Luca ed Elisa 65° Capitolo
di
Nandostar
genere
incesti
Marco accompagnò la mamma Maria in camera da letto tenendola per mano.
Aver visto l’amica di mamma, Adriana, scopare con suo figlio, gli aveva fatto montare il desiderio.
Una volta arrivati in camera.
Maria: “Marco è quasi ora di cena, non possiamo ora, dai.”
Marco: “No! Ne ho una voglia incredibile ora. Ho visto gli altri due darci dentro ed è venuta voglia anche a me.”
Maria: “Anche a me, ma dai aspetta dopo cena. Quando entriamo in camera sarò tua.”
La mamma abbracciò il figlio e lo baciò in piedi, molto appassionatamente.
Lei teneva il viso di lui tra le mani, mentre lui con le mani passava dai fianchi della mamma al sedere.
Marco: “Ti voglio un casino.”
Maria: “Lo so ragazzo mio, ma ora è troppo presto. ………. Porta pazienza e stasera la tua mammina è tutta tua.”
Marco si fece convincere e dopo un pò uscirono dalla stanza.
Nicola e Arianna si erano già sistemati e stavano già preparando la cena.
Trovandosi in un posto di villeggiatura, la cena era a base di pesce.
Parlarono di tutto e si confrontavano su quello che c’era da fare il giorno dopo.
Ciò che c’era da visitare.
Pur sapendo reciprocamente che scopavano a vicenda nessuno ne parlava, vivevano come due coppie, in cui si parla e si fanno battute sessuali, ma mai cadere sul personale.
Arrivate le 23 ogni coppia si portò verso la propria stanza.
Marco arrivato dentro prese la mamma e la appoggiò al muro e cominciò a baciarla.
Lei era già stata al bagno e non ne aveva bisogno.
Indossava un vestito leggero molto morbido, tipico estivo.ù
Un vestito che si sorreggeva a livello del seno con un elastico, senza spalline.
Proseguiva a stringersi a livello dell’addome e terminava con una gonna che copriva un pò sotto le ginocchia.
Il seno di Maria era nudo sotto il vestito, ma avendo un bel seno il vestito si sorreggeva bene.
Fu sufficiente farlo scendere, tirandolo verso il basso lentamente, mentre si baciavano.
I seni di Maria sguizzarono fuori con prepotenza, una volta liberatisi dall’elastico del vestito.
Poi giù giù, si liberò il grembo, i fianchi e poi, prendendo assieme il vestito anche gli slip, Maria rimase nuda.
La lingua di Marco per tutto il tempo aveva stazionato dentro la bocca di mamma.
Anche Marco fece presto a spogliarsi, perchè tolta la maglietta ed i pantaloncini era in boxer.
Muovendosi per la stanza fece scendere anche i boxer liberando il suo bell’arnese.
Maria prendeva il pene del figlio in mano per segarlo, ma non c’era bisogno perchè si stava indurendo sempre di più.
Marco spinse la mamma sul letto, a pancia in su.
Si inginocchiò sul letto e con forza prese i fianchi di lei e la sollevò, portando la zona perianale ad altezza bocca e cominciò a leccare la mamma.
Maria si trovava con la testa appoggiata al letto e il pube sostenuto dalle mani del figlio che la stava leccando e mangiando avidamente.
Da subito muoveva le gambe all’aria, ma poi riuscì ad appoggiarle alle spalle del figlio.
A volte, quando veniva si stirava ed inarcava il torace e la schiena, aggrappandosi alle lenzuoka del letto.
Maria: “Aaaaaaaaaaaaaa ……….. Che lingua Aaaaaaaaaaaaaaaaaa, come me la stai leccando. Dai dai dai fammi venire.”
Marco proseguì con forza e la mamma si irrigidiva quando stava per venire.
Quando Marco la sentì pronta per la monta, la posò e la fece girare a pancia in su.
Lei si mise sulle 4 zampe, sostenendosi con le gambe e le braccia, senti il figlio appoggiare il glande all’imboccatura della vagina e spingere.
Maria: “Aaaaaaaaaa …………………….. cavoli che grosso che ce l’hai ……………. Mmmmmmmmm ……………… che bello che bello duro e grosso. Dai mio stallone.”
Maria era bravissima a tenere la posizione della pecorina mentre il figlio se la stava sbattendo per bene.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Cavoli che cazzo Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… ”
Marco: “Senti che tette che hai mamma, che capezzoli.”
Marco con le mani stuzzicava i capezzoli della mammma che si muoveva per l’ecciazione sparandosi dentro e fuori il pene dalla vagina.
Maria: “Bella mamma, bellissima, sei bellissima, guarda che corpo e che tette, sei una poesia. Sei una musa. Dai fatti crescere i capelli lunghi che sei una mora da sballo. Senti papà cosa si è perso.”
