C'era una volta
di
Metrox
genere
comici
C'era una volta, in un regno lontano lontano, un giovane garzone di macelleria di nome Pippolino. Faceva il suo lavoro con zelo; macellava gli animali, certo, però badava di non farli soffrire troppo. Tutti gli volevano un gran bene, anche se non era certo un bel giovanotto, anzi, era piuttosto magro, e con un po’ di acne sulla faccia, ma era gentile ed affabile con tutti i clienti.
Pippolino però aveva un grande cruccio. Sebbene fosse benvoluto anche da tutte le ragazze, a più di 20 anni era ancora verginello, e le belle donne che piacevano a lui non gliela facevano manco vedere da lontano, per dirla tutta.
Ma lui le brutte non le voleva assolutamente. Insomma, non voleva scendere a compromessi, la donna ha da essere bella o niente!
Questa cosa lo travagliò a tal punto che gli venne una specie di esaurimento. Le pippe quotidiane non gli bastavano più ed era nervosissimo. Sbatteva la carne sulla bilancia con maleducazione, davanti alle clienti esterrefatte. Bestemmiava i santi nell'esatto ordine del calendario, ogni giorno il santo relativo. Criticava apertamente a voce altissima tutte le leggi che il re promulgava. Insomma, a causa di tutti questi cambiamenti, in paese iniziò a circolare la voce che il buon Pippolino fosse stato colpito da un incantesimo.
La vicenda arrivò alle orecchie della fata Prosperina, la quale volle aiutare il povero Pippolino.
Andò da lui e lo trovò intento a masturbarsi davanti ad una foto di Madama Dorè, la cortigiana preferita del Re, ripresa a coscione spalancate, tutta ignuda ed in posa così scostumata che la fata Prosperina non potè fare a meno di arrossire.
- Pippolino, tu devi darti una regolata. - gli disse guardando con apprensione il cazzo del ragazzo esageratamente gonfio.
- Non puoi farmi un pompino? - domandò Pippolino. La fatina decise di non farsi prendere dal panico.
- Ho deciso di aiutarti - continuò la fatina - Ti faccio dono di un paio di occhiali magici, e quando li metterai, il mondo ti apparirà tutto più bello. -
Pippolino la guardò con diffidenza.
- Però attento, con questi occhiali non vedrai la verità, ma solo ciò che tu vuoi vedere - disse la fatina.
Pippolino, sempre più incredulo, prese gli occhiali e se li mise sul naso. Si guardò intorno e non gli risultarono sostanziali modifiche del mondo circostante. Il cazzo gli si ammosciò senza riserve.
Allora si avvicinò alla finestra e guardò giù in strada, rimanendo senza fiato.
Quasi tutte le donne che passavano in quel momento erano bellissime, alte e slanciate, talune bionde altre morettine, e tutte indistintamente camminavano con un incedere sexy e provocatorio. Il cazzo gli si inalberò di nuovo, speranzoso.
Osservando giù in cortile, gli parve di notare come anche la portinaia vecchia e grinzosa, seduta come al solito sul portone di casa, fosse diventata una stangona bionda similsvedese. Scese le scale di corsa e si avvicinò a lei: proprio così, la vecchiaccia era in realtà la più bella donna che Pippolino avesse mai visto. Teneva le gambe un poco divaricate e si vedevan anche le mutande! E ammiccava!!
Pippolino la chiamò nell'androne e le saltò addosso, e quella si guardò bene dall'opporsi all'impeto sessuale del giovanotto, anzi, ne fu piacevolmente sorpresa.
Da quel giorno per Pippolino tutte le donne erano bellissime, e iniziò a passare da un letto all'altro, specialmente di quelle che ammiccavano. Loro erano in realtà le più brutte e per loro un Pippolino arrapato era una manna dal cielo.
Molte di loro s'innamorarono del bel macellaio con gli occhiali, ma lui le faceva soffrire tutte perchè ogni notte scopava una donna diversa.
Allora le donne del paese chiamarono la strega Bombolona, che promise il suo aiuto.
La strega Bombolona era grassa e vecchia, brutta, ma più brutta di tutte le brutte messe insieme. Andò da Pippolino con l'idea di mandargli un malocchio, ma non ne ebbe il tempo perchè Pippolino, appena notata quella donna così bella, saltò addosso alla strega e la ingroppò più volte davanti e dietro nel retro del negozio.
Morale della favola
Pippolino continuò a scopare tutte le brutte del paese, e per questo ebbe un encomio dal Re in persona, in quanto lavoro di indubbia utilità sociale.
La strega Bombolona tanto disse e tanto fece che un bel giorno Pippolino la sposò, ed ora posa le sue chiappone alla cassa della macelleria.
La fata Prosperina aprì una fabbrica di occhiali in India e fa soldi a palate. Attualmente vive a Montecarlo.
