La mia prima volta col mio caro amico

di
genere
confessioni

Ritornai al paese d’origine dopo tanti anni. Lo incontrai tra la folla degli amici e parenti li convenuti per quell’evento straordinario.
Mi invitò al bar per un caffè.
Eravamo amici dall’infanzia. Ci siamo ritrovati, coetanei a 62 anni.
Per anni Mario è rimasto nel mio ricordo e nelle mie fantasie erotiche e sessuali, richiamati dal mio desiderio di avere un rapporto omosessuale.
Avevo condiviso con lui, dopo che da ragazzini avevamo giocato con il sesso, la mia futura moglie. Lui e lei frequentavano la stessa classe quinta A e io la quinta B.
A lei piaceva uscire di mattina da scuola con lui e correre nella selva del paese o sulle spiagge del litorale. Si baciavano, facevano petting, si divertivano e provavano le prime romantiche esperienze sessuali. Poi, lei, al pomeriggio, piaceva uscire con me. Veniva a casa mia per studiare, ma anche con me faceva le prime esperienze sessuali. Mi baciava, carezzava il cazzo, me lo tirava fuori sotto la scrivania, mi masturbava. Mi raccontava quello che al mattino faceva con lui e a lui quello che al pomeriggio faceva con me. Diceva che se doveva scegliere il futuro marito fra me e lui, voleva prima provare chi dei due fosse maggiormente affine alle sue aspettative.
Quando io e lui ci incontravamo eravamo imbarazzati. Io sapevo di lui e lui di me. Il nostro passato in qualche maniera ci condizionava e quel rapporto indiretto e mediato dalla presenza di lei ci eccitava moltissimo.
E’ diventata mia moglie. Emigrammo e non ci siamo più incontrati perdendoci completamente di vista. Ma nelle mie escursioni fantasiose sessuali, lui ritornava nei miei pensieri e molte volte ho sognato di condividere con lui una chiavata con mia moglie. Un sogno che non si è mai realizzato.
Ritornai appunto per quell’evento nel paese di origine dopo quarantadue anni. In quel bar ricordammo il nostro passato da studenti, ci raccontammo delle nostre brillanti carriere professionali dei successi ed insuccessi familiari. Io dopo 28 anni di matrimonio con la ragazza che avevamo condiviso, avevo divorziato e risposato con un’altra donna mettendo su una magnifica famiglia.
Lui dopo sei mesi di matrimonio con la ragazza che aveva sposato, si separò e divorziò. Avviandosi verso un percorso di ricerca omosessuale in cui si sentiva pienamente realizzato.
Cominciai a sentire una certa eccitazione. Il cazzo mi si gonfiò al desiderio di poter realizzare uno dei miei sogni in cui i fantasmi del passato mi portavano a spasso nel lunapark del sesso.
Lui dovette provare analoghe sensazioni. Mi invitò per il dopo pranzo a casa sua.
A passi rapidi percorsi il cortile del rione che separava le nostre case e salii le scale del suo palazzo con il cuore in gola. Ero eccitatissimo. Apri la porta, mi fece entrare, la richiuse a doppia mandata, si girò e mi abbraccio fortemente baciandomi sulla bocca. Il mio primo bacio ad un uomo. Mi piacque moltissimo. Mi piaceva sentire il ruvido della sua pelle per la rasatura del giorno prima, mi piaceva il sapore di tabacco della sua bocca, mi piaceva quella lingua che cercava lamia e carezzava le pareti interne delle guance e si allungava fino alla gola. Allungai una mano a carezzargli la patta e lui ricambiò con maggiore ardore nel bacio e stringendomi i glutei. Mi portò in camera da letto. Mi slacciò la cintura, mi aiutò a sfilarmi il jeans, si inginocchio e baciava il mio cazzo da sopra le mutande. Usci la capocchia dall’alto. Lui la leccò e, abbassate le mutande, lo prese in bocca. Pompava che era una meravigli. si sentiva che era molto esperto. Leccava con la pelle tutta tirata sopra e con la lingua fra la capocchia e l’asta creandomi un piacere immenso, un solletico
che mi bruciava lo stomaco. Mi baciava e carezzava le natiche. con un dito massaggiò l’anello superiore del mio culo. Lo saggio per la consistenza e si accorse che era completamente chiuso. Stretto. Mi portò in bagno. Mi chiese di insaponargli il culo le palle e il cazzo. Fu bellissimo strofinargli la saponetta, creargli tanta schiuma, percorrere con le mie mani sulle sue line profonde ed esuberanti. Gli penetrai con l’indice il buco, ma mi accorsi che era molto largo e forse neanche tre dita potevano riempire quel culo. Gli lavai con energia quel cazzo duro e con estrema delicatezza le palle piene di sperma. cosi fece anche lui con me. Igiene e pulizia sono i preliminari necessari per godere di un buon rapporto sessuale, disse.
