L'appuntamento

di
genere
sentimentali



Forse è proprio questo il momento giusto. Sento addosso la voglia di te, della tua pelle, del tuo sudore, e di sussurrarti parole brutali e improvvise, quelle che mi hai confessato che ti danno l'effetto di essere penetrata da dietro qualsiasi cosa tu stia facendo.
Troppo facile con questa debole luna e queste nuvole vaganti. Prenderti e portarti a rimirar le stelle, quasi che il poema fosse finito prima di iniziare, ma sappiamo entrambi che non è così. Tu sai benissimo che c'è un momento per guardarsi negli occhi e c'è un momento per sventolar la gonna.
Un uomo non ce la farebbe mai a guardare negli occhi una donna mentre si spoglia. O forse sì, ma dovrebbe leggere in quegli occhi tutta la lussuria del mondo.
Ci puoi vedere amore o abitudine, o insoddisfazione, eccitazione, qualche volta il nulla, ma non troverai lussuria pura negli occhi di una donna. Inoltre credo che un uomo, nella sua stupidità, sia più predisposto a lanciare sguardi affamati alla fica, alle poppe o al culo, a seconda delle tendenze personali.

E’ una bella serata tiepida. Sarebbe perfetta se ci fosse almeno in lontananza un pianoforte che suona jazz. Che ti viene una curiosità becca di stanarlo, che ti fa percorrere le stradine buie di questo borgo finchè non capiti in una piazzetta, nel bel mezzo di una jam-session improvvisata da tre neri, e rimani affascinato dalle note sincopate che fanno battere il piede anche al sindaco leghista.
Ma c'è solamente il bagliore rumoroso delle tv alle finestre, ed è come se udissi il fruscio dei ventagli delle grasse signore in poltrona reclinabile che si godono film anni 50 e serate di pizzica in collegamento dal Salento.
Forse è davvero il momento giusto per scrivere ciò che sto pensando, parole che mi portano a vagabondare su questo acciottolato, passando da scorci notturni di un'estate qualunque ad una donna, a questo punto probabilmente nuda.

So che mi stai aspettando ma non essere impaziente, che l’attesa fa parte del piacere.
Non ci avevo mai fatto caso, ma dalla Rocca si vede anche casa tua, lo sapevi? Certo che sì, forse me l’hai già anche detto.
Ma non avere fretta, io mi fermo qui ancora un poco. Finisco la sigaretta ammirando le lucine del presepe estivo che ammiccano nel fondovalle e quella coppietta avviluppata sulla panchina. E’ chiaro che lei non vuole sventolar la gonna, ragazzo, ci sono momenti e momenti, e lo capirai, un giorno o l’altro, che tu lo voglia o no.
Mi riprende un desiderio incontrollabile di te, mi distoglie da ogni cosa. Seguo veloce questo vicoletto buio perchè ora voglio raggiungerti presto.
La tua porta è qui, la tua finestra è accesa. A questo punto, lo so, sei certamente nuda, ed io, adesso, non ho altro per la testa, questo pensiero mi solletica troppo.

Aprimi, e non coprirti, sono io.
di
scritto il
2025-01-23
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