Cari colleghi due
di
FILIPPO
genere
dominazione
Il fatto che mi hanno scoperta, mi ha, all'inizio preoccupata, e molto, ma poi, ripensandoci, è stato meglio così, era sempre più defficile nascondere la mia omosessualità, e il non poter mettermi al femminile durante il giorno, mi rendeva nervosa.
Poi cosa dire del fatto che la mia omosessualità stava esplodendo, rischiavo in continuo di essere scoperta, guardavo i miei due colleghi con uno sgurdo adulatorio, e Anna me lo diceva spesso, stai attenta, sembra che li vuoi avere a tutti i costi, ed era vero.
Alcuni mesi prima, ai servizi, sbirciavo Filippo mentre urinava, e ho visto che aveva un cazzo durissimo, pazzesco, e poco dopo lo sentivo parlare con Andrea, e dirgli: cazzo, da quando c'è il bambino non scipiamo quasi mai, scoppi ho il cazzo durissimo, sabato vado a troie e mi scarico.
Ora era tutto diverso.
Mi presentai lunedì mattina di buon'ora, con una valigia, e riposi delle camicette, delle gonne dei vestitini,nell'armadio del mio ufficio, e delle scarpe e vario intimo, e mi preparai.
Una volta messo il telefonino in posizione iniziai a registrare, mi misi nuda, misi il reggicalze nero, infilai le calze nere, slip e reggiseno sempre neri, di pizzo, camicetta bianca trasparente, gonnellina e decoltè, mi sciolsi i capelli, e mi truccai, un trucco leggero.
Attesi Anna, e appena mi vide, mi abbracciò, auguri per oggi, sai che ti presenteranna agli Ingenieri, annii, non vedo l'ora Anna, non ne potevo più, misarei licenziata se non mi avessero scoperto, e trovato un'occupazione come donna, lei sorrise, e mi accarezzò il culetto, lo metteranno a dura prova, e io le misi la mano trà le cosce, ma anche questa non sarà lasciata sola credimi, e ridemmo, due puttane disse Anna ridendo, si saremo due puttane.
Filippo arrivò per primo, e rimase basito dalla mia femminilità e bellezza, poi arrivo Andrea, e dopo qualche bacio e palpatina, mi accompagnarono dai colleghi, che mi accolsero in modo positivo, quindi disse Anselmo, uno degli ingenieri, la capa verrà a salutarci tutti i giorni sculettando sui tacchi? io annuii, molto bene, e si toccò il pacco, non vedo l'ora.
Poi ritornammo in ufficio, Filippo si sfilò velocemente i pantaloni e la camicia, io mi inginocchiai e imboccai il suo cazzone.
Melo infilai in gola, io sono una gola profonda, e lo feci sborrare direttamente li', e poi toccò ad Andrea, era giànudo, mettiti a pecora puttana mi disse, l'essere chiamata puttana mi ha dato una sferzata di piacere, mi stavo bagnando, mi allarga le gambe e me lo infila dentro.
Sobbalzo, è grosso, ma entra un pò di bruciore, ma è dentro, e mi pompa, mi afferra per i fianchi, e mi sbatteinsultandomi, stò inculando il frocio del mio capo,mla mia nuova capa, me tre Filippo filmava, brutto frocio ora sei nostro, ti sfonderemo tutti in azienda vacca.
E poco dopo mi innonda dio sperma, e mi lascia lì esausta sulla scrivania, mi mancano le forze, e poco dopo Anna interviene, mi aiuta ad andare in bagno, e a lavarmi, e mi aiuta a lavare il cazzo, che è durissimo, lo accarezza, ma sei ben dotata Paola, mai scopato donne, scuoto la testa, mai, ma dai? non ci credo, io sono gay dall'età di quindici anni le dico.
Poi mi ricompongo e inizio la giornata lavorativa, telefonando ai clienti ecc.
Alla pausa pranzo mangio un panino veloce e riprendo il lavoro, e rientro a casa al maschile, e mi rimetto al femminile, e aspetto che arrivi un amico con qui scoperò fino a tarda sera.
Le settimane in ufficio scorrono tranquille, vado dagli ingenieri a turno, li soddisfo, di bocca o di culo, i mie due aguzzini mi scopano regolarmente più volte al giorno, e un mezzogiorno, decidono di portare mè e Anna al ristorante, io enfemme.
Ero imbarazzata, li mi conioscono come direttore, ma una volta seduti, non si sono accorti chi ero, nemmeno quando sono andata aiservizi delle signore, e al nostro rientro, Anna mette i miei vestiti da uomo in una busta, la guardo e le chiedo come mai, mi si avvicina, mi accarezza il viso, tesoro se non lo fai ora non lo farai mai più, daoggi sarai solo Paola, usciria di giorno e di notte da donna.
