Party casalingo (episodio 2)

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genere
orge

Mentre l’alba tingeva di rosa le bellissime tende della sua casa, Petra ansimava sul pavimento inzuppato di sperma e secrezioni, le cosce tremanti ancora aperte dopo ore di scopate. "Chi è il prossimo, porci?" sibilò, leccandosi le labbra sporche di sperma secco. Ma prima che qualcuno rispondesse, la porta d’ingresso si spalancò con un calcio. "Cazzo, che casino qui!" urlò una voce roca. Erano i vicini: dodici uomini in mutande, cazzi già duri fuori dai pantaloni, occhi fissi su Petra come lupi affamati. "Lurida puttana, per colpa delle tue urla non abbiamo chiuso occhio tutta la notte.. allora tanto vale che partecipiamo troia!" ghignò un uomo con le braccia tatuate da pompiere, la divisa strappata per mostrare i pettorali sudati. "Ho spento incendi tutta la vita, ma stasera voglio bruciare dentro di te." Senza aspettare, l'ex pompiere, la sollevò per i fianchi e la inchiodò alla parete, il cazzo grosso come un idrante che le dilatò l’ano con un colpo secco. "Ahhh! Cazzo, sì, spegnimi col cazzo!" urlò Petra, le unghie che graffiavano i mattoni mentre lui la martellava con colpi da demolitore, facendola sborrare un getto di muco misto a urina sulle piastrelle.

"Scansati, vigliacco," ruggì un altro, un cuoco corpulento con il grembiule macchiato di salsa. "Io le insegno a cucinare," disse, infilandole un cazzo ricurvo nella fica mentre con una mano le ficcava in bocca un cucchiaio di legno. "Succhia, puttana, è la ricetta segreta!" Petra lo leccò avidamente, sentendo l’odore di aglio e olio mentre il pompiere continuava a sfondarle il culo. "Oh, due cazzi… non ce la faccio!" gemette, ma il cuoco le afferrò i capelli, costringendola a ingoiare il cucchiaio fino in gola. "Resisti, schiava, il dolce arriva dopo," rise, spingendo sperma caldo nella sua fica mentre il pompiere le inondava l’intestino.

Un terzo uomo, un muratore anziano con le mani callose, si inginocchiò tra le sue gambe. "Ho costruito case, ma stasera voglio distruggere questa fica," ringhiò, infilandole due dita nel sesso già dilatato mentre un quarto uomo, un giovane fattorino, le si inginocchiò davanti per succhiarle il clitoride. "Succhiami il cazzo mentre lui ti apre, troia," ordinò il fattorino, spingendole il glande violaceo in bocca. Petra succhiò con furia, sentendo il sapore metallico del pre-sperma mentre il muratore le allargava le labbra vaginali con le dita, pompando dentro di lei un miscuglio di saliva e muco. "Cazzo, sì, così… mi spacca!" urlò, il corpo scosso da un orgasmo che le fece squirtare un fiotto bollente sul petto del fattorino.

Ma non finì lì. Un quinto uomo, un vecchio in pensione, estrasse dalla borsa un vibratore enorme. "Questa lo comprato per te da tanto tempo troia, sperando prima o poi di regalartelo!" sibilò, infilandoglielo nel culo mentre il fattorino continuava a scoparle la bocca. "Dimmi quanti orgasmi hai fatto oggi, puttana," la sfidò, aumentando la potenza del vibratore. "Non… non li conto più!" ansimò Petra, il corpo che si contorceva mentre il vibratore le faceva esplodere spasmi incontrollabili. "Bene, allora ti faccio arrivare a cento," rise, spingendo il vibratore fino in fondo.

Gli altri vicini si unirono alla mischia: uno le legò i polsi con una cravatta, un altro le ficcò un cazzo nel naso mentre un terzo le pompava sperma in faccia con una pompa da bicicletta. "Guardate come piscia, cazzo!" urlò un operaio, indicando Petra che, in preda a un orgasmo, inondò il pavimento con un misto di urina e secrezioni vaginali. "È una fontana vivente," rise il cuoco, inginocchiandosi per leccare il liquido dal pavimento mentre il pompiere le sborrava ancora nel culo.

Petra all'ennesimo fortissimo orgasmo perse conoscenza, ma gli uomini non si fermarono. La trascinarono in cucina, legandola al tavolo con le cinghie del frigorifero. "Adesso ti prepariamo un menù speciale," ghignò il cuoco, infilandole il suo cazzo nella fica e un mattarello da cucina tutto profondamente nel culo mentre il fattorino le pompava in bocca. "Mangia, puttana, è tutto per te," sibilò, versandole sperma caldo sul seno. Petra svenne di nuovo, ma il vecchio la schiaffeggiò per farla riprendere.

Petra perse il conto degli orgasmi, il suo corpo che tremava e si contorceva per il piacere. Dopo circa il trentesimo orgasmo, svenne di nuovo, ma gli uomini continuano a scoparla, il suo corpo che si contorce per l'orgasmo. "Cazzo, sì, scopatemi, cazzo!" urlava Petra, anche da svenuta, il suo corpo che squirtava e tremava.

Dopo il secondo svenimento, Petra pisciava in modo incontrollato, il suo corpo che si contorceva incredibilmente ad ogni orgasmo. "Cazzo, sì, pisciami addosso, troia!" urlavano gli uomini, con il loro cazzo che pulsa dentro di lei penetrandola in modo osceno e forte.

Quando riprese conoscenza, era legata alla ringhiera del balcone, il culo esposto alla luna. Dodici cazzi la penetravano contemporaneamente: due nella fica, due nel culo, quattro in bocca, altri due nelle sue mani che si facevano masturbare e i rimanenti due che la schiaffeggiavano con i cazzi durissimi le tette e i capezzoli fino a farle uscire latte misto a sperma. "Urla per il quartiere, lurida vacca troia!" gridavano i porci scopandola come se non ci fosse un domani.

Ma questa volta l'eccitazione e lo sforzo fisico e le decine di orgasmi che l'aveva sconquassata fino a farle avere delle convulsioni, la fecero collassare pesantemente e furono inutili i tentativi di tutti di farla riprendere... schiaffi, acqua in viso.. nulla Petra era profondamente e paurosamente svenuta!
scritto il
2025-08-25
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