Luca ed Elisa 39° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Joele, sbalordito per quello che era successo con mamma, non riuscì a trattenersi e chiamò l’amico Luca, spiegandogli tutto.
Luca fece finta di niente, anzi esplose nel sentire cosa gli diceva l’amico, però decise di andare a fargli visita di persona.
Quando fu la da Joele, in un momento in cui l’amico gli aveva chiesto da bere andò in cucina e versò dell’altra prolattina nella bevanda che di solito beveva Ludmilla.
Arrivò il momento che Luca se ne andò e Ludmilla rientrò in casa.
Ludmilla: “Ho trovato da lavorare amore mio.”
Joele: “Adesso?”
Ludmilla: “Si, mi prendono come commessa nel negozio qui sotto casa al mattino.”
Joele: “Sono molto felice, però non voglio che te ne vai via.”
Ludmilla: “Addirittura, adesso non vuoi più che me ne vada?”
Joele: “Ti vedo strana.”
Ludmilla: “Strana?”
Joele: “Non ti senti strana?”
Ludmilla: “In che senso?”
Joele: “Ti vedo il seno più prosperoso, più teso.”
Ludmilla: “E’ vero hai ragione, me lo sento teso.”
La prolattina che aveva già iniziato ad assumere faceva effetto.
Ludmilla: “Adesso mi cambio e poi vengo ad aiutarti.”
Joele: “Cosa ti metti?”
Ludmilla fece un sorriso tra se e se.
Ludmilla: “Cosa vuoi che mi metta?”
Joele: “Hai quel bel vestito a tubino, tutto bello aderente, che ti veste come una guaina, ma è di tessuto. Ti sta una meraviglia.”
Ludmilla: “E’ un vestito da sera, non da casa.”
Joele: “Tu mettilo.”
Ludmilla: “Non mi metto i tacchi però.”, e si mise a ridere.
Joele: “Ok.”
Ludmilla lo indossò e si mise anche gli slip, poi andò dal figlio.
Joele: “Si vedono gli slip sotto, attraverso il vestito.”
Ludmilla: “E cosa posso fare?”
Joele: “Toglili, così non si vedono.”
Ludmilla: “Ma rimarrò senza slip sotto il vestito.”
Joele: “Sei bellissima.”
Ludmilla: “Sono bellissima? Quindi, se faccio la troia per te, non mi mandi via?”
Joele: “Ascolta, hai delle macchie sul vestito.”
Ludmilla: “Oh cavoli, esce liquido dai capezzoli.”
Spaventata andò in bagno, e dopo un pò ritornò con il vestito calato e le tette al vento.
Joele: “Mamma sei fantastica, sei meglio di come intravvedevo dal vestito l’altra volta.”
Ludmilla: “Ho il latte nelle tette cazzo, ora come faccio? Non so perchè mi sia venuto.”
Joele: “Ora cosa si fa.”
Ludmilla: “Dovrei andare in Pronto Soccorso per farmi vedere.”
Joele: “Oppure venire qui da me che te lo tolgo.”
Ludmilla: “Tu, mi succhi le tette?”
Joele: “Vieni qua, dai, mi sdraio bene e mi metti le tette sopra, che te le succhio.”
Ludmilla si mise a quattro zampe sopra il figlio, con le tette sopra il viso e le gambe allargate a cavalcioni sopra il figlio.
Ludmilla: “Cavoli mi sento una vacca alla mungitura.”
Joele si attaccò e cominciò a succhiare avidamente.
Joele: “Possiamo dire che stasera sto già cenando.”
Ludmilla: “Non riesco a capire cosa mi è successo.”
Joele: “A me piace.”
Joele succhia e leccava le tette della mamma, mentre lei si muoveva come se avesse voglia di essere montata.
Senza che se ne accorgesse Joele si scoprì il pene che era brutalmente in tiro ovviamente, con le dita di una mano a fatice lo sollevò e velocemente lo puntò verso la figa della mamma.
Fu cosa di secondi, tanto che Ludmilla quando se ne accorse, fece il cenno di spostarsi in avanti e di indietreggiare come per riceverlo, perchè era bella carica dalle ciucciate che le dava il figlio.
Fece solo in tempo ad abbozzare un no che Joele, l’aveva bloccata abbracciandola con le braccia, un pò schiacciata per fermarla e con il bacino le aveva sparato dentro il pene.
Continuando a ciucciare cominciò a muovere il bacino con forza.
Ormai il pene era bello incastrato dentro e non se ne usciva.
Ludmilla: “Cavoli Joele cosa siamo arrivati a fare. Dai per piacere non venirmi dentro per piacere.”
Joele se la stava spompando per bene.
A volte si fermava e lei sentiva le contrazioni del pene come se dovesse venire.
Joele era bravo a trattenersi.
Cambiava in continuazione il seno, i capezzoli di mamma erano caldi duri e grossi.
