Myrna cap 25

di
genere
sadomaso

Non so per quale motivo, ma più s’avvicinava l’ora dell’appuntamento con Keya, e più ero nervosa, tanto che pensai di non andare. Quella donna infatti era quasi una leggenda, non solo perché era la Mistress più ricercata della città, ma soprattutto perché sapeva come usare i suoi schiavi già al primo appuntamento. Nonostante non avessi mai avuto tendenze masochiste, era altrettanto vero che certamente mi aveva visto scopare anche da due uomini, il che mi faceva pensare che potesse avere strane idee su di me.
Alla fine arrivai da Harold in leggero anticipo, mentre lei fece il suo ingresso in perfetto orario, salutandomi con un gran sorriso.
“Allora Myrna scommetto che ti stai chiedendo perché ti ho chiesto quest’appuntamento.” mi domandò dopo che ordinammo due margherita come aperitivi.
“In effetti mi sono fatta più di qualche domanda, ma senza trovare una risposta degna d’esser presa in considerazione.” le risposi dicendole la verità.
“Come sai faccio la Mistress, e non per vantarmi ma sono la migliore sulla piazza, ma oramai ho capito che ho bisogno come dire di una socia, e per questo ho pensato a te. In te non vedo solo una donna che scopa con chi vuole, ma una che in realtà vuole umiliare un uomo, e sono certa che con la mia guida potresti diventare non dico una vera Mistress, ma una dominatrice di alto livello.”
“In effetti godo quando alla fine di un rapporto rido di chi ha guardato, e magari mi ha anche pagato per farmi scopare davanti a lui, però non avevo mai pensato di fare ciò che mi chiedi.” le risposi cercando di ben pesare ogni singola parola.
“Mettiamola così io ti faccio provare, e dopo sarai tu a decidere se andare avanti o meno, e nel caso non ti piaccia amiche più di prima.”
Non accettai subito solo perché arrivò il cameriere con i cocktails, ma non appena fummo di nuovo sole le allungai la mano dicendole di sì.
Passammo almeno un’ora insieme, durante la quale Keya mi spiego le basi del Bdsm, ma soprattutto che non dovevo dimostrarle niente, e che di conseguenza dovevo sì lasciare andare la mia fantasia, ma senza esagerare in alcun modo.
“Domani sera alle nove viene da me Nicolas, uno slave che non solo è masochista, ma anche feticista dei piedi.” mi disse prima d’andarsene “Arriva da me mezz’ora prima vestita in modo normale, solo metti delle collant e non c’è bisogno che ti spieghi il perché.”
Annuii prima di seguirla verso la porta con ‘poche idee ma ben confuse’, ma soprattutto una gran curiosità per quello che sarebbe successo la sera seguente.

Keya abitava un po’ fuori città, in una zona che a suo tempo era stata industriale, per poi esser riconvertita in una residenziale per chi non voleva vivere nel caos del centro. Scoprii che la sua non era un’abitazione di tipo classico, ma che in pratica si trattava di un ex capannone, anche se non molto grande, che lei aveva fatto trasformare in un loft su due piani, e dove come capii poco dopo il suo Dungeon ne occupava quasi completamente quello superiore.
Non feci quasi in tempo a suonare il campanello, che lei mi venne ad aprire magnificamente fasciata in un vestito azzurro e blu.
“Benvenuta a casa mia Myrna.” mi disse prima di farmi entrare “Vedo che ami la puntualità almeno quanto me.”
Entrando fui subito colpita dall’eleganza di quel loft, dove ogni cosa non solo era nella sua esatta posizione, ma era di ottima fattura senza però dare una sensazione di opulenza fine a sé stessa.
“Mio Dio Keya questa casa è splendida.” le dissi camminando lungo lo spazio centrale del loft “E te lo dice una che per lavoro ne vede tantissime.”
“Grazie Myrna, sai avrei anche finito architettura, ma poi ho preferito dedicarmi alla mia carriera di Mistress, e devo dirlo oggi non ho nessun rimpianto. Ora però andiamo di sopra che ti mostro il mio Dungeon, più che altro per farti prendere familiarità con l’ambiente.”
Il tempo passò in un lampo tanto che mi sembrò quasi strano il sentir suonare il campanello.
“Gli slave usano un’altra entrata.” mi disse Keya dirigendosi verso una piccola porta a cui non avevo fatto caso “Sai com’è credo sia giusto dividere il lavoro dal privato.”
Nicolas entrò e fui subita colpita da lui, se non altro perché era alto almeno uno e novanta, senza un filo apparente di grasso, quindi ben diverso dal mio immaginario di sottomesso.
“Nicolas mio piccolo schiavo perverso, come vedi stasera non saremo soli, ma del resto a te piace far vedere ad altre donne quanto puoi essere schiavizzato non è vero ?” gli domandò la Mistress dopo avergli tolto la giacca per toccargli in modo a dir poco eccitante il petto.
