Susi: la sottomessa cap 2

di
genere
dominazione

Dopo aver goduto mi alzai, andai in bagno e mi feci una doccia. Mi misi l'accappatoio e andai in cucina per farmi una tisana. Sorseggiandola sul divano pensavo e ripensavo alle parole di Matteo chiedendomi il perché di tutto questo. Forse avevamo esagerato guardando quei filmati sul pc ma, ripensando, la cosa mi faceva uno strano effetto. Quelle scene di donne scopate violentemente da grossi cazzi nelle posizioni più oscene, che venivano usate per i desideri più sfrenati mi scorrevano davanti agli occhi e una strana vocina dentro di me mi ripeteva …”è quello che desideri! sei portata per essere sottomessa!”.
Mi alzai dal divano presi il cellulare e composi il numero di mio marito. Volevo chiamarlo ma avevo un nodo alla gola. Stavo per posare il cellulare sul tavolo quando alcune scene mi passarono nuovamente per la testa, ero di nuovo eccitata al solo pensiero di essere scopata da un altro, di essere posseduta da più uomini davanti a mio marito, non so come, ma iniziai a scrivere un messaggio a Matteo come fossi in trans. “Spero non ti pentirai di tutto questo, ma farò come vuoi e se loro accettano diventerò a tutti gli effetti di loro proprietà, farò qualsiasi cosa loro vorranno, saranno padroni del mio corpo e della mia mente …” Inviai il messaggio! consapevole che non sarei più riuscita a tornare indietro e che da allora non sarei stata più la stessa .
Posai il cellulare rimanendo stupita del mio gesto, rimasi bloccata per un po’, ma dentro di me la vocina mi diceva "brava!".
Poco dopo ricevetti un messaggio da Matteo dove mi scriveva…”brava sapevo che lo volevi, io di sicuro non mi pentirò e non tornerò indietro”.
Gli risposi subito cercando di metterlo in difficoltà “allora non ti opporrai se vorranno anche ingravidarmi??”.
Matteo rispose…”certo che no! se sei di sua proprietà potrà fare quello che vuole e se capita che rimani incinta lo terremo come nostro, visto che finora i figli non sono venuti”.
Rimasi scioccata della sua risposta! ma ormai ero decisa! volevo farlo!
“Se la metti così, te ne accorgerai!”.
Passai il resto della giornata girovagando per casa pensando a questa situazione assurda ma oramai i giochi erano fatti. Ero disposta a tutto!
Giunta sera Matteo rincasò e non parlammo di quella cosa facendo finta di niente. Cenammo quasi in silenzio, poi lui prese il cane dicendo che sarebbe uscito per portarlo al parco e fece un sorriso. Io gli corsi incontro abbracciandolo e baciandolo. “Ti amo” gli dissi e lui rispose “anch’io”.
Mi staccai sorridendogli e lui mi fece una carezza: “ne sei convinta?”
Lo guardai fisso negli occhi "convintissima!".
Si girò e lo guardai allontanarsi.
Matteo mentre camminava vedeva che sulla solita panchina nel parco c'era solo un uomo. Si avvicinò e riconobbe Said.
Gli chiese se aveva pensato alla sua offerta e Said rispose che avrebbe accettato molto volentieri, ma solo lui perché il suo amico non voleva saperne. Per lui invece avere una donna italiana di sua proprietà lo attirava molto.
“Allora accetti!”.
Said rispose di sì ma alle sue condizioni .
Matteo soddisfatto rispose che per lui andava bene qualsiasi condizione e lo invitò subito ad andare a casa così mi avrebbe presentata.

