Modalità troia

di
genere
bisex

Guendalina + Ricky + Max

Nuda, davanti allo specchio, mi osservo, cercando di capire perché da ieri sera sono in modalità troia senza un motivo preciso. Forse sarà l’estate, forse perché sono sotto ovulazione, forse che mi attizza il mio nuovo ragazzo, fatto sta che mi sfregherei continuamente la patata.
Ieri notte ho visto porno come se non ci fosse un domani, con masturbazioni leggere ma numerose, e tutto quanto con notevole soddisfazione.
Stamattina però è tutto come prima, non è cambiato niente.

Mezz’ora fa mi ha chiamata Ricky. Sta facendo una corsetta al parco e mi ha avvisata che dopo passa da me. Quando arriva ha ancora il fiatone, ha fatto pure le scale di corsa.
- Fra un po’ verrà qui Max, un mio amico, ti dispiace? Poi però dobbiamo uscire- mi dice.
- Ma figurati, però prima fatti una doccia, che puzzi di sudore!-
Ha smozzicato un ok, poi afferra l’orlo della maglietta e l’arrotola in su, oltre la testa.
Io, seguendo un inaspettato istinto incontrollabile, gli ordino di bloccarsi lì – fermati, fermati, non ti muovere! – proprio lì, in piedi, con la maglietta che gli copre il viso, le braccia alzate e il petto scoperto.
Fisso allucinata il suo ventre che ansima.
Anche il suo ombelico si muove, osceno e invitante.
Mi accuccio e con gesto deciso gli faccio scivolare i pantaloncini e gli slip contenitivi sulle Nike impolverate.

A pensarci bene, non mi è mai successo di assistere così da vicino alla trasformazione di un pene floscio, a riposo, in un’arma da guerra, un cazzo grosso e nodoso, che si sta scappellando da solo davanti ai miei occhi senza alcun intervento da parte mia, come se la pelle non fosse più sufficiente a ricoprirlo tutto quando è in erezione.
Beh, se devo essere sincera, qualche intervento l’ho fatto: gli ho solleticato con le unghie la pancia e i fianchi, ho giocato intorno all’ombelico e mi sono incantata a vedere i suoi capezzoli scuri indurirsi proprio come i miei quando mi eccito. E gli ho accarezzato i muscoli posteriori delle cosce ancora caldi. Proprio dietro, fin dove iniziano le natiche.

Ma si vede che è bastato, perchè gli è venuto molto duro.

Situazione molto eccitante, lo confesso.
Un corpo nudo a mia disposizione, palpitante. Senza faccia, senza occhi che mi guardano.
Con tutte le nefandezze che potrei fare, mi va solo di limonare con questo ombelico fascinoso ed ammiccante.

- Mi pare di capire che sei in modalità troia, Guenda - mi dice una voce attutita nella maglietta distogliendomi da pensieri porci e non adatti ad una brava ragazza quale tentavo di essere fino a pochi minuti fa.
- Da due giorni. Modalità troia, puttana, baldracca, vacca. Scegli, sono come tu mi vuoi, Ricky, sfogati finchè dura. -
- Allora succhiamelo, troia, cosa aspetti?- mi ordina, e la maglietta finisce a terra con i calzoncini e gli slip.

Le sue mani mi stringono le guance così tanto che sono obbligata ad aprire la bocca in una “O” desiderosa di essere riempita.
Mi penetra fino in gola incurante del mio solito conato di vomito iniziale.
Mi trattiene la testa e mi penetra a fondo, fa proprio così.
Cioè, non è un pompino, questo! Mi aveva intimato “succhiamelo troia”, ed io ero predisposta a farglielo, un bel bocchino, ma questa roba è una vera chiavata, mi sta scopando la bocca allo stesso modo con cui scoperebbe la mia fica.

Ricky è sempre un po’ troppo veloce, in queste cose. Mi riempie la bocca dopo quattro colpi secchi ed io subisco un altro conato, e poi un altro ancora.
Figuriamoci se molla la presa proprio mentre gode. Le manacce mi tengono bloccata la testa mentre continua a spingere come un forsennato il suo bastone che spruzza flutti caldi tra le mie tonsille.

- Manda giù, troia, manda giù! -

A me sembra di svenire, e deglutisco tutto.

