Luca ed Elisa 33° Capitolo

La mattina dopo la mega inculata che Maria si era presa dal figlio, si svegliarono in tenda tutti e due nudi, accoccolati nel sacco a pelo, che comunque era grande e sembrava più un piumone cucito su tre lati.
Maria: “Neanche tuo padre aveva osato tanto.”
Marco: “Ma tu glielo permettervi?”
Maria: “No, ma tu mi hai preso con la forza.”
Marco: “Io penso di non aver preso niente con la forza, ma aver preso quello che desideravo.”
Maria: “Desideravi il mio culo.”
Marco: “Far sesso è un pò una battaglia, una guerra di coppia, in cui uno cerca di prendere dall altro ciò che più desidera.”
Maria: “È vero.”
Marco: “Per esempio, gli uomini che vengono presto ti piacciono?”
Maria: “No.”
Marco: “Gli uomini che c'è l'hanno una dimensione normale?”
Maria: “Si, ma la sensazione che mi dà il tuo è diversa.”
Marco: “Ti faccio un po’ male?”
Maria: “Si, ma lascio che fai perché mi piace essere e sentirmi sottomessa. Mi piace sentire che sono desiderata. Anche ieri sera, il culo mi faceva male ma mi è piaciuto sentire che avevi la forza di sbattermelo dentro lo stesso. Mi è piaciuto sentire che volevi me. Mi sentivo esplodere con il tuo cazzo nel culo, ma sentivo il tuo cazzo mio e solo mio.”
Marco: “Mi dispiace se ti senti violentata, spero di no, ma mi piace sbatterti bene.”
Maria: “Te lho detto, piace anche a me.”
Marco: “Guarda che non mi sono più scopato mia sorella.”
Maria: “Non è più venuta in cerca lei?”
Marco: “No non è più venuta a cercarmi.”
Maria: “Hai desiderio di lei? Te la vuoi scopare?”
Marco: “Anche no, non c'è bisogno.”
Maria: “Ti appago io?”
Marco: “Certo.”
Maria: “I due ragazzi che avete visto in ferie, li hai più incrociati o visti?”
Marco: “No, non ne so più niente, penso che se li incrociassi li ringrazierei.”
Maria: “Addirittura.”
Marco: “Chissa come vivono loro.”
Maria: “Be io so come voglio vivere ora.”
Marco: “Cioè?”
Maria si avvicinò a Marco, gli prese in mano il cazzo, andò dentro le coperte con la testa e lui senti le labbra di mamma avvolgere la sua cappella è la sua asta.
Cominciò subito a fargli un bel pompino, fatto veramente bene e senza mai mollare la presa.
Maria cercava di far entrare più cazzo che poteva.
Si era attaccata ai fianchi di lui con le mani e lui la accarezzava.
Lo sentì fremere ed irrigidirsi per cercare di non venire, ma lei non mollava l'osso e prosegui a stimolarlo, finché non le esplose dentro in bocca.
Lei subito bevette tutto e poi proseguì ancora finché il pene rimaneva bello duro in bocca
Lo succhiava, lo leccava, gli mordeva le palle se le succhiava per bene e poi ancora se lo infilava in bocca.
Senza mai farlo uscire si mise a quattro zampe tutta dentro il sacco pelo e con la testa si pompava bene il pene del figlio.
Marco con le mani le teneva le spalle, ma solo come appoggiò, finchè non le esplose ancora in bocca.
Mamma si bevette tutto di nuovo.
Una volta pulito per bene il paletto dell’amore, usci dal sacco a pelo.
Maria: “Marco che dici sono una brava troia? ………… Ti verrebbe voglia di spaccarmi il culo ancora vero?”
Marco: “Mamma non sai cosa ti farei.”
Maria: “Dai per ora va bene così, mi vesto, esco e preparo il caffè con il fuoco come fai tu. ………… Tu riposati mio stallone, ti chiamo quando è pronto.”

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