Una piccola deliziosa feticista dei piedi

di
genere
feticismo

Marianina fin da quando ha cominciato a provare dei piaceri sessuali ha cominciato a ricerverli dai suoi piedi.
Camminare scalza le provocava una sensazione che le toglieva il fiato e che le faceva volare le farfalle nelle stomaco.
Sua madre la rimproverava per esere sempre scalza, ma Mariannina non poteva resistere.
Uscendo da casa riponeva nel suo zainetto i suoi sandaletti e solamente avanti alla scuola se li rimetteva per entrare nell'istituto.
Tornando a casa faceva l'operazione inversa, rimettendosi i sanaletti solamente prima di entrare in casa.
Poi si rifugiava nella sua stanzetta sconvolta ed affascinata da una strana ed incomprensibile sensazione di piacere che avvolgeva il suo corpo.
Dopo un poco di tempo comprese che quella sensazione di piacere poteva essere moltiplicata all'infinito toccando la sua fresca vagina.
La prima volta si masturbò rimembrando le sensazioni che avevano avuto quando le sue piante dei piedi avevano calestato il suolo sporco.
L'esplosione di piacere la sconvolse, lasciandola sorpresa per quanto era stato grande il fenomeno.
Quanto successe le fece intuire quale sarebbe stato il suo destino; provare piacere dalle sensazioni che provava ai piedi.
Non poteva più smettere; voleva continuare a provare piacere dalle sensazioni ai suoi piedi.
Cominciò a camminare sclaza in ogni occasione, cercando di calpestare qualsiasi tio di superficie.
Asfalto, terra, erba, fango, fanghiglia, ghiaia; tutto la faceva eccitare e talora troppo presa dall'eccitazione si appartava in un angolo nascosto per masturbarsi.
Le sensazioni di calpestare i terreni con i piedi scalzi e di lordarli con quelli la facevano impazzire.
Poi scoprì i cessi che la fecero impazzire.
Prima le toilet femmiminili dove però c'erano però poche tracce di sostanze organiche da calpestare.a
Poco dopo si recò ai cessi maschili spesso coperti da tracce di piscio fresco o stantio sul pavimento.
Lordarsi i piedi su quei resti organici la faceva imapzzire dal piacere, e poi quando nel water trovava delle tracce di merda non sitava ad infilarci i piedi per lordarli con quello shifo.
La sua frequentazione dei bagni era diventata frequentissima ed aveva imparato a masturbarsi all'interno di essi dopo aver lordato i suoi piedi.
Aveva scoperto un mondo di sessualità che le dava un piacere immenso.
Cominciò a girare scalza per le vie buie ed a cagare per terra e calpestare la sua mmerda per camminare scalza con i piedi pieni della sua merda.
Poi cominciò a calpestare la merda di cane che incontrava per strada, o il vomito degli ubriachi.
Lordare, umiliare i suoi piedi era diventata la sua principale ed unica forma di eccitazione.
Non le interessavano i maschi, o le donne ma solo lordarsi i piedi.
La vita di Marianina


scritto il
2025-06-21
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