Anastasia e Martina. Capitolo 1: La Sera Libera e Un Nuovo Desiderio

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genere
saffico

La porta d'ingresso si chiuse con un clic sommesso, un suono che per me, Anastasia, era musica per le orecchie. "Ci vediamo più tardi, tesoro! Non fare tardi!" urlò mia madre dal pianerottolo, la sua voce già attutita dalla distanza mentre lei e papà si avviavano verso la loro serata fuori. "Divertitevi!" risposi, il mio tono più entusiasta di quanto avrei mai ammesso. Finalmente, casa libera.
La casa piombò in un silenzio quasi surreale, rotto solo dal ticchettio dell'orologio in cucina. Non persi un secondo. Mi diressi subito verso la mia stanza, il cuore che batteva un ritmo accelerato di anticipazione. La mia camera era il mio santuario, un rifugio accogliente dove potevo essere completamente me stessa. Il letto, con le sue lenzuola fresche e i cuscini morbidi, mi chiamava.
Mi lasciai cadere sul materasso, sentendo il sollievo diffondersi in ogni muscolo. I miei lunghi capelli rossi, lisci e setosi, si sparpagliarono intorno a me come un'aureola fiammeggiante. Chiusi gli occhi verdi, e subito la sua immagine si fece vivida nella mia mente. Era la persona che mi piaceva, quella che occupava ogni mio pensiero, ogni mio sogno ad occhi aperti. E sì, quella persona era una lei.
Il suo sorriso, il modo in cui i suoi occhi brillavano quando parlava di qualcosa che la appassionava, la sua risata contagiosa... Ogni dettaglio era scolpito nella mia memoria. Sentii un calore familiare diffondersi nel mio corpo, un'onda che partiva dal petto e si irradiava verso il basso. Ero snella, con gambe lunghe che spesso mi facevano sentire un po' impacciata, ma in quel momento, sdraiata lì, ogni parte di me sembrava vibrare in armonia con i miei desideri.
La mano scivolò quasi involontariamente sotto il bordo dei pantaloncini del pigiama. Il tocco della mia pelle contro la stoffa leggera fu un piccolo brivido. Il respiro si fece più profondo, più lento, mentre mi concentravo esclusivamente su di lei. Immaginavo i suoi occhi su di me, il suo tocco, le sue parole sussurrate. La fantasia prendeva forma, diventando quasi tangibile. Il calore aumentava, trasformandosi in un fuoco dolce e insistente. Le mie dita trovarono la strada, e un gemito sommesso mi sfuggì dalle labbra, perso nel silenzio della stanza. Era solo l'inizio di una serata tutta mia.
scritto il
2025-07-08
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