Ludmilla: “Mamma quanto mi piace, sono in estasi.”
Joele riprese a pomparla infilandolo dentro tutto e facendolo uscire quasi tutto, così da farle sentire tutta la lunghezza.
Alla fine quando dovette esplodere, glielo infilò dentro tutto e le esplose dentro.
Lei abbozzò un no, ma in realtà rimase ferma a sentire il suo maschio liberarsi per bene.
Sapeva che un uomo sta bene se si svuota dentro.
Poi fu lei che si mise a muovere per farlo svuotare bene.
Ludmilla: “Chissà perchè mi è venuto il latte, ma cavoli che scopata che mi sono fatta.”
Joele: “Mamma sei bravissima, puoi rimanere qui con me tutto il tempo che vuoi a prescindere se dovesse succedere ancora o meno.”
Ludmilla: “Sul serio.”
Joele: “Cavoli te lo dico con il mio pene conficcato dentro di te.”
Ludmilla: “Sono così contenta di quello che dici, che mi sa che finchè è duro io continuo a stimolarlo.”
Joele: “Prenditi i soldi della pillola del giorno dopo.”
Ludmilla: “Offri tu?”
Joele: “Certo mamma.”
Allora continuo.
Ludmilla si sedette sopra il figlio e continuò a stantuffarsi da sola finchè non sentì il figlio venirle dentro ancora.
Latte non ne aveva più, così si tolse e con uno stile tipico da femmina fatale si fece scendere il vestito e lo alzò in modo da coprire le tette.
Ludmilla: “Ora vado a preparare la cena mio bel maschione.”
Joele: “Ok mamma! Anche se a dire il vero io ho già cenato.”
Ludmilla: “Hai già cenato, ma stasera, magari, se hai voglia io vengo nel tuo letto e mi spoglio completamente ancora che dici?”
Joele: “Pensaci tu mamma.”
Ludmilla si allontanò tutta sorridente e felice, tipico di una donna che si era fatta una bellissima scopata.
DAI RACCONTATEMI SE VOI VERAMENTE AVETE VISSUTO DEGLI INCESTI? IN PRIVATO ALL’INDIRIZZO: raccontitop@gmail.com
GRAZIE PER AVERMI LETTO.
SE APPREZZI IL MIO RACCONTO RILASSATI LEGGENDO COSE BELLE E’ GRATUITE
“FERNANDO ONLINE”
https://blog.libero.it/wp/fernandoonline2025/
Luca fece finta di niente, anzi esplose nel sentire cosa gli diceva l’amico, però decise di andare a fargli visita di persona.
Quando fu la da Joele, in un momento in cui l’amico gli aveva chiesto da bere andò in cucina e versò dell’altra prolattina nella bevanda che di solito beveva Ludmilla.
Arrivò il momento che Luca se ne andò e Ludmilla rientrò in casa.
Ludmilla: “Ho trovato da lavorare amore mio.”
Joele: “Adesso?”
Ludmilla: “Si, mi prendono come commessa nel negozio qui sotto casa al mattino.”
Joele: “Sono molto felice, però non voglio che te ne vai via.”
Ludmilla: “Addirittura, adesso non vuoi più che me ne vada?”
Joele: “Ti vedo strana.”
Ludmilla: “Strana?”
Joele: “Non ti senti strana?”
Ludmilla: “In che senso?”
Joele: “Ti vedo il seno più prosperoso, più teso.”
Ludmilla: “E’ vero hai ragione, me lo sento teso.”
La prolattina che aveva già iniziato ad assumere faceva effetto.
Ludmilla: “Adesso mi cambio e poi vengo ad aiutarti.”
Joele: “Cosa ti metti?”
Ludmilla fece un sorriso tra se e se.
Ludmilla: “Cosa vuoi che mi metta?”
Joele: “Hai quel bel vestito a tubino, tutto bello aderente, che ti veste come una guaina, ma è di tessuto. Ti sta una meraviglia.”
Ludmilla: “E’ un vestito da sera, non da casa.”
Joele: “Tu mettilo.”
Ludmilla: “Non mi metto i tacchi però.”, e si mise a ridere.
Joele: “Ok.”
Ludmilla lo indossò e si mise anche gli slip, poi andò dal figlio.
Joele: “Si vedono gli slip sotto, attraverso il vestito.”
Ludmilla: “E cosa posso fare?”
Joele: “Toglili, così non si vedono.”
Ludmilla: “Ma rimarrò senza slip sotto il vestito.”
Joele: “Sei bellissima.”
Ludmilla: “Sono bellissima? Quindi, se faccio la troia per te, non mi mandi via?”
Joele: “Ascolta, hai delle macchie sul vestito.”
Ludmilla: “Oh cavoli, esce liquido dai capezzoli.”
Spaventata andò in bagno, e dopo un pò ritornò con il vestito calato e le tette al vento.
