Cronache della notte 3
di
Metrox
genere
poesie
L'URLO
Ascoltami.
Ho un urlo in gola.
Lo sento spingere dalla pancia,
è bello pieno, grasso, fatto di mille momenti di merda.
Arriva alla gola e si blocca, lasciandomi esausto e senz'aria.
Ascoltami.
Nella tristezza dai il meglio di te, mi hanno detto.
Balle.
Sono certo che darei il meglio di me anche al Carnevale di Rio.
Se servisse mi vestirei da bajana e andrei alla sfilata a ballare la samba.
Poi mi ubriacherei.
Magari schiatterei d'infarto nel bel mezzo della mondovisione,
come morì Vadinho, lo scapestrato marito di Dona Flor.
Emettendo il mio urlo.
Ma è un’idea, lo sappiamo tutti che qui non ci sono le condizioni per urlare.
Forse è per quello che non esce.
A chi vuoi che importi se io urlo o no?
No no, aspetta, non andartene.
Ascoltami.
Forse il problema è solo che ho una voglia matta d'innamorarmi ancora.
Solo una volta ancora, prima che sia troppo tardi.
Sì, lo so cosa stai pensando, cara amica mia, sono incorreggibile.
Ma vuoi mettere?
Una bajana innamorata non è cosa da tutti i giorni, da queste parti, ammettilo.
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Non ho ben chiaro se questa è poesia o non lo è. Ma non è importante, una volta che è scritta, qualsiasi cosa, poesia o racconto, non è più mia, ma è di chi la legge. Ognuno ci veda quel che vuole.
E comunque non so neanche se ha molto senso mettere qui una poesia. Boh.
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