Il villaggio, terzo giorno
di
G.I.B
genere
prime esperienze
Paola fece sogni hard anche quella notte e al mattino si svegliò con la patatina nuovamente bagnata.
“ Sta diventando un' abitudine " pensò sorridendo.
Si toccò, mettendosi poi la mano umida in bocca e assaporando il gusto agrodolce dei suoi umori.
Nella penombra intravide il suo giocattolo, ancora attaccato con la ventosa all'anta dell' armadio.. le si dipinse un sorriso malizioso sulla bocca.
Era stato bello per lei fare sesso con Filippo usando anche quel fallo di gomma, sognando di essere scopata da due uomini.
Si alzò e andò vicino a quel pene finto così realistico, lo guardò come fosse una specie di statuetta da adorare.
“ Sei diventata una vera porca pervertita ", pensò mentre si girava con il sedere in direzione di quel sextoy, prendendolo in mano e guidandolo dentro fino in fondo alla sua figa.
Si penetrò la vulva per qualche minuto, poi lo estrasse e, ben lubrificato dai suoi densi liquidi vaginali, lo succhiò avidamente.
Andò a farsi la doccia portando il giocattolo con sé, aveva bisogno anche lui di darsi una lavata.
Carica di energie si preparò ad andare a fare una corsetta sulla spiaggia mentre il suo uomo era ancora nelle braccia di Morfeo.
Si mise maglietta e calzoncini ma poi li tolse subito " sei una naturista adesso “, si disse.
Con solo le scarpe da ginnastica addosso si incamminò.
Erano appena passate le otto e non c'era nessuno in giro, notò anzi un po' di trambusto per il villaggio e pensò che la sera prima ci fosse stata una festa " alla prossima voglio andarci anch'io " pensò con un sorrisetto sulle labbra.
Correva tranquilla sulla spiaggia ma la sua mente era un po' più agitata perché pensava in continuazione al sesso, stava diventando una droga per lei. Più lo faceva e più ne voleva fare.
Arrivata all'altezza della zona lettini notò una coppia che stava scopando. Rallentò per guardare meglio, cambiò direzione di marcia e andò verso di loro.
Con gran semplicità e naturalezza si sedette davanti per vederli all'opera.
L'uomo stava sodomizzando la donna nella posizione del missionario e da come lei gridava di piacere, capì che stava godendo molto.
Il cazzo di lui era tutto sporco di liquido denso e bianco, frutto di un orgasmo di lei.
Paola apri le gambe, mettendo il suo sesso in mostra, iniziando a toccarsi.
La coppia si girò verso di lei sorridendole. L’uomo sembrò eccitarsi ancora di più vedendola masturbarsi.
Paola si toccò per alcuni minuti infilando tre dita nella sua figa lavata di umori, immaginando che fosse al posto di quella donna, poi vide l'uomo dire qualcosa alla donna.
Si fermarono nel loro amplesso, l'uomo si alzò e andò incontro a Paola la quale, vedendo il suo enorme cazzo a forma di banana, comprese del perché la donna godeva così tanto.
Fissa su quell'enorme membro, Paola smise di toccarsi. Con estrema naturalezza si alzò le gambe allargandole di più mentre lui le si inginocchiava davanti.
Chiuse gli occhi preparandosi a sentire quel membro entrarle dentro.
La penetrò in un colpo solo.
Paola gridò di piacere e l'uomo iniziò a scoparsela con movimenti sempre più veloci e decisi, facendola godere intensamente, mentre la donna, in ginocchio accanto a lei, la baciò con la lingua dando inizio ad un eccitante bacio saffico.
La mano di lei andò a toccare il clitoride di Paola mandandola in estasi e facendola venire, mentre le succhiava i capezzoli turgidi.
L'uomo, molto eccitato e voglioso, fece mettere Paola a novanta, le leccò il buco del culo e infine le puntò la cappella sul suo ano facendo una leggera pressione. Paola questa volta non si oppose mentre quel grosso membro le allargava lo sfintere facendosi strada dentro di lei.
Fu invasa dal dolore e gridò, ma lui non se ne curò continuando con quella intensa penetrazione sino a quando, la sofferenza, si trasformò in un piacere sempre più crescente, un piacere che portò Paola ad avere un’altro orgasmo intenso.
In preda ad un'eccitazione estrema, Paola volle leccare la figa alla donna e questa l' accontentò subito, mettendosi a cavalcioni sulla sua faccia.
I tre scoparono e Paola si concesse completamente alla perversa coppia.