Fù meraviglioso uscire dall'ufficio, sentire l'aria sotto la gonnellina, accarezzarmi il culetto e il cazzo, camminare sui tacchi, salire in auto, sistemare la gonna e partire.
Guidare con i tacchi, e poi salire le scale del condominio, e salutare i vicini increduli.
Appena entrata ho afferrato il cazzo e in due colpi sono venuta, stupendo.
Ora dovevo acquistare altri vestiti e scarpe, andai con Anna il sabato successivo, e vio con lo schoppig.
Una volta a casa mi aiutò a sistemare gli acquisti, e fù lì che scattò la scintilla, mi strinse a sè, e mi baciò, dai vieni puttanella che ti insegno a scopare una donna, e una volta in camera ci spogliammo, Anna è una bella donna, le toccai il seno e succhiai i capezzoli, e iniziammo a toccarci.
Poi mi prese il cazzo e se lo infilò in figa, e una volta dentro mi avvolse un senso di pace e di calore, il mio cazzo per la prima volta in una figa.
Iniziai a scoparla, ma resistetti pochissimo la riempii di sperma e rimasi male, lei mi baciò, tranquilla è la prima volta, succede.
Rimanemmo nel letto a lungo, e la seconda volta resistetti più a lungo, e poi lo volle nel culo, lì diedi il meglio di mè stessa.
Le settimane seguenti, furono pazzwesche, tutti seppero della mia omosessualità nel palazzo e devo dire che non fù un problema, anzi le donne mi parlavano e chiedevano, i maschi volevano venire nella mia camera.
Con Anna proseguì unaspecie di relazione, in ufficio ci baciavamo come due lesbiche e a volte ci scappava una scopata, intanto io soddisfavo i colleghi, a volte tutti nella stessa giornata, poi Anna mia aiutava con la crema nel culetto.
Poi un sabato che eravamo insieme mi propose di metterci insieme come coppia, ognuno avrebbe fatto la propira vita ma sotto lo stesso tetto, accettai, trovammo un'appartamento grande e ci trasferimmo.
Dormivamo nello stesso letto, incontravamo i nostri maschi lì, e a volte ce li scambiavamo.
Poi decidemmo di fare il grande passo, io cambiao il nome al femminile, e ci sposammo.
Poi cosa dire del fatto che la mia omosessualità stava esplodendo, rischiavo in continuo di essere scoperta, guardavo i miei due colleghi con uno sgurdo adulatorio, e Anna me lo diceva spesso, stai attenta, sembra che li vuoi avere a tutti i costi, ed era vero.
Alcuni mesi prima, ai servizi, sbirciavo Filippo mentre urinava, e ho visto che aveva un cazzo durissimo, pazzesco, e poco dopo lo sentivo parlare con Andrea, e dirgli: cazzo, da quando c'è il bambino non scipiamo quasi mai, scoppi ho il cazzo durissimo, sabato vado a troie e mi scarico.
Ora era tutto diverso.
Mi presentai lunedì mattina di buon'ora, con una valigia, e riposi delle camicette, delle gonne dei vestitini,nell'armadio del mio ufficio, e delle scarpe e vario intimo, e mi preparai.
Una volta messo il telefonino in posizione iniziai a registrare, mi misi nuda, misi il reggicalze nero, infilai le calze nere, slip e reggiseno sempre neri, di pizzo, camicetta bianca trasparente, gonnellina e decoltè, mi sciolsi i capelli, e mi truccai, un trucco leggero.
Attesi Anna, e appena mi vide, mi abbracciò, auguri per oggi, sai che ti presenteranna agli Ingenieri, annii, non vedo l'ora Anna, non ne potevo più, misarei licenziata se non mi avessero scoperto, e trovato un'occupazione come donna, lei sorrise, e mi accarezzò il culetto, lo metteranno a dura prova, e io le misi la mano trà le cosce, ma anche questa non sarà lasciata sola credimi, e ridemmo, due puttane disse Anna ridendo, si saremo due puttane.
Filippo arrivò per primo, e rimase basito dalla mia femminilità e bellezza, poi arrivo Andrea, e dopo qualche bacio e palpatina, mi accompagnarono dai colleghi, che mi accolsero in modo positivo, quindi disse Anselmo, uno degli ingenieri, la capa verrà a salutarci tutti i giorni sculettando sui tacchi? io annuii, molto bene, e si toccò il pacco, non vedo l'ora.
