Il padrone
di
FILIPPO
genere
dominazione
Sin da giovanissimo ho adorato i maschi, specialmente quelli avanti con l'età, in effetti il mio primo uomo era molto avanti con l'età, era il nonno di un mio compagno di giochi.
E' successo in modo naturale, senza drammi, forzature o altro, un pomeriggio d'estate, sono andato a trovare il mio amico, siamo vicni di casa, e lui non c'era, era via con i suoi genitori, così Antonio, il nonno mi ha invitato a bere una bibita, cosa normalissima, e così siamo in giardino, all'ombra, ma il caldo era insopportabile, e così mi propone di spogliarci e di fare il bagno in piscina, non vedo nulla di strano, e ci denudiamo.
Lo sguardo mi cade sul suo cazzo, è duro, è eccitato, Antonio è un uomo carino e giovanile, lo guardo e la mia natura omosessuale, non troppo latente si scatena.
Ci tuffiamo, e anche il mio cazzetto si indurisce, cosanormale per un'adolescente credo, e lui se ne accorge, si avvicina e sento la sua mano che mi afferra il cazzetto, mi piace, sento che mi piace molto, lui lo intuisce e lentamente mi sega guardandomi negli occhi, io in breve vengo, e al momento della sborrata mi bacia.
Sentire la sua lingua contro la mia mi fà schizzare come se fosse la prima volta, mi piego lui intuisce che godo, e mi stringe il cazzetto e le palline, quasi svengo.
Poi prende la mia mano e la porta al suo cazzpne, lo sego, è gonfio, caldo e pulsante, ti piace? mi chiede, annuisco, allora usciamo che ti insegno un bel gioco.
Mi ritrovo a succhiare e leccare la sua mazza di carne, dritta, che svetta in cielo, e dopo una decina di minuti, lo sento ansimare, e mi dice, vengo tesorina, bevi tutto mi raccomando, e schizza, e io deglutisco a fatica il suo seme.
FAINITO LO RIPULISCO PER BENE, IL SAPORE DELLA SUA SBORRA CALDA NON è MALE, UN Pò SALATA, MI GUARDA E MI DICE, DOVRAI sempre bere lo sperma quando farai pompini ai maschi capito? annuisco, e in effetti negli anni a seguire ho sempre deglutito lo sperma dei miei amanti, anche occasionali.
Ci riposiamo, io sono trà le sue braccia, mi coccola, e dopo u'oretta è ancora duro, vieni puttanella, e mi porta in camera sua, mi mette comodo, a pancia sù, mi solleva le gambe mi allarga le cosce e inizia a leccarmi il culetto, poi prende della crema, introduce un dito, e poi due, e mi prepara, poi unge il suo cazzo, e mi dice, ti farò diventare donna, e introduce la sua cappella nel mio ano.
Sento un bruciore e un pò di dolore, mi dimeno, lui mi ferma e spinge, entrando dentro di mè.
Poi lentamente esce, e rientra, mi brucia ma è sopportabile, e così mi scopa, venedomi dentro e riempiendomi di sperma.
Ritorniamo a fare il bagno, poi ci rivestiamo, e io vado a casa, e alla sera mentre sono a letto, senti mia madre ansimare mi alzo vado di soppiatto alla loro porta è semiaperta, e sbircio, papà stà inculando mamma, vedo il suo cazzone entrare e uscire dal buco del culo di mamma, che lo incita a scoparla più forte, io eccitato ritorno a letto e mi sego.
Il giorno dopo a casa del nonno c'è il mio amico, giochiamo, e poi mi avvicino al nonno e gli racconto quanto visto fare dai miei, e lo ringrazio per avermi fatta donna, lui mi accarezza, e questo è nulla mi dice, da domani, verso le cinque fatti trovare al mio terreno, è un piccolo girdino con un casolare, e lì è inizata la mia vita femminile.
Ha iniziato a farmi travestire, poi a scoparmi sempre più forte, allargandomi per bene, a legarmi il cazzetto annientandolo con il tempo, e un annetto dopo, ha invitato i suoi amici, e ho iniziato a soddisfarli tutti.