Dopo una decina di minuti di quel sesso a tre, lui venne riversando nel sedere di Paola un abbondante quantità di sborra calda, sborra che l'altra donna si gustò con la bocca direttamente dal suo culo, per poi baciarla e condividere con Paola quello sperma dal sapore pungente.
Paola, con ancora il corpo invaso da fremiti di piacere, guardò la coppia allontanarsi e, sdraiata a pancia in giù, si toccò il fondoschiena sentendo quanto largo fosse il suo ano.
" Cosa mi sono persa fino ad oggi “ pensò.
Tornata da Filippo, lo trovò in veranda mentre faceva colazione. " Ciao tesoro dove sei stata ", le chiese.
" Buon giorno amore, stamattina mi sono alzata presto e mi è venuta voglia di fare una corsetta sulla spiaggia e così ci sono andata " rispose Paola.
" Hai fatto bene tesoro.. hai corso molto? ti vedo stanca " le chiese Filippo.
" Si in effetti ho corso per tutto il litorale e adesso sono un po' a pezzi " gli disse, ma in realtà era stanca e provata dal sesso a tre di quella mattina e il sedere le bruciava.
Paola realizzò in quel momento che in effetti aveva fatto per la prima volta nella sua vita due nuove esperienze, addirittura con due perfetti sconosciuti e le era piaciuto moltissimo.
Si sedette fuori in veranda sul suo sdraio e si appisolò. Filippo le sussurrò un " ti amo " all'orecchio e se ne andò a fare una passeggiata verso la pineta.
Erano quasi le dieci, e nonostante fosse tarda mattinata, pochi ospiti giravano per la struttura, incrociò solo con una coppia.
Lei una stupenda ragazza alta, sui venticinque anni, dai capelli rossi ondulati e un fisico perfetto. Sembrava la tipica ragazza del Nord Europa, mentre lui, molto più grande di lei, sulla sessantina, non era molto affascinante, anzi, non lo era proprio con la sua prominente pancia.
Quando furono abbastanza vicini da potersi guardare negli occhi, Filippo li salutò fissando la femmina.
Pochi metri dopo averli superati, Filippo si sentì toccare una spalla e si girò, trovandosi la coppia dietro.
" Salve io sono Mario e lei è la mia compagna Anna “ disse l'uomo.
" Piacere io sono Filippo " rispose.
Iniziarono a chiacchierare e a fare conoscenza, alla fine saltò fuori che Mario si eccitava e provava piacere nel guardare Anna venir scopata da un altro uomo. Capì che Anna aveva scelto lui.
Questa loro perversione non gli sembrò poi così estrema anzi, lui stesso aveva quella fantasia e quindi senza nemmeno dire di sì, baciò Anna toccandole i suoi piccoli seni morbidi.
La lingua di Filippo incontrò subito quella della giovane donna, dando inizio allo spettacolo che Mario desiderava. Filippo accarezzò il corpo di Anna fino ad arrivare sul suo sedere mentre la sua bocca succhiava quei fantastici capezzoli turgidi.
Mario di fianco a loro era già eccitato e si toccava il cazzo.
Filippo scese a baciare il corpo di Anna fino all'altezza della sua figa, notando da vicino quel leggero triangolino di peli rossi sul pube. Il suo pene diventò duro come il ferro.
Iniziò a leccare quella giovane figa stretta dal sapore dolce, andando a stuzzicare il suo clitoride gonfio, mentre la ragazza si lasciava andare in gemiti di piacere.
Le mise un dito dentro la figa, trovandola bella bagnata di umori caldi. La masturbò lentamente e in profondità, mentre con un dito dell'altra mano le toccava l'ano.
Anna era tutta un fremito e godeva di piacere.
Mario si segava il suo piccolo cazzo con frenesia.
Filippo era pronto a scoparsi Anna davanti a lui come un toro.
La mise a pecorina e introdusse lentamente la sua cappella in quella patatina stretta, e dopo alcuni movimenti, il suo membro fu tutto dentro di lei fino alle palle.
Iniziò a possederla intensamente e più spingeva più lei gridava di piacere. Il cazzo di Filippo era lavato dai densi liquidi vaginali di Anna e Mario, a pochi centimetri da loro, si gustava arraparato quella scena.
Filippo spingeva come un toro, scopando quel giovane corpo con forza.
Dopo alcuni minuti di quella pecorina, decise che era il momento di cambiare posizione e buco.
Andarono su un prato e lui la fece sdraiare a gambe aperte, le leccò il buco del culo bagnandolo per bene con la sua saliva e poi la penetrò senza indugio. Iniziò a sodomizzarla con vigore, facendola godere e venire varie volte fino a quando anche Filippo si lasciò andare con una sborrata da cavallo che riempì quel giovane sedere.