Poi ritornammo in ufficio, Filippo si sfilò velocemente i pantaloni e la camicia, io mi inginocchiai e imboccai il suo cazzone.
Melo infilai in gola, io sono una gola profonda, e lo feci sborrare direttamente li', e poi toccò ad Andrea, era giànudo, mettiti a pecora puttana mi disse, l'essere chiamata puttana mi ha dato una sferzata di piacere, mi stavo bagnando, mi allarga le gambe e me lo infila dentro.
Sobbalzo, è grosso, ma entra un pò di bruciore, ma è dentro, e mi pompa, mi afferra per i fianchi, e mi sbatteinsultandomi, stò inculando il frocio del mio capo,mla mia nuova capa, me tre Filippo filmava, brutto frocio ora sei nostro, ti sfonderemo tutti in azienda vacca.
E poco dopo mi innonda dio sperma, e mi lascia lì esausta sulla scrivania, mi mancano le forze, e poco dopo Anna interviene, mi aiuta ad andare in bagno, e a lavarmi, e mi aiuta a lavare il cazzo, che è durissimo, lo accarezza, ma sei ben dotata Paola, mai scopato donne, scuoto la testa, mai, ma dai? non ci credo, io sono gay dall'età di quindici anni le dico.
Poi mi ricompongo e inizio la giornata lavorativa, telefonando ai clienti ecc.
Alla pausa pranzo mangio un panino veloce e riprendo il lavoro, e rientro a casa al maschile, e mi rimetto al femminile, e aspetto che arrivi un amico con qui scoperò fino a tarda sera.
Le settimane in ufficio scorrono tranquille, vado dagli ingenieri a turno, li soddisfo, di bocca o di culo, i mie due aguzzini mi scopano regolarmente più volte al giorno, e un mezzogiorno, decidono di portare mè e Anna al ristorante, io enfemme.
Ero imbarazzata, li mi conioscono come direttore, ma una volta seduti, non si sono accorti chi ero, nemmeno quando sono andata aiservizi delle signore, e al nostro rientro, Anna mette i miei vestiti da uomo in una busta, la guardo e le chiedo come mai, mi si avvicina, mi accarezza il viso, tesoro se non lo fai ora non lo farai mai più, daoggi sarai solo Paola, usciria di giorno e di notte da donna.
Fù meraviglioso uscire dall'ufficio, sentire l'aria sotto la gonnellina, accarezzarmi il culetto e il cazzo, camminare sui tacchi, salire in auto, sistemare la gonna e partire.
Guidare con i tacchi, e poi salire le scale del condominio, e salutare i vicini increduli.
Appena entrata ho afferrato il cazzo e in due colpi sono venuta, stupendo.
Ora dovevo acquistare altri vestiti e scarpe, andai con Anna il sabato successivo, e vio con lo schoppig.
Una volta a casa mi aiutò a sistemare gli acquisti, e fù lì che scattò la scintilla, mi strinse a sè, e mi baciò, dai vieni puttanella che ti insegno a scopare una donna, e una volta in camera ci spogliammo, Anna è una bella donna, le toccai il seno e succhiai i capezzoli, e iniziammo a toccarci.
Poi mi prese il cazzo e se lo infilò in figa, e una volta dentro mi avvolse un senso di pace e di calore, il mio cazzo per la prima volta in una figa.
Iniziai a scoparla, ma resistetti pochissimo la riempii di sperma e rimasi male, lei mi baciò, tranquilla è la prima volta, succede.
Rimanemmo nel letto a lungo, e la seconda volta resistetti più a lungo, e poi lo volle nel culo, lì diedi il meglio di mè stessa.
Le settimane seguenti, furono pazzwesche, tutti seppero della mia omosessualità nel palazzo e devo dire che non fù un problema, anzi le donne mi parlavano e chiedevano, i maschi volevano venire nella mia camera.
Con Anna proseguì unaspecie di relazione, in ufficio ci baciavamo come due lesbiche e a volte ci scappava una scopata, intanto io soddisfavo i colleghi, a volte tutti nella stessa giornata, poi Anna mia aiutava con la crema nel culetto.
Poi un sabato che eravamo insieme mi propose di metterci insieme come coppia, ognuno avrebbe fatto la propira vita ma sotto lo stesso tetto, accettai, trovammo un'appartamento grande e ci trasferimmo.
Dormivamo nello stesso letto, incontravamo i nostri maschi lì, e a volte ce li scambiavamo.
Poi decidemmo di fare il grande passo, io cambiao il nome al femminile, e ci sposammo.
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