Appena riesco a connettere corro in bagno a sciacquarmi la bocca.
Mentre mi lavo i denti Ricky appoggia la sua verga ancora lucida di sperma e di saliva sul bordo del lavabo, proprio vicino a me, ed io mi trovo a lavargli l’uccello come una gheisa del secolo scorso. Oddìo, magari lo fanno ancora adesso, non ne ho idea.
- Stai diventando una magnifica puttana, Guenda – mi dice.
Potrei essere perlomeno imbarazzata, invece no, dimeno un po’ il sederino e sorrido, felice di essere una magnifica puttana.
Dovrei vergognarmi.
Devo considerare che la mia modalità troia presenta ancora numerose crepe.

Ricky m’informa che ora si fa una doccia, io gli suggerisco di togliersi anche le scarpe, che per il resto è già tutto nudo. Lui ride e mi picchia il culo con una manata delle sue. Penso che sono fortunata perché ho ancora indosso i pantaloncini di jeans e non si vedrà nessun segno sulle chiappe. Non voglio rogne con il mio nuovo ragazzo, lui non conosce tutte le modalità di Guendalina, e sono molto indecisa se fargliele conoscere.

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Quando suona il campanello, apro la porta e vedo un ragazzotto con due pustoline su una guancia, i capelli legati sulla nuca, uno zainetto su una spalla e uno sguardo da coker.
- Sono Max - mi dice.
- Ciao Max, vieni pure avanti, Ricky è sotto la doccia, arriva subito. Io sono Guendalina, sua cugina - dico allungando la mano. Max contraccambia, trovo che ha una mano piccola e una stretta delicata.
- Ciao Guendalina, Ricky mi ha parlato molto di te - esordisce.
- Spero bene – dico.
Non mi risponde, Ricky è apparso con addosso il mio accappatoio arcobaleno. Gli sta un po’ stretto quindi davanti è aperto con tutto bene in vista. Immaginatevelo.
Max gli va incontro. Si baciano tre volte, due sulle guance, una volta a destra e una volta a sinistra, e l’ultima sulla bocca.
Poi esclama: - Ricky, sei spettacolare!- e si allontana un poco per guardare meglio. Anzi, guarda proprio lì.

Io osservo la scena e mi domando se ultimamente non mi sia sfuggito qualcosa.
Nel frattempo io non so dove guardare né cosa fare con le mani, dico scusate torno subito e me ne vado in camera.
Mi siedo sul letto e osservo lo specchio neanche fosse un oracolo. Ma non ho risposte.
Eppure Ricky mi sembra attratto dalle donne, lo so per certo! Riguardo a Max… boh, non lo conosco, certo è che un poco effeminato lo è. Per me non è un problema se sono omosessuali, basta saperlo.
Ma forse sono solo mie congetture.
Torno di là.

Tutto confermato, trovo Ricky e Max abbracciati, stanno limonando.

-Hai già conosciuto mia cugina, vero?- gli domanda Ricky-faccia-tosta appena mi vede.
- Si sì, certamente – risponde Max, tutto rosso in faccia.
- Vieni qui, Guenda - mi dice Ricky.
Con Ricky mi capita spesso di pensare di fare qualcosa e di fare esattamente il contrario, come se il mio corpo obbedisse a lui e non alla mia mente. Questa è una di quelle volte. Ho un fanculo sulla punta della lingua, che poteva avvertirmi, dirmelo… ma niente.

Mi avvicino.
- Scusaci tanto, Guendalina – mi dice Max – la colpa è mia. Eravamo d’accordo che passavo qui solo per poi uscire insieme. Ma quando l’ho visto così, seminudo, non ho resistito. -
Sembra davvero mortificato.
Non come il cuginastro che non trova niente di meglio da dire che: - Eh sì, non ha resistito… - e alza le spalle fintamente dispiaciuto, lo conosco!
Ricky mi prende per la vita, mi attira a sé e mi stampa un bacione proprio sulla bocca, mandando in frantumi ogni mio proposito di ribellione.
Riesco solo a dire con una voce stonatissima: - Potevi dirmelo… se dovevate uscire, non c’è problema… -
- Sai che Guenda ha diverse modalità per passare la giornata?- dice rivolto a Max.
Io lo guardo con un’espressione di stupore e odio, spalanco gli occhi e faccio smorfie affinchè capisca che deve star zitto.
- In che senso? – domanda Max che nel frattempo ha appoggiato la testa su una spalla di Ricky e gli accarezza il petto.