Per quanto mi riguarda, io gli occhiali non li voglio, preferisco vedere quando una è bella o quando una è brutta. Quindi continuo a scopare la mia Pilocchina, che non è bellissima, ma ride tanto quando le racconto questa favola...
Pippolino però aveva un grande cruccio. Sebbene fosse benvoluto anche da tutte le ragazze, a più di 20 anni era ancora verginello, e le belle donne che piacevano a lui non gliela facevano manco vedere da lontano, per dirla tutta.
Ma lui le brutte non le voleva assolutamente. Insomma, non voleva scendere a compromessi, la donna ha da essere bella o niente!
Questa cosa lo travagliò a tal punto che gli venne una specie di esaurimento. Le pippe quotidiane non gli bastavano più ed era nervosissimo. Sbatteva la carne sulla bilancia con maleducazione, davanti alle clienti esterrefatte. Bestemmiava i santi nell'esatto ordine del calendario, ogni giorno il santo relativo. Criticava apertamente a voce altissima tutte le leggi che il re promulgava. Insomma, a causa di tutti questi cambiamenti, in paese iniziò a circolare la voce che il buon Pippolino fosse stato colpito da un incantesimo.
La vicenda arrivò alle orecchie della fata Prosperina, la quale volle aiutare il povero Pippolino.
Andò da lui e lo trovò intento a masturbarsi davanti ad una foto di Madama Dorè, la cortigiana preferita del Re, ripresa a coscione spalancate, tutta ignuda ed in posa così scostumata che la fata Prosperina non potè fare a meno di arrossire.
- Pippolino, tu devi darti una regolata. - gli disse guardando con apprensione il cazzo del ragazzo esageratamente gonfio.
- Non puoi farmi un pompino? - domandò Pippolino. La fatina decise di non farsi prendere dal panico.
- Ho deciso di aiutarti - continuò la fatina - Ti faccio dono di un paio di occhiali magici, e quando li metterai, il mondo ti apparirà tutto più bello. -
Pippolino la guardò con diffidenza.
- Però attento, con questi occhiali non vedrai la verità, ma solo ciò che tu vuoi vedere - disse la fatina.
Pippolino, sempre più incredulo, prese gli occhiali e se li mise sul naso. Si guardò intorno e non gli risultarono sostanziali modifiche del mondo circostante. Il cazzo gli si ammosciò senza riserve.
Allora si avvicinò alla finestra e guardò giù in strada, rimanendo senza fiato.
Quasi tutte le donne che passavano in quel momento erano bellissime, alte e slanciate, talune bionde altre morettine, e tutte indistintamente camminavano con un incedere sexy e provocatorio. Il cazzo gli si inalberò di nuovo, speranzoso.
Osservando giù in cortile, gli parve di notare come anche la portinaia vecchia e grinzosa, seduta come al solito sul portone di casa, fosse diventata una stangona bionda similsvedese. Scese le scale di corsa e si avvicinò a lei: proprio così, la vecchiaccia era in realtà la più bella donna che Pippolino avesse mai visto. Teneva le gambe un poco divaricate e si vedevan anche le mutande! E ammiccava!!
Pippolino la chiamò nell'androne e le saltò addosso, e quella si guardò bene dall'opporsi all'impeto sessuale del giovanotto, anzi, ne fu piacevolmente sorpresa.
Da quel giorno per Pippolino tutte le donne erano bellissime, e iniziò a passare da un letto all'altro, specialmente di quelle che ammiccavano. Loro erano in realtà le più brutte e per loro un Pippolino arrapato era una manna dal cielo.
Molte di loro s'innamorarono del bel macellaio con gli occhiali, ma lui le faceva soffrire tutte perchè ogni notte scopava una donna diversa.
Allora le donne del paese chiamarono la strega Bombolona, che promise il suo aiuto.
La strega Bombolona era grassa e vecchia, brutta, ma più brutta di tutte le brutte messe insieme. Andò da Pippolino con l'idea di mandargli un malocchio, ma non ne ebbe il tempo perchè Pippolino, appena notata quella donna così bella, saltò addosso alla strega e la ingroppò più volte davanti e dietro nel retro del negozio.
Morale della favola
Pippolino continuò a scopare tutte le brutte del paese, e per questo ebbe un encomio dal Re in persona, in quanto lavoro di indubbia utilità sociale.
La strega Bombolona tanto disse e tanto fece che un bel giorno Pippolino la sposò, ed ora posa le sue chiappone alla cassa della macelleria.
La fata Prosperina aprì una fabbrica di occhiali in India e fa soldi a palate. Attualmente vive a Montecarlo.
Per quanto mi riguarda, io gli occhiali non li voglio, preferisco vedere quando una è bella o quando una è brutta. Quindi continuo a scopare la mia Pilocchina, che non è bellissima, ma ride tanto quando le racconto questa favola...
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