Guendalina

di
genere
masturbazione

Sculacciami.
Non ce la faccio a staccarmi da questa fissa.
Ricky, mio cugino, mi ha fatto vedere quel filmetto e ora io non ce la faccio.
Madonnina, quanti schiaffoni sul culo s’è presa quella donna… due minuti di film e già c’aveva le chiappe viola!
Ricky ha bisbigliato che era una troia, ma a me non mi frega nulla.
Io fissavo imbambolata quelle smanacciate su quel culo rosso e non so perché ma mi bagnavo di sotto.

“Sculacciami te, ma non così forte… quando vedi che c’ho le chiappe rosa la smetti”, ho provato a dire a Ricky. L’ho buttata lì.
“Ma figurati se ti sculaccio”, mi ha detto. Non l’ha fatto, anzi, ha spento il tablet.
Lui è fatto così, lo conosco, non è affatto curioso.
Siamo andati al parco e io sono rimasta tutto il pomeriggio con le mutande umide.

Chissà se gli è venuto duro, mi sono chiesta.
Però non mi oso con lui, sono un po’ impedita a parlare di queste cose.
Lui però con me ogni tanto fa il maialone, ma solo quando gli pare, non quando voglio io.

*************

Che figata, questo specchio.
E’ grandissimo, finalmente posso guardarmi dalla testa ai piedi quando mi vesto per uscire, mi vedo addirittura le scarpe.
L’ha montato a parete due giorni fa mio papà con un suo amico. Da quando abito sola spesso viene qui a farmi qualche lavoretto, ma questo specchio è davvero grosso, ci hanno lavorato parecchio.

Appena sono andati via – non vedevo l’ora – mi osservo per bene, da vicino e da lontano.
Mimo qualche movimento sensuale poi alzo la gonna. E’ la prima volta di fronte ad uno specchio con la gonna sollevata. Mi diverte fare sta cosa.
E allora grosso respiro e via tutto finchè resto completamente nuda.

“Ciao, sono Guendalina”, gli dico a voce alta.
Non risponde, forse è solo un po’ timido.

Non sono niente male, su questo specchio. Forse un po’ cicciottella, ma insomma… mi piaccio, ecco.
Mi sono messa di sguincio per guardarmi il sedere, ma da sola come si fa? bisogna fare le acrobazie!
Poi non so cosa mi ha preso, mi sono data una sberla fenomenale su una chiappa!
C’è rimasta su addirittura la forma delle mie dita.
M’è venuto un sacco da ridere.

Sculacciami.

*************

Stamattina mi sono fatta la doccia e poi mi sono depilata.
Lo specchio mi ha convinta, ora gli unici peli che ho sono i capelli.
Che tenera la mia patata così spoglia, così indifesa.
Prima preferivo trastullarmi con il seno, forse perché la fica era nascosta nel boschetto. La sentivo ma la vedevo poco, ci frequentavamo solo durante i ditalini e per fare pipì. E quando ho il ciclo, certo.

Ho scoperto che è eccitante appoggiarmi completamente allo specchio. Di fronte.
Appena mi avvicino, i capezzoli mi si rizzano subito. Sento il fresco del vetro anche sul davanti delle cosce e sulla pancia. Sulla fica no, perché è più in dentro.
Anche le tette, se le tengo premute forte, diventano larghe e rotonde, sembrano due ciambellone.

Mi sorprendo faccia a faccia con me stessa, sprofondo nei miei occhi, sono così vicini che posso vedere la profondità delle pupille.
Osservo le mie ciglia, lunghe e nere, l’attaccatura dei capelli, la fronte. Il naso non mi dice granchè, perlomeno non ha la gobba.
Adoro la forma della mia bocca.
Ho due labbra belle carnose, specialmente quella sopra. Faccio qualche smorfia e mi viene da sorridere. Mi illumino quando sorrido, non me ne ero mai accorta.