Poi ha iniziato ad affittarmi, a coppie di gay, a maschi diciamo un pò iolenti, mi legavano e mi abusavano, facendomi godere come non mai.
Dopo alcuni anni, ero ormai impotente e del tutto omosessuale, il nonno si ammala, ma prima di lasciarmi, mi cede ad un suo amico molto più giovane, e così dopo scuola mi recavo da lui.
A inizio università, i miei mi hanno allontanato, ero troppo effemminato mi dissero, e io ANDAI DAL MIO UOMO, E Lì INIZIò VERAMENTE LA MIA SCHIAVIZZAZIONE.
Iniziai con l'indossare solo intimo e abiti femminili, uscivo a fare spese, andaco a scuola da donna, pulivo casa, e scopavo il mio uomo, e poi verso le dioeci raggiungevo i clienti al motel, e fino a mattino, facevo marchette.
Ai miei ventidue anni, il mio uomo mi fece cambiare nome all'anagrafe, e divenni Paola, e mi regalò un magnifico seno quarta misura, ero finalmente donna.
Il mio cazzetto era ormai piccolo e penzolava inutilmente, mi portò da un medico che mi diede delle pillole che lo resero del tutto inutile, si ritirò parzialmente.
Ero ormai una schiava a tutti gli effetti, sempre più sottomessa, al punto che gli chiesi di essere legata e percossa, spèecialmente sui genitali, il dolore si trasformava in piacere sborravo e pisciavo con piacere.
Poi toccò al culo, in pochi mesi introdusse la sua mano masiccia sfondandomi del tutto.
A venticinque anni, mi misero sul marciapiede, e divenni una delle trans più gettonate di Milano.
Ora sono sola, ho settant'anni, sono sfatta il corpo è una piega unica, mi sono fatta togliere le protesi, e ho un sebo cadente da novantenne, il culo è una voragine, vivo con il pannolone, ma ho ancora dei maschi che mi scopano, giovani perversi che mi fanno di ogni, entrano con la mano e si masturbano nel mio culo, tanto sono sfondata.
Ho lasciato il testamento, quando sarò morta voglio essere seppellita in reggicalze calze e tacchi, e nel culo un cazzo enorme.
E' successo in modo naturale, senza drammi, forzature o altro, un pomeriggio d'estate, sono andato a trovare il mio amico, siamo vicni di casa, e lui non c'era, era via con i suoi genitori, così Antonio, il nonno mi ha invitato a bere una bibita, cosa normalissima, e così siamo in giardino, all'ombra, ma il caldo era insopportabile, e così mi propone di spogliarci e di fare il bagno in piscina, non vedo nulla di strano, e ci denudiamo.
Lo sguardo mi cade sul suo cazzo, è duro, è eccitato, Antonio è un uomo carino e giovanile, lo guardo e la mia natura omosessuale, non troppo latente si scatena.
Ci tuffiamo, e anche il mio cazzetto si indurisce, cosanormale per un'adolescente credo, e lui se ne accorge, si avvicina e sento la sua mano che mi afferra il cazzetto, mi piace, sento che mi piace molto, lui lo intuisce e lentamente mi sega guardandomi negli occhi, io in breve vengo, e al momento della sborrata mi bacia.
Sentire la sua lingua contro la mia mi fà schizzare come se fosse la prima volta, mi piego lui intuisce che godo, e mi stringe il cazzetto e le palline, quasi svengo.
Poi prende la mia mano e la porta al suo cazzpne, lo sego, è gonfio, caldo e pulsante, ti piace? mi chiede, annuisco, allora usciamo che ti insegno un bel gioco.
Mi ritrovo a succhiare e leccare la sua mazza di carne, dritta, che svetta in cielo, e dopo una decina di minuti, lo sento ansimare, e mi dice, vengo tesorina, bevi tutto mi raccomando, e schizza, e io deglutisco a fatica il suo seme.
FAINITO LO RIPULISCO PER BENE, IL SAPORE DELLA SUA SBORRA CALDA NON è MALE, UN Pò SALATA, MI GUARDA E MI DICE, DOVRAI sempre bere lo sperma quando farai pompini ai maschi capito? annuisco, e in effetti negli anni a seguire ho sempre deglutito lo sperma dei miei amanti, anche occasionali.
