Luca ed Elisa 38° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Ludmilla aveva invitato a cena Elisa e suo fratello Luca, mentre il figlio Joele, era fuori per lavoro.
Ludmilla: “Vi piace la cena?”
Elisa: “Hai fatto del pollo strepitoso.”
Luca: “E’ cotto benissimo.”
Elisa: “Io non sono così brava a far da mangiare, per fortuna ci pensa Luca.”
Luca: “Grazie, io ci provo, per la mia sorellona questo ed altro.”
Ludmilla: “Avete un rapporto molto bello.”
Elisa: “Sai Luca, non te l’ho detto, ma Ludmilla mi ha raccontato che suo figlio Joele la vuole buttar fuori di casa perchè vuole starsene più libero. Io le ho detto di mettersi più in mostra di farsi notare, così il figlio avrà piacere ad averla vicino.”
Luca diede una pacca sulla mano alla sorella e quando Ludmilla si allontanò un attimo.
Luca: “Ehi, brutta pervertita, non gli avrai detto che scopiamo io e te.”
Elisa: “Io, pervertita? Devo ricordarti chi mi ha scopato per primo e per secondo? Magari con la forza?”
Luca: “Cosa le hai detto.”
Ludmilla tornò e si sedette al tavolo.
Ludmilla: “Mi ha detto di farmi notare di più e di mettere più in mostra le mie doti fisiche in casa, perchè molto probabilmente sente l’esigenza di avere una donna da vedere e così ho fatto.”
Elisa: “Hai fatto?”
Ludmilla: “Certo! Ieri per esempio stirando, visto che c’era caldo mi sono messa un abitino con gonnellina che arrivava fino a metà gamba e sopra due triangoli di tessuto che coprono appena le tette e si legano dietro il collo. Non ho messo il reggiseno e ho tenuto il tutto morbido così sono stata tutto il pomeriggio con un vestito che mi si vedevano le tette.”
Luca: “Lui secondo te ha gradito?”
Ludmilla: “Ha gradito e come, è rimasto tutto il tempo a legger eun libro dove ero io.”
Ludmilla: “Poi per dormire mi sono messa un babydool con le mutandine ed abbiamo guardato un film assieme ed è andato a letto con il cazzo bello duro.”
Elisa: “La terapia sta funzionando.”
Luca: “Ludmilla incestuosa.”
Ludmilla: “Si fa tutto per rimanere in casa.”
Elisa: “Tu hai la quarta di seno quindi, cavoli, chissà che capezzoli che hai.”
Ludmilla: “A dire il vero mi erano diventati duri mentre stiravano e si vedevano.”
Elisa: “Li avrà visti anche lui.”
Luca cercò di cambiare discorso e di passare all’alimentazione.
Un momento che Ludmilla accompagnò Elisa in bagno, sapendo che faceva colazione con il latte di soia e mandorle, prese della Prolatina e gliene mise dentro al latte.
Durante la serata, però, Ludmilla ricevette la telefonata che il figlio Joele aveva fatto un incidente e si era fratturato i polsi e le caviglie.
Elisa e Luca si misero a disposizione per aiutarla.
Qualche giorno dopo, Joele fu dimesso dall’ospedale e ritornò a casa con la prescrizione di rimanere a letto.
Era nell’impossibilità di fare anche le cose più elementari avendo le mani ed i polsi ingessati e le caviglie con i piedi.
Si trovava a letto con una vestaglia tipo da ospedale per star comodo, aveva deciso così, per non avere il traffico di mettere e togliere il pigiama.
In ospedale gliene avevano date varie in modo che sua mamma poteva lavarle e cambiarle.
La cosa più difficoltosa era andare di corpo, mentre per fare la pipì ci pensava mamma a mettergli il pappagallo al bisogno.
Con dei cuscini riusciva a simulare la posizione più o meno semiseduta per trovare sempre la giusta comodità.
Mamma Ludmilla, prese la palla al balzo e come si dice in gergo calcistico non sbagliò un rigore, perchè tutte le volte che aveva da fare con lui era sempre vestita in maniera provocante.
Un pomeriggio era vestita come la volta in cui si era messa a stirare, Joele la chiamò perchè aveva bisogno di fare la pipì e lei gli prese il pene in mano e lo infilò nel pappagallo.
Fatta la pipì però, grazie alla visione della mamma messa così, che quando si piegava le si vedevano bene le tette il pene gli divenne duro.
Ludmilla: “Cavoli come ti ho fatto bene figliolo.”
Joele: “Dai mamma copri per piacere, è imbarazzante.”
Ludmilla: “Imbarazzante perchè?”
Joele: “Perchè io ce l’ho duro e tu sei vestita così, si vedono le tette.”