Il caldo del mio fiato fa appannare il vetro, scorgo molto sfocato il viso di una ragazza.
Chiudo gli occhi. Non riesco a star dietro alla mia mente che sta volando non so dove.
Riapro gli occhi e passo la mano sullo specchio, così cancello l’immagine sfocata.
Rivedo la mia faccia un po’ stralunata.

“Dai, baciamoci”, mi sussurro, e lo facciamo.

*************

Stasera mi son data un altro schiaffone sull’altra chiappa. Non sono rimasti i segni delle dita, con la sinistra faccio fatica a sculacciarmi forte. Zero soddisfazione.

Ho whatsappato a Ricky se mi passa il link di quel video. Odio mendicare qualcosa da Ricky, ma stavolta non ho scelta.
Mi risponde che non devo guardare quelle cose che se no divento cieca e mi cadono i denti. Con molte faccine che ridacchiano.
Gli ho risposto che è uno stronzo e che a guardare quei filmetti non sono mai caduti i denti a nessuno.

E’ la prima volta che sento sta panzana.

*************

Ho spostato la poltrona davanti allo specchio.
Metto le gambe aperte sui braccioli e mi rilasso guardando i miei gioielli messi bene in vista. Posso toccarmi liberamente tette e patata senza per forza andare oltre. Oddìo, quasi sempre vado oltre, ma posso anche non farlo.

Sculacciami.

Devo trovare il modo di farlo da sola, ma che sia comodo, non riesco a torcermi più di tanto.
Che poi, se mai qualcuno mi picchiasse sul culo, faccio su un casino e lo mando in galera.
Però mi eccita l’idea che, solo se lo voglio io, qualcuno lo faccia.

Voglio guardarmi bene anche dietro. Cosa ne dici, specchio?

*************

Ricky sta facendo sul suo smartphone una delle sue solite cazzatine da postare su Tik Tok, ed ha voluto che apparissi anch’io, giusto per una battuta ed un salutino con la manina. Ciao ciao amici!

Senza volerlo mi ha dato un’idea fantastica.
Appena ho tempo mi faccio un video col mio cell così posso vedermi anche il culo. Ah ah ah.

*************

Ho montato il cellulare su un minuscolo treppiede che ho comprato su amazon e che non ho mai usato. Ho posizionato tutto su un tavolino, ho fatto qualche prova però da vestita.
Pare tutto ok, ora posso spogliarmi.

Clic! (nel cinema si fa ciak, ma qui si fa clic!)

Sono nuda, levo le braccia in alto e intanto giro molto lentamente su me stessa, ancheggiando davanti al cell. Praticamente faccio uno spettacolino a mio uso e consumo.
Che scema che sono, sembro un’odalisca senza veli. Ma non me ne frega nulla, sono molto eccitata di fare questa cosa.
Mi sposto qua e là facendo attenzione di stare dentro l’inquadratura. Faccio dei movimenti un po’ da porcella, tipo mettere le mani sotto le tette e portarmi vicinissima al telefonino e farle sballottare.
Poi mi volto, voglio che il cell registri bene il momento in cui mi apro le chiappe. Immagino che vedrò un bel primo piano del mio buchino segreto.

Sposto la poltrona davanti al cell e mi sistemo a gambe aperte come al solito.
Però mi sento a disagio. Con lo specchio ho preso confidenza, ma davanti all’obiettivo non so come comportarmi.
Mi muovo un po’, faccio delle cose ma mi vergogno di mettere un dito nella patata, anche se ne ho voglia.

Sbuffo, mi alzo e spengo il cell.
Non vedo l’ora di vedere come è venuto il video.

Scusa specchio, non ti abbandono, tranquillo.

*************

Ricky alla fine mi ha mandato il link.
Ho ricevuto il suo sms che ero ancora in autobus. In aggiunta ha scritto “Se vuoi fare la sporcacciona c’è di meglio”.
Che esagerato, ma è il caso?

