Il fidanzato di mia moglie 7 - Golden retriever

di
genere
confessioni

Quando il padre era finalmente stato arrestato, in famiglia erano rimasti solo Chiara (Futura moglie di Arturo), sua madre ed il cucciolo di un golden retriever.

Essendo tutti gli altri parenti lontani (in realtà i parenti del padre si erano allontanati offesi dal fatto che, il loro congiunto fosse stato denunciato ed arrestato) l'unica persona di riferimento era rimasto Arturo che a quel tempo frequentava l'università fuori sede ed abitava nel loro stesso condominio.

Dunque Arturo conosceva da vicino tutta la storia di violenza e abusi dell'energumeno e per questo, era stato vicino alle due donne, come e più di un parente.

Nonostante la giovane età, col tempo Arturo era divenuto l'uomo di famiglia che in certe situazioni, sostituiva a letto il ruolo del marito assente.

Chiara, non ancora maggiorenne, era rimasta segnata dall'angoscia di quella esperienza e neanche il correre del tempo e le nuove amicizie, le avevano permesso di superare quel brutto trauma.

Va precisato che anche la mamma di Chiara aveva avuto una esperienza simile passando da un padre-padrone (In tutti i sensi) ad un marito possessivo e violento e dunque, capiva molto bene lo stato della figlia che neanche i numerosi consulti con gli specialisti avevano aiutato a risolvere.

La mancanza di un uomo fisso per la mamma (ad esclusione degli sporadici intimi incontri con Arturo) ed il rifiuto di avere rapporti con gli uomini di Chiara, aveva spinto le due donne l'una tra le braccia dell'altra in un rapporto saffico sempre più complice e stretto.

Intanto Arturo che nel frattempo si era laureato, faceva la spola tra la sua casa in Sicilia e gli impegni di lavoro nella città dei suoi studi.

Grande e sconvolgente era stata la sua sorpresa il giorno in cui aveva anticipato il suo rientro a Bologna.

Oltre le chiavi del suo appartamentino aveva anche le chiavi di casa di Chiara e la mamma.

Entrando di soppiatto per mostrare la sorpresa del regalo che aveva portato dalla Sicilia, si era fermato davanti alla porta della camera da letto della mamma dalla quale fuoruscivano strani rumori che parevano gemiti e guaiti di un animale.

Immaginando che Chiara stesse giocando col suo cane oramai ben cresciuto, aveva spiato dallo spiraglio della porta rimanendo scioccato dallo spettacolo che si presentava ai suoi stupiti occhi; Chiara giaceva carponi sullo scendiletto e dietro di lei in piedi con la coda ritta e le terga attaccate alle natiche della ragazza, vi era il golden retriever mentre la mamma in ginocchio davanti a lei, le accarezzava i capelli e la baciava sulla bocca.

Una scena davvero sconvolgente!

Arturo era abituato a vedere al suo paese nella Conca d'oro in Sicilia, l'accoppiamento tra due cani nel momento in cui rimanevano attaccati sino a quando il nodo si fosse sciolto.

E ricordava anche quanto grosso fosse il rosso e gocciolante cazzo del cane e quanto liquido colava dal sesso della cagna.

Ecco!

Quella era l'immagine!

Chiara nel ruolo di cagna annodata al suo cane che la stava inseminando.

Lo shock era stato tale che pur avendo evitato di vomitare, i suoi conati erano stati sentiti dalla mamma che, senza alzarsi aveva gridato: "Sei tu Arturo? Vieni, vieni anche tu a vedere come la mia bambina, la nostra Chiara gode con un vero maschio che lei stessa ha scelto."

Ormai scoperto Arturo, trepidante e con passo malfermo si era avvicinato a quella scena che mai avrebbe immaginato di vedere.

Muovendosi come un automa si era avvicinato alla ragazza prendendo poi in ginocchio, il posto della mamma la quale, sdraiandosi su un pouf, aveva avvicinato il bacino al muso del cane per farsi leccare la fica.

Nella mente di Arturo si rincorrevano pensieri confusi come in un incubo dal quale si sarebbe presto svegliato ed in effetti, il risveglio c'era stato.

Un risveglio potente che l'aveva, attraverso lo sguardo estatico della ragazza, proiettato in dimensione in cui il sogno e la realtà, il corpo e la mente il desiderio ed il rifiuto si fondevano nell'eccitante e dolce invito a baciare le carnose e tumide labbra di Chiara

Dio mio!

Mai Arturo aveva visto stampato sul volto della ragazza quell'immagine serena di gioia, di piacere e di felicità!

Mai le aveva visto un sorriso così smagliante!

Mai aveva notato le sue sensuali e bramose labbra.

E l'aveva baciata in un delirio dei sensi nel momento stesso in cui il cane aveva sciolto il nodo e la mamma si sdraiasse sotto la figlia per raccogliere con la bocca il seme che colava dalle labbra del suo sesso aperto, rosso e finalmente appagato.

Arturo aveva così saputo che la nonna veniva obbligata, dal marito contro la sua volontà ad accoppiarsi con cani ed uomini sconosciuti e quando finalmente il marito era morto in un incidente, invece di cercarsi un altro uomo, trascorreva le sue notti a letto con un cane trattandolo come fosse il marito.

Naturalmente in casa vi era anche la figlia (Mamma di Chiara) la quale aveva imparato anche lei ad accoppiarsi col cane della mamma interrompendo quei giochi solo dopo il matrimonio con l'energumeno che, comunque, non aveva mai saputo di quella sua trasgressiva esperienza.

Dunque per la mamma di chiara era stata una cosa naturale insegnarle ad accoppiarsi col loro golden retriever dopo essere divenute amanti lesbiche.

-E' stata una cura contro il suo rifiuto di incontrarsi coi maschi e la cosa le è piaciuta e se la rende felice, perché non farlo?-

Aveva precisato la mamma quella sera stessa mentre cenavano.

Dopo quella volta, Arturo e Chiara avevano cominciato a fare l'amore anche se lei, non aveva mai smesso completamente di accoppiarsi col suo amato My-Boy (Così chiamava il suo cane) mentre Arturo, non aveva smesso di scopare con la mamma quando lei ne aveva voglia.

Si erano sposati!

Per quasi due anni avevano cercato di avere un figlio scopando come matti ad ogni occasione favorevole e quando, dopo innumerevoli visite e controlli lei era risultata incapace di avere figli, aveva interrotto ogni rapporto con Arturo ed aveva preso un boxer col quale trastullarsi sessualmente.

Da quel momento la loro complice convivenza, aveva rafforzato il loro legame e, mentre Arturo era libero col consenso della moglie di sfogare le sue voglie e le sue scappatelle, lei col suo boxer aveva un perfetto rapporto di amante/marito.

In casa avevano due camere da letto, una per Arturo e la sua 'preda' e l'altra da condividere col boxer.

Ecco, questa era la moglie alla quale Arturo, dopo qualche giorno, avrebbe presentato la sua fidanzata.

Quel racconto confessione, aveva eccitato Lucia al punto che per tutta la notte aveva voluto vedere su google scene di donne che si accoppiano con cani e, tra una scena e l'altra, lo aveva scopato senza tregua lasciandolo all'alba spossato e senza una stilla di sperma nello scroto.

segue











scritto il
2025-09-20
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