L'annuncio

di
genere
dominazione

Aver dato la proprietà totale del mio corpo e di tutto quello che ne cosegue al mio padrone, è stato un atto d'amore.
Si sono innamorata del mio carnefice, della persona che mi annienta, mi schiavizza, senza problemi.
L'ho conosciuto in un sito di annunci sessuali, io cinquantenne, con spiccate tendenze omosessuali, amante del travestimento, e attratta dalla sottomissione, lui sessantenne, ben piazzato, molto dotato, e particolarmente maschio alpha.
Sin dai primi incontri, mi ha messa alla prova, prima di tutto, prendere il suo cazzo, non è stato facile, è bello grosso e lungo, e io non ero abituata a quelle dimensioni, ma con brutalità, e tanto dolore, mi ha costretta a riceverlo.
Poi è stato un aumentare l'asticella, e la mia sottomissione è andata di pari passo dalla sua vogli e fantasia.
Dopo pochi mesi, mi sono trovata innamorata persa di lui, e così, come ultimo atto d'amore, dopo aver soddisfatto ogni sua voglia, ho firmato un documento, dove cedevo la proprietà del mio corpo a lui, davnti a testimoni.
Era praticamente il proprietario di mè, e poteva farne quello che ritenava opportuno, e ogni cosa dovessi fare, o posti dove recarmi, con pochissimo anticipo.
Uno dei testimoni, era mia moglie, che divertita, mise delle clausule molto pesanti, che controfirmai.
Così iniziò un periodo pazzesco, senza regole, senza tempo, ero al lavoro, e arrivava una mail, dove lui specificava come dovevo vestirmi, e a che ora dovevo essere a tal posto, e come copia la inviava a mia moglie, e quando entravo in casa, mi faceva trovare pronto l'occorrente sul letto.
Poteva essere passeggiare in zone poco raccomandabili, o esibirmi per dei guardoni, o altre bassezze, ma una delle ultime fù veramente pazzesca.
Mise un annuncio su vari portali, dove brevemente mi presentava, come un travestito, sottomesso, e il mio padrone cercava maschi di bassissimo livello, sporchi malmessi disposti a passare una serata di sesso con mè, senza limite alcuno e senza protezioni.
Il primo lo incontrai in una topaia, una casa sporca e malmessa, mi presentai in reggicalze calze, tacchi, e un cappottino, che mi dovetti togliere un centinaio di metri prima, col rischio di essere vista da altri, e una volta in casa, in ginocchio ho dovuto spompinare un uomo, tozzo panciuto, e sporco, col cazzo che puzzava.
Poi a pecora sul tavolo della cucina, mi ha scopata infilandomi il suo cazzo senza crema n nulla, e mi ha riempita di sperma dopo una decina di minuti.
Ha trattenuto il mio cappotto, e mi sono incamminata con la sborra che colava dal culo devastato, fino all'auto, nuda.
A casa poi salire in ascensore col rischio dei vicini, e mia moglie che non apriva la porta, e una volta in casa lui era seduto sulla poltrona che guardava la tele, mi scendeva il rimmel per le lacrime versate, e ha voluto che lo succhiassi.
Due sere dopo, fece venire a casa mia quattro ragazzi giovanissimi, li accolse mia moglie, e li accompagnò in camera, dove ero sul letto in autoreggenti e tacchi, e truccata da troia.
Succhia più volte i loro cazzi, e a turno li ricevetti nel culo, initile dire, che erano senza protezione.
pOI MI PORTARONO SULLA TERRAZZA E MI LAVARONO COL LORO PISCIO, mi fecero foto e filmati, poi mia moglie disse loro, che se riuscivano a mettermi due cazzi nel culo insieme, si sarebbe fatta palpare nuda da tutti, e così mi ritrovai due cazzi nel culo, rompendomelo definitivamente.
Fù di parola, si spogliò, e per un'ora si fece toccare baciare e masturbare da quattro ragazzi che potevano essere i nostri figli.
Iniziò unperiodo di violenze, calci sberle insulti finii in un accampamento di zingari, ci rimasi due giorni, legata in un porcile a succhiare cazzi e leccare fighe, il mio culoi era ormai devastato.
Dopo circa un anno, ero annientata, eseguivo alla lettera gli ordini impartitimi, senza nemmeno pensarci.
Poi decise di castrarmi, mi fece togliere i testicoli, e quel punto mia moglie lo convinse a farmi fare il seno.
Me lo fecero impiantare grosso e cadente appositamente per deturparmi, ma io ne ero felice, le tette mi ballavano senza reggiseno, era una meraviglia, godevo se me le succhiavano e toccavano,e se mi inculavano.
Ero ormai devastata, sfatta, un relitto,
Una sera al mio rientro da una serata impegnativa lo trovai a letto intento a scopare mia moglie, alla mia vista si sono messi a ridere, sei cornuta da mesi vacca mi disse mia moglie.
Al mattino trovai le mie valige pronte, mi trasferirono in un bordello in Marocco, e da quì non uscirò più, e ne sono felice, era quello che volevo.
Presto mi taglieranno quello che rimane del mio cazzo, meglio, tanto non mi serve di certo.
scritto il
2025-03-27
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