“Sì mia signora, lei ha perfettamente ragione.” le rispose l’uomo come un automa.
Mi unì a Keya nello spogliare Nicolas mentre lo baciavamo sul petto, e soprattutto sul collo, ma quando gli abbassai gli slip non potei rimanere sorpresa nel vedere che aveva un bel pene, e per di più con una vistosa erezione.
“Vedi amica mia.” mi disse Keya con tono ironica mentre ammanettava l’uomo “Il qui presente Nicolas è un ragazzo di buona famiglia, con una bella fidanzata che scopa quasi tutte le sere. Ogni tanto però deve venire da me per farsi trattare per quello che è, un piccolo maialino che ama soffrire e farsi umiliare, e che adesso s'inginocchierà davanti a te per leccarti i piedi e farti capire quant’è sottomesso al nostro volere.”
L’uomo obbedì senza batter ciglio, e subito dopo la Mistress prese un flogger col quale iniziò a colpirlo sulle natiche. Passammo almeno una buona mezz’ora alternandoci i ruoli, durante la quale Keya mi spiegò perché Nicolas era con noi.
“Il suo sogno è che al mio posto ci sia la sua ragazza, ma credo che gli basterebbe anche vederla scopare con un altro per poi essere deriso da entrambi. Peccato che stia con una mezza santa, che sì lo fa scopare, ma con delle condizioni ben precise, quindi niente giochetti strani o cose del genere.”
Da parte mia trovavo molto eccitante farmi leccare i piedi mentre mi toccavo fra le gambe, o schiacciargli il pene sul pavimento usando una delle mie due estremità inferiori. Il gioco si fece ancor più divertente, non tanto perché Keya mise a Nicolas una cintura di castità, ma quando gli legò davanti alla bocca una scarpa usando una sua calza, per poi punirlo perché non stava leccando nessun piede.
In seguito ci divertimmo a spogliarci a vicenda, nel modo più provocante possibile, ben sapendo che l’uomo soffriva e molto non potendo avere alcuna erezione. Una volta nude tolsi la ridicola legatura a Nicolas per poi farlo sdraiare per terra, e quindi mettergli la passera davanti alla faccia.
“Leccami la fica stronzo e vedi di farmi godere.” gli ordinai usando un tono autoritario, come se volessi ancor di più rimarcare il mio ruolo di dominatrice. Nicolas ovviamente ubbidì, e continuò a farlo anche quando Keya iniziò a torturargli i testicoli, palpandoglieli ora con estrema dolcezza, ora con forza.
Senza dire nulla la Mistress mi fece capire di voler prendere il mio posto, così mi alzai per andarmi a sedere sulla sua pancia.
“È inutile che ti dica che voglio sentire la tua lingua ben dentro il mio culo.” disse Keya allo schiavo prima di piegarsi leggermente verso di me per darmi un lungo bacio in bocca.
Iniziammo così a toccarci a vicenda la passera senza mai smettere di baciarci, scambiandoci più volte posizione in modo che a turno entrambe potessimo godere dell’abile lingua di Nicolas.
“Che ne pensi di rompere un po’ il culo a questo stronzo.” mi chiese quasi all’improvviso la padrona di casa.
“Che è una buona idea, in fondo credo che anche lui non aspetti altro.” le risposi già pregustando la scena.
“Bene tu vatti a sdraiare sul tavolo, così noi decidiamo quanto romperti il culo.”
Mentre l’uomo s’andava a sdraiare su un pesante tavolo in legno, Keya ed io indossammo due strap-on di più che discreta dimensione, e subito dopo lei fece cadere qualche goccia di lubrificante sulla punta dei falli.
“Hai mai inculato seriamente un uomo ?” mi chiese la padrona di casa facendo sì che Nicolas non ci potesse sentire.
“No o almeno non uno come lui.” gli risposi sapendo che era meglio dire la verità.
“Non c’è problema, tu siediti in modo da potergli mettere i piedi in bocca, poi quando te lo chiedo prendi il mio posto.”
Non mi rimase che seguire le sue direttive, quindi presi una sedia e m’accomodai dietro la testa del sottomesso, che si ritrovò i miei piedi davanti alla bocca, e senza bisogno che gli dicessi qualcosa, lui iniziò a leccarmeli come aveva fatto in precedenza.
Nel frattempo la Mistress si era sistemata davanti a lui, e dopo avergli afferrato le caviglie, lo sodomizzò senza troppi preamboli, senza che a lui uscisse anche un piccolo gemito di dolore.
“Pensa a quanto goderesti se al mio posto ci fosse la tua ragazza, come si chiama, a sì Margot.” disse Keya a Nicolas mentre lo scopava con un ritmo non troppo blando, ma non per questo in alcun modo violento “Sarebbe davvero molto divertente vedere Margot che prima ti sfonda il culo e poi se lo fa rompere da qualche bel ragazzo, magari di colore visto che sei anche un po’ razzista.”
