“Un brindisi con sorpresa” – Capitolo 37
di
penna
genere
confessioni
Questa serie di racconti prende spunto da un’esperienza dell’autore che, attraverso la penna, confessa con fantasia l’evoluzione della realtà.
Per contatti: pennaefantasia@gmail.com
Vi invito a lasciare un commento oppure a scrivermi in privato.
Era il giorno della festa di Natale della scuola di ballo. Venerdì sera. Il locale, noto per le sue notti latino-americane, era già pronto da ore. Luci rosse e dorate, ghirlande sparse tra le colonne, e un sottofondo di salsa e bachata facevano da cornice all’attesa.
Loretta aveva aperto il messaggio di Carlo quella mattina: “Ci vediamo alle 20:00 direttamente al locale. Io sarò accompagnato da un +1. Sono certo sarà una piacevole sorpresa! Non dimenticate vi il tocco natalizio.”
Mauro le aveva fatto leggere il messaggio una seconda volta, come a cercare una spiegazione tra le righe. Lei si era limitata a sorridere, ma sotto pelle vibrava qualcosa di più sottile: curiosità e una lieve, istintiva gelosia. Chi poteva essere il +1 di Carlo?
Mauro, invece, sembrava stimolato dalla possibilità dell’ignoto. C’era un fremito nuovo nei suoi gesti: non più l’uomo che guida e osserva da distante, ma qualcuno che aveva preso gusto al gioco.
Loretta scelse con cura cosa indossare. Un vestito nero lungo, in velluto morbido, con una spaccatura profonda sulla gamba sinistra e un corpetto che lasciava intravedere appena il seno. Sul décolleté, una catenina d’oro con una piccola stella di Natale. Il tocco sexy era nei dettagli: tacchi, calze autoreggenti, biancheria in pizzo e un rossetto color amarena.
Mauro era elegante e sobrio, ma con una sicurezza nuova. Un completo blu scuro e camicia bianca, aperta sul collo, senza cravatta. Si muoveva come chi sa che la serata gli avrebbe offerto molto più di musica e pizza.
Alle 20:35, Carlo fece il suo ingresso. Portava con sé Noemi.
Alta, figura sinuosa, pelle color miele e sguardo felino. L’abito rosso ciliegia, corto, le fasciava il corpo in un gioco di linee perfette. Tacchi dorati, bracciali sottili alle caviglie e un'acconciatura raccolta, elegante ma sensuale. Noemi era chiaramente a suo agio tra gli sguardi. E sapeva di esserlo. La sua vera natura non appariva dichiarata.
Loretta la osservò da lontano. I primi istanti furono di tensione: la bellezza di Noemi la sfiorava in un modo nuovo. Non era solo femminilità, era qualcosa di più libero, più fluido, e forse proprio per questo... affascinante.
Carlo li raggiunse con un sorriso disarmante. «Noemi, loro sono Loretta e Mauro.»
«Piacere,» disse lei, con un accento sudamericano che sembrava danza. «Vi ho già visti... in un’altra sera speciale.» Il sorriso era enigmatico, ma sincero. La coppia capì all’istante quel era la situazione a cui Noemi si riferiva e gli occhi dei due si dirottarono per un’istante intenso su Carlo.
Lui ammiccò, quasi a compiacersi di quella situazione ricreata lì. Adesso sotto gli occhi di numerose persone.
Mauro si fece avanti per primo, le strinse la mano con un'eleganza gentile. Loretta impiegò un secondo in più, ma poi ricambiò, incuriosita. Qualcosa nella voce di Noemi le smontava le resistenze. In più avevano già condiviso qualcosa tra loro e qualcosa di Carlo.
Tra l’aperitivo e la cena - pizza sottile e prosecco - i quattro condivisero il tavolo. Chiacchiere leggere, risate, domande curiose e maliziose. Era Carlo a tenere i fili della situazione. In più lusingava Loretta con discrezione, ascoltava Mauro con rispetto, e con Noemi condivideva una nuova intesa.
Loretta beveva piano. Ma il vino scioglieva i gesti e i pensieri. Quando Noemi le fece un complimento sugli occhi, Loretta sorrise più di quanto avrebbe voluto. E quando Mauro prese la mano di Noemi durante una battuta scherzosa, lei non si irrigidì: lo osservò. E sentì un brivido.
L’esibizione fu un momento quasi irreale. Loretta e Carlo danzarono con naturalezza, come se tutto il resto fosse scomparso. I corpi si muovevano leggeri, ma pieni di desiderio trattenuto. Lo sguardo di Loretta cercava quello di Mauro, più volte. E Noemi li guardava da bordo pista, con un'espressione serena, complice. Già avvolta dalle meni curiose di Mauro.
Applausi, flash, musica.
Poi di nuovo cocktail, dolci natalizi, e l’ultimo brindisi verso l’una di notte.
«Torniamo con voi?» chiese Noemi a Loretta, quando uscirono dal locale per una boccata d’aria.
Le luci di Natale disegnavano riflessi rossi sulle auto parcheggiate.
Carlo sorrise e condivise un gesto d’intesa con Mauro.
Quest’ultimo non lasciò spazio alla risposta della moglie. Cingendola disse
«Certo! Le amiche di Carlo sono sempre le benvenute con noi»
Loretta non disse nulla. Salì accanto a Mauro, lasciando il posto dietro per gli altri due. E mentre si allacciava la cintura, guardò Noemi nello specchietto retrovisore. Lei ricambiò con uno sguardo lento, rotondo, come un invito non detto.
Nel tragitto verso la villetta, prese spazio lo stupore per la sorpresa di Carlo e l’euforia per la serata tra salsa e bollicine. La carica erotica e passionale saliva, le mani iniziavano a muoversi, i respiri contenevano promesse.