Ricky lo stronzo non gli risponde, però mi bacia, la sua lingua mi fruga in bocca per bene, poi mi sussurra all’orecchio:- Possiamo rimanere, cuginetta ? -
- Qui non è un bordello... no, piuttosto vado via io, ti lascio la casa...ma solo per questa volta...- dico ma purtroppo con voce troppo tremolante.
- No, rimani anche tu – mormora – anche tu con noi... ci stai? Sarebbe una bella esperienza...-
- Non mi sembra proprio il caso, Ricky...- dico con la voce che si sta spegnendo nel nulla.
- Max vuole me, non ti darà fastidio -
- Ma tu chi vuoi, Ricky? -
- Vi voglio tutt’e due – Poi mi slingua nell’orecchio, sul collo, mi prende una mano e se l’appoggia in basso, sull’inguine, dove trovo già la mano di Max che gioca con i suoi testicoli.

Non ho più dubbi, questa cosa non la devo fare. Assolutamente no.

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Infatti ora sono nuda sul mio letto e, appiccicati a me, ai due lati, ci sono Ricky e Max. Naturalmente nudi anche loro.
Stanno entrambi baciandomi appena sotto le orecchie, mi stanno ricoprendo il collo di saliva, ed a me piace da morire, se fossi in piedi sarei già crollata a terra.
Ricky mi trattiene le braccia alzate sulla testa, ho i polsi bloccati dalla sua stretta, così possono leccarmi tutt’e due liberamente sotto le ascelle (mai provato prima, lo consiglio!) e dalle ascelle passano a coprirmi di saliva fianchi tette e pancia.
Ho gli occhi chiusi ed il cervello in pappa, quindi non so chi dei due mi sta mordendo il capezzolo, sono molto confusa. Ma quando non sento più le loro lingue sul mio corpo, li socchiudo e vedo con stupore che stanno di nuovo limonando! Mi sovrastano con il loro peso, mi schiacciano le poppe e si limonano davvero a dieci centimetri dai miei occhi.
Ve lo giuro, non posso crederci!
Non mi capacito che un attimo prima ciucciano le tette ad una donna e subito dopo si baciano tra di loro.
Insomma, sono omosessuali o no?!?!

Ma, dopo questo attimo di confusione, ho deciso che comunque sia mi va bene così. Li voglio amare entrambi, se loro lo vogliono, altrimenti li guardo e mi amo da sola. In fondo la mia vita sessuale è avida di nuove esperienze. E questa lo è, accidenti se lo è!
Però ho imparato che essere in modalità troia mi facilita molto le cose.

Quindi non mi stupisco quando i due ragazzi si dimenticano di me per qualche minuto, li trovo carini così avvinghiati l’uno all’altro, si baciano e si toccano. Più Max, devo dire, che sta segando il pene di Ricky sempre bello duro.
Sono curiosissima, mi piace vedere dal vero come fanno, io mica lo so!
Cioè, lo immagino, questo sì, ho visto qualcosa sui porno, ma non mi sono mai soffermata, però ora sono coinvolta!
Si vede che faccio pena perché Ricky si mette a leccarmi la passerotta e Max riprende a ciucciarmi le poppe. Lo fa con un trasporto notevole, mi tira i capezzoli e capisco che prima era lui che mordeva. Me li pizzica tra i denti e tira, strappandomi gemiti e gridolini.
Quando sento male mi agito un po’e lui smette di mordere. Allora io alzo le braccia e sussurro “leccami qui sotto…” , lui lo fa e quando il solletico si trasforma in piacere io vado in paradiso.

- Max… ma io ti piaccio?- Faccio a bruciapelo questa domanda che mi sembra stupida nel momento stesso in cui apro la bocca.
- Non so cosa darei per avere le tette che hai tu – mi risponde senza rispondermi.
- Passeresti tutto il tempo a toccartele -
- Ahahah… probabilmente farei così davvero! -
- Non è mia, è una battuta di Woody Allen - gli sussurro mentre inizio a provare qualche brivido proveniente dal clitoride. La lingua di Ricky è instancabile.

Ho voglia di godere, non sapete quanto.

