci penso. Bah, ormai é passata.
Loro approvarono. Gli dissero che ero una grande troia e che una volta pronto, mi avrebbero fatto firmare il contratto.
Io ero ancora titubante però. Pensavo a mio padre e mia madre. Agli amici. Avrei dovuto forse cambiare citta'.
Ma il papà di Ale mi aveva detto che mi avrebbero mandato in California. Avrei cambiato vita in todo.
Cosi dissi di si. Arrivo' il giorno della firma.
Mi misero il contratto davanti e mi diedero una penna d'oro per firmare.
Mauro, poggiai la penna ma non scrissi nulla. Non riusci' a mettere quella firma. Io volevo continuare a studiare. Si, il cazzo mi piaceva, di soldi avevo bisogno, ma volevo studiare. Volevo insegnare ai ragazzi. Aiutarli.
Beh, li ringraziai e gli dissi di no. Che non me la sentivo per rispetto ai miei genitori.
Saltò tutto! E da quel momento in poi il mio lavoro diminui. Il resto lo sai.
Mi vergogno e ti chiedo perdono ancora per averti nascosto tutto, ma avevo una paura folle che tu mi lasciassi.
E cosi non...."
Squilla il cellulare di fede.
É Rocco! Ha saputo dell'incidente da Alessandro e vuol sapere come sto. Fede me lo passa e via 10 minuti a parlare con lui. Mi dice che ci aspettano a Los Angeles e sempre i canonici auguri di pronta guarigione.
Io ringrazio e chiudo.
Guardo Fede.
"Ti piaceva il cazzo di Rocco, vero?!"
Ecco che mi manda a fanculo.
"Si! Se ti dicessi di no, ti direi una bugia. Bel cazzo quello di Rocco, veramente un bel cazzo."
"Dai, non ci credo che sei stata a L. A. e non ci hai fatto nulla?"
"Mauro, io in quei giorni sorridevo e facevo credere di essere felice, ma non lo ero affatto. Ero preoccupata per quello che sarebbe potuto accadere quando saresti tornato. Credimi, in quei giorni dentro di me c'era il ghiaccio e tremavo solo al pensiero della tua reazione al tuo ritorno a casa. Ah, però! Guarda che ore sono. Dai, preparo il pranzo che é tardissimo."
Il mio nuovo cellulare mi dice che la scheda é attiva. E incominciano ad arrivare i messaggi e le telefonate. Copio i numeri che mi servono e li metto nella rubrica e mando i due famosi messaggi a Pascal e Omar chiedendogli se sono disponibili per un favore.
Pascal risponde immediatamente e mi dice che non é in Italia.
E Omar la stessa cosa.
Lo dico a Fede.
"E allora che facciamo?"
"Vedi Samir cosa ti risponde e sennò come hai detto a Londra, é il destino che decide."
"Ah! Va bene! Però peccato, ormai ci stavo pensando seriamente a prenderne tre."
"Ah, bella porca! Al loro ritorno lo faremo."
"Ah, prima che mi dimentichi. La mia amica ha cambiato. Le ho parlato della situazione e di te che mi hai detto di partire. Siccome non é stata mai a Bologna, ci facciamo tre giorni nella citta' felsinea e poi il fine settimana a Firenze. Cosi almeno tre giorni sono piu vicino a te. É riuscita a modificare tutto senza rimetterci soldi."
Guarda te che si inventata. Ahahah! Bastava dire, Mauro vado a lavorare. Prendo un po di cazzi e torno. Ahahah!
I giorni passano con l'infermiera che mi coccola troppo. I dolori diminuiscono e le ferite guariscono. A parte il torace, che si, é diminuito, ma basta un colpo di tosse o un movimento strano per sentire un bel po' di dolore, ma mai come prima. Va molto meglio.
Mi dice anche che Samir è andato in Bangladesh un paio di mesi e che tornera' ad ottobre.
E arriva il 27 luglio.
"Mauro, io vado! Tu hai tutto quello che ti occorre e vedo che stai andando bene."
"Si, a parte il dolore per le costole che é di meno, effettivamente sto bene. Parti tranquilla, non preoccuparti, chiama i ragazzi e telefonami. Ciao Fede."
"Suonano al cancello. É Luisa che é venuta a salutarla.
Fede prende la valigiona e la mette in auto. D'altronde sta via un bel po' di giorni.
E parte in auto fino al ristorante di Angelo, ma a me ha detto che stanno tre giorni a Bologna. Tre giorni sui colli bolognesi a prendere cazzi e poi weekend a Firenze.
Appena lei parte, dopo un'oretta mi dice che mi chiamerà quando sarà in albergo a Bologna.
"Va bene. Poi fammi parlare con la tua amica. Almeno questo posso farlo?"
"Si si, certo! Ti ci faccio parlare."
Io accendo il pc e vado sulla sua posta.
La risposta di Samir è quella che mi ha detto lei.
Angelo che le dice che la va a prendere lui a Bologna in stazione e la porta al ristorante.