Mario venne anche lui con la sua imbarazzante eiaculazione.
Anna ancora ansimante e con il corpo tutto sudato, disse a Mario " puliscimi cornuto"...
Lui come uno schiavo ubbidiente, si mise con la faccia fra le gambe di lei e leccò via lo sperma dal suo sedere.
Filippo se ne andò da una parte e loro dall'altra, nel girarsi vide Anna che lo salutava con sguardo malizioso, “ che pezzo di figa “ disse fra sé e sé.
Tornando verso il bungalow, ancora eccitato da quello che aveva fatto, pensò a quei giorni lì al villaggio con Paola e si chiese se anche lei avesse fatto qualche incontro durante i momenti in cui non erano insieme.
Si stupì di come la cosa non lo preoccupava anzi, sperava che si fosse lasciata andare anche lei in qualche perversa esperienza. Quel pensiero lo eccitava e lo faceva sentire ancora più innamorato e desideroso di sua moglie.
Arrivato al loro alloggio trovò Paola pronta ad andare un po' in piscina e così insieme si avviarono.
Erano quasi le due del pomeriggio, la piscina era semi vuota, nessuna scena di sesso si stava svolgendo..
" Niente spettacoli oggi " disse Filippo..
" Mai dire mai " rispose Paola sorridendogli.
Si sedettero su dei lettini a godersi il sole caldo.
Poco dopo a Filippo venne sete e decise di andare a prendere qualcosa da bere.
" Vuoi qualcosa anche tu tesoro? “ chiese a Paola.
" No, grazie amore " rispose lei ma nella sua testa avrebbe voluto dire " si ho sete di sperma ma non lo vendono al bar "..
Era diventata una vera porcellina, la lussuria cresceva in lei ogni ora di più, e la cosa la faceva sentire forte, si sentiva fiera e sicura del suo corpo.
Dal nulla nacque in lei il desiderio di sentirsi un cazzo in bocca. Come un pescatore che lancia l'amo per pescare un pesce, lei aprì le gambe e cominciò a toccarsi per attirare un uomo.
Non dovette aspettare molto. Un ragazzo giovane si mise seduto sul lettino di fronte al suo e iniziò a guardarla bene.
Paola fissandolo, gli fece cenno di avvicinarsi e il ragazzo andò da lei.
Era molto carino, sui trent'anni, moro e magro, con un discreto membro fra le gambe. Le si mise di fianco presentandosi " ciao sono Andrea ".. ma a Paola non interessava chi fosse e con semplicità gli disse " non mi interessa il tuo nome, voglio solo prendermi il tuo cazzo in bocca e farti un pompino ". Lui non se lo fece ripetere due volte e avvicinò il suo uccello alla bocca di lei, che lo prese fra le sue labbra e, aiutandosi con una mano, lo fece diventare duro.
Paola in quel momento non si preoccupava del fatto di poter essere vista da Filippo, anzi. Voleva che la vedesse.
Quel membro le riempiva completamente la bocca, andando a toccarle l'interno della gola e provocandole qualche conato.
Glielo spompinò con frenesia lavandolo della sua saliva che le colava sulle mani.
Il giovane ragazzo non resistette molto a quella fallazio e un secondo prima di venire le disse “ sto venendo “ cercando di spostarsi. Lei lo trattenne e si fece sborrare in bocca gustando il sapore amaro del suo seme.
Ingoiò tutto fino all'ultima goccia soddisfando così la sua sete.
" Puoi andare ora tesoro " disse Paola al giovanotto che ancora un po' intontito da quello che era successo, se ne andò senza dire nulla.
“ Sono una porca perversa ” pensò Paola con eccitazione.
Arrivò Filippo… " cosa mi sono perso " le chiese. " Niente tesoro, ho fatto un pompino ad un bel ragazzo con un cazzo grosso ma è durato pochissimo " rispose Paola sorridendogli.
" Stupidina sai che mi piacerebbe vedere una scena del genere, potevi aspettarmi “ disse lui pensando ingenuamente che lei stesse scherzando.
" Ti chiamo allora la prossima volta, magari facciamo una cosa a tre “ disse Paola sorridendo anche lei.
Dopo un paio di ore tornarono al loro alloggio, si fecero la doccia insieme e scoparono nuovamente.
Quella vacanza gli stava facendo molto bene e ogni volta che scopavano era meglio della volta prima.
Erano in piena sintonia sessuale.
Niente ulteriore divertimento per loro quella sera, ma una tranquilla partita a carte in veranda, rigorosamente nudi e le menti sognanti.
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