La notte era appena cominciata.
E quella nuova complicità era pronta a esplodere, nel il loft in centro di Mauro.
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Era il giorno della festa di Natale della scuola di ballo. Venerdì sera. Il locale, noto per le sue notti latino-americane, era già pronto da ore. Luci rosse e dorate, ghirlande sparse tra le colonne, e un sottofondo di salsa e bachata facevano da cornice all’attesa.
Loretta aveva aperto il messaggio di Carlo quella mattina: “Ci vediamo alle 20:00 direttamente al locale. Io sarò accompagnato da un +1. Sono certo sarà una piacevole sorpresa! Non dimenticate vi il tocco natalizio.”
Mauro le aveva fatto leggere il messaggio una seconda volta, come a cercare una spiegazione tra le righe. Lei si era limitata a sorridere, ma sotto pelle vibrava qualcosa di più sottile: curiosità e una lieve, istintiva gelosia. Chi poteva essere il +1 di Carlo?
Mauro, invece, sembrava stimolato dalla possibilità dell’ignoto. C’era un fremito nuovo nei suoi gesti: non più l’uomo che guida e osserva da distante, ma qualcuno che aveva preso gusto al gioco.
Loretta scelse con cura cosa indossare. Un vestito nero lungo, in velluto morbido, con una spaccatura profonda sulla gamba sinistra e un corpetto che lasciava intravedere appena il seno. Sul décolleté, una catenina d’oro con una piccola stella di Natale. Il tocco sexy era nei dettagli: tacchi, calze autoreggenti, biancheria in pizzo e un rossetto color amarena.
Mauro era elegante e sobrio, ma con una sicurezza nuova. Un completo blu scuro e camicia bianca, aperta sul collo, senza cravatta. Si muoveva come chi sa che la serata gli avrebbe offerto molto più di musica e pizza.
Alle 20:35, Carlo fece il suo ingresso. Portava con sé Noemi.
Alta, figura sinuosa, pelle color miele e sguardo felino. L’abito rosso ciliegia, corto, le fasciava il corpo in un gioco di linee perfette. Tacchi dorati, bracciali sottili alle caviglie e un'acconciatura raccolta, elegante ma sensuale. Noemi era chiaramente a suo agio tra gli sguardi. E sapeva di esserlo. La sua vera natura non appariva dichiarata.
Loretta la osservò da lontano. I primi istanti furono di tensione: la bellezza di Noemi la sfiorava in un modo nuovo. Non era solo femminilità, era qualcosa di più libero, più fluido, e forse proprio per questo... affascinante.
Carlo li raggiunse con un sorriso disarmante. «Noemi, loro sono Loretta e Mauro.»
«Piacere,» disse lei, con un accento sudamericano che sembrava danza. «Vi ho già visti... in un’altra sera speciale.» Il sorriso era enigmatico, ma sincero. La coppia capì all’istante quel era la situazione a cui Noemi si riferiva e gli occhi dei due si dirottarono per un’istante intenso su Carlo.
Lui ammiccò, quasi a compiacersi di quella situazione ricreata lì. Adesso sotto gli occhi di numerose persone.
Mauro si fece avanti per primo, le strinse la mano con un'eleganza gentile. Loretta impiegò un secondo in più, ma poi ricambiò, incuriosita. Qualcosa nella voce di Noemi le smontava le resistenze. In più avevano già condiviso qualcosa tra loro e qualcosa di Carlo.
Tra l’aperitivo e la cena - pizza sottile e prosecco - i quattro condivisero il tavolo. Chiacchiere leggere, risate, domande curiose e maliziose. Era Carlo a tenere i fili della situazione. In più lusingava Loretta con discrezione, ascoltava Mauro con rispetto, e con Noemi condivideva una nuova intesa.
Loretta beveva piano. Ma il vino scioglieva i gesti e i pensieri. Quando Noemi le fece un complimento sugli occhi, Loretta sorrise più di quanto avrebbe voluto. E quando Mauro prese la mano di Noemi durante una battuta scherzosa, lei non si irrigidì: lo osservò. E sentì un brivido.
L’esibizione fu un momento quasi irreale. Loretta e Carlo danzarono con naturalezza, come se tutto il resto fosse scomparso. I corpi si muovevano leggeri, ma pieni di desiderio trattenuto. Lo sguardo di Loretta cercava quello di Mauro, più volte. E Noemi li guardava da bordo pista, con un'espressione serena, complice. Già avvolta dalle meni curiose di Mauro.
Applausi, flash, musica.
Poi di nuovo cocktail, dolci natalizi, e l’ultimo brindisi verso l’una di notte.
«Torniamo con voi?» chiese Noemi a Loretta, quando uscirono dal locale per una boccata d’aria.
Le luci di Natale disegnavano riflessi rossi sulle auto parcheggiate.
Carlo sorrise e condivise un gesto d’intesa con Mauro.
Quest’ultimo non lasciò spazio alla risposta della moglie. Cingendola disse
«Certo! Le amiche di Carlo sono sempre le benvenute con noi»
Loretta non disse nulla. Salì accanto a Mauro, lasciando il posto dietro per gli altri due. E mentre si allacciava la cintura, guardò Noemi nello specchietto retrovisore. Lei ricambiò con uno sguardo lento, rotondo, come un invito non detto.
Nel tragitto verso la villetta, prese spazio lo stupore per la sorpresa di Carlo e l’euforia per la serata tra salsa e bollicine. La carica erotica e passionale saliva, le mani iniziavano a muoversi, i respiri contenevano promesse.
La notte era appena cominciata.
E quella nuova complicità era pronta a esplodere, nel il loft in centro di Mauro.
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