Ho guardato il mio video sul telefonino.
Beh, io mi vedo carina, ma sono troppo impacciata. Devo cercare dei filmetti in rete per imparare come si muovono certe ragazze e poi magari rifarlo.
E comunque si vede tutto troppo piccolo. Devo caricarlo sul pc così mi vedo più in grande.

*************

Caro specchio, in questi giorni ti ho un po’ trascurato, lo so.
Volevo giocare qui con te tutta nuda, invece mi sono regalata una serata porno. Ma sono tutta nuda lo stesso.

Ho iniziato con il link di Ricky e finalmente ho rivisto quella donna che prendeva ceffoni sul culo. Poi ho scovato altri video con donne obbligate a fare di tutto, alcune anche legate.
E dei cazzi mostruosi.
Che mi attirano da morire, inutile negarlo, ma continuo a sentire una voglia pazzesca di rivedere quel culo viola.
Chissà perché mi eccito a vedere questa forma di violenza.
Continuo a guardare e a riguardare, mi da un brivido sentire quel rumore secco degli schiaffi.
Forse sono depravata, ma cosa dovrei fare?

Per distrarmi ho dato un’occhiata ad un sito di ragazze giapponesi. Hanno dei visini bellissimi.
Niente di pornografico eh?, si spogliano, passeggiano, sorridono molto. Qualcuna parla ma non ci capisco una mazza.
Dei primi piani pazzeschi di fiche, tette e culi, ma anche di occhi e bocche. Ma niente di veramente osceno.
Cioè, una rassegna di Bellezza pura.
Mi sono proprio rilassata. Alla fine con loro ci ho passato un paio d’ore. Arigatō.

Devo rifare il mio video, è davvero una porcheria.

*************

Ho rifatto il mio video. Ormai avevo quel chiodo in testa e l’ho rifatto.
Ho cambiato solo un po’ la posizione del cell in modo da riprendere me stessa dal vivo e me stessa riflessa nello specchio.
Mi sono spogliata. Ormai è più il tempo in cui qui in casa sto nuda che quello in cui sono vestita.
Ho caricato il file nel PC.
Non l’ho ancora visto per intero, ho solo dato un’occhiata sul cellulare giusto per capire se avevo registrato bene.
Ho alzato il volume. Voglio sentirmi quando godo, emetto sempre degli urletti particolari.

Mi accoccolo sulla poltrona in prima fila.



Inizia!

Quella poltrona è la stessa in cui sono seduta adesso.
Quello specchio è il mio specchio.
Quella ragazza sono io. E’ nuda come lo sono io ora.

Nuda.
Mi sono ripresa seduta sulla poltrona con le gambe strette.
Ho deciso di massaggiarmi il seno a lungo, tirandomi le tette e torcendomi i capezzoli.
Poi pian piano allargo le gambe.
So cosa si vede, l’ho già fatto nel primo video. Si vede la mia fica chiusa in mezzo alle cosce e basta.
Mi sono di nuovo depilata per bene, la ricrescita mi da sempre un po’ fastidio, mi viene da grattare. E non sta bene che una ragazza si gratti la patata in giro.

E’ carina la mia fica.
E’ bello vedermi mentre l’accarezzo con calma esasperante, come ho visto fare dalle ragazze giapponesi.
Il dito che scorre lentissimo lungo tutta la fessura, senza spingersi dentro.
Dopo qualche minuto op!, gambe sui braccioli. Però poi le ho sollevate molto più in alto tenendole su con le mani alle caviglie.
Guarda specchio, guarda come si vedono chiaramente la fica e il buchetto tra le chiappe.
Belle riprese, Guenda, stai diventando brava!
Però, che peccato che non ci sia nessuno a zoomare.
Dovrei coinvolgere Ricky, ma come gli spiego? Scusa, vieni tu a zoomare sul mio buco del culo?

