Mia cugina: Parte 6

di
genere
incesti

Il mattino dopo mi sveglio un po' frastornato. Faccio una colazione veloce con caffè e brioche e vado in ufficio. Dovrei rispondere a Ilaria, ma non so cosa fare. Sento che c'è qualcosa in sospeso. Mia cugina? Probabile. Devo occuparmene per capire fin dove si spinge il nostro rapporto. È solo sesso? O c'è di più? Non riesco a capacitarmi che possa esserci di più. Abbiamo solo fatto l'amore. Forse quello che voglio capire è se posso stare con Ilaria, senza che sia tentato da mia cugina. Non sono il tipo che tradisce. Preferisco mettere in chiaro le cose.
Qualcuno bussa alla porta. La mia assistente entra e mi lascia alcuni documenti su un nuovo cliente. Lo sfoglio velocemente senza soffermarmi su nulla. Sono troppo in sovrappensiero. Non va bene.
Chiamo la mia assistente dal telefono. — Posticipa tutti gli impegni di oggi per domani.
— Signor Valeriano, non possiamo…
— Fai come ho detto.
Esco dall’ufficio e guido fino all'azienda vinicola. Devo sapere. Parcheggio la macchina nello spazio sul retro della trattoria e mi metto a cercare mia cugina. La trovo negli uffici amministrativi dell’azienda. Busso sulla porta del suo ufficio ed entro.
Sarah mi fissa interdetta. — Che ci fai qui?
— Dobbiamo parlare.
— Sono occupata adesso.
— Riguarda noi.
Si alza in tutta fretta e chiude la porta alla mie spalle. — Qualcuno potrebbe sentirci.
— È solo sesso?
Torna a sedersi dietro la sua scrivania, il sole che invade la stanza dalla finestra. — Di che stai parlando?
— Di quello che è successo in macchina.
— Ah, quello… Non lo so.
Mi siedo davanti a lei. — Ho bisogno di saperlo.
— Credo lo sia.
— È solo sesso, quindi?
— Perché vuoi saperlo? Hai una ragazza?
— No, ma…
— Stai pensando a qualcuna?
— È complicato.
Arriccia le labbra. — Cosa c'è di complicato? Ti piace una donna. Punto.
Abbasso lo sguardo pensieroso. — Siamo amici dal primo superiore. Solo recentemente le cose sono diventate più… Come dire, più serie.
— Parli di Ilaria?
Sollevo lo sguardo sorpreso. — Come lo sai?
— La conosco anch'io, ricordi?
— Ah, già.
— Quindi è lei? Ma non ne sono sorpresa. Vi ho visti quel giorno.
— Quale giorno?
— Quella notte in cui avete fatto l’amore.
La fisso turbato. — Come… Tu…
— È stato per caso. Sono venuta cercarti e ho visto che ti stava facendo un… Hai capito cosa. In realtà, ho visto l'inizio di tutto ciò. Non immaginavo che Ilaria fosse così… diretta. Sembra tutta fredda e sulle sue.
Non so cosa dire. Mi sento a disagio.
— Quindi — dice mia cugina senza espressione — sei venuto qui per chiarire il nostro rapporto, giusto? Suppongo che tu voglia stare con lei.
— Perché ho l'impressione che tu non voglia?
Sarah non risponde subito. — È così. Non mi va di vederti con un’altra.
— Per questo l’altra sera mi sei saltata addosso?
Mi fissa. Non risponde.
Incrocio le braccia. — È solo sesso per te? Non girarci intorno.
— Non lo so. Vorrei dirti di sì, ma non lo so. Dopotutto, sei mio cugino. So che sarà difficile per noi stare insieme, se non impossibile.
— I miei… i tuoi…
— Lo so. Non lo accetteranno mai.
— Quindi? Cosa vuoi fare?
— Non è una decisione che spetta solo a me — dice mia cugina. — Vuoi stare con lei? Con Ilaria?
Sposto lo sguardo verso la finestra. — Devo prima capire cosa c'è realmente tra di noi. Non posso mettermi con Ilaria, sapendo che potrei essere tentato da te. Non voglio farle del male.
— Sei innamorato?
La guardo. — Non lo so.
— A quanto pare siamo entrambi confusi.
Restiamo in silenzio per un momento.
— Se non hai altro da dire, — dice mia cugina — devo tornare al lavoro.
Mi alzo. — Lo rifaremo?
Mi fissa per un attimo. Non risponde.
Vado via.
Entro in macchina e guido fino alla compagnia di Ilaria, ma non entro. Resto in auto a osservare l’ingresso, gente che entra ed esce. Qualcosa mi sta fermando. Cosa? Non lo so. Vorrei davvero iniziare una relazione con Ilaria, ma c'è troppo caos intorno a me. La chiacchierata con mia cugina non ha fatto altro che confondermi. Forse mi aspettavo un esito diverso, che fosse stato solo uno sbaglio o altro. Invece sembra che anche lei provi qualcosa per me. Entrambi i rapporti sembrano destinati a finire male. I loro genitori non mi accetteranno mai. Forse dovrei fuggire con una di loro come in quelle storie romantiche, ma la realtà non è un romanzo. La vita è uno scrittore capriccioso.
Riparto e ritorno in ufficio. Passo il resto della giornata a supervisionare le cartelle dei vari clienti. La mia assistente si affaccia spesso per chiedermi come sto, ma le rispondo con il solito sorriso lieve. Anche lei è interessata a me. Ma è troppo piccola. Ha 18 anni. Prima che la situazione con Ilaria e mia cugina evolvesse, avevo l'opportunità di andare a letto con lei. Ma non ci sono andato. Farlo significava rovinarla. Lei cercava e cerca qualcosa di serio nei miei confronti. Forse se avesse voluto solo divertirsi ci sarei andato senza problemi. Oppure non ho più voglia di divertirmi.