Marco la pompava con forza per farglielo sentire bene.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Aaaaaaaaaaaa ……………. Ahiiiiiiiii ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… E’ grosso è grosso piano per piacere Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ………………”
Marco: “Ne ho una voglia.”
Maria si stirava e cercava una posizione, ma non riusciva il suo corpo le diceva di star ferma e prenderselo.
Maria: “Come siamo fatte male noi donne, ci basta un bel cazzo per perdere la testa, anche quello del figlio.”
Marco gli sparò tutto il pene dentro e vi rimase fermo.
Maria si stirava in avanti ma teneva la posizione, aspettava che il figlio si svuotasse, ma niente, lui ricominciò a pomparla.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… MMmmmmmmmm ……………… mmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ………………Aaaaaaaaaaaaaaaaaaa ……………….. Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Che cavallo che ho fatto.”
Marco fece girare la mamma a pancia in su.
Le aprì le gambe e vi si mise in mezzo, la penetrò ancora e si mise a pomparla senza toccarla, inginocchiato davanti a lei le faceva entrare ed uscire il pene senza toccarla e senza piegarsi su di lei.
La mamma ansimava forte, e godeva, guardando il figlio in questa esplosione di forza, mentre la possedeva.
Le entrò tutto dentro e rimase fermo.
Maria aprì la bocca come per urlare, ma non uscì nessun rumore.
Si sollevò sui gomiti e guardò il figlio, immmobile, sentendo che si stava svuotando dentro di lei.
Lei gli accarezzò i forti muscoli dell’addome, mentre lui le accarezzò il viso con la mano sinistra mentre con piccoli movimenti si svuotò completamente.
Marco: “Che voglia che ne avevo mamma. Mi stavano esplodendo le palle.”
Ben conficcato dentro si abbassò e baciò la mamma, che accettò i baci ma ansimava e poco accettava un cazzo così tutto dentro.
Marco poi si tolse dalla mamma e la lasciò libera.
Lei rimase sdraiata a letto con le gambe aperte e le ginocchia piegate.
Le braccia le muoveva lentamente sul letto, si vedeva che era sfatta dal piacere.
AUGURO A TUTTI QUANTI UN BELLISSIMO PERIODO DI FESTE, VI RINGRAZIO PER VENIRE A LEGGERE I MIEI RACCONTI.
STO PREPARANDO UN VERO E PROPRIO RACCONTO ARTICOLATO CON SFONDO L’INCESTO, MA UNA VERA E PROPRIA STORIA CHE NON PUNTA SOLO A METTERE IN RIASALTO L’ASPETTO SESSUALE.
VEDIAMO COSA NE VIENE FUORI.
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Una volta arrivati in camera.
Maria: “Marco è quasi ora di cena, non possiamo ora, dai.”
Marco: “No! Ne ho una voglia incredibile ora. Ho visto gli altri due darci dentro ed è venuta voglia anche a me.”
Maria: “Anche a me, ma dai aspetta dopo cena. Quando entriamo in camera sarò tua.”
La mamma abbracciò il figlio e lo baciò in piedi, molto appassionatamente.
Lei teneva il viso di lui tra le mani, mentre lui con le mani passava dai fianchi della mamma al sedere.
Marco: “Ti voglio un casino.”
Maria: “Lo so ragazzo mio, ma ora è troppo presto. ………. Porta pazienza e stasera la tua mammina è tutta tua.”
Marco si fece convincere e dopo un pò uscirono dalla stanza.
Nicola e Arianna si erano già sistemati e stavano già preparando la cena.
Trovandosi in un posto di villeggiatura, la cena era a base di pesce.
Parlarono di tutto e si confrontavano su quello che c’era da fare il giorno dopo.
Ciò che c’era da visitare.
Pur sapendo reciprocamente che scopavano a vicenda nessuno ne parlava, vivevano come due coppie, in cui si parla e si fanno battute sessuali, ma mai cadere sul personale.
Arrivate le 23 ogni coppia si portò verso la propria stanza.
Marco arrivato dentro prese la mamma e la appoggiò al muro e cominciò a baciarla.
Lei era già stata al bagno e non ne aveva bisogno.
Indossava un vestito leggero molto morbido, tipico estivo.ù
Un vestito che si sorreggeva a livello del seno con un elastico, senza spalline.
Proseguiva a stringersi a livello dell’addome e terminava con una gonna che copriva un pò sotto le ginocchia.
Il seno di Maria era nudo sotto il vestito, ma avendo un bel seno il vestito si sorreggeva bene.
Fu sufficiente farlo scendere, tirandolo verso il basso lentamente, mentre si baciavano.
