Mia moglie condivisa con l'autista dell'autobus. Secondo
di
Direttore
genere
confessioni
Mia moglie condivisa con l’autista dell’autobus.
Secondo
Quella è stata una notte indimenticabile.
Finito il racconto della giornata, allargò le gambe, tirò su le ginocchia. “vieni, lecca dove tuto è accaduto”.
Immersi la testa fra le sue gambe. Vidi i rivoli di sperma scendere dalla vagina. Notai il rossore delle labbra e la grandezza dell’antro. Succhiai finalmente lo sperma di un altro uomo. Mi piaceva molto. Era gradevole. Con la lingua raccolsi tutte le ultime gocce. Ero un po’ dispiaciuto perché era finito. Ma lei tirò fuori i due fazzoletti. Il primo imbevuto che succhiai aspirando ogni alone di sperma, il secondo, invece, conteneva illiquido ancora fluido. Era quello del bocchino e che lei aveva conservato con cura.
Mi scoppiava il cazzo. La distesi sul letto. Le montai sopra e la penetrai. Ballavo lì dentro. Ovviamente aveva un buco enorme allargato e sfondato dal quel bestione di Bruno. Ancora più eccitato dallo sfondamento, le rovesciai dentro tutta la mia impetuosa lava.
Mi spinse di lato sul fianco. era ancora in un orgasmo continuo. me lo prese in bocca. non voleva che la serata finisse li. me lo leccò come piace a me, tirando la pelle in alto, entrando con la lingua fra la capocchia e la pelle e ruotando intorno al cazzo, creandomi una fortissima fibrillazione. Il cazzo si indurì quasi subito. E lei “ Mi hai regalato la più bella serata sessuale della mia vita. Meriti un premio. anche perché voglio che tu ritrovi nel mio corpo la giusta dimensione per il tuo cazzo. Prendi il mio culo. Ma sappi, che lo do a te solo e sempre solo a te. Il mio ano sarà sempre e soltanto tuo e di nessun altro. (anche perché quel cazzo gigante di Bruno me lo lacererebbe dolorosamente)
Si girò. Le massaggiai l’anello con una lingua carica di umori e saliva. Lubrificai con cura ed abbondantemente. Avvicinai lamia capocchia, glielo appoggiai sopra e con delicatezza, piano piano incomincia a penetrarla. Non fece resistenza. Si lasciò andare. infine le mie palle toccarono il suo culo. L’avevo penetrata completamente. Rimasi dentro per abituarla al riempimento. qualche secondo e comincia a farle sentire l’uscita e poi ancora l’entrata, uscita ed entrata. Comincia a stantuffare. sentivo che cominciava a gradire. Sentivo che, complice lo strofinamento della vagina sulle lenzuola di seta, era entrata per l’ennesima volta in orgasmo. Sentii il mio cazzo vibrare e sbatterle dento un attimo prima che eruttasse il prezioso liquido. qualche secondo. Il cazzo si afflosciava e gradualmente lo estrassi. Prima m’avrebbe fatto schifo leccare il mio sperma una volta finito il mio orgasmo. Questa volta lo andai a cercare all’uscita dell’antro profondo. Lo presi in bocca, penso tutto, mi girai, andai verso la sua bocca e lo condivisi con lei. Un caldo bacio durante il quale lo sperma scese lentamente ma inesorabilmente nelle nostre due gole profonde.
Restammo qualche minuto distesi sul letto, nudi e stanchi. ormai erano le quattro e Orfeo lambiva i nostri occhi. Le scappò “sai che Bruno ha espresso il desiderio di vedere un nostro amplesso dopo che ho chiavato con lui e raccolto il suo sperma da portare a te? Vuole vedere come bevi il suo prezioso liquido. Io gli ho detto che a volte i sogni si possono realizzare. Tu che ne pensi?”
Cazzo, Un brivido mi percorse la schiena. Poteva realizzarsi il sogno più bello della mia fantasia. Vedere il cazzo di un altro uomo perforare mia moglie. Il cazzo si tirò su in un attimo. Le chiesi di prenderlo in bocca. Poche battute e per la terza volta esplosi. Questa volta in bocca. Lei bevve tutto e non lo condivise con me. Lo volle tutto per sé il mio sperma. Anche questo era un segno d’amore.
Le dissi che sarei stato contento dell’incontro a tre, bisognava creare le condizioni e prepararlo bene per non rimanerne delusi. In un rapporto a tre bisogna essere affiatati, altrimenti si corre il rischio di scontentarne un componente che potrebbe sentirsi escluso dal godimento degli altri due. Riflettiamoci e pensiamo bene.
Esaurite le scorte del desiderio sessuale, ci abbracciamo con enorme tenerezza. Le dissi che l’amavo moltissimo e dopo questa notta, ancora di più. La condivisione, e non il segreto e le menzogne e le bugie , rafforzava il nostro rapporto e sapere che uno possa godere e poi far godere l’altro era la cosa più bella che potesse esserci in una coppia. Il nostro amore cresceva e la forza della nostra passione aumentava il vincolo del nostro rapporto.
Mi chiese di nuovo che ne pensassi se, avendo la casa a disposizione, Bruno mi chiavasse sul letto anziché in macchina. Le dissi “Sarà meraviglioso” – Vai
Finalmente alle sei del mattino ci addormentammo l’uno fra le braccia dell’altro. La sveglia alle sette fece il suo dovere. Alle otto eravamo già in ufficio. In attesa della prossima telefonata. Che si preannunciava carica di novità.