Arrivarono a casa. Matteo entrò seguito da Said. Li guardai entrare rimanendo bloccata. Matteo me lo presentò “lui si chiama Said, da oggi sarà il tuo Padrone!”.
L’uomo mi diede la mano salutandomi …”allora è questa la bella signora che vuole essere di mia proprietà!” Lo guardai paonazza in viso senza rispondere.”Non risponde!”. disse lui “Dobbiamo renderla docile da subito!” Capii che se volevo realizzare il mio desiderio osceno dovevo obbedire.
Guardai Matteo e poi Said. "Sì sono io!” risposi convinta .
“Innanzitutto da adesso mi chiamerai Padrone e quando non lo farai verrai punita”.
“Si padrone” risposi subito.
“Ok ora spogliati completamente, voglio vedere la mia donna com'è fatta!”.
Senza esitare mi levai il vestitino rimanendo con l'intimo, mi slacciai il reggiseno facendo uscire la mia 4 di tette con i capezzoli duri. Esitavo nel togliere le mutandine. Said si avvicinò, mi guardò duramente e afferrando i lati le strappò con forza. “Ti ho detto nuda!” e subito mi diede un ceffone sul viso. Rimasi di sasso chiedendo scusa.
Said mi guardò ancora dicendo che stavolta mi avrebbe perdonato ma la cosa non doveva ripetersi. Era chiaro che mi guardava con bramosia. Si soffermava a guardarmi il seno, poi afferrandomi per un braccio mi fece voltare per guardarmi bene il culo. Mi tastò le natiche con forza e già il contatto del mio culo con le sue mani ruvide iniziò a farmi eccitare. Rivolgendosi a Matteo gli disse che era onorato di avere sua moglie però avrebbe dovuto subito mettere tutto a posto per paura che un giorno ci avremmo ripensato e lo avremmo denunciato.
Estrasse dalla tasca il cellulare dicendomi che mi avrebbe fatto delle domande e avrebbe registrato tutto. Io dovevo rispondere.
“Tu sei Susi e sei la moglie di Matteo” “Sì!” guardai Matteo. Mi stava fissando. Distolsi lo sguardo perché non volevo vedere le sue reazioni e cominciai a guardare fisso Said e il cellulare. “Da oggi tu mi appartieni e sarai la mia schiava?” “Sì!”
“ Potrò fare tutto quello che voglio sia io che altri uomini che vorranno scoparti”. Ascoltavo tutto in preda alla confusione più completa, nella mia testa cominciarono a scorrere le immagini di tutti quei film porno che avevamo visto e le donne che venivano scopate, inculate, riempite di sperma ovunque, ero io! “Sì!” risposi ancora con più decisione
“Non dovrai più indossare intimo, accetti?” “Sì!” ormai sentivo che ero completamente bagnata sotto anche perchè immaginavo che Said avrebbe voluto prendermi subito.
Said concluse la registrazione, guardò mio marito e poi me.
Si avvicinò cominciando a togliersi la maglia e i pantaloni. Si sfilò le mutande e rimasi stupita da quello che vidi. Un cazzo molle di notevoli dimensioni che dovetti subito prendere in bocca. Said infatti mi prese per i capelli facendomi inginocchiare, mi fece aprire la bocca e me lo schiaffò dentro con forza. Tenendomi per i capelli aveva iniziato a muoversi con veemenza, lo sentivo ingrossarsi in bocca arrivando al punto di rischiare di soffocare. Si staccò e il suo cazzo era diventato enorme, aveva la circonferenza di una lattina di coca. Mi trascinò per i capelli sul divano facendomi allargare le gambe, mi sputò un paio di volte sulla fica pronto a penetrarmi. “Sei già bagnata troia! adesso te la rompo!” L'appoggio sulle labbra spingendo lentamente. Sentivo la fica aprirsi e cedere sotto la spinta di Said. Si fermò un attimo per poi con un sol colpo ficcarlo dentro tutto! Mi mancò completamente il respiro sentendo una fitta alla fica, ero piena del suo cazzo!
Nel momento in cui mi aveva penetrato guardai Matteo che stava osservando attentamente la scena in silenzio. La sua mogliettina scopata da uno sconosciuto, sbattuta sul divano a prendere un cazzo diverso dal suo!
Said aveva cominciato a montarmi con un lento avanti e indietro, in profondità. Avevo una sensazione mai provata. Iniziai a tremare mentre lui aumentava il ritmo, ormai mi stava scopando forte e così iniziai ad urlare dal piacere. “Aaaahhh… sìììì…scopami! scopa la tua schiava Padrone!” Mentre mi mordeva un capezzolo, pronunciando la parola “Padrone”, ebbi un orgasmo pazzesco che mi fece completamente cedere. Ormai presa e sbattuta così violentemente persi ogni controllo, i suoi colpi diventavano sempre più violenti e profondi sbattendo sull'utero tanto che mi sembrava che lo spingesse più su col suo cazzo.
Godevo senza ritegno arrivando al punto di supplicarlo di spingere di più. “Sfondami! sììì…così! dammi il tuo cazzo Padrone! sììì… aaaaahhhhhhh”. Avevo perso il controllo, gli dicevo che ero sua, che ero la sua schiava ed ebbi un altro orgasmo che mi squassò completamente.
Said lo sfilò, si sollevò facendomi posizionare a pecora sempre sul divano e di nuovo con forza lo ficcò di colpo nella mia fica ormai completamente fradicia dei miei umori.
Messa così a pecora lo sentivo pulsare dentro di me fin quando non mi assestò altri colpi violenti che mi fecero sbattere la testa sul bracciolo del divano. Sentivo che tra poco sarebbe venuto. Voltai lo sguardo verso Matteo che ormai, vinto ed eccitato per quello che stava vedendo, aveva tirato fuori il suo piccolo cazzo e stava masturbandosi. Said stava per sborrare dentro ma preso dallo sforzo mi diede un morso sulla spalla. Mi voltai di scatto a guardarlo, non mi faceva male ma stava lasciando il segno! Prese a sborrare dentro, sentii un innumerevole quantità di schizzi del suo sperma colpirmi l’utero in profondità.
Si staccò da me sfilando il suo cazzo dalla mia fica ormai aperta e slabbrata per le dimensioni a cui non era abituata. Mi tolsi da quella posizione e mi sdraiai sul divano con Said che si accasciò sopra di me iniziando a baciarmi. Non potei fare altro che contraccambiare. “Grazie Padrone, sono fiera di appartenerti!” riuscii a dirgli con un filo di voce.
A quel punto vidi Matteo avvicinarsi e portare il suo cazzo mezzo floscio sulle mie tette e sborrarci sopra!
Said mi guardò, mi fece girare la spalla dove mi aveva morso “Questo è solo l’inizio! ti farò marchiare, così quando ti scoperanno da dietro, tutti sapranno che sei mia!!”
scritto il
2025-01-24
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