Un giro fra i quartieri a luci rosse di Amsterdam

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genere
confessioni

Un giro fra i quartieri a luci rosse.
Passeggiavamo da soli, fra le vetrine a luci rosse. Ci eccitavano quelle donne lì esposte che aspettavano di ospitare i turisti di passaggio. Locali a luci rosse. Fuori gli imbonitori che invitavano ad entrare. Entrammo in un locale cinematografico. Una pellicola porno che ci fece salire su di giri. Ovviamente cazzi enormi, una donna con due vichinghi che la inculavano e la chiavavano contemporaneamente. Bocchini a non finire. Durante lo spettacolo, mio marito mi penetrò sotto la gonna e sgrillettava alla grande. Allungai anch’io la mano e gli estrassi il gigante. Lo carezzavo mentre mi eccitavo nelle immagini del film. Mi abbassai e glielo presi in bocca. Improvvisamente la pellicola si interruppe, si accesero le luci ed una voce ci invitava ad uscire. Cambio turno degli spettatori. Anche altri come noi, presi alla sprovvista avevano chi il pantalone slacciato, chi la gonna calata. Una aveva le tette fuori. Ci ricomponemmo tutti velocemente ed uscimmo. Passeggiavamo ancora. Si avvicinò un olandese, in perfetto italiano ci disse “venite a vedere uno spettacolo dal vivo, è più emozionante di una pellicola. Uomini e donne vere che si accoppiano in pubblico. E infine, se volete, potete pure partecipare.” Mio marito era poliamoroso, provava gioia al fatto che io relazionassi con altre persone. Piano piano anch’io lo diventai e la nostra coppia era aperta, perfetta. Per questo ci piacque l’idea di vedere quello spettacolo dal vivo. Ci intrigò la frase “E infine, se volete, potete pure partecipare”
Era una sala a forma di anfiteatro. Il pubblico seduto sulle gradinate e al centro gli attori, che si sarebbero alternati nei vari giochi sessuali. Entrarono un uomo e una donna, due vichinghi, che praticarono carezze sul corpo, baci sulle tettone, leccate di fica, bocchini professionali ed infine simularono un orgasmo con vera eiaculazione. Lei girò intorno alle gradinate mostrando lo sperma in bocca. Si portò al centro dell’arena e ingoiò platealmente quella delizia perché tutti la vedessero a dimostrazione di un coito vero. Poi i due si portarono sulle gradinate. Lei si sedette fra due uomini e lui fra due donne. Lei invito i due a carezzarla, a toccare i seni e penetrare la vagina. Gli toccò la patta e li invitò a tirarlo fuori. Li masturbò con la destra e la sinistra e alternativamente glielo prese in bocca. Li lasciò col cazzo fuori e arrapati. L’imbonitore disse che se volevano, dopo lo spettacolo, potevano fermarsi e chiavarla, con un supplemento di prezzo. Invece il Vichingo si sedette distendendosi fra due donne con il cazzo che svettava. Le invitò a toccarlo. Una delle due si alzò e scappò via imbarazzata, arrossita e vergognosa. L’altra invece, sollecitata dal marito, lo prese in mano, lo masturbò e glielo prese in bocca. Il vichingo le spruzzò lo sperma in bocca che lei sputò immediatamente. I due attori si ritirarono dietro le quinte. Chiesi a mio marito “se fosse capitato a noi, come ci saremo comportati?” “avremo partecipato con gusto e con gioia” disse “noi siamo poliamorosi” -
Lo spettacolo continuava con due uomini, ben forniti, ma ci sembravano un po' imbarazzati. Cominciarono a praticare l’omosessualità. Si toccavano reciprocamente il cazzo, se lo prendevano in bocca e stavano per incularsi. Si fermarono. Parlottarono con uno dell’organizzazione il quale li sollecitava a continuare, ma loro si rifiutavano. Allora il tizio si rivolse al pubblico “gentili signori e signore, lo spettacolo prevedeva la presenza di una donna con loro, ma la ragazza si è ammalata e non abbiamo trovato la sostituta. I ragazzi non se la sentono di continuare da soli, lo spettacolo non regge e loro non sono abituati a spettacolarizzare l’omosessualità. Chiedono se c’è qualcuna del pubblico disposta a sostituire l’attrice assente. Silenzio glaciale. I due ragazzi si girarono intorno a trovare la persona giusta. Individuarono me. Vennero tutti e due, mi tesero le mani mi invitavano a seguirli. Guardai fissa mio marito, alzai le sopracciglia, spalancai la bocca, ero imbarazzata ed indecisa gli chiedevo col mio viso che fare. Lui, come prevedevo mi invitò a seguirli.
Mi portarono al centro dell’arena, mi tolsero la maglietta. La gonna scivolò via con un gesto professionale e plateale dei ragazzi. Uno mi venne dietro e slacciò il reggiseno. L’altro mi tolse il tanga. Ero nuda fra due uomini e in pubblico. Il massimo della goduria. Un sogno che si realizzava. Vedevo mio marito in brodo di giuggiole. Mi distesero sul letto, mi carezzarono tette fica e culo. Mi portarono un cazzo in bocca e uno nella fica. Cazzo!!! sembravo una attrice professionista. Mio marito si chiedeva se io recitassi, ma mi vedeva ampiamente partecipe. Godevo nel prenderlo nella fica, e alzate le gambe invitai l’altro vichingo a perforarmi il culo. Li sorpresi con la mia audacia. Mi penetrarono in due. Simulai? un orgasmo poderoso. Mi liberai dei cazzi e li feci distendere. Leccai i loro cazzi, gli alzai le gambe e percorsi la linea di demarcazione con il culo. Li penetrai, Forse loro due recitavano, ma sembrava proprio che godessero. Poi mi distesi a mia volta. Invitai il più dotato a sfondarmi e portarmi all’orgasmo, mentre prendevo il cazzo dell’altro in bocca. La sala seguiva con attenzione e con il fiato sospeso. Tutti gli occhi su di me che seppi arrivare all’orgasmo nello stesso momento che uno sborrava nella vagina e l’altro mi “dissetava” in bocca.
Si percepì chiaramente la fine dell’orgasmo di noi tre. Scoppiò un lungo applauso. I due ragazzi mi aiutarono a rivestirmi e mi riconsegnarono a mio marito con un inchino ossequioso ringraziandolo del prestito artistico.
scritto il
2025-08-22
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