Ritornammo in camera da letto. Mi fece inginocchiare sullo scendiletto e poggiare con la pancia sul materasso. Si abbasso, mi leccò le chiappe, me le insalivò e scorse fino al buchetto del culo. Mi disse che stava già pregustando di potermi sverginare. Poggiò la punta della capocchia umida sul buco del mio culo già tutto insalivato. Quella testolina che si infiltrava mi fece fremere dal piacere, le farfalline volarono nel mio stomaco. Lentamente, millimetro per millimetro, costantemente, mi penetrava. Sentii le sue palle che toccavano il mio culo. Sentivo la sensazione di pieno nell’intestino. Rimase fermo per qualche minuto. col cazzo completamente dentro per farmi abituare alla novità. Passai in brevissimo tempo dal fastidio dell’intromissione al piacere del possesso. Mi piaceva. Godevo tanto che il cazzo quasi scoppiava. Ondeggiai con i fianchi e lui capì che ero pronto ad essere stantuffato. Lentamente me lo sfilava. Sentivo che l’intestino si svuotava. lentamente rientrava. Riprovavo ancora l’estasi della penetrazione. Prima lentamente, poi sempre più energicamente entrava ed usciva e ad ogni passaggio il piacere aumentava. Sentii vibrare il suo cazzo nella mia caverna appena prima che una sborrata lavica mi inondasse. Sentii tutto quel liquido che si agitava nel mio intestino. Che meraviglia. Che goduria. Lui sfilò lentamente il suo cazzo appagato e avvicinò la bocca al buco per degustare il liquido mieloso che riempì la sua bocca, prima di scivolare nella sua gola profonda.
Mi distese sul letto. Mi prese il cazzo in bocca e succhiò i primi rivoli di sperma che scendevano dal mio vesuvio.
Poi si girò. Feci un copia e incolla di quello che lui aveva fatto a me. Gli leccai la schiena dall’incavo fino al buco del culo. Con la mia lingua potei entrare nel suo largo buco carezzandogli le pareti. Mi chiese di penetrarlo. Il mio cazzo gli scivolò dentro come olio. Chiavare il suo culo non era come chiavare la pucchiacca di mia moglie. Quella era piena di squirting e grondava di liquidi della sua eiaculazione. Quel culo era asciutto, per cui sentivo il forte contatto della mia pelle del cazzo con la pelle del suo culo. Quello strofinare così intenso mi eccitò cosi tanto che eruttai con violenza la colata lavica nel suo culo. Mi chiese di recuperare il mio sperma bevendo al suo buco. Non ce la feci. Gli dissi che ora il mio sperma mi faceva schifo e che forse col tempo mi sarei abituato. Lui si mise in posizione da seduto, raccolse quel che poteva con le sue mani e leccò tutto lo sperma recuperato.
Ci stendemmo sul letto esausti. Mi piaceva tenere lamia mano sul suo cazzo riverso. Lo giravo, gli passavo il dito sulla capocchia e fra la pelle. Gli carezzavo le palle e allungavo l’indica sul buco del culo. Lui continuava a baciarmi in bocca, visto il mio gradimento. Arrivata la sera, con i cazzi ritornati in sesto, ci dilettammo in un colossale sessantanove. Avevo il suo cazzo in bocca, gli stringevo le palle e ogni tanto, lasciata la sua asta , gli leccavo il culo. Sentivo le stesse sensazioni inverse dall’altro lato. La sua bocca si soffermava di più sul mio cazzo e le sue mani andavano ad allargare il mio buco del culo. Ci sapeva fare con la lingua nel culo e sul cazzo. All’unisono sborrammo. Per la prima volta provai lo sperma di un altro uomo, che bevvi con avidità.
Ormai è passato molto tempo da quell’unica volta. Spero che si ripresenti l’opportunità
scritto il
2025-08-17
2 K
visite
2 3
voti
valutazione
6.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.