Sono molto eccitata. Mi piace vedermi così. Nuda e libera.
Ricky, quando vediamo un filmetto porno, dice che le donne che ci sono lì sono tutte troie.
Ecco, io mi vedo così, nel video. Sono diventata troia anch’io, adesso.
Sensazione strana, pensare di essere troia.
Ah, se potessi farglielo vedere, quanto sono capace di essere troia, a quello stronzo di Ricky!

Ora c’è la scena in cui mi alzo e cammino verso il cellulare. Questa volta non mi sono sbagliata, l’altezza è quella giusta. Nel primo video avevo recitato (che parola grossa!) la stessa scena ma non avevo posizionato bene il cellulare, ed invece del buco del culo s’è vista solo la schiena.

Lo smartphone riprende ora la mia patata in primissimo piano, la fessura semichiusa, il clitoride che spunta appena.
Con le dita apro il sipario, appare il clito gonfio e pure l’interno rosa della fica. Oh oh…si vede perfino il buchino da cui esce la pipì, e questo non era previsto!
Accenno pure una masturbazione, ma non dovevo fare nemmeno questo, non era nel copione, ah ah ah.
Ma non importa, improvvisiamo!

Pensieri ansimanti.

“Quanto sei bella, Guenda...guarda, mi sto toccando, come fai tu nel video…”
“Eccolo finalmente, il primissimo piano del mio culo adorato.”
“Sì sì…che belle le tue chiappe, la tua pelle così bianca, così liscia.”
“Lo so, ora apri le chiappe con le mani e mi fai vedere il tuo - il mio? - buco del culo.”
“Non muoverti subito, ti prego, stai così, fatti guardare ancora un poco”

Ouff… sto andando fuori di testa.

Ti masturbi sulla punta dei piedi allargando le gambe in una posizione complicata, molto oscena e volgare.
Non ricordo di essere stata così volgare mentre mi stavo registrando. Non pensavo di esserne capace.
Comunque non me ne frega nulla, adoro vederti come ti tocchi. Non smettere.
Lo so che è faticoso, si vede che mi tremavano le cosce.
Allora torni a sederti sulla poltrona, divarichi le cosce e continui a sfregarti la fica per me.

Mi masturbo anch’io con te, mentre ti osservo con un desiderio infinito che non so spiegarmi.
Credo di amarti, troia spudorata che ti fai guardare senza vergogna.

Ho deciso di godere nello stesso momento in cui godi tu.

Orgasmo simultaneo.
Pazzesco.

*************

E’ andata proprio così, caro specchio.
E non è stata l’unica volta, ma tu questo lo sai, mio silenzioso amico. Tu sei sempre presente.
Sai anche che tutto questo non mi basta più. Adoro godere insieme a me stessa, certo, ma sento di aver bisogno di altro, di più coinvolgente.

Stanotte, prima di andare a letto, clicco di nuovo sul link di Ricky.

Ho voglia di rivedere quel vecchio omaccione con la pancia, con le spalle enormi piene di peli e quelle mani, dio mio… quelle mani spesse, ruvide, nodose, con le dita che sembrano grossi salsicciotti, che si abbattono sulle chiappe morbide e delicate della donna fino a farle diventare viola. E ad ogni colpo lei si lamenta forte, squittisce. Ma non scappa.
Questa violenza mi esaurisce, mi fa scaricare le paturnie, e mi masturbo in modo diverso, forse più furioso, più arrabbiato.
Ma ogni tanto sento di averne bisogno.

E adesso guardami, caro specchio, lo faccio per te.
Guarda la mia mano.
Guardami quanto sono bella, e non giudicarmi.

Sculacciami

****************



In questo racconto ho fatto parlare, fin dove possibile, la mia parte femminile. Lo faccio raramente, trovo assai complicato entrare nei meandri delle sensibilità di una donna.
Se qualcosa vi sembra sbagliato, scrivete pure dove volete la vostra versione. Non si finisce mai d’imparare. 😊

metr0pol@libero.it
di
scritto il
2025-06-04
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