Luca ed Elisa 54° Capitolo

di
genere
incesti

Erano le 10.30 del mattino, quando Nicola, decise di andare a bere qualcosa in casa, perchè era stanco.
Mamma Arianna, era intenta nelle faccende domestiche, vestita con un vestito intero molto leggero con una profonda scollatura che arrivava fino al solco del seno, poi si stringeva sull’addome e proseguiva con una gonna che arrivava fin sotto le ginocchia.
Il vestito era tutto fiorito sul verde.
Sotto il vestito lasciava intuire che aveva un reggiseno bianco normale.
I capelli li teneva legati con una coda bassa.
Ovviamente Nicola aveva una normalissima tuta da meccanico, usata spesso anche dagli agricoltori.
Entrato Nicola andò a prendersi da bere da solo senza disturbare mamma.
Arianna: “Grazie per averti tolto gli scarponi fuori casa.”
Nicola: “Sono un agricoltore, non un maiale. Poi siamo nel 2024, non è male avere attenzioni verso chi fa le pulizie.”
Arianna: “Grazie. Magari tuo padre avesse queste attenzioni.”
Nicola: “Come va tra te e papà?”
Arianna: “Va Nicola, va. Per fortuna tu sei qua e non ti accorgi di niente.”
Nicola: “Ma come fa a non prestarti le dovute attenzioni, sei una grande donna e bellissima.”
Arianna: “Grazie! Vedo come mi guardi ogni tanto. Ricordati che sono tua madre. Dovresti trovarti una ragazza.”
Nicola: “Da quanto tempo non ti scopa papà?”
Arianna: “Ma che domande fai? Sono tua mamma.”
Nicola: “Si, ma sei una donna e prima di essere mamma sei donna e anche tu avrai dei bisogni.”
Arianna: “Si, ma non lo vengo a dire a te che sei mio figlio.”
In piedi appoggiata alla cucina, fece il segno di indicare con le dita la figa.
Arianna: “Tu sei uscito da qui, non ti serve pensare chi deve entrarci.”
Nicola: “Da quanto non ti scopa?”
Arianna: “Ancora?”
Nicola: “Ho visto che ti toccavi il seno.”
Arianna: “Sono tua mamma, non possiamo parlare di queste cose.”
Nicola: “Da quanto non ti scopa?”
Arianna: “Da quasi tre mesi. Sei contento? Da tre mesi tuo padre non mi prende e mi fa sua e non so il perchè. Ma so che è da tre mesi che non lo tengo tra le gambe ed il fatto che sono ancora qui con te è che sto bene qui con te.”
Nicola: “Mi dispiace, mamma. Mi dispiace, perchè sei una gran gnocca.”
Arianna: “Grazie.”
Arianna fece un bel sospiro innalzando e abbassando il seno.
Nicola appoggiò il bicchiere di birra sul tavolo e si avvicinò alla mamma guardandola negli occhi.
Arianna: “Che c’è?”
Nicola: “Sei bellissima.”
Arianna: “Grazie.”
Nicola: “Ti piace il mio corpo?”
Arianna: “Si mi piace sei cresciuto bene. Hai un bel fisico.”
Nicola con la mano destra, visto che le era vicino, prese in mano il seno sinistro della mamma.
Arianna: “Che fai?”
Lei con la mano destra cercò di dargli una sberla, ma lui la fermò con la sua mano sinistra prendendola dal polso.
Si mise con la destra a palpeggiare e massaggiare bene il seno sinistro.
Arianna con la mano sinistra che era libera si attaccò all’avambraccio destro di lui per fermarlo
Arianna: “No, non continuare Nicola, lasciami, lasciami.”
Nicola: “Senti che tetta mamma. Sei bellissima. ……….. Senti come reagisce il tuo capezzolo. Senti che roba. Hai una fame incredibile. Hai un seno durissimo alla tua età.”
Arianna: “Fermati basta. Non devi sfamarmi tu.”
Nicola: “Mamma sei bellissima. Vero che hai bisogno di venire?”
Con la mano, passò sull'altro seno entrando nel vestito.
Arianna cercava di staccarlo, ma non aveva forza a sufficienza.
Arianna: “Sono tua mamma, dai lasciami ora.”
Si avvicinò e la baciò intensamente, bloccando la mano destra dietro la schiena, mentre continuava a palparle bene le tette.
Lei cercava di staccarsi, ma lui le entrava bene in bocca con la lingua.
Si staccò con impeto.
Nicola: “Ok! Vado a lavorare!”
Arianna: “E’ meglio. Sono tua madre.”
Nicola, si allontanò e tornò a lavorare, mentre la mamma rimaneva in casa a pensare.
La lasciò con le tette vestite dal reggiseno ma scoperte dal vestito.
La casa era staccata dalla stalla.
Verso ora di cena, visto che Nicola tardava a rientrare Arianna andò in stalla a vedere cosa stava facendo.