Joele: “Mamma sei fantastica, sei meglio di come intravvedevo dal vestito l’altra volta.”
Ludmilla: “Ho il latte nelle tette cazzo, ora come faccio? Non so perchè mi sia venuto.”
Joele: “Ora cosa si fa.”
Ludmilla: “Dovrei andare in Pronto Soccorso per farmi vedere.”
Joele: “Oppure venire qui da me che te lo tolgo.”
Ludmilla: “Tu, mi succhi le tette?”
Joele: “Vieni qua, dai, mi sdraio bene e mi metti le tette sopra, che te le succhio.”
Ludmilla si mise a quattro zampe sopra il figlio, con le tette sopra il viso e le gambe allargate a cavalcioni sopra il figlio.
Ludmilla: “Cavoli mi sento una vacca alla mungitura.”
Joele si attaccò e cominciò a succhiare avidamente.
Joele: “Possiamo dire che stasera sto già cenando.”
Ludmilla: “Non riesco a capire cosa mi è successo.”
Joele: “A me piace.”
Joele succhia e leccava le tette della mamma, mentre lei si muoveva come se avesse voglia di essere montata.
Senza che se ne accorgesse Joele si scoprì il pene che era brutalmente in tiro ovviamente, con le dita di una mano a fatice lo sollevò e velocemente lo puntò verso la figa della mamma.
Fu cosa di secondi, tanto che Ludmilla quando se ne accorse, fece il cenno di spostarsi in avanti e di indietreggiare come per riceverlo, perchè era bella carica dalle ciucciate che le dava il figlio.
Fece solo in tempo ad abbozzare un no che Joele, l’aveva bloccata abbracciandola con le braccia, un pò schiacciata per fermarla e con il bacino le aveva sparato dentro il pene.
Continuando a ciucciare cominciò a muovere il bacino con forza.
Ormai il pene era bello incastrato dentro e non se ne usciva.
Ludmilla: “Cavoli Joele cosa siamo arrivati a fare. Dai per piacere non venirmi dentro per piacere.”
Joele se la stava spompando per bene.
A volte si fermava e lei sentiva le contrazioni del pene come se dovesse venire.
Joele era bravo a trattenersi.
Cambiava in continuazione il seno, i capezzoli di mamma erano caldi duri e grossi.
Ludmilla: “Mamma quanto mi piace, sono in estasi.”
Joele riprese a pomparla infilandolo dentro tutto e facendolo uscire quasi tutto, così da farle sentire tutta la lunghezza.
Alla fine quando dovette esplodere, glielo infilò dentro tutto e le esplose dentro.
Lei abbozzò un no, ma in realtà rimase ferma a sentire il suo maschio liberarsi per bene.
Sapeva che un uomo sta bene se si svuota dentro.
Poi fu lei che si mise a muovere per farlo svuotare bene.
Ludmilla: “Chissà perchè mi è venuto il latte, ma cavoli che scopata che mi sono fatta.”
Joele: “Mamma sei bravissima, puoi rimanere qui con me tutto il tempo che vuoi a prescindere se dovesse succedere ancora o meno.”
Ludmilla: “Sul serio.”
Joele: “Cavoli te lo dico con il mio pene conficcato dentro di te.”
Ludmilla: “Sono così contenta di quello che dici, che mi sa che finchè è duro io continuo a stimolarlo.”
Joele: “Prenditi i soldi della pillola del giorno dopo.”
Ludmilla: “Offri tu?”
Joele: “Certo mamma.”
Allora continuo.
Ludmilla si sedette sopra il figlio e continuò a stantuffarsi da sola finchè non sentì il figlio venirle dentro ancora.
Latte non ne aveva più, così si tolse e con uno stile tipico da femmina fatale si fece scendere il vestito e lo alzò in modo da coprire le tette.
Ludmilla: “Ora vado a preparare la cena mio bel maschione.”
Joele: “Ok mamma! Anche se a dire il vero io ho già cenato.”
Ludmilla: “Hai già cenato, ma stasera, magari, se hai voglia io vengo nel tuo letto e mi spoglio completamente ancora che dici?”
Joele: “Pensaci tu mamma.”
Ludmilla si allontanò tutta sorridente e felice, tipico di una donna che si era fatta una bellissima scopata.
DAI RACCONTATEMI SE VOI VERAMENTE AVETE VISSUTO DEGLI INCESTI? IN PRIVATO ALL’INDIRIZZO: raccontitop@gmail.com
GRAZIE PER AVERMI LETTO.
SE APPREZZI IL MIO RACCONTO RILASSATI LEGGENDO COSE BELLE E’ GRATUITE
“FERNANDO ONLINE”
https://blog.libero.it/wp/fernandoonline2025/
1
voti
voti
valutazione
9
9
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Luca ed Elisa 38° Capitolo
Commenti dei lettori al racconto erotico