Ludmilla: “Ti piacciono?”
Joele: “Posso dire di no?”
Ludmilla: “E’ da tanto che non ti fanno un pompino le ragazze?”
Joele: “Ma che domande mi fai? Mi sono lasciato con Carlotta qualche settimana fa e a lei i pompini non gli piacevano.”
Ludmilla: “Non gli piacevano i pompini e a te?”
Joele: “Mamma voglio il mio avvocato se continui.”
Ludmilla: “E se invece dell’avvocato vorresti questo?”
Ludmilla si mise velocemente a pecorina a lato di Joele, sul letto, prese il pene in mano lo raddrizzò in verticale e lo prese in bocca.
Joele: “Mamma mamma che fai, no no non voglio.”
Ludmilla cominciò a succhiarsi per bene la cappella e poi piano piano a farlo entrare ed uscire dalla bocca.
Joele: “Dai che fai? Sembra che è da una vita che non vedi un cazzo.”
Ludmilla si staccò.
Ludmilla: “E’ da un pò che non vedo un cazzo e questo mi piace. Sei sicuro di voler buttarmi fuori casa?”
Poi cominciò a stantuffarlo per bene senza mai smettere.
Sentiva il pene di Joele contrarsi e lui muoversi perchè il pene entrava bene nella calda bocca della mamma, finchè esplose.
Lui emise un grugnito e guardò mamma continuare e bere il suo seme.
Joele: “Cazzo, hai delle tette bellissime e che bocca. Che troia che sei. Cerchi di rimanere in casa così? Dai allora continua finchè non mi diventa mollo.”
Con la mano sinistra, provò a intrufolarsi nel vestito per sentire le tette e ci riuscì a stimolare i capezzoli con le dita.
Joele: “Cazzo che tette che hai mamma, sei una gran vacca. Ne possiamo riparlare di andartene.”
Ludmilla lo fece venire ancora e si bevette di nuovo tutto quanto.
Poi per alzarsi dal letto si spostò a quattro zampe in fondo al letto girando il sedere verso il figlio, e mettendo in bella mostra sia la figa che il culo.
Joele, allungò una mano e con due dita riuscì a toccargli le grandi labbra.
Ludmilla: “Ehi brutto sporcaccione, non vorrai entrare qua?”
Joele unì due dita le allungò ed entrò nella vagina della mamma.
Ludmilla: “Ehi, nove mesi per uscire e ora vuoi entrare?”
GRAZIE PER AVERMI LETTO.
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Ludmilla: “Vi piace la cena?”
Elisa: “Hai fatto del pollo strepitoso.”
Luca: “E’ cotto benissimo.”
Elisa: “Io non sono così brava a far da mangiare, per fortuna ci pensa Luca.”
Luca: “Grazie, io ci provo, per la mia sorellona questo ed altro.”
Ludmilla: “Avete un rapporto molto bello.”
Elisa: “Sai Luca, non te l’ho detto, ma Ludmilla mi ha raccontato che suo figlio Joele la vuole buttar fuori di casa perchè vuole starsene più libero. Io le ho detto di mettersi più in mostra di farsi notare, così il figlio avrà piacere ad averla vicino.”
Luca diede una pacca sulla mano alla sorella e quando Ludmilla si allontanò un attimo.
Luca: “Ehi, brutta pervertita, non gli avrai detto che scopiamo io e te.”
Elisa: “Io, pervertita? Devo ricordarti chi mi ha scopato per primo e per secondo? Magari con la forza?”
Luca: “Cosa le hai detto.”
Ludmilla tornò e si sedette al tavolo.
Ludmilla: “Mi ha detto di farmi notare di più e di mettere più in mostra le mie doti fisiche in casa, perchè molto probabilmente sente l’esigenza di avere una donna da vedere e così ho fatto.”
Elisa: “Hai fatto?”
Ludmilla: “Certo! Ieri per esempio stirando, visto che c’era caldo mi sono messa un abitino con gonnellina che arrivava fino a metà gamba e sopra due triangoli di tessuto che coprono appena le tette e si legano dietro il collo. Non ho messo il reggiseno e ho tenuto il tutto morbido così sono stata tutto il pomeriggio con un vestito che mi si vedevano le tette.”
Luca: “Lui secondo te ha gradito?”
Ludmilla: “Ha gradito e come, è rimasto tutto il tempo a legger eun libro dove ero io.”
Ludmilla: “Poi per dormire mi sono messa un babydool con le mutandine ed abbiamo guardato un film assieme ed è andato a letto con il cazzo bello duro.”
Elisa: “La terapia sta funzionando.”
Luca: “Ludmilla incestuosa.”
Ludmilla: “Si fa tutto per rimanere in casa.”