Verso sera incontro Ilaria fuori dal bar mentre sto entrando. I nostri amici sono già dentro. Lei mi guarda. Mi ha aspetto fuori per ricevere una risposta. Ma non ce l’ho. Cosa dovrei dirle?
Mi prende per il polso e mi porta in disparte. — Cosa hai deciso?
— Mi serve più tempo.
— Ti ho dato un giorno. Quanto tempo ti serve ancora?
— Non lo so, ma…
— Se avessi voluto stare con me, avresti detto sì già da ieri.
Non rispondo.
Ilaria incrocia le braccia. — C'è un'altra donna?
— È complicato.
— Quindi c'è un'altra donna. Chi è?
— Beh…
— La conosco?
— Non è come pensi.
— Allora com'è? Perché mi sembra chiaro che sia così.
Abbasso lo sguardo risentito. — Non voglio ferirti.
— Che vuoi dire?
— Se mi mettessi con te, potrei finire per ferirti. Non so se riuscirò a esserti fedele.
Silenzio. Un gruppo di donne ci passano accanto mentre parlano in modo vivace.
— Questa donna è così importante che potrebbe farti vacillare? — chiede Ilaria.
— Non so cosa sia. So solo che tu sei importante per me e non voglio ferirti.
— Se fossi importante, non avresti una seconda donna in mente.
— Già… Forse hai ragione.
Mi fissa per un momento. — Chi è? Voglio sapere chi è questa donna che è riuscita a confonderti.
— Non posso dirtelo.
— Oh, capisco. Suppongo che deve essere molto importante per te. È riuscita a farsi largo attraverso la tua corazza di indifferenza. Fino a pochi mesi fa non degnavi le donne di uno sguardo, se non per portartele a letto. E ora ne hai a cuore una. Dev'essere speciale.
Non so cosa dire. In parte ha ragione. — Anche tu lo sei.
— Piantala con questa storia. Per te sono solo un'amica, niente di più.
— Non è così.
— Non ha senso discutere. Hai preso la tua decisione.
— Ti ho detto di darmi più tempo.
— C'è una data di scadenza in tutto, ricordi? Sono le tue parole. La tua è oggi. — Se ne va.
— Aspetta!
Ilaria entra nel bar. Resto a guardare l’ingresso affollato di gente con una sensazione strana alla pancia. Forse le cose tra di noi si sono rotte irrimediabilmente.
scritto il
2025-05-23
4 . 4 K
visite
3 0
voti
valutazione
7
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Mia cugina: Parte 5

racconto sucessivo

Mia cugina: Parte 7
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.