Di nuovo, finalmente, martedì (parte 2)
di
Shadowline
genere
etero
Prosecuzione del racconto di Matilde25 dal mio punto di vista.
https://www.eroticiracconti.it/racconto/108839-di-nuovo-finalmente-martedi
Ti sollevo dal pavimento e ti giro di schiena, il lavandino diventa il tuo appoggio forzato. La tua gonnellina si solleva come niente, e non c’è bisogno di togliere le mutandine: le sposto solo di lato, così da averti subito aperta davanti a me.
Ti infilo due dita con violenza, fino in fondo, e subito il tuo corpo sobbalza contro il marmo freddo. Sei già fradicia, calda, scivolosa, e questo mi fa perdere ogni freno. Ti scopo con le dita senza tregua, mentre il pollice schiaccia e strofina il tuo clitoride bagnato, gonfio, pulsante. Ti pieghi in avanti, ma ti tiro per i capelli, costringendoti a guardarti allo specchio.
Il tuo respiro diventa un rantolo, i tuoi gemiti rimbombano contro le piastrelle. Provi a stringere le cosce, ma ti divarico ancora di più, affondando più forte e più veloce. Sento la tua figa che mi stringe, che mi succhia le dita come se volesse trattenerle dentro, mentre il tuo corpo comincia a tremare senza controllo.
“Guardami mentre vieni” ti sibilo all’orecchio, e in quell’istante ti spezzi.
Ti inarchi, il viso contratto nello specchio, la bocca aperta che lascia uscire un urlo soffocato. Ti scuoti in un orgasmo violento, le tue gambe cedono, e il tuo piacere esplode bagnandomi la mano, colando lungo le tue cosce.
Non ti concedo neanche il tempo di riprendere fiato: continuo a muovere le dita dentro di te, a torturarti il clitoride, prolungando l’onda del tuo orgasmo fino a farti ansimare, piangere quasi di piacere.
Ti piego sul lavandino, le mutandine scostate di lato e la figa già bagnata che pulsa, pronta. Non perdo tempo: tiro fuori il cazzo e te lo infilo dentro con un colpo secco, affondando fino in fondo. Ti parte subito un gemito soffocato, le mani aggrappate allo specchio mentre ti scopo forte, senza pietà.
Ogni spinta è un affondo deciso, sento la tua figa che mi stringe, calda, che cola su di me a ogni colpo. Ti tengo per i fianchi, ti tiro indietro, e più cerchi di respirare, più ti penetro dentro con forza, fino a sentirti tremare tutta.
Il rumore delle mie palle contro di te, il tuo respiro rotto, il bagno che sa solo di noi due. E quando capisco che stai venendo, ti spingo ancora più forte, più a fondo, ti apro tutta mentre godi e gridi piano contro lo specchio.
Non resisto più: ti pianto ancora qualche colpo violento e vengo dentro di te, forte, a lungo, svuotandomi nella tua figa. Ti scolo tutto, senza staccarmi, restando affondato dentro, a godermi quel calore che mi stringe mentre ti riempio.
Ti tengo così, piegata, col cazzo ancora dentro che pulsa e il mio sperma che ti cola già tra le cosce...
https://www.eroticiracconti.it/racconto/108839-di-nuovo-finalmente-martedi
Ti sollevo dal pavimento e ti giro di schiena, il lavandino diventa il tuo appoggio forzato. La tua gonnellina si solleva come niente, e non c’è bisogno di togliere le mutandine: le sposto solo di lato, così da averti subito aperta davanti a me.
Ti infilo due dita con violenza, fino in fondo, e subito il tuo corpo sobbalza contro il marmo freddo. Sei già fradicia, calda, scivolosa, e questo mi fa perdere ogni freno. Ti scopo con le dita senza tregua, mentre il pollice schiaccia e strofina il tuo clitoride bagnato, gonfio, pulsante. Ti pieghi in avanti, ma ti tiro per i capelli, costringendoti a guardarti allo specchio.
Il tuo respiro diventa un rantolo, i tuoi gemiti rimbombano contro le piastrelle. Provi a stringere le cosce, ma ti divarico ancora di più, affondando più forte e più veloce. Sento la tua figa che mi stringe, che mi succhia le dita come se volesse trattenerle dentro, mentre il tuo corpo comincia a tremare senza controllo.
“Guardami mentre vieni” ti sibilo all’orecchio, e in quell’istante ti spezzi.
Ti inarchi, il viso contratto nello specchio, la bocca aperta che lascia uscire un urlo soffocato. Ti scuoti in un orgasmo violento, le tue gambe cedono, e il tuo piacere esplode bagnandomi la mano, colando lungo le tue cosce.
Non ti concedo neanche il tempo di riprendere fiato: continuo a muovere le dita dentro di te, a torturarti il clitoride, prolungando l’onda del tuo orgasmo fino a farti ansimare, piangere quasi di piacere.
Ti piego sul lavandino, le mutandine scostate di lato e la figa già bagnata che pulsa, pronta. Non perdo tempo: tiro fuori il cazzo e te lo infilo dentro con un colpo secco, affondando fino in fondo. Ti parte subito un gemito soffocato, le mani aggrappate allo specchio mentre ti scopo forte, senza pietà.
Ogni spinta è un affondo deciso, sento la tua figa che mi stringe, calda, che cola su di me a ogni colpo. Ti tengo per i fianchi, ti tiro indietro, e più cerchi di respirare, più ti penetro dentro con forza, fino a sentirti tremare tutta.
Il rumore delle mie palle contro di te, il tuo respiro rotto, il bagno che sa solo di noi due. E quando capisco che stai venendo, ti spingo ancora più forte, più a fondo, ti apro tutta mentre godi e gridi piano contro lo specchio.
Non resisto più: ti pianto ancora qualche colpo violento e vengo dentro di te, forte, a lungo, svuotandomi nella tua figa. Ti scolo tutto, senza staccarmi, restando affondato dentro, a godermi quel calore che mi stringe mentre ti riempio.
Ti tengo così, piegata, col cazzo ancora dentro che pulsa e il mio sperma che ti cola già tra le cosce...
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