Elisa: “Tu hai la quarta di seno quindi, cavoli, chissà che capezzoli che hai.”
Ludmilla: “A dire il vero mi erano diventati duri mentre stiravano e si vedevano.”
Elisa: “Li avrà visti anche lui.”
Luca cercò di cambiare discorso e di passare all’alimentazione.
Un momento che Ludmilla accompagnò Elisa in bagno, sapendo che faceva colazione con il latte di soia e mandorle, prese della Prolatina e gliene mise dentro al latte.
Durante la serata, però, Ludmilla ricevette la telefonata che il figlio Joele aveva fatto un incidente e si era fratturato i polsi e le caviglie.
Elisa e Luca si misero a disposizione per aiutarla.
Qualche giorno dopo, Joele fu dimesso dall’ospedale e ritornò a casa con la prescrizione di rimanere a letto.
Era nell’impossibilità di fare anche le cose più elementari avendo le mani ed i polsi ingessati e le caviglie con i piedi.
Si trovava a letto con una vestaglia tipo da ospedale per star comodo, aveva deciso così, per non avere il traffico di mettere e togliere il pigiama.
In ospedale gliene avevano date varie in modo che sua mamma poteva lavarle e cambiarle.
La cosa più difficoltosa era andare di corpo, mentre per fare la pipì ci pensava mamma a mettergli il pappagallo al bisogno.
Con dei cuscini riusciva a simulare la posizione più o meno semiseduta per trovare sempre la giusta comodità.
Mamma Ludmilla, prese la palla al balzo e come si dice in gergo calcistico non sbagliò un rigore, perchè tutte le volte che aveva da fare con lui era sempre vestita in maniera provocante.
Un pomeriggio era vestita come la volta in cui si era messa a stirare, Joele la chiamò perchè aveva bisogno di fare la pipì e lei gli prese il pene in mano e lo infilò nel pappagallo.
Fatta la pipì però, grazie alla visione della mamma messa così, che quando si piegava le si vedevano bene le tette il pene gli divenne duro.
Ludmilla: “Cavoli come ti ho fatto bene figliolo.”
Joele: “Dai mamma copri per piacere, è imbarazzante.”
Ludmilla: “Imbarazzante perchè?”
Joele: “Perchè io ce l’ho duro e tu sei vestita così, si vedono le tette.”
Ludmilla: “Ti piacciono?”
Joele: “Posso dire di no?”
Ludmilla: “E’ da tanto che non ti fanno un pompino le ragazze?”
Joele: “Ma che domande mi fai? Mi sono lasciato con Carlotta qualche settimana fa e a lei i pompini non gli piacevano.”
Ludmilla: “Non gli piacevano i pompini e a te?”
Joele: “Mamma voglio il mio avvocato se continui.”
Ludmilla: “E se invece dell’avvocato vorresti questo?”
Ludmilla si mise velocemente a pecorina a lato di Joele, sul letto, prese il pene in mano lo raddrizzò in verticale e lo prese in bocca.
Joele: “Mamma mamma che fai, no no non voglio.”
Ludmilla cominciò a succhiarsi per bene la cappella e poi piano piano a farlo entrare ed uscire dalla bocca.
Joele: “Dai che fai? Sembra che è da una vita che non vedi un cazzo.”
Ludmilla si staccò.
Ludmilla: “E’ da un pò che non vedo un cazzo e questo mi piace. Sei sicuro di voler buttarmi fuori casa?”
Poi cominciò a stantuffarlo per bene senza mai smettere.
Sentiva il pene di Joele contrarsi e lui muoversi perchè il pene entrava bene nella calda bocca della mamma, finchè esplose.
Lui emise un grugnito e guardò mamma continuare e bere il suo seme.
Joele: “Cazzo, hai delle tette bellissime e che bocca. Che troia che sei. Cerchi di rimanere in casa così? Dai allora continua finchè non mi diventa mollo.”
Con la mano sinistra, provò a intrufolarsi nel vestito per sentire le tette e ci riuscì a stimolare i capezzoli con le dita.
Joele: “Cazzo che tette che hai mamma, sei una gran vacca. Ne possiamo riparlare di andartene.”
Ludmilla lo fece venire ancora e si bevette di nuovo tutto quanto.
Poi per alzarsi dal letto si spostò a quattro zampe in fondo al letto girando il sedere verso il figlio, e mettendo in bella mostra sia la figa che il culo.
Joele, allungò una mano e con due dita riuscì a toccargli le grandi labbra.
Ludmilla: “Ehi brutto sporcaccione, non vorrai entrare qua?”
Joele unì due dita le allungò ed entrò nella vagina della mamma.
Ludmilla: “Ehi, nove mesi per uscire e ora vuoi entrare?”
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