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Purtroppo ho dovuto accantonare per un po’ la mia voglia impellente e mi sono unita a loro. Ora sto provando l’ebbrezza di fare una sega a due ragazzi in contemporanea e pompini alternati ad entrambi.
Oltretutto anche Max ha un cazzo niente male ed io devo ammettere che mi sto divertendo un mondo.
A lui piacciono moltissimo i miei lavori di lingua. Si è messo nella posizione che normalmente si chiama missionaria, con le gambe aperte. Come faccio io quando scopo, insomma.
Io e Ricky gli succhiamo insieme uccello e palle. Dapprima mi faceva un certo effetto vedere Ricky fare questa cosa, ma poi sono stata sopraffatta dall’eccitazione crescente ed ora non ci faccio più caso.
Ricky mi ha spinto la faccia tra le chiappe di Max. Non mi sono ribellata e gli ho leccato il buco del culo, da brava puttana. Già, mi sono proprio sentita così e, lo confesso, non mi è dispiaciuto affatto! Non ho mica pensato a cosa ci fa lui con il culo, non me ne importa, stiamo facendo un gran bel sesso e ognuno di noi cerca il proprio piacere come gli pare.

Poi Ricky mi ha lasciata sola, si è alzato per prendere nello zainetto di Max un boccettino. Ho capito dopo che era un olio per lubrificare l’ano di Max. Lo abbiamo fatto insieme, io e Ricky, che insisteva perché ci mettessi un dito dentro ma io non ho voluto. Non mi andava, tutto qua.
Max si è disposto a quattro zampe e Ricky si è posizionato dietro di lui. Mi ha presa per un braccio e mi ha strattonata un po’ vicino dove tutto accadeva.
- Allora guarda, Guenda – mi ha detto, e mi ha fatto vedere come lo infilava tra le chiappe di Max. Eravamo entrambi molto eccitati, anch’io lo ero tantissimo perchè non avevo mai assistito dal vero a una cosa così. Gli ho messo una mano dietro, tra le sue gambe, e ho giocato con le sue palle, che tutto il resto era dentro il culo di Max.
Ricky mi ha baciata ed ha incominciato a pompare che avevo ancora la sua lingua in bocca.
Max ora sta gemendo, lo sento chiaramente.

Adesso sono qui seduta sul letto a gambe incrociate a guardare questa scena bellissima e brutale.
Penso che anche se Ricky stesse inculando una donna sarebbe lo stesso bellissima e brutale.
Mi sembra una sopraffazione che un uomo sodomizzi una donna o, come in questo caso, un altro uomo.
Una faccenda molto animalesca, anche se in realtà ignoro se in natura c’è qualche animale che ne sodomizza un altro. Forse non ce n’è manco uno, forse è solo il maschio umano che lo mette nel culo.
Non solo in senso reale ma anche in senso figurato, ammettiamolo.

Comunque a me sta cosa mi sta facendo colare liquidi densi lungo le cosce, secondo me sto vivendo un momento erotico importante, che mi sta segnando. Vedrò in futuro se positivamente o negativamente.
Cerco di rendermi utile e penso di mungere il cazzo di Max che gli sbatte tra le gambe. Non è durissimo ma riesco in qualche modo a masturbarlo, anche se con un po’ di difficoltà. Si tratta di una mungitura vera e propria, ed io una sega in quel modo non l’ho mai fatta.
Comunque mi sembra che Max apprezzi, sento che si indurisce di più. Continuo a masturbarlo e con l’altra mano gli accarezzo il petto e la pancia finchè lui spruzza più volte sul lenzuolo che mi ha regalato mamma.
Guardo le macchie con costernazione ma non riesco a maledirlo, adoro sempre vedere come gode un ragazzo. Max si accascia sulla pancia con la faccia nel cuscino e geme proprio tanto, forse anche per il dolore, non lo so.
Anche Ricky si distende sopra Max e gli rifila una serie di colpi forsennati finchè si irrigidisce tutto e ansima di gola, proprio come quando gode con me.
Mi sa che gli sta sborrando nel culo.