Ci riposiamo, io sono trà le sue braccia, mi coccola, e dopo u'oretta è ancora duro, vieni puttanella, e mi porta in camera sua, mi mette comodo, a pancia sù, mi solleva le gambe mi allarga le cosce e inizia a leccarmi il culetto, poi prende della crema, introduce un dito, e poi due, e mi prepara, poi unge il suo cazzo, e mi dice, ti farò diventare donna, e introduce la sua cappella nel mio ano.
Sento un bruciore e un pò di dolore, mi dimeno, lui mi ferma e spinge, entrando dentro di mè.
Poi lentamente esce, e rientra, mi brucia ma è sopportabile, e così mi scopa, venedomi dentro e riempiendomi di sperma.
Ritorniamo a fare il bagno, poi ci rivestiamo, e io vado a casa, e alla sera mentre sono a letto, senti mia madre ansimare mi alzo vado di soppiatto alla loro porta è semiaperta, e sbircio, papà stà inculando mamma, vedo il suo cazzone entrare e uscire dal buco del culo di mamma, che lo incita a scoparla più forte, io eccitato ritorno a letto e mi sego.
Il giorno dopo a casa del nonno c'è il mio amico, giochiamo, e poi mi avvicino al nonno e gli racconto quanto visto fare dai miei, e lo ringrazio per avermi fatta donna, lui mi accarezza, e questo è nulla mi dice, da domani, verso le cinque fatti trovare al mio terreno, è un piccolo girdino con un casolare, e lì è inizata la mia vita femminile.
Ha iniziato a farmi travestire, poi a scoparmi sempre più forte, allargandomi per bene, a legarmi il cazzetto annientandolo con il tempo, e un annetto dopo, ha invitato i suoi amici, e ho iniziato a soddisfarli tutti.
Poi ha iniziato ad affittarmi, a coppie di gay, a maschi diciamo un pò iolenti, mi legavano e mi abusavano, facendomi godere come non mai.
Dopo alcuni anni, ero ormai impotente e del tutto omosessuale, il nonno si ammala, ma prima di lasciarmi, mi cede ad un suo amico molto più giovane, e così dopo scuola mi recavo da lui.
A inizio università, i miei mi hanno allontanato, ero troppo effemminato mi dissero, e io ANDAI DAL MIO UOMO, E Lì INIZIò VERAMENTE LA MIA SCHIAVIZZAZIONE.
Iniziai con l'indossare solo intimo e abiti femminili, uscivo a fare spese, andaco a scuola da donna, pulivo casa, e scopavo il mio uomo, e poi verso le dioeci raggiungevo i clienti al motel, e fino a mattino, facevo marchette.
Ai miei ventidue anni, il mio uomo mi fece cambiare nome all'anagrafe, e divenni Paola, e mi regalò un magnifico seno quarta misura, ero finalmente donna.
Il mio cazzetto era ormai piccolo e penzolava inutilmente, mi portò da un medico che mi diede delle pillole che lo resero del tutto inutile, si ritirò parzialmente.
Ero ormai una schiava a tutti gli effetti, sempre più sottomessa, al punto che gli chiesi di essere legata e percossa, spèecialmente sui genitali, il dolore si trasformava in piacere sborravo e pisciavo con piacere.
Poi toccò al culo, in pochi mesi introdusse la sua mano masiccia sfondandomi del tutto.
A venticinque anni, mi misero sul marciapiede, e divenni una delle trans più gettonate di Milano.
Ora sono sola, ho settant'anni, sono sfatta il corpo è una piega unica, mi sono fatta togliere le protesi, e ho un sebo cadente da novantenne, il culo è una voragine, vivo con il pannolone, ma ho ancora dei maschi che mi scopano, giovani perversi che mi fanno di ogni, entrano con la mano e si masturbano nel mio culo, tanto sono sfondata.
Ho lasciato il testamento, quando sarò morta voglio essere seppellita in reggicalze calze e tacchi, e nel culo un cazzo enorme.
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