Tre ragazzi Francesi sono meglio di uno. Con uno mi scopo anche mio marito

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confessioni

Tre ragazzi Francesi sono meglio di uno.
Con uno mi scopo anche mio marito

Campeggio della Camargue.
Camping Municipale dell’Espiguette.
Sulle rive della foce del Rodano, fra lagune, Flamant rose, tori, cavalli, canneti selvaggi, vin de sables. Solo a vederli e passarci per dentro ti ecciti.
Spiagge enormi, libere metà dedicate ai naturisti. Spesso con mio marito lo pratichiamo, il nudismo. Mi piace stare al sole bollente e farmi penetrare dai suoi raggi che solleticano il mio clitoride e gonfiano la mia vagina.
Arrivo a sera pronta per essere chiavata, tutta bagnata di squirting. Nella tenda facciamo sesso sfrenato. Ci eccita chiavare circondati da persone che possono vedere le nostre ombre e godere dei nostri squittii.
Anche quella notte alle due, mi sono alzata. Qualche giorno prima uscendo dal bagno avevo trovato nel reparto doccia con porta spalancata un ragazzo francese che si masturbava. L’ho scopato e, corsa dal mio lui in tenda, l’ho svegliato con un bocchino e ho scaricato in bocca tutto lo sperma che avevo spillato al ragazzo francese.
Credevo in una coincidenza che non avrei più ritrovato. Invece prima di entrare nel wc, lo vedo, circondato da altri due ragazzi, uno che lo incula e l’altro che lo spompina. Mi vede, mi invita. Faccio subito il mio bisogno e corro da loro. Mi mettono in mezzo, prendo un cazzo in bocca, uno nella fessa ed uno in culo. Un quadro di Botticelli con le sue forme morbide, rotonde ed eccitanti. Ce cazzo!!! mi arrivano contemporaneamente dentro. Ingoio quel liquido divino. Ma devo condividere quella grazia e quel cazzo con mio marito. Divento sfrontata. Con il mio perfetto francese (sono traduttrice professionista) gli spiego che voglio portarlo in tende e fargli vivere una bella esperienza con mio marito. Lui dice ai due ragazzi di aspettarlo lì che avrebbero presto continuato il loro ménage.
Ci rimettiamo il piccolo costume, gli do la mano e lo porto in tenda. Lui dorme. Gli prendo il cazzo floscio in bocca e lo sveglio. Questa volta c’è la sorpresa. Gli dico che l’ho trovato nelle docce con altri due ragazzi che lo stavano penetrando e bocchinando e che quindi è disponibile anche al rapporto omosessuale.
Lui si eccita. Lo capisco dal cazzo enorme che erge fra le sue gambe. Il ragazzo lo cerca, lo succhia, si piega in avanti e gli chiede: viens en moi (traduco per mio marito) : “vienimi dentro”. Lui lo accompagna con la mano fino all’imbocco del canale. Lo perfora con veemenza. Io intanto mi intrufolo fra le loro gambe e vado a prendere in bocca quella grossa melenzana francese che perde liquidi dal radiatore. Succhio e intanto mio marito che a vedere il mio bocchino si eccita e sborra nel culo del ragazzo francese.
Io corro in aiuto del ragazzo e gli lecco il culo degustando illiquido seminale di mio marito mescolato ai sapori del culo del ragazzo. Una lunga leccata al culo di mio marito con lo sperma che mi era rimasto in bocca ed invito il ragazzo a penetrarlo. Per la prima volta assisto alla perforazione del suo culo vergine. Senza cautela lo penetra. Sussulto di lui.
Dopo un primo disorientamento, capisco che comincia a piacergli. Gli piace lo stantuffo energico messo in atto. Io lecco prima il culo del ragazzo, poi gli lecco le palle che lambiscono il culo di mio marito ed infine mi aggrappo al suo cazzo chiedendogli una prestazione aggiuntiva di elaborazione di sperma. Mi ascolta ed erutta tanta lava incandescente che non riesco a trattenere in bocca. Questa volta è il ragazzo francese che viene in mio aiuto. Sfila il cazzo dal culo e viene a baciarmi per condividere quella preziosa sostanza che sentiamo poi scendere delicatamente.
Quelle notti si ripeterono molte volte in quel mese di agosto. A volte con lui a volte con uno dei suoi due amici. Loro si davano il cambio, e noi provavamo sempre sensazioni ed emozioni nuove.
Un giorno li trovammo tutti e tre sulla spiaggia dei nudisti. Deserta. Ci rifuggimmo dietro una duna. Quella volta fu l’orgia dei sensi Tutti provammo a penetrare ed essere penetrati. Io con la lingua e le dita, loro con un cazzo enorme e grondante rugiada.
Quest’orgia dei sensi fu l’ultima chiavata con i ragazzi francesi. Il giorno dopo togliemmo, letteralmente la tenda e ritornammo nella triste realtà del nostro paesino. Un’estate così non si ripeté più, ma nei nostri ricordi serali, davanti al camino, tornavano quelle immagini eccitanti e felici e con il mio uomo, raggiungevamo orgasmi succulenti e poderosi.

scritto il
2025-08-20
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