Secondo
Quella è stata una notte indimenticabile.
Finito il racconto della giornata, allargò le gambe, tirò su le ginocchia. “vieni, lecca dove tuto è accaduto”.
Immersi la testa fra le sue gambe. Vidi i rivoli di sperma scendere dalla vagina. Notai il rossore delle labbra e la grandezza dell’antro. Succhiai finalmente lo sperma di un altro uomo. Mi piaceva molto. Era gradevole. Con la lingua raccolsi tutte le ultime gocce. Ero un po’ dispiaciuto perché era finito. Ma lei tirò fuori i due fazzoletti. Il primo imbevuto che succhiai aspirando ogni alone di sperma, il secondo, invece, conteneva illiquido ancora fluido. Era quello del bocchino e che lei aveva conservato con cura.
Mi scoppiava il cazzo. La distesi sul letto. Le montai sopra e la penetrai. Ballavo lì dentro. Ovviamente aveva un buco enorme allargato e sfondato dal quel bestione di Bruno. Ancora più eccitato dallo sfondamento, le rovesciai dentro tutta la mia impetuosa lava.
Mi spinse di lato sul fianco. era ancora in un orgasmo continuo. me lo prese in bocca. non voleva che la serata finisse li. me lo leccò come piace a me, tirando la pelle in alto, entrando con la lingua fra la capocchia e la pelle e ruotando intorno al cazzo, creandomi una fortissima fibrillazione. Il cazzo si indurì quasi subito. E lei “ Mi hai regalato la più bella serata sessuale della mia vita. Meriti un premio. anche perché voglio che tu ritrovi nel mio corpo la giusta dimensione per il tuo cazzo. Prendi il mio culo. Ma sappi, che lo do a te solo e sempre solo a te. Il mio ano sarà sempre e soltanto tuo e di nessun altro. (anche perché quel cazzo gigante di Bruno me lo lacererebbe dolorosamente)
Si girò. Le massaggiai l’anello con una lingua carica di umori e saliva. Lubrificai con cura ed abbondantemente. Avvicinai lamia capocchia, glielo appoggiai sopra e con delicatezza, piano piano incomincia a penetrarla. Non fece resistenza. Si lasciò andare. infine le mie palle toccarono il suo culo. L’avevo penetrata completamente. Rimasi dentro per abituarla al riempimento. qualche secondo e comincia a farle sentire l’uscita e poi ancora l’entrata, uscita ed entrata. Comincia a stantuffare. sentivo che cominciava a gradire. Sentivo che, complice lo strofinamento della vagina sulle lenzuola di seta, era entrata per l’ennesima volta in orgasmo. Sentii il mio cazzo vibrare e sbatterle dento un attimo prima che eruttasse il prezioso liquido. qualche secondo. Il cazzo si afflosciava e gradualmente lo estrassi. Prima m’avrebbe fatto schifo leccare il mio sperma una volta finito il mio orgasmo. Questa volta lo andai a cercare all’uscita dell’antro profondo. Lo presi in bocca, penso tutto, mi girai, andai verso la sua bocca e lo condivisi con lei. Un caldo bacio durante il quale lo sperma scese lentamente ma inesorabilmente nelle nostre due gole profonde.
Restammo qualche minuto distesi sul letto, nudi e stanchi. ormai erano le quattro e Orfeo lambiva i nostri occhi. Le scappò “sai che Bruno ha espresso il desiderio di vedere un nostro amplesso dopo che ho chiavato con lui e raccolto il suo sperma da portare a te? Vuole vedere come bevi il suo prezioso liquido. Io gli ho detto che a volte i sogni si possono realizzare. Tu che ne pensi?”
Cazzo, Un brivido mi percorse la schiena. Poteva realizzarsi il sogno più bello della mia fantasia. Vedere il cazzo di un altro uomo perforare mia moglie. Il cazzo si tirò su in un attimo. Le chiesi di prenderlo in bocca. Poche battute e per la terza volta esplosi. Questa volta in bocca. Lei bevve tutto e non lo condivise con me. Lo volle tutto per sé il mio sperma. Anche questo era un segno d’amore.
Le dissi che sarei stato contento dell’incontro a tre, bisognava creare le condizioni e prepararlo bene per non rimanerne delusi. In un rapporto a tre bisogna essere affiatati, altrimenti si corre il rischio di scontentarne un componente che potrebbe sentirsi escluso dal godimento degli altri due. Riflettiamoci e pensiamo bene.
Esaurite le scorte del desiderio sessuale, ci abbracciamo con enorme tenerezza. Le dissi che l’amavo moltissimo e dopo questa notta, ancora di più. La condivisione, e non il segreto e le menzogne e le bugie , rafforzava il nostro rapporto e sapere che uno possa godere e poi far godere l’altro era la cosa più bella che potesse esserci in una coppia. Il nostro amore cresceva e la forza della nostra passione aumentava il vincolo del nostro rapporto.
Mi chiese di nuovo che ne pensassi se, avendo la casa a disposizione, Bruno mi chiavasse sul letto anziché in macchina. Le dissi “Sarà meraviglioso” – Vai
Finalmente alle sei del mattino ci addormentammo l’uno fra le braccia dell’altro. La sveglia alle sette fece il suo dovere. Alle otto eravamo già in ufficio. In attesa della prossima telefonata. Che si preannunciava carica di novità.
1
7
voti
voti
valutazione
5.9
5.9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Mia moglie condivisa con l'autista dell'autobus
Commenti dei lettori al racconto erotico