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Ho deciso di non aspettare che i due guerrieri si riprendano. Mi sembrano assai spompati e pensare che non mi hanno nemmeno scopata. Bella roba!
Quindi ora faccio da me.
Chiudo gli occhi e mi titillo il clitoride. Dopo nemmeno un minuto sento le carezze di Ricky e Max – eccoli, finalmente! - su tutto il corpo, le loro mani che mi toccano, le loro dita che s’intrufolano nei miei buchi, le loro bocche incollate sulle mie tette a succhiarmi tutta la linfa che ho dentro.
Sono tesa come la corda di un violino e credo che potrebbero farmi qualunque cosa, non mi opporrei a nulla.
Tutte quelle mani sul mio corpo sembrano moltiplicarsi, nella mia mente eccitata sono una decina o più, e il pensiero che tanti uomini mi tocchino dappertutto mi fa raggiungere subito l’apice massimo del godimento. Giusto pochi attimi, sapete come funziona, ma questa volta ho un orgasmo che va oltre e che sfuma molto, molto lentamente.

Sto venendo, cazzo, sto venendo, ma che non se ne siano accorti?!?! Vabbè che ho l’orgasmo quasi silenzioso, ma loro continuano a toccarmi, a scoparmi i buchi e a mordermi i capezzoli come se non fosse successo niente!
Max sistema il capo sotto le mie cosce ancora strette dopo aver goduto, e usa la sua lingua delicatamente tra le mie chiappe. Sono costretta ad aprire le gambe, credo che una grossa quantità dei miei umori stia colando nella sua bocca.
Ricky mi sfiora il clitoride con un dito ed io salto come una molla, è come se una corrente elettrica mi attraversasse la fica. Lo sento ridere, mi dice cose sconce che non ricordo bene, ma so per certo che erano deliziosamente sconce.
Cerco di farli smettere ma loro continuano, bastardi e ancora supereccitati, anche se ho negli occhi un flash fuggente dei loro due uccelli già flosci.
Vengo di nuovo, ma questa volta devo aver gridato qualcosa, perché sono stati lì a guardarmi. Credo imbambolati.
Almeno, io sono così, quando faccio godere un uomo: sto a guardarlo mentre gode, incredula e imbambolata.

Poi mi spengo.

*********************

Riapro gli occhi dopo un secolo.
Ricky e Max sono sdraiati vicino a me, parlottano, e mi sembrano amanti dolcissimi.
Assistono al mio risveglio, Ricky mi accarezza le ginocchia e le cosce e mi dice “ciao cuginetta, bentornata”. Gli sorrido, e sorrido anche a Max che mi sussurra in un orecchio che sono stata la donna che gli è piaciuta di più in tutta la sua vita. Però aggiunge che sono state solo due, e la prima è stata un fallimento. Che tenero...
- Ma quanti anni hai, Max? – chiedo.
- Diciassette e mezzo... e tu?-
- Io ventuno – rispondo.
- Non sei più una ragazza – mi dice.
- Vuoi dire che sono vecchia?!?! Ti meriti un fanculo, lo sai? -
- No no, scusami...volevo dire che sei una donna grande, non una ragazzina. – Sento il rumore di unghie sul vetro. Max è arrossito e non sa come uscirne, ahahaha...
Adoro questo suo momento di disagio, forse sto diventando una brutta persona.

- Ti va se ti bacio? – gli domando dopo un lungo silenzio.
Lui non mi risponde ma mi mette in bocca la sua lingua che va a ravanare tra i miei denti per un paio di minuti buoni.
- Ricky mi aveva parlato delle tue modalità, sai? – mi dice poi.
- Non doveva farlo, è proprio uno stronzo... – dico guardando con astio Ricky che mi pare addormentato su una mia coscia che gli fa da cuscino. Ma sono certa che sta ascoltando tutto!
- Non so, ci conosciamo da poco, ma a me piace da morire – sussurra Max.
- Ti capisco, purtroppo piace molto anche a me. E cosa ti ha detto? – domando con curiosità.
- Però non ti offendere eh? mi ha detto che se ti trovi in una giornata giusta, sai essere una magnifica puttana. Invece per me sei una gran donna. -
- Mah… sai, spesso le due cose coincidono...-

Mi guardo i piedi, arriccio le dita in una sorta di ginnastica post-orgasmica. Mi tocco tra le gambe, c’è un laghetto, là sotto.
Le mie lenzuola, cazzo! Macchie di sborra e di sughetto di fica sul lenzuolo di mamma!
Rientro bruscamente nel Mondo Reale di Guendalina, faccio una piroetta, do uno schiaffone al primo culo che vedo e poi salto giù dal letto.
- Su ragazzi - esclamo - ora andatevene, che la magnifica puttana deve fare subito una lavatrice! -


metr0pol@libero.it
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scritto il
2025-08-21
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