Lei che gli comunica che allo spettacolo del 27 vuole vedere la sostituta con 5 modelli dalla sala, magari facendo solo la cameriera sexy, anche gratis. Gli dice inoltre che non prende il treno ma che va in auto. Poi magari l'accompagna alla stazione a prendere il treno per Firenze e per il ritorno al ristorante per riprendere l'auto.
E poi gli chiede perché lui é l'unico sino ad oggi a non aver mai usufruito di lei e gli chiede il perché.
Oh cazzo! Glielo ha chiesto.
Gli ha detto che lui ha altri vizi. Gli piace il didietro, ma non quello femminile. E gli dice pure che spesso gli piace pure prenderlo didietro.
La risposta di Fede.
Lei gli dice che qualcosa aveva capito, ma non ne era sicura. E che però, una volta vorrebbe fargli un pompino e se lo eccitasse, gli darebbe il suo di culo. Poi gli dice che se non sbaglia, in sala giochi, ci dovrebbe essere uno strapon. Si prova con quello e magari potrebbe piacergli.
Angelo.
Ne parliamo quando arrivi a Bologna. Ciao Fede.
Hai capito Angelo. Forse stasera se la incula. Sono contento per lui.
Poi le classiche mail che ha sempre ricevuto.
Quella di Atsushi che l'aspetta a Firenze, al solito hotel e l'informa che la macchina l'aspetta all'uscita della stazione alle 16. Gli dice pure che i suoi amici non vedono l'ora di vederla.
Chissà stavolta cosa cazzo gli regala?
Luke. Diana. Mr dick. Piero.
I locali. Vabbè, le solite mail tranne questo Mr dick.
Andrea che vuol sapere come sto?
Il titolare dell'autosalone che gli dice che forse ha una buona multipla con pochissimi chilometri e che appena saprà qualcosa le manderà le foto dell'auto e il prezzo da dare al proprietario. Scambio tra chi la vende e chi la compra. Lui non si prende nulla.
Finite.
Poi vedo ce ne sono alcune sulla posta indesiderata. Apro la cartella. Cazzo! Ce ne sono 6 di Richard ancora chiuse. Non le ha neanche aperte e l'ha messa come posta indesiderata. Lo sta facendo. Lo sta facendo sul serio.
Chiudo.
Squilla il mio cellulare. Vado a vedere chi é.
Il grande, ma grande capo davvero.
Vuol sapere come sto e di prendermela comoda. Mi dice che quando tornerò devo essere operativo al 100% e mi saluta sempre con i classici auguri. Ringrazio, saluto e chiudo.
É raro che un grande capo si scomodi per sapere come sta un suo dipendente. Vuol dire che faccio bene il mio lavoro. Questo è gratificante!
Mi chiama Luisa per sapere se mi serve qualcosa. Le dico di no, che é tutto ok e la ringrazio.
Ed ecco mia moglie. D'altronde da quando é partita sono passate quasi 3 ore e 20 minuti.
Rispondo.
"Ciao Fede. Tutto ok?"
"Si, tutto ok. Ti passo la mia amica."
"Ciao Mauro! Come stai? Fede mi ha detto di quello che ti è successo. Mi spiace e spero tu guarisca presto."
"Ciao a te."
Ma questa é Sara. Mi viene da ridere.
"Ecco, non so come chiamarti. Fede non mi ha mai detto il tuo nome?"
"Eh, già, come mi chiamo? Fede ma non hai detto il mio nome a Mauro? Giustamente vuol sapere come mi chiamo.
Gabriella, il mio nome é Gabriella. Ciao Mauro ti ripasso Fede."
"Eccomi Mauro. Hai parlato con Gabriella. Ora ti saluto che ci sistemiamo e usciamo. Se ti servisse qualcosa chiamami che io torno subito?"
"Stai tranquilla, non mi serve nulla e divertitevi."
Chiudo la linea e incomincio a ridere e non la smetto piu'. Gabriella! Ahahahah.
Va bene Gabriella, andiamo a mangiare qualcosa. Fantastica Fede!
Mi spiace solo non vederla. Avrei portato a turno i signori del negozio di foto. Pazienza!
Faccio una cena parca e poi torno sul pc.
Guardo le mie mail e...
Nooooo! Non puo essere vero?! Non ci credo!
Una mail di un mittente a me molto caro.
Mittente: Ing.......... Shuli
"Ciao Mauro. Perdonami se fino ad oggi non ti ho mai telefonato o scritto. Un po' il lavoro, un po' la nuova storia che ho intrapreso grazie a te e il fatto di aver perso il cellulare con tutti i numeri di telefono, me lo hanno impedito.
Sono riuscita per sbaglio ad avere la tua mail, sempre se è giusta, da uno dei ragazzi ai quali il Sig. Marco ha fatto da istruttore e ti ho scritto subito. Mi auguro sia giusta. Se lo fosse mandami il tuo cellulare per poterti chiamare.
Ciao Shuli."
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