La donna continuò a prendere in giro Nicolas sino a quando non gli fece cambiare posizione, per metterlo in piedi piegato sul tavolo, e dirmi che era il mio turno.
Mentre mi sistemavo dietro di lui pensai quanto mi sarebbe piaciuto avere il mio ex marito al suo posto, e forse proprio quel pensiero mi tolse ogni dubbio su come trattare Nicolas.
Approfittando del fatto che il tavolo era fissato al pavimento, inizia subito a spingere con forza, facendo quasi sobbalzare il culo dell’uomo ad ogni mio affondo, mentre la mia maestra aveva preso il mio posto e messo i palmi dei piedi davanti alla faccia di Nicolas.
“Sai secondo me questo coglione vorrebbe vedere Margot non con uno ma con almeno due uomini.” dissi a Keya per continuare a ridicolizzare lo schiavo “Pensa a quante seghe si farebbe nel vedere la troietta che fa un pompino mentre qualcuno le riempie il culo di cazzo ! Ma soprattutto non vedrebbe l’ora di poterle leccarle il culo dopo che entrambi l’hanno riempito di sborra, non è vero nullità ?”
“Sì signora sarebbe molto bello.” mi rispose a bassa voce.
“Non ho sentito stronzo, parla più forte.” gli ordinò divertita Keya.
“Sarebbe un sogno vedere la mia ragazza trattata come una troia.” disse Nicolas questa volta a voce ben alta.
“Già me la vedo la dolce Margot al tuo posto.” continuò la Mistress dopo essersi alzata per mettere il suo fallo nella bocca di Nicolas “Con un grosso cazzo fra le labbra e un altro ben piantata nel culo, che gode peggio d’una troia. Myrna fai un po’ vedere al coglione come lo prende nel culo una troia.” concluse facendomi l’occhiolino.
“Per prima cosa si prende la puttana per i fianchi.” le risposi afferrando saldamente quelli di Nicolas “Poi si spinge con tutta la propria forza spingendole dentro tutto il cazzo, e continuando sino a che non le si sborra dentro, peccato per questa merdaccia che io possa scoparlo all’infinito, ma del resto credo non voglia altro.”
Continuammo a scopare Nicolas senza mai smettere d’insultare lui e la sua ragazza, per smettere solo quando eravamo più che esauste stanche di quel gioco.
“Io ho voglia d’avere un bell’orgasmo, tu che ne dici ?” mi chiese Keya ben sapendo cosa le avrei risposto.
“Peccato che ci vorrebbe almeno un maschio degno di questo nome, il che vorrà dire che faremo da sole o sbaglio.”
La Mistress mi disse di togliermi lo strap-on, cosa che fece anche lei per poi andare a prendere due bei falli, e quindi sederci su un bel divano in pelle.
“Tu servo leccaci i piedi, e se farai il bravo ti farò godere dopo di noi.” disse Keya a Nicolas indicandogli il pavimento.
Nonostante doveva esser molto provato, l’uomo ci leccò i piedi mentre noi ci masturbavamo davanti a lui, sino a quando prima io e subito dopo lei arrivammo al tanto sospirato orgasmo.
Successivamente con tutta calma Keya tolse la cintura di castità all’uomo ordinandogli poi di segarsi davanti a noi, per farlo venire su un suo piede che dopo fu costretto a pulire.
“Rivestiti e vattene, ma prima d’uscire lasciami un segno della tua devozione.” disse infine Keya a Nicolas con sufficienza, come se gli avesse fatto un piacere a trattarlo in quel modo per tutto il periodo passato insieme.
Dopo che lui se ne era andato, la padrona di casa prese la busta che Nicolas le aveva lasciato, per darmi metà del denaro.
“Non dire nulla te li sei meritati.” mi disse davanti alla mia esitazione nel prendere quei soldi “E da come ti sei comportata è chiaro che ti è anche piaciuto quello che abbiamo fatto, quindi ora sta a te decidere se vuoi continuare su questa strada, e ti dico subito che c’è anche da studiare e non poco, oppure continuare a fare la sweet da Julia o in altre ville del genere.”
“Ma non hai paura che alla lunga ti faccia concorrenza ?” le chiesi scatenando una sua risata.
“No e per diversi motivi, il primo è che dopo una decina d’incontri mi stanco di vedere sempre le stesse facce, ma soprattutto che ho quasi una lista d’attesa, quindi se te prendi qualcuno mi fai un favore.”
Anche se in realtà avevo già deciso, le promisi di pensarci e che le avrei dato una risposta dopo qualche giorno, quindi mi rivestii per tornarmene a casa.
“Mistress Myrna… mi piace come suona.” dissi a me stessa mentre guidavo “E chissà un giorno potrei ritrovarmi quel verme del mio ex marito come cliente.”


scritto il
2025-04-29
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