I seni di Maria sguizzarono fuori con prepotenza, una volta liberatisi dall’elastico del vestito.
Poi giù giù, si liberò il grembo, i fianchi e poi, prendendo assieme il vestito anche gli slip, Maria rimase nuda.
La lingua di Marco per tutto il tempo aveva stazionato dentro la bocca di mamma.
Anche Marco fece presto a spogliarsi, perchè tolta la maglietta ed i pantaloncini era in boxer.
Muovendosi per la stanza fece scendere anche i boxer liberando il suo bell’arnese.
Maria prendeva il pene del figlio in mano per segarlo, ma non c’era bisogno perchè si stava indurendo sempre di più.
Marco spinse la mamma sul letto, a pancia in su.
Si inginocchiò sul letto e con forza prese i fianchi di lei e la sollevò, portando la zona perianale ad altezza bocca e cominciò a leccare la mamma.
Maria si trovava con la testa appoggiata al letto e il pube sostenuto dalle mani del figlio che la stava leccando e mangiando avidamente.
Da subito muoveva le gambe all’aria, ma poi riuscì ad appoggiarle alle spalle del figlio.
A volte, quando veniva si stirava ed inarcava il torace e la schiena, aggrappandosi alle lenzuoka del letto.
Maria: “Aaaaaaaaaaaaaa ……….. Che lingua Aaaaaaaaaaaaaaaaaa, come me la stai leccando. Dai dai dai fammi venire.”
Marco proseguì con forza e la mamma si irrigidiva quando stava per venire.
Quando Marco la sentì pronta per la monta, la posò e la fece girare a pancia in su.
Lei si mise sulle 4 zampe, sostenendosi con le gambe e le braccia, senti il figlio appoggiare il glande all’imboccatura della vagina e spingere.
Maria: “Aaaaaaaaaa …………………….. cavoli che grosso che ce l’hai ……………. Mmmmmmmmm ……………… che bello che bello duro e grosso. Dai mio stallone.”
Maria era bravissima a tenere la posizione della pecorina mentre il figlio se la stava sbattendo per bene.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Cavoli che cazzo Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… ”
Marco: “Senti che tette che hai mamma, che capezzoli.”
Marco con le mani stuzzicava i capezzoli della mammma che si muoveva per l’ecciazione sparandosi dentro e fuori il pene dalla vagina.
Maria: “Bella mamma, bellissima, sei bellissima, guarda che corpo e che tette, sei una poesia. Sei una musa. Dai fatti crescere i capelli lunghi che sei una mora da sballo. Senti papà cosa si è perso.”
Marco la pompava con forza per farglielo sentire bene.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Aaaaaaaaaaaa ……………. Ahiiiiiiiii ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… E’ grosso è grosso piano per piacere Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ………………”
Marco: “Ne ho una voglia.”
Maria si stirava e cercava una posizione, ma non riusciva il suo corpo le diceva di star ferma e prenderselo.
Maria: “Come siamo fatte male noi donne, ci basta un bel cazzo per perdere la testa, anche quello del figlio.”
Marco gli sparò tutto il pene dentro e vi rimase fermo.
Maria si stirava in avanti ma teneva la posizione, aspettava che il figlio si svuotasse, ma niente, lui ricominciò a pomparla.
Maria: “Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… MMmmmmmmmm ……………… mmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ………………Aaaaaaaaaaaaaaaaaaa ……………….. Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Mmmmmmmmm ……………… Che cavallo che ho fatto.”
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Le aprì le gambe e vi si mise in mezzo, la penetrò ancora e si mise a pomparla senza toccarla, inginocchiato davanti a lei le faceva entrare ed uscire il pene senza toccarla e senza piegarsi su di lei.
La mamma ansimava forte, e godeva, guardando il figlio in questa esplosione di forza, mentre la possedeva.
Le entrò tutto dentro e rimase fermo.
Maria aprì la bocca come per urlare, ma non uscì nessun rumore.
Si sollevò sui gomiti e guardò il figlio, immmobile, sentendo che si stava svuotando dentro di lei.
Lei gli accarezzò i forti muscoli dell’addome, mentre lui le accarezzò il viso con la mano sinistra mentre con piccoli movimenti si svuotò completamente.
Marco: “Che voglia che ne avevo mamma. Mi stavano esplodendo le palle.”
Ben conficcato dentro si abbassò e baciò la mamma, che accettò i baci ma ansimava e poco accettava un cazzo così tutto dentro.
Marco poi si tolse dalla mamma e la lasciò libera.
Lei rimase sdraiata a letto con le gambe aperte e le ginocchia piegate.
Le braccia le muoveva lentamente sul letto, si vedeva che era sfatta dal piacere.
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