Lo trovò intento a fare lavori di poco conto, lavori che poteva fare anche con il nuovo giorno.
Quando entrò nella stalla rimase ferma all’entrata, dritta in piedi con sguardo fiero.
Nicola: “Tutto bene mamma, ti vedo seria.”
Arianna: “Non entri in casa? Non senti la mia mancanza?”
Nicola rimase fermo a riflettere, poi rispose:
Nicola: “Arrivo.”
La mamma rientrò in casa e lui la seguì.
Fuori ormai c’era buio.
Entrato in casa trovò la mamma vicino alla tavola, lui si avvicinò e cominciò a spogliarsi.
Arianna: “Che fai?”
Si tolse la tuta da lavoro rimanendo con la maglietta ed i boxer.
Arianna: “Nicola, no, non vorrai veramente?”
Nicola prese la testa della mamma tra le mani e la baciò, da prima con la bocca chiusa e poi con la lingua.
Lei cercava di spostarsi, spingendolo con le mani.
Lui gliele prese e le bloccò dietro la schiena con una mano delle sue.
Arianna: “No Nicola, che fai, dai per piacere no.”
Arianna si divincolava, ma la forza di Nicola era tanta.
Con la mano libera le strappò il vestito davanti e poi glielo fece scendere fino alla vita lasciandole tutto il torace libero.
Nicola: “Che figa che sei, guarda che tette che hai?”
Arianna: “No, dai no, per piacere, sei mio figlio.”
Nicola: “Vediamo se le tue tette la pensano così.”
La prese con la forza e la portò in camera da letto, la fece distendere.
Arianna: “No no Nicola, no, sono tua Mamma.”
Nicola: “Mi hai chiamato tu, perché entrassi. Mi trovi bello mamma?”
Arianna: “Si che lo sei e sono felice di stare con te, ma questo non va bene.”
Nicola si liberò della maglietta e dei boxer, poi si mise sopra la mamma e prendendole i seni nudi con la mano libera cominciò a ciucciarli per bene.
Arianna: “No Nicola no per piacere.”
Subito i capezzoli si indurirono ed i seni divennero più duri.
Nicola: “Cazzo che figa che sei.”
Nicola continuava a ciucciare le tette della mamma.
Ogni tanto mollava la morsa sulle tette e le leccava per bene il collo.
Nicola: “Voglio vedere se il tuo corpo ha reagito come il tuo cervello.”
Nicola sfilò il vestito e gli slip alla mamma, mentre lei cercava con i calci di allontanarlo.
Nicola: “Che bello sei una preda bellissima, aspetta che il tuo corpo reagisca e vedrai che ti piacerà.”
Nicola, riuscì a mettersi tra le gambe di mamma e con la bocca ad attaccarsi alle grandi labbra per succhiare e leccare.
Arianna: “Noooooooooooooooooo Noooooooooooooo Nicola nooooooooooooooo.”
Nicola si mise a leccare la figa della mamma all’inverosimile, senza mai staccarsi e cercando di penetrarla.
La teneva dalle mani, mentre lei muoveva il pube ed il busto, ma Nicola le stava piantato bene con la lingua tra le grandi labbra.
Lei si dimenava, ma ormai lui era in posizione e continuò, tenendola ferma dai fianchi sentendo tutte le volte che si irrigidiva per venire.
Quando questo succedeva lui succhiava tutti gli umori del corpo e poi ricominciava.
Continuò finchè sentì la mamma godere e gemere di piacere.
Nicola: “Ti piace mamma?”
Arianna: “No, no non posso? MMMMMMMMMMMMM smettila di leccare.”
Nicola: “Ma non sto facendo niente, ti sto facendo solo divertire, sono qui nudo sopra di te, ma non ti sto facendo del male, ti sto facendo del bene.”
Nicola riprese a leccarla ed Arianna dopo un pò si stirò ancora una volta.
Arianna: “Basta, basta, per piacere basta, non ce la faccio più.”
Nicola si mise a leccare e succhiare tutto il corpo della mamma, sovrastandola molto delicatamente.
Lei sentiva l’odore di lui, il calore e sentì il grosso pene percorrerle l’addome.
lei muoveva il pube come involontariamente.
Nicola: “Lo vorresti dentro vero mamma? ……………..Ne hai voglia vero? ………….. Anche io ne ho voglia, ma voglio che mi supplichi.”
Poi la lasciò libera di alzarsi.
Nicola: “Mamma?”
Arianna si voltò verso di lui.
Nicola: “Ritorna qui a letto, apri le gambe che ti scopo per bene, sei una gran figa, guarda come reagisce il mio pene.”
Arianna si diresse verso il bagno, e lo mandò a fare in culo